Parliamo di Domenico Meli, pensionato, che giovedì 6 luglio, alle 8.00 circa del Mattino, è rimasto coinvolto in un incidente sul lungomare.
Il pensionato amanteano era solito andare in bicicletta sul lungomare.
Lo aveva fatto anche quella mattina senza sospettare che di lì poco sarebbe stato investito da una auto che era sbandata per evitare un incidente con un’altra auto la cui autista gli aveva improvvisamente aperto lo sportello.
Un incidente quasi incredibile nella sua versione.
Ma si sa che è la morte che sceglie e noi piccoli uomini siamo indifesi dinanzi a “LEI”.
E così 10 giorni dopo, ieri 15 luglio, il buon Domenico non le ha resistito.
I funerali dovevano essere fatti oggi.
Così dicevano i manifesti mortuari.
Ma poi i manifesti sono stati coperti con un foglio bianco.
E si è saputo che la magistratura ha disposto accertamenti per sapere se la morte del Meli sia dipesa dall’incidente o sia intervenuta per altre ragioni.
Ormai è un leitmotiv la nostra affermazione “Che strana questa Italia!?”
Ma ci sembra ogni giorno di più profonda, reale e vera
Già!
Tutti i mass media parlano dell’esodo biblico dei migranti economici dai paesi africani ed asiatici e di quello dai paesi in guerra, Siria in testa.
Nessuno o quasi , e solo occasionalmente, della gravissima situazione del Venezuela.
Una situazione gravissima e della quale poco o niente ci viene detto e della quale sappiamo soprattutto per quello che ci dicono gli italiani che ancora risiedono in Venezuela, ormai da diverse generazioni, e da quelli che rientrano.
Perché capiate di cosa parliamo vogliamo riportarvi una frase di Luis Vicente León ( economista, rettore universitario e presidente della Datanalisis) sul portale Prodavinci.
“In Venezuela convivono tre Paesi: quello che lotta per un futuro migliore ed è protagonista dei cortei di protesta; quello che attende ogni pretesto per saccheggiare e dare sfogo agli istinti più bassi dell’essere umano e, purtroppo, quello che vive nell’indifferenza, anzi che non vive ma sopravvive e al quale non importano né la crisi, né la povertà, né il benessere della nazione”
Ormai il Venezuela è ad un passo dal default o da una guerra civile ancora più drammatica.
Un dato per tutti lo evidenzia.
Il Governo di Maduro non ha più liquidità , tantomeno in valuta estera e per questo la Goldman Sachs ha acquisito 2,8 miliardi dollari di titoli Pdvsa (Petróleos de Venezuela ) che scadono nel 2022, con un sconto del 70% sul prezzo di mercato, sollevando le ire di Julio Borges, il deputato della minoranza che dirige l'Assemblea Nazionale , il quale ha scritto una lettera di protesta a Lloyd C. Blankfein , l'amministratore delegato di Goldman Sachs, accusando la ditta di Wall Street di cercare di fare "un rapido guadagno delle sofferenze del popolo venezuelano “.
E così , senza speranza, la fuga degli italo venezuelani.
Li incontrate ad Amantea e sono tanti
Nei giorni scorsi sono rientrati, un marito e moglie.
Ed hanno usato il trucco necessario di prendere l’aereo ( obbligatoriamente andata e ritorno) per un paese sud americano confinante ( come se dovessero andare a comprare alimenti o medicine che in Venezuela si trovano sempre meno o non si trovano) e da li, poi, prendere un aereo per Roma, in questo caso, di sola andata e ritornare in Italia.
Ma mi hanno anche detto che non tutti possono farlo.
E chi ha case od aziende non può ritornare perchè non troverebbe niente nel caso di un futuro ritorno.
Né può ritornare chi non ha soldi in moneta estera.
Gli ho chiesto allora se sapesse dell’esodo biblico dalla Libia e lui intuendo la domanda mi ha guardato e risposto “ Se il Venezuela fosse vicino all’Italia ci avresti trovato sulle spiagge di Isla a gonfiare gommoni …..”
Un popolo affamato
Un popolo che reagisce
Un popolo in fila per il pane
Maduro compagno
Un popolo incaxxato
Ancora incendi, sempre incendi. E finalmente Amantea prepara la “sua” autobotte.
L’Italia Brucia . Da Roma alla Sicilia è emergenza incendi
Quasi tutti dolosi.
Leggiamo che da metà giugno a ieri 11 luglio sono state 430 le richieste di soccorso aereo giunte dalle Regioni alla Protezione Civile per gli incendi: un picco mai raggiunto nello stesso periodo negli ultimi dieci anni.
Lo rileva il Dipartimento il quale ricorda come nel 2007, 'anno nero' con una stagione estiva davvero complicata, erano state “solo” 308 le domande.
Alla Protezione Civile spiegano che "Le conseguenze per l'equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell'ecosistema forestale e ambientale molto lunghi.
Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l'asportazione dello strato di terreno superficiale".
Poteva Amantea farsi mancare i “suoi” incendi?
Poteva Amantea non essere annoverata negli elenchi elle città che bruciano?
Ad ambedue le domande, ovviamente la risposta è no!
Ed infatti anche ieri un incendio ha sconvolto la collina di Camoli posta a nord del Catocastro.
Il fumo ha riempito il cielo e nulla è stato possibile fare.
Per fortuna che le fiamme degli incendi salgono verso l’alto.
Lo diciamo perchè le due case prossime alla linea di fronte del fuoco si sono salvate , ma erano a pochissime metri.(vedi foto)
Fortemente preoccupata l’amministrazione comunale che ha deliberato di manutenzionare e revisionare la mitica autobotte che si vede nella foto e può essere provvidenziale nei casi come quello di ieri.
Un cittadino ci ha detto “ Se devo salvare la mia casa, i miei beni mi piacerebbe che il comune mi mettesse a disposizione l’autobotte.
Sarei io stesso a spegnere il fuoco senza chiedere intervento di personale comunale salvo l’autista”.
Poi dopo un attimo di riflessione lo sollecito chiedendogli “ Di fronte a tutti questi pazzi(chiunque siano) che danno fuoco alle sterpaglie non sarebbe il caso che i cittadini si tutelassero tagliando l’erba intorno alle case e vicino alle strade, evitando la piantumazione di alberi vicino alle abitazioni e cioè attuando misure preventive?”
“Si!” è stata la risposta immediata.
Ed infine “ E c’è proprio bisogno di una ordinanza comunale?”
“Si!” è stata anche questa vota la risposta immediata, “Noi non facciamo nulla se non ci viene imposto e certe volte nemmeno quando ci viene imposto!. Scrivilo, per favore, noi in campagna viviamo nella paura, e non possiamo certo chiedere telecamere. Grazie”.
Obbediamo ad una così cortese richiesta