Inutile ogni sforzo del’amministrazione per una ottima ospitalità turistica.
Ci riferiscono che l’amministrazione comunale le prova tutte per accogliere i turisti e gli ospiti della città.
Una delle ultime pensate sono i due vecchi cassonetti della spazzatura piazzati sulla strada che porta alla stazione ferroviaria.
Nessun malinteso, per cortesia.
I grandi cassonetti, ci dicono, che erano destinati ad essere utilizzati da chi arrivava ad Amantea col treno e magari portava con sé la bottiglia vuota di acqua o di coca, od i resti del panino con il quale si era rifocillato durante il viaggio.
Non solo.
I grandi cassonetti, ci dicono, che erano destinati anche ad essere utilizzati da chi partiva da Amantea col treno per gettare la spazzatura che aveva con sè evitando così di fare rifiuti dentro la stazione ferroviaria od addirittura sul treno.
Il problema , come si vede dalla foto, è che qualche villano approfitta dei cassonetti per buttare la spazzatura che non avvia alla differenziata.
Non sappiamo se si tratta di ospiti che sono presenti nella città e che non hanno i cassonetti familiari perché sono evasori tributari o di altri incivili che vivono nella cittadina.
Certo che, purtroppo, i cassonetti non offrono un bel vedere.
Proprio per questo, ci dicono, che l’amministrazione ha disposto una specifica task force finalizzata alla ricerca degli evasori tributari o degli incivili che creano questa vergognosa situazione.
Ci riferiscono, inoltre, che l’amministrazione avrebbe dato specifico mandato al comando di Polizia municipale di sanzionare i barbari che creano questa immagine negativa della città e mortificano le buone intenzioni della politica.
Infine, sembra, che sia stato dato mandato all’ingegnere Pileggi di verificare il tutto ed eventualmente di disporre l’allontanamento di cassonetti che saranno avviati all’isola ecologica comunale.
Siamo pertanto sicuri che in un modo o nell’altro questa vergogna avrà fine e gli unici vecchi cassonetti saranno eliminati
Siamo certi che l’assessore Rubino non permetterà che i brillanti risultati della raccolta differenziata da lui fortemente voluta possano essere compromessi da scelte non comprese da una piccola parte incivile della nostra comunità, soprattutto all’ingresso della città!
Non è possibile fare seriamente turismo se questa è la prima immagine arrivando ad Amantea e l’ultima andando via!
Non c’erano ( purtroppo) molti turisti a cogliere, percepire e conoscere quell’anima tutta amanteana che abbiamo ( noi e loro) potuto vedere o rivedere in occasione della celebrazione annuale della Festa dei ciuoti.
Ma quelli che erano presenti( in particolare in Piazza Commercio) avevano il viso che mostrava una lieta sorpresa e qualcuno ha mostrato tanto apprezzamento da porgere agli altri il suo sorriso più vero e da sintonizzarsi con la festa e le sue musiche, anche accennando gli istintivi passi di danza indotte dai tamburi del Ciuccio di San Giovanni.
Un paese gioioso ed in festa.
Un paese che ancora una volta, e forse più delle altre volte, ha colto l’occasione, contribuendovi intensamente, per dissacrare i luoghi comuni, il trito e ritrito, le forme stantie di convivenza, il vecchio.
Una comunità che con il consiglio comunale all’aperto ha demitizzato la politica ed i politici ed irriso i luoghi comuni.
Ma forse si è visto di più.
Sembra di aver colto una forte reazione alla mala sorte che sembra aver colpito la città che un tempo era la Perla del Tirreno ed ora sembra più che mai la Cozza del tirreno.
Una città che superava abbondantemente le 100 mila presenze turistiche a annue, cogliendo a piene mani tutte le ricchezze che gli ospiti ci portavano, e soprattutto il confronto tra naturali e villeggianti che di per sé è vitale per la conferma della nostra cultura aperta alla ospitalità, e che oggi è scesa abbondantemente sotto le 100 mila , al punto che nessuno ci offre i dati reali e la possibilità di confrontare questa disperata discesa di presenza!
Eppure tutti dicono che Amantea ha grandi potenzialità.
Sarà! Ma a chi spetta porle in evidenza , segnalarle, tutelarle ?
Dai, non scherziamo!
La immagine più intensa ci viene invece da un evento improvvisato, figlio di un “gaetanismo” che nasce da un gruppo quasi istintivo di persone che crede in se stesso e che si impegna per se medesimo e per gli altri ed al quale non giungono i necessari complimenti.
Altro che ciuoti!.
Persone che mettono insieme, per tutti, cittadini ed ospiti, musica, folclore, storia locale e regionale, gastronomia, allegria, gioia, simpatia , che sono, semmai, i saggi.
Complimenti a tutti
Ai 4 bellissimi giganti, ai giovani tamburini che li accompagnavano e che suonavano un ritmo stringente, talora cacofonico, ai giovani musicisti amanteani , allo stesso ciuccio abilmente sorretto da abili e forti spalle, ai 4 vigili urbani sottratti alla mala sorte dell’autovelox a pagamento per essere destinati ad accompagnare le manifestazioni della città.
Agli stessi bambini che giocavano con i giganti, un po’ affascinati ed un po’ impauriti, ma poi pronti alla foto di rito.
Ai cuochi ed alla loro pasta .
Agli attori protagonisti ed a noi comparse,ma soprattutto alla Bell’Amantea.
Domani 19 luglio ore 19.00 l’amministrazione comunale scoprirà la targa di intitolazione della Piazza Falcone e Borsellino.
Non abbiamo avuto modo di leggerla in anteprima, ma speriamo che non porti refusi similari a quelli che ancora compaiono sulla targa commemorativa delle bombe sulle “Case sciullate” dove in luogo del dativo ( dall’avvenimento) è stato usato il genitivo( dell’avvenimento).
L’evento sarà allietato dalla offerta di pasticcini richiesti ad una ditta locale.
Sarà inoltre allestito da una ditta locale un banchetto di degustazione di prodotti tipici.
Stranamente l’evento non è stato nemmeno pubblicizzato dal sito comunale.
Forse domani sarà fatta uscire un’auto che rumorosamente pubblicizzerà la manifestazione.
E probabilmente domani mattina sarà completato lo spargimento di terra da fiori anche sulle ultime 4 vasche ( quelle lato nord) e saranno almeno impiantati i 4 gerani come avvenuto per le altre vasche, dove belle piante da fiori fanno bella mostra di sé.
Ricordiamo ai nostri lettori che il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.
Una Fiat 126 imbottita di tritolo che era parcheggiata sotto l'abitazione della madre detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Saranno certamente presenti autorità civili e militari.