Abbiamo scritto della maledizione del porto di Amantea.
Ed infatti è ancora insabbiato ed inagibile
Ricordiamo che il sindaco nei giorni scorsi ha preso impegno per una sua urgente riapertura.
Ed infatti è stata adottata la delibera di giunta n 39 del 20 settembre avente ad oggetto “Calamità naturale per avversità meteorologiche dell’8-9-10-11 settembre 2017. Indirizzo ufficio tecnico per lavori di somma urgenza del drenaggio del porto”
A delibera evidenzia che il 19 settembre la delegazione di spiaggia di Amantea ha inviato una relazione nella quale si legge che la bocca del porto si è insabbiata così che l’attraversamento della stessa non era sicura
Sempre la Guardia Costiera chiedeva al comune di far conoscere le azioni intraprese per la risoluzione dell’insabbiamento.
Il comune, comunque, tende la mano alla regione per un finanziamento atto alla copertura dei cisti del dissabbiamento atteso che esso è dipeso dalle condizioni metereologiche estremamente avverse che si sono verificate dall’8 all’11 settembre 2017
E nel contempo dichiara il danno subito dal porto direttamente collegato alle calamità denunciate.
Salve, scrivo questa mia email dopo aver letto le prime righe scritte dall'architetto Filippo Vita a proposito della scuola Mameli e vi chiedo la cortesia di pubblicarle.
“Faccio una premessa: non sono ne' architetto, ne' tantomeno mi occupo di lavori di questo genere.(nella foto l'assessore Emma Pati)
Dichiaro pertanto la mia più totale ignoranza sulla materia.
Sono un semplice genitore, papà di una delle alunne della scuola media.
Un genitore che durante questi mesi si e' attivato per fare in modo che tutti potessero avere una sede più consona e sicura, rispetto alla scelta operata all'indomani dell'evacuazione (a marzo) e cioè il campus Temesa.
Leggere nel contributo scritto dall'architetto Vita, a proposito di quanto accaduto nei giorni scorsi a Cosenza, che "l'atteggiamento dei genitori del liceo Fermi e' però diverso da quelli di Amantea, loro voglio capire" e' alquanto strano o quantomeno non rispettoso ed attento a quanto accaduto fino ad oggi.
Caro architetto, come genitore le ripeto che ho avuto l'urgenza di fare in modo che venisse garantita una sede degna ai ragazzi, senza cadere nel labirinto delle analisi strutturali riguardante il plesso (qualcuno avrebbe usato tale argomento per sviare la priorità e perdere tempo)
Forse lei era attento, in qualità di addetto ai lavori, all'aspetto strutturale della Mameli.
Nulla di strano.
Capirà che un genitore ha avuto altre priorità e quindi ha agito di conseguenza, senza lasciare spazio a chi faceva finta che tutto fosse a posto.
Quindi, la prego di non fare distinguo, come se i genitori di Amantea fossero stati poco vogliosi di "capire".
Personalmente sono stato attentissimo, concentrandomi sull'obiettivo che venisse garantita una sede sicura ai ragazzi.
Un percorso che ha visto non pochi ostacoli e confronti, fino a fine agosto.
Altro che "i genitori del liceo Fermi e' ben diverso da quelli di Amantea. Loro vogliono capire".
All'indomani dell'evacuazione erano ben altre le priorità.
Le riflessioni sui perché e nel merito di quanto e' accaduto alla struttura del Mameli sono legittime, ma non rappresentavano certo l'urgenza.
Ora, forse, e' il momento di approfondire l'argomento, ma non per questo va sminuito o peggio ancora.. (evito di usare altri termini). il modus operandi di noi genitori.
Questo e' il mio parere.
Con sincerità e rispetto.
Alfredo Sicoli.
Ci scrive l’ architetto Filippo Vita con il quale abbiamo avuto accesso agli atti della scuola media traendone la speranza che non si debba demolire un bene così prezioso, ed unico, per il futuro della nostra città, quale è il plesso della scuola media, un plesso che, ne siamo convinti, possa e debba essere rifunzionalizzato per essere destinato ad incubatore socio culturale( prossimo articolo-proposta). Ecco cosa dice:
Ho letto oggi con piacere un articolo su tirrenonews dell’ing. Giulia Fresca in merito alla vicenda del Liceo “Enrico Fermi” di Cosenza, che presenta non poche similitudini con la vicenda della scuola Mameli della nostra città.
A dire il vero il Liceo, a prendere per buone la relazione del tecnico incaricato, presenta valori di vulnerabilità strutturale tali da non poter resistere nemmeno al peso proprio. (dunque nemmeno verificata dal punto di vista statico)
Invito a leggere l’articolo e le argomentazioni dell’ingegnere che è anche mamma di una ragazza che frequenta l’istituto.
L’atteggiamento dei genitori del Liceo Fermi è però ben diverso da quelli di Amantea.
Loro vogliono capire.
Come è stata gestita la vicenda, perché improvvisamente questa scuola è divenuta inagibile e se per caso la decisione non è condizionata da altri fattori.
Intanto i ragazzi con l’appoggio dei genitori hanno occupato la scuola.
I genitori di Amantea sono presi dal panico sismico.
Ma è una paura curiosa, focalizzata sulla sola scuola Mameli.
Tutto il resto va bene. Perché? Perché così hanno loro detto.
Ripercorriamo allora la vicenda cercando di chiarire perché, se questo è il timore, bisogna quantomeno estenderlo a molte altre situazioni.
Facciamo prima con un linguaggio accessibile un breve riassunto sulle modifiche alle norme tecniche di costruzione negli ultimi anni.
Nel 2003 venne emessa l’ordinanza PCM 3274 che oltre a riclassificare le zone sismiche, prevedeva la verifica sismica per gli edifici strategici (quelli che hanno un'importanza fondamentale in caso di terremoti, tipo caserme, ospedali, sedi protezione civile ecc.) e quelli che possono assumere rilevanza in caso di collasso (edifici pubblici in genere, tra cui le scuole). imponeva che entro 5 anni venissero effettuate le verifiche.
Tale indirizzo veniva confermato dalle NTC (norme tecniche per le costruzioni) del 2008 che introducevano i precisi criteri per le verifiche e innovazioni fondamentali per il calcolo strutturale che sono diventate sempre più restrittive e impongono precise indicazioni su dimensionamento degli elementi strutturali, collegamenti, geometria ecc.
Gli edifici vengono quindi analizzati in base alle NTC e dai risultati ottenuti, si valuta l'azione da intraprendere.
Il procedimento consiste nell'estrarre un adeguato numero di campioni di materiale e sottoporlo a prove di laboratorio.
Con questi elementi noti e con la costruzione di un modello geometrico della struttura si procede al calcolo, prima statico (senza azione sismica), successivamente considerando le azioni sismiche.
Bene. Chiusa questa noiosa, ma necessaria, parentesi vediamo cosa succede con la scuola Mameli.
Per l'edificio sono state effettuate le prove sui materiali giudicate non soddisfacenti.
Dal calcolo effettuato il fabbricato risulta staticamente idoneo.
Mentre dal punto di vista sismico non risulta verificata.
A questo punto hanno frettolosamente deciso per la demolizione e la ricostruzione dell'opera.
Sulla base della relazione del tecnico che dice genericamente che a suo parere è più economico la demolizione che non l'adeguamento.
Allora poniamoci qualche domanda.
1- Come mai dal termine che doveva essere il 2008 le verifiche sono state eseguite solo ora?
2- Come mai senza effettuare verifiche circa un anno e mezzo fà sono stati spesi oltre 300.000,00 euro alla scuola?
3- Perchè non è stato consultato un revisore esperto non intervenuto nella valutazione?
4- Perchè non si è pensato alla redazione di un progetto di adeguamento in modo serio per valutarne i costi?
5- Perchè per le altre scuole non si è provveduto alla verifica sismica?
E facciamo qualche considerazione.
a- La scuola media Mameli ha un valore di circa 4 milioni di euro (la parte da demolire) :Bisogna veramente essere o molto sicuri o molto ma molto irresponsabili per assumersi la responsabilità della demolizione di un opera di tale valore. Tanto più che la legge in caso estremo prevede anche la riclassificazione per essere utilizzata ad altre funzioni. Non dimentichiamo che la struttura è idonea staticamente.
b- Le altre scuole che non sono state adeguate si trovano tutte nella medesima situazione. Quindi preoccupatevi pure per quelle e per le altre 40.000 scuole italiane che sono nelle medesime condizioni. Perché è impossibile, indipendentemente dei materiali, che una struttura progettata 40 anni fa risponda ai criteri delle norme attuali. E' come prendere una macchina degli anni 70, una 127 e sottoporla al test Euro 6.
- Io sono convinto che chiudere la scuola sia stata un'operazione avventata. Questa struttura ha subito tutte le scosse avvertite nel nostro territorio da oltre 40 anni e non presenta la minima lesione. E soprattutto è addirittura è adeguabile alle NTC. Facilmente, data la stessa geometria dell'edificio, con una spesa quasi uguale a quella della demolizione e smaltimento degli inerti.
d- Allora perchè succede questo? non sarà come dice l'ing. Fresca " per giustificare incarichi ed un appalto milionario da gestire"? intanto provocando un enorme danno sociale.
e - Non dimenticate i tempi. Forse qualcuno ci crede che per l'anno prossimo avrà la nuova scuola..
Invito pertanto tutti gli interessati a pretendere chiarimenti. In realtà tutti i cittadini dovremmo esserlo dato che è un bene che appartiene a tutta la collettività.
Architetto Filippo Vita.