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Sono diversi i comuni calabresi nei quali durante i riti pasquali si svolge quello dell’Affruntata.

Tra questi Pizzoni un piccolo centro delle Preserre vibonesi.

La statua della Vergine Maria si leva il velo nero per vestire quello turchese, e portata a spalla dai fedeli, corre nelle strade fino ad incontrare il Cristo risorto.

L’incontro si svolge in una atmosfera di profonda commozione ed il popolo dei fedeli guardano, si commuovono e pregano come sanno pregare soprattutto quelle mamme che hanno il proprio figlio lontano in Italia, in Europa o nel mondo.

Oggi, però, la rappresentazione della tradizionale “Affruntata” ha provocato sconcerto ed emozione a Pizzoni.

Mentre nell’aria si liberavano le note giocose della banda musicale la statua della Vergine Maria, collassava e si spezzava all’altezza del busto crollando miseramente per terra.

Prima è caduta a terra la testa, poi le braccia.

Sicuramente le ragioni del cedimento vanno ricercate nelle condizioni di fragilità dell’antica statua che ha ceduto inaspettatamente, probabilmente, a causa delle tante sollecitazioni subite negli anni ed anche in questa manifestazione.

Questa consapevolezza, comunque, non ha fatto mancare pensieri nefasti

E così qualcuno ha interpretato l’evento come un cattivo presagio.

Dolore, disperazione, paura e tristezza si sono diffuse tra la gente mentre la banda, che sicuramente non si era accorta di quanto successo, continuava a suonare.

Solo successivamente si è avuto contezza di quanto accaduto.

Poi i fedeli grevemente tristi sono tornati nelle loro case.

La Madonna dopo cadute anche le braccia

Mentre cade la testa

 

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In manette quattro imprenditori.

Ai domiciliari cinque dirigenti dell'Anas.

 

 

Contestati anche attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d'ufficio e falso ideologico.

 

Sono finiti in carcere :

Gregorio Cavalleri, 66 anni, imprenditore, residente a Dalmine (Bergamo), titolare dell'omonima ditta;

Domenico Gallo, 61 anni, imprenditore, di Bovalino (Rc);

Vincenzo Musarra (64), rappresentante legale ditta Cavalleri, di Verdello (Bg);

Carla Rota (55), responsabile amministrativa della ditta Cavalleri, di Almè (Bg).

Sono finiti ai domiciliari:

Vincenzo De Vita (45), direttore operativo «qualità materiali», residente a Tropea;

Giovanni Fiordaliso (47), direttore dei lavori sul tratto di autostrada interessato dall'inchiesta, di Reggio Calabria;

Salvatore Bruni (41), direttore operativo-contabile, di Catanzaro;

Consolato Cutrupi, 46 anni, funzionario Anas, Rup dei lavori, di Reggio Calabria;

Antonino Croce, 37 anni, geometra, ispettore di cantiere, di Palermo.

 

Secondo l'accusa, nel tratto autostradale fra gli svincoli di Serre e Mileto sarebbe stata messa in piedi una truffa attraverso una serie di falsi ideologici riguardante sia il materiale usato per i lavori sia i mancati controlli.

Dalle indagini sull'esecuzione dei lavori di ammodernamento affidati in appalto dall'Anas per un importo di circa 61 milioni di euro, coordinate dal sostituto procuratore Benedetta Callea, è emerso, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, un quadro di diffuse irregolarità riguardanti vari episodi di truffa e frodi nelle pubbliche forniture; false certificazioni di lavori mai eseguiti o eseguiti solo in parte oppure in grave difformità rispetto alle previsioni contrattuali; alterazioni della contabilità lavori ed omissioni, da parte degli organi della Stazione appaltante, di verifiche e controlli.

Altri 6 sono indagati

Agli indagati, che sono complessivamente 15, vengono contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico in atto pubblico, attentato alla sicurezza dei trasporti ed abuso d'ufficio.

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L'inchiesta si chiama Chaos.

 

Sta per caos , cioè “ il vuoto primordiale, una specie di gorgo buio che risucchia ogni cosa in un abisso senza fine paragonabile a una nera gola spalancata”

Chaos ha dato luogo a 9 arresti in corso di esecuzione

 

Il provvedimento è stato firmato dal gip di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, e riguarda imprenditori e funzionari pubblici.

Scaturisce dalle indagini sulle irregolarità nella gestione dei lavori di ammodernamento di un tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

 

Gli arresti sono in corso di esecuzione a cura della Guardia di finanza del Comando provinciale di Vibo Valentia.

L’indagine è stata condotta dal pm Filomena Aliberti della Procura di Vibo Valentia

La Guardia di finanza sta eseguendo anche sequestri per di 12. 756.281,29 euro a carico di imprese e relativi rappresentanti legali coinvolti nelle indagini.

Le accuse a vario titolo sono di frode in pubbliche forniture, truffa aggravata ai danni di ente pubblico, attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.

 

Le imprese colpite dall’inchiesta sono destinatarie anche di una misura interdittiva disposta dal gip che vieta alle stesse di stipulare contratti con qualsiasi pubblica amministrazione per la durata di un anno.

I particolari dell’inchiesta verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 in Procura a Vibo Valentia.

SEGUONO AGGIORNAMENTI

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