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Nessuna confusione! Non parliamo del ristorante-pizzeria di via Dogana.

 

No!

Parliamo della griglia posta nel mercato degli agricoltori, quelli veri, e dei para agricoltori ( che sono quelli che comprano i prodotti che poi esitano nel mercato stesso come se fossero di loro produzione, senza che mai nessuno contesti tale comportamento illecito).

 

La griglia centrale che avrebbe dovuto raccogliere le acque di lavaggio dello stesso mercato e che invece, da tempo, era diventata una vera e propria trappola per agricoltori e loro clienti.

Niente di particolare, in verità.

Si era solo torta e non sedendo più correttamente sulle guida era diventato un vero pericolo per tanti.

E qualcuno in passato vi era caduto.

 

Ma infine è giunto il tempo della sua riparazione.

Anche perchè il giorno prima vi era caduta una signora

Nelle foto potrete notare Rocco Cima ed il personale di una delle cooperative che provvede alla manutenzione sotto la supervisione di Signorelli.

 

 

Non sappiamo se l’ intervento tecnico sia pienamente riuscito anche se è da sperare di si.

Intanto segnaliamo la buona volontà posta in campo..

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Gli avvocati hanno chiesto la loro scarcerazione.

Nessuna esagerazione se sosteniamo che tutta Amantea( e non solo) aspetta con ansia la pronuncia del Tribunale del Riesame di Catanzaro sulla vicenda della inchiesta della Procura di Paola sull'ultima campagna elettorale che ha portato al recente arresto dell’ex sindaco di Amantea Franco La Rupa e del neo consigliere comunale Marcello Socievole.

 

Ovviamente i cittadini sono divisi tra innocentisti e colpevolisti, tra i compassionevoli ed i preoccupati dello stato di salute del povero Socievole, in particolare, del quale giungono voci di una fortissima insofferenza verso il regime carcerario, e che invitiamo a pregare per resistere a questa terribile prova umana, e coloro che vorrebbero, per ragioni politiche e non, lasciarli marcire nelle patrie galere fino al giudizio e, se possibile, oltre.

 

Quand’anche positivo per loro.

Si sa che l’odio è molto più potente dell’amore.

E pochi ricordano che come diceva Victor Hugo “Quanto più piccolo è il cuore, tanto più odio vi risiede”

Ricordiamo che il gip di Paola ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati Nicola Carratelli e Ivonne Posteraro (difensori di Socievole) e dal collega Francesco Gambardella (difensore di La Rupa).

 

Ma i legali ora si sono rivolti al Riesame per chiedere la scarcerazione o, in subordine, una misura restrittiva meno afflittiva.

Ora si attende l'esito del Tdl.

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Richiesta consiglio urgenteAd Amantea stiamo vivendo un momento difficilissimo.

Proprio quando, dopo un’elezione, si doveva guardare ad un nuovo corso e ad una nuova speranza per una comunità che paga anni e decenni di malgoverno e cattiva gestione tutti presenti lì, nel dissesto.

Cosa accadrà? Ce lo chiedono in tanti, ce lo domandiamo tutti.

Gli arresti di Socievole e di La Rupa hanno squarciato il velo di ipocrisia che pendeva non solo su queste elezioni 2017, ma sul metodo elettorale che caratterizza Amantea, la Calabria e oltre.

Lo denunciamo da sempre dai palchi e nelle sedi giudiziarie.

Ma il sistema è così radicato e forte che si è riproposto ancora una volta con gli stessi schemi. Ovviamente la ben nota registrazione è solo la punta dell’iceberg, quella che si vede, possiamo tutti immaginare cosa vi sia sotto che non è emerso in Procura.

Il sindaco tace, fa finta di non sapere, nega la collaborazione con La Rupa salutato con stima dai palchi elettorali, referente dichiarato della lista azzurra.

Poi abbiamo l’assessore al Bilancio Rocco Giusta (ormai ex) indagato per truffa sui fondi dell’Unione Europea, che doveva rappresentare la figura cruciale e più importante del nostro comune in dissesto, ma che è accusato dalla Guardia di Finanza di Amantea di fatture false per nove milioni di euro.

In questa estate post-elettorale che doveva essere per Amantea ricerca di normalità e serenità, e lavoro per i flussi turistici in realtà ridotti a nulla, abbiamo solo cronache giudiziarie che ci hanno portato alla ribalta nazionale e grande incertezza per il futuro.

Ecco perché in questo momento sentiamo di rivolgerci a tutti i cittadini, indipendentemente dal voto che hanno espresso e sentiamo il bisogno di cercare una strada per ristabilire in qualche modo la serenità di questa comunità che eravamo pronti a governare.

Immediatamente abbiamo chiesto le dimissioni della giunta Pizzino, perché riteniamo che nessuna serenità possa venire da un’amministrazione che ha agito nei modi che abbiamo visti e sentiti.

Abbiamo anche rivolto un appello accorato al sindaco, ma nessuna risposta.

Non possiamo più accettare silenzio e omertà.

Incontriamoci e parliamone, e facciamolo nelle sedi istituzionali, il Consiglio Comunale, in cui i cittadini possano vedere e sentire e sapere, e non solo immaginare cosa accade nelle segrete stanze.

Non si riunisce da più di un mese il consiglio dopo la prima seduta del 26 giugno, non sono state formate le commissioni consiliari, sembra un consiglio morto prima ancora di nascere.

Oggi abbiamo protocollato una richiesta per un consiglio urgente, in quanto Riteniamo necessario un momento di confronto pubblico su quanto accaduto perché ognuno esprima le proprie valutazioni e soprattutto per dare conto alla cittadinanza di quanto stia accadendo e possa accadere.

Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità davanti alla cittadinanza di Amantea.

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