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Ecco l’ultimo sforzo di Gigi El Tarik del quale ci permettiamo di segnalare come il titolo dovrebbe essere :Cosa fare per non morire?.

 

 

 

 

 

 

 

Dovrebbe essere doveroso da parte di una Amministrazione comunale, in particolare del primo cittadino, spiegare i motivi reali per tutte le “disgrazie” che continuamente si abbattono su Amantea ( mare inquinato dalle tubature della fogna, mancanza di acqua potabile nelle case, l’immondizia che circonda la cittadina, ecc.). Una Amministrazione che sembra avere come unica aspirazione volere a tutti i costi impossessarsi di eventi popolari che nulla hanno che spartire con i compiti ai quali dovrebbero dedicarsi per rendere meno vergognoso il vivere in questo paese. In nome dell'onestà e della trasparenza, principi che dovrebbero sempre ispirare la gestione della cosa pubblica, il “primo cittadino” dovrebbe spiegare quale logica pervade la sua giovane mente. Spiegare perché ci si ostina ad andare avanti anziché riconoscere il proprio fallimento politico e amministrativo. La cittadina tutta si augura di trovare risposte concrete e, se le stesse non dovessero arrivare dalla maggioranza, auspica di essere edotta almeno “dall'opposizione”. La popolazione chiede a viva voce un minimo di decenza da parte di un Sindaco che conosciamo tutti come "brava persona", ma che dovrebbe fare un mea culpa per aver portato il paese nel baratro. Se ammettesse i suoi errori e andasse a casa, dedicandosi all'unica professione che ama e che ha sempre fatto con amore, almeno uscirebbe di scena con l'onore e la dignità che contraddistingue certe "brave persone". In questi giorni si assiste ad accadimenti che non hanno riscontro in tutta la lunga storia di Amantea. Fatti straordinari che hanno determinato uno stato di preoccupante confusione e disagio nei cittadini. Fonte di tanto malessere è sotto gli occhi di tutti: l’incompetenza”. Nell’opacità del Comune di Amantea si sta realizzando il paradosso di dover dar conto a dirigenti o sedicenti tali, non incaricati ufficialmente attraverso ordini di servizio, bensì indicati verbalmente da qualcuno. Al “Primo Cittadino” sarebbe utile ricordare - prendendo atto che ai membri del Consiglio comunale manca un quadro di riferimento certo sugli effettivi incarichi di responsabilità - alcuni aspetti della nostra millenaria cultura. Chiaramente, non si arriverà a chiedere al Sindaco di emulare il Re delle tragedie Greche che faceva proprie le malefatte sociali, pagando con la propria vita. Ma, per il bene della comunità, lo stesso Sindaco non può chiedere alla cittadinanza di pagare per le colpe della sua Giunta. Di conseguenza, dovrebbe sentirsi in dovere di richiamare la propria attenzione su quanto sta accadendo ed intervenire e fare chiarezza su tutta questa inaccettabile situazione, che ha preso un abbrivio autodistruttivo con gli imbarazzanti silenzi nelle stanze del Municipio che portano inevitabilmente nocumento all’immagine già di per sé non molto positiva di Amantea. La città ha atteso da più di un anno celeri risposte che le permettessero di uscire dalla difficile situazione di impasse in cui versa, ma ad oggi si ritiene che l'attuale classe politica non abbia promosso le necessarie azioni risolutive atte a risollevare le sorti del paese e dell'intera comunità.  Si ritiene inoltre, che sia doveroso, da parte della giunta, nei confronti di tutta la cittadinanza, mettersi in discussione e fare un passo indietro di fronte al palese fallimento del loro fantomatico progetto politico. In campagna elettorale il sindaco diceva: “La mia è una candidatura nata dalla gente”. Adesso la stessa gente le chiede di ritirarsi a vita privata. In tale circostanza ostentava competenze ed esperienza nell'amministrare la "cosa pubblica", sedicente conoscitrice della situazione economica disastrosa dei conti del comune, l’unica capace di affrontare e risolvere i veri problemi di Amantea, invece ha contribuito a mantenere il paese in uno stato di stallo, in una condizione di assopimento e profonda agonia. Il servizio di raccolta rifiuti promessa in campagna elettorale non esiste. I cittadini pagano una “TARSU” tra le più alte d’Italia, di contro il servizio non appare idoneo ad una città che dovrebbe essere pulita e decorosa, e che invece si trova sommersa dalla spazzatura; lo spostamento delle antenne ripetitrici fuori dal centro abitato, ma a causa dell’incompetenza di chi doveva obbligare Telecom e le altre società telefoniche a spostarle ci si ritrova in paese con antenne che emanano onde elettromagnetiche pericolosissime per la salute; sempre molti più giovani sono costretti ad emigrare per la mancanza di occupazione. Non c’è nessun piano di sviluppo in atto per risolvere questo grave problema e sempre più attività commerciali chiudono o stentano ad andare avanti; lo stato dignitoso che possa far dire che la cittadina sia pulita, bella e vivibile, non si è neanche lontanamente accennato. Amantea è in uno stato di indecenza e completo abbandono, i pochissimi turisti e gli altrettanti pochi emigrati che fanno rientro solo per il breve periodo delle ferie, sono sempre più schifati dal degrado della città e dello stato del mare di Ulisse. La società che gestisce le acque opera aumenti e aggravi di oneri pregressi e richiede depositi per cauzioni non sempre o assolutamente dovuti e chi rappresenta il paese non si sente in obbligo di tutelare il cittadino, come invece viene fatto in altri paesi. Questa Amministrazione non ha avuto e non ha nessuna intenzione di chiedere che la gestione dell’acqua torni pubblica. Da più di un anno si sono scritte centinaia di pagine di denunce e centinaia di richieste da parte dei cittadini senza ricevere nessuna risposta. Il sindaco e la sua giunta dovrebbero avere “la consapevolezza” che non offrono nessun servizio rispetto alle tasse che i cittadini pagano.   Lo stesso sindaco deve prendere atto della propria incapacità politica di dare risposte ad Amantea e agli Amanteani e debba con un atto di umiltà, coraggio e responsabilità rassegnare le dimissioni. A chiedere le dimissioni non dovrebbe essere solo chi scrive insieme ad una fetta consistente di popolazione sana di Amantea; ma anche quella “opposizione” che rischia di essere collusa con questa inqualificabile Amministrazione.

Beaumont sur Mer Agosto 2016 Gigino A Pellegrini & G el Tarik

NB Dichiariamo come sempre la nostra disponibilità ad ospitare eventuali risposte della politica. Ma non ci illudiamo.

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Eccovi la lettera aperta dell’Associazione Notte Bianca Amantea alla Amministrazione Comunale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Scrive l’associazione: “ Avvertiamo il dovere di esprimere alcune considerazioni, nonché di rendere pubbliche le nostre determinazioni, in merito a quanto avvenuto rispetto all’organizzazione dell’evento “Notte Bianca”, che , da ormai dieci anni, si svolge consuetudinariamente il 18 agosto.

Da mesi, infatti, stiamo partecipando le nostre preoccupazioni su alcuni aspetti organizzativi dell’evento.

Il fulcro della questione è ravvisabile nelle due differenti idee di Notte Bianca, quella dell’Associazione N.B. e quella dell’Amministrazione Comunale.

Da quando è stato elaborato il primo programma, e dall’organizzazione delle prime edizioni, infatti, abbiamo inteso valorizzare diversi aspetti, ma con una matrice comune: la cultura. Notte Bianca per noi significa arte, presentazione di libri, esposizione di dipinti, fotografie, sculture, spazi dedicati alla poesia ed alla discussione; vuol dire promuovere le nostre tradizioni, i talenti ed il saper fare; rappresenta un momento per presentare Amantea e il territorio ai nostri visitatori che provengono da diverse parti del mondo.

Sappiamo bene che quest’evento rappresenta una vetrina per promuovere il territorio, le sue bellezze, le sue specificità.

Ed è ovvio che in tutto questo c’è anche la musica, ci sono i prodotti tipici locali, c’è l’enogastronomia.

Ma tutta questa complessità deve trovare una sua armonia nell’organizzazione, nelle modalità di svolgimento, nella capacità di creare forme sinergiche tra pubblico e privato, tra il servizio offerto dal Comune e le attività produttive e commerciali.

Da qui il senso dei diversi percorsi con l’intento di caratterizzare – ognuna con un tema - le diverse zone della città coinvolte.

Riteniamo, invece, che l’idea dell’Amministrazione sia quella del “concertone” a Piazza Cappuccini, contornato da un disordinato “mangia e bevi” qua e là, dove si trova di tutto e di più.

Proprio per ovviare a questa distanza di vedute, avevamo richiesto di istituzionalizzare l’evento. Istituzionalizzazione che – è bene precisarlo – non doveva riguardare le funzioni che sono prerogative del Comune di Amantea, bensì l’organizzazione e le modalità di svolgimento della Notte Bianca.

Ma, ci è toccato rilevare che quanto deliberato dall’Amministrazione non andava in questa direzione, relegando il ruolo dell’Associazione da soggetto ideatore e organizzatore, a soggetto di cui il Comune “si avvale della collaborazione”.

Nonostante la mortificazione derivante da tale decisione, con diversi atti e, non per volontà a noi riconducibili, nei soli due incontri avvenuti con l’Amministrazione dopo le richieste regolarmente presentate nel mese di aprile (quale reale volontà di realizzare un buon evento ci può essere – ci domandiamo – organizzando il primo incontro operativo solo venti giorni prima della manifestazione?!), abbiamo comunque tentato di far valere le ragioni dell’Associazione nell’interesse della manifestazione

Oggi prendiamo atto del permanere di una lunga distanza tra la nostra idea di Notte Bianca (nonostante più volte a parole il progetto sia stato ampiamente sposato) e le successive determinazioni dell’Amministrazione Comunale che, legittimamente o meno, non ha ritenuto di assecondare quelle condizioni minime - da noi richieste - per realizzare quell’idea elaborata (e negli anni realizzata purtroppo solo in parte, perché anche in passato le nostre sollecitazioni non hanno ottenuto l’attenzione sperata).

Ed è doppiamente amaro constatare che - nel mentre, fino all’ultimo secondo disponibile, tentavamo di far condividere all’Amministrazione le nostre preoccupazioni tradotte in richieste per una dignitosa organizzazione della Notte – si è continuato a chiederci soltanto “se avevamo deciso”, come se le ragioni esposte non fossero state minimamente ascoltate.

E se tutto deve ridursi alla risposta a questo insistente quesito, allora l’unica cosa che possiamo dire è: “No, per noi non esistono le condizioni per realizzare il vero programma della Notte Bianca.

Ed a malincuore - perché in questo evento abbiamo investito non solo risorse materiali, ma anche tante emozioni e sentimenti – comunichiamo l’indisponibilità dell’Associazione N. B. per quest’anno, ad organizzare quella che invece di una Notte Bianca (come quella organizzata con successo nel 2014 e nelle prime edizioni, quando le nostre sollecitazioni sono state colte), finirebbe per essere una fiera (quanto avvenuto nel 2015 lo ha già ampiamente dimostrato)”.

La nostra è una decisione sofferta. Ce ne scusiamo con la città tutta e con i commercianti ai quali purtroppo mancherà quel riferimento - che abbiamo tentato di rappresentare negli anni – dedito a coniugare nel migliore dei modi tutte le istanze di volta in volta pervenute nell’ambito della gestione organizzativa della Notte Bianca.

Ma proprio non ce la sentiamo di consentire che quello che nel tempo abbiamo tentato di realizzare venga stravolto nella sua idea originaria tramutandosi in qualcosa di completamente diverso.

Restiamo a disposizione della città per dare il nostro modesto contributo alla sua crescita.

Queste poche righe ci sembravano doverose per spiegare ancora meglio le nostre ragioni all’Amministrazione Comunale, ma anche e soprattutto alla città ed ai cittadini.

Amantea, 5 agosto 2016                    Associazione Notte Bianca Amantea

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Ha ragione Sergio Ruggiero!

Siamo brutti, sporchi e cattivi.

Ed io aggiungo, pure stupidi, grandemente stupidi, anzi ignoranti ed arroganti.

 

 

 

Lo siamo quando davanti alla stazione ferroviaria troviamo i vecchi cassonetti e la spazzatura per terra a dare il benvenuto ed a fare da contraltare “umanizzante” allo spettacolo unico della collina del castello, con la chiesa di San Francesco ed il centro storico.

Lo siamo quando troviamo in varie parti della città rifiuti gettati da incivili che vivono questo paese.

Incivili e stupidi che dimenticano che in questo modo i ratti proliferano.

Ed infatti.

Il comune sta spendendo 2700 euro per operazioni di derattizzazione del centro abitato del capoluogo, del centro abitato di Coreca, del centro abitato di Campora SG, del porto turistico, dell’isola ecologica, dell’area del mercato di Campora ed Amantea, della zona industriale.

Praticamente tutta Amantea.

Di tanto è stata incaricata la ditta AMAS di Naccarato Rosellina che “gravita” sul territorio di Amantea e che ha già effettuato interventi “similare”con esiti positivi.

Giuseppe Marchese

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