Una volta l’Italia era il paese dei fotoromanzi ma anche del lavoro e dei fatti.
Oggi, invece, l’Italia è sempre più il paese dei selfie, delle chiacchiere in TV e del cinema.
Ma soprattutto il paese delle diversità.
Un tempo c’era la Calabria Citra e la Calabria Ultra.
Oggi, invece, c’è la Calabria dell’est e la Calabria dell’ovest.
L’est si difende ed è difeso, l’ovest è sempre più solo.
E nessuno lo difende.
Eccovi un esempio.
L’amministratore delegato di Anas – Gruppo FS Italiane Gianni Vittorio Armani(vedi foto e ride) non si sa perché organizza il roadshow itinerante “Congiunzioni”.
In Calabria la tappa è a Reggio Calabria e si intitola sulla “Via della Magna Grecia”
Con “La Via della Magna Grecia” l’Anas apre alla valorizzazione dei percorsi turistici e culturali lungo la statale 106 Ionica , con un progetto di ricerca e valorizzazione presentato nel corso di una tavola rotonda in occasione del “roadshow” promosso per i 90 anni dell’Azienda.
Armani dice che la Ionica calabrese è sicuramente un’emergenza che ha bisogno di una risposta concreta e diretta. «Si tratta – ha aggiunto – di 2 miliardi e 200 milioni di euro che completano l’itinerario esistente interregionale e oltre 700 milioni di euro che danno una riposta all’esigenza di sicurezza complessiva di questo tracciato».
E questa è la prima bugia, come se, infatti, la SS18 fosse una statale sicura.
E non lo è visto che vogliono ridurre la velocità massima a 50kmh !
L’altra cosa meravigliosa è che l’Anas parla di sette percorsi che saranno richiamati dalla cartellonistica autostradale, invitando gli automobilisti a concedersi, magari, una deviazione dal proprio tragitto per scoprire la storia, l’arte, le spiagge e i sapori del territorio.
Le Vie dell’indagine esplorativa sono:
la Via dell’archeologia, che comprende i tesori custoditi nelle principali realtà museali e parchi archeologici dell’intero territorio attraversato, dal Museo degli Ori di Taranto al Museo Nazionale archeologico di Reggio Calabria, che custodiscono i reperti delle antiche colonie ed accolgono esemplari unici al mondo quali le sculture dei Bronzi di Riace;
la Via dei Castelli, per ripercorrere la Puglia di Federico II di Svevia, la Basilicata e la Calabria attraverso le fortificazioni a presidio dei territori, incastonate su alture, a picco sul mare o nel cuore delle originarie acropoli; la Via del Mare, con le aree protette e le spiagge incontaminate dello Ionio, bandiera blu da diversi anni e per molti tratti;
la Via dei fiori, per ammirare le specie botaniche della macchia mediterranea che si arricchisce di varietà quali le rose degli achei di Roseto Capospulico, i “meli a primavera” cantati da Ibico;
La via di Bacco e Cerere, per comprendere le specialità gastronomiche derivate dagli antichi sissizi, le regole della dieta vegetariana derivata dalla tavola pitagorica; le suggestioni ed il fascino delle minoranze linguistiche che rendono l’odierna bovesia, uno dei siti di conservazione della lingua grecanica, unico al mondo;
La Via della storia, sulle tracce dei grandi per ricordare alla postmodernità il valore di Nosside, Pitagora, Alcmeone, Zaleuco, Milone. Infine la
Via delle minoranze linguistiche, con particolare riferimento ad alcune zone in Puglia e Calabria dove sono presenti importanti aree di conservazione della lingua grecanica con dei poli di eccellenza, Bovesìa, Vallata dell’Amendolea, Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco nel Reggino e della Grecia salentina nel Salento, che di fatto costituiscono la totalità delle aree ellenofone esistenti in Italia.
Niente di niente il per il tirreno.
Sembra che abbiano letto il romanzo storico scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque, pseudonimo di Erich Paul Remark, “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (titolo originale Im Westen nichts Neues):” All’ovest niente di nuovo”
Ma che diamine, almeno di antico.
Ora chi glielo dice ad Armani che la Magna Grecia è anche ad ovest?
Ora chi gli chiederà i danni di immagine per il tirreno?
Il turista che passerà sulla autostrada avrà indicazioni esclusive per la 106.
Non è giusto
Ed infine la domanda: Ci sarà un sindaco che griderà la propria rabbia o che sentirà di tutelare il proprio territorio e la stessa storia? Magari cominciando da Temesa e Terina.
Vedremo ! Chissà che esista ancora la politica ed i politici ad ovest? Ad ogni livello!
Sembrerebbe proprio di si.
I soci, vecchi e nuovi, si stanno incontrando più volte.
E sembra che la ragione che muove tali incontri sia anche la decisa voglia di partecipare alle nuove amministrative.
I soci credono che siano a breve, al massimo entro 6-12 mesi.
Incontriamo Eugenio Bruni in giacca e cravatta.
Proprio un figurino.
Un po’ per celia lo salutiamo con un “Buon giorno sindaco!”.
E lui sorride.
E sicuramente per celia risponde“ Se dovesse capitare l’occasione di candidarmi, ecco sono pronto”.
Mi lascia basito. Come capita a chi provoca e riceve una risposta altrettanto provocatoria.
“Allora , ti farò un articolo”
“Va bene- risponde- ma sia chiaro che ancora non c’è nulla di deciso”.
“Tantomeno sono stato scelto ed indicato per la candidatura di sindaco”.
“ Questo non significa che non accetterei di impegnarmi per il mio paese”.
“Amantea ha bisogno di gente nuova che voglia realmente cambiare le cose”
“ E noi dell’Incontro abbiamo dimostrato di saper fare, di saper scegliere, e –se necessario- di saper lottare”
“Ed il nostro Presidente Rubino è ancora pronto e combattivo”
“Bene, allora. In bocca al lupo!”
“Crepi!”
Riceviamo e pubblichiamo la bella poesia del poeta cletese Franco Pedatella:
Scrive il poeta: “Il testo viene ideato e scritto per grandi linee ad Amantea, nella sede del Banco di Napoli, mentre attendo il mio turno per l’accesso allo sportello.
Abbia un governo il bel Paese nostro!
Abbia un governo il bel Paese nostro,
qual merita per l’aureo suo passato,
quando maestro era al mondo intero
di leggi e civiltà repubblicana!
Tre forme di governo avèavi fuso
il grande Cicerone pensatore,
quando la ”Res Publica” aveva
esaminato e vistala perfetta
sintesi di tre forme di governo,
che l’uomo nella storia avéa pensato,
e poi dall’uno, ai pochi e a tutti dato
avéa il potere di condûr lo stato.
Or la Repubblica Italiana è figlia
diretta del Romano fausto Stato;
solo imparare la lezione deve,
che la passata storia ha consegnato
a noi con atti e scritti che dell’Urbe
han fatto “ humanitatis magistra”.
L’alunno, che nell’Aula or s’asside,
studi e di vita la saggezza impari
per essere promosso dalla storia,
ch’è dei desiri e dei bisogni umani
la ragnatela fine intessuta
nel tempo, ch’è gran giudice imparziale!
Il popolo da regger non è plebe
misera, all’opra china e senza speme
di costruire un ideal futuro,
ma classe consapevole che vuole
giustizia e pace, libertà, uguaglianza,
benessere per tutti e bel progresso,
un’istruzion che liberi le menti
dalla prigion dell’ignoranza nera.
Solo cosí la “ordinum concordia”
nel nostro Stato vien, che si rinnova
e torna ancor modello e nel consesso
seder delle nazioni può in gran seggio.
Amantea, 9 maggio 2018 Franco Pedatella
Blog: francopedatella.com