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Scrive l’associazione Insieme Costruiamo Bene Comune:

Lavoratori (soci) delle cooperative sociali: SE NE TOCCANO UNO FANNO MALE A TUTTI!

“L’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale, sui numerosi quesiti che abbiamo posto in merito alla gestione delle cooperative sociali nel territorio, è stato reticente e omissivo, con l’evidente scopo di “coprire” e “favorire” lo stato dei fatti.

Questa Amministrazione, pur non smentendo i sospetti, ha omesso di rispondere, non avviando nessuna azione utile a verificare la regolarità e la correttezza nella gestione delle cooperative sociali.

Il bilancio, sull’operato del primo cittadino e di tutta l’attuale Giunta, tracciato dalla maggior parte dei cittadini, dopo un anno di attività, si chiude con un bel risultato negativo imputabile alla scarsa attenzione riservata alle esigenze del settore sociale, delle attività commerciali e agricole (con la tassazione alla stelle e il turismo fantasma, si pensa a costruire passerelle inutili).

Inoltre, il rifiuto di rendere pubbliche le cifre stanziate per le cooperative, i criteri di aggiudicazione, etc, nonostante dovrebbero essere elementi ben noti all’Ente, rileva chiari condizionamenti politico-amministrativi, scarso rispetto verso la Città e violazione dei basilari principi amministrativi di trasparenza, legalità, buon andamento, imparzialità.

Ed è proprio l’assenza di imparzialità che, in questi giorni, ha lasciato perplessi i tanti cittadini che sono venuti a conoscenza del licenziamento irrogato ad un lavoratore delle cooperative sociali.

Il licenziamento è avvenuto appena alcuni giorni dopo che lo stesso lavoratore avrebbe espresso le sue opinioni sull’operato dell’amministrazione, durante un ricevimento matrimoniale.

Gli avvenimenti si spera non siano collegati e, dunque, gli eventi nulla proverebbero ma è pur vero che entrambi i fatti sono accaduti ed ingenerano tanti sospetti.

Ma le cooperative sociali non dovrebbero essere Imprese Sociali indipendenti dalla classe politica?

Tale episodio, qualora fosse vero, assumerebbe i contorni dell’assurdo, vecchia retorica di un’antica “ritorsione padronale”, in grado tuttavia, di colpire la sincerità e il coraggio di un uomo, che pur non sapendo calcolare il peso amministrativo e politico dei presenti al tavolo del ricevimento, da anni è al servizio della collettività.

Non possiamo tacere che l’eventuale critica e censura mossa dal lavoratore trova giustificazione nell’esercizio di un diritto, che, a sua volta, richiama, oltre che la generica libertà di manifestazione del proprio pensiero, la più specifica libertà di opinione.

Più che lecito il semplice dubbio, sconcertante ed inquietante, che si profila all’orizzonte: i voti dati dagli operai delle cooperative e dai loro familiari, possono essere causa di licenziamento o di assunzione da parte delle cooperative stesse?

Peraltro dignità del Lavoro e dei Lavoratori dovrebbero essere nel DNA di amministratori che aderiscono ad un partito di Centro Sinistra (!).

L’intera comunità amanteana deve, dunque, assumersi le proprie responsabilità nei confronti di questi preziosi lavoratori, nel rispetto non solo del contratto collettivo nazionale e delle leggi vigenti ma dei principi di solidarietà, perché nessuno di noi è disposto a perdere neanche un solo posto di lavoro e, tanto meno, tollerare violazioni contrattuali, condizioni lavorative e licenziamenti che calpestano la dignità dei lavoratori.

Un licenziamento che respingiamo con forza, invitando “questa politica”, che forse ambisce più alla poltrona che al bene comune, a SPARIRE dalla nostra Città.

Amantea 7 Luglio 2015 Associazione Insieme Costruiamo Bene Comune

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L'ultimo consiglio comunale ha consacrato, ove ci fossero ancora dubbi, l'assoluta mancanza di prospettiva e visione “collettiva” della gestione della cosa pubblica da parte dell'amministrazione Sabatino.

L’incapacità di gestire le priorità sociali, la totale mancanza di rispetto per la Città e per i Cittadini, il mancato accoglimento della petizione sul lungomare, evidenziano che il “loro” modo di operare sulla gestione della cosa pubblica afferma un concetto di democrazia che sa tanto di “siccome ho vinto io...faccio quello che voglio io”.

La bocciatura della petizione per il rifacimento del lungomare, sottoscritta da più di 1600 elettori, è sintomo della indifferenza e del menefreghismo mostrato nei confronti di tutti noi cittadini e delle nostre idee e speranze.

La staticità, la mancanza di visione del futuro, l'assenza di una seppur blanda programmazione a breve, medio e lungo termine, rende questa maggioranza sempre più lontana dalle reali necessità della nostra comunità, che vede ogni giorno calpestato un diritto, una elementare esigenza, che si sente rinnegare una pur flebile speranza per il proprio futuro e per quello dei suoi figli.

Se ne è accorto fortunatamente il Consigliere Alessandro Salvatore, che coraggiosamente e doverosamente, perché fedele a quelle promesse fatte in sede elettorale ai propri elettori, ha saputo prendere posizione, tracciando una linea netta tra se e questa maggioranza che mai ci ha rappresentato, e che con le sue scelte non è in grado di favorire in nessun modo nemmeno un minimo sviluppo economico ed occupazionale nel nostro territorio.

L’assurdità della decisione presa sulla petizione ha un sapore tragicomico se si pensa su cosa verranno investiti i nostri soldi, stanziati originariamente per il lungomare, e soprattutto se si guarda al progetto che non verrà realizzato!

Il progetto accantonato del nuovo lungomare, è di una lungimiranza senza pari. Viene da chiedersi se i nostri “amministratori” abbiano avuto l'accortezza di visionarlo e considerarlo per le immense prospettive che può offrire alla nostra comunità prima di bocciarne la realizzazione.

Guardare quel progetto è come aprire una finestra sul futuro.

Non sarebbe stato solo una passerella di asfalto, ma avrebbe costituito un luogo di incontro, di aggregazione, di socializzazione, di cultura, di commercio, di attività sportiva e ricreativa.

Ma chi ci amministra, ha mai visitato una località che aspira ad essere considerata turistica quale la stessa Amantea?

Il continuo dichiarare da parte di chi ci governa che Amantea è una cittadina a vocazione turistica, non è altro che una pia illusione che mai si avvererà.

Opere strutturali come quelle costituenti l'infrastruttura del lungomare che si vorrebbe realizzato, parliamo dell'anfiteatro, della pista ciclabile, delle aree di verde organizzato, tutte e nessuna esclusa, stimolerebbero la crescita turistica e culturale della nostra comunità.

Il lungomare costituirebbe la vera porta di ingresso per una Città che potrebbe vantarsi di poter mettere in vetrina un impianto da adibire a concerti all'aperto, serate culturali a tema, un luogo sicuro dove poter esercitare sport all'aria aperta o semplicemente passeggiare in tutta sicurezza con i propri figli.

Il lungomare per come era stato pensato, avrebbe costituito un richiamo per tutti quei turisti che sarebbero stati così invogliati a visitare la nostra amata città, un viatico per scoprire le tante bellezze paesaggistiche che ci appartengono e che sono sconosciute ai più: il centro storico, l'offerta commerciale, lo spirito di accoglienza che alberga in noi tutti.

Un'opera di questo tipo, sarebbe stata unica e differente per concezione e realizzazione tra tutti i lungomari esistenti sul Tirreno, rappresentando un eccellente volano di ripresa commerciale, economica e occupazionale.

Se a questo si aggiunge la dichiarata volontà di questa amministrazione, sbandierata in sede di consiglio comunale, di voler procedere all'accensione di un ulteriore mutuo (leggasi altri debiti) da destinare alla realizzazione di un lungomare qualsiasi, fa capire quanto questa Giunta sia lontana dalla realtà.

Il Comune di Amantea è oggi indebitato fino al collo.

Essere guidati da una amministrazione che persiste nel percorrere la strada dell'indebitamento senza un minimo di programmazione fa rabbrividire.

La prima considerazione che un amministratore coscienzioso avrebbe dovuto fare in questo momento certamente poco roseo sia in termini economici che occupazionali, è se le opere che si faranno con i soldi del lungomare, avranno lo stesso impatto positivo sull'economia, sul commercio, sul turismo e sull'occupazione che avrebbe avuto la costruzione del lungomare. Ancora, l'amministrazione ha pensato se in termini sociali, di capacità di incontro, di sviluppo culturale le opere che sostituiranno il lungomare avranno eguale beneficio per tutta la comunità?

Nei prossimi mesi, quando e se le nuove opere saranno realizzate, se i commercianti di Amantea non vedranno risalire i loro incassi, se gli operatori turistici non vedranno crescere le presenze, se gli imprenditori non vedranno invertito l'andamento di decrescita delle loro imprese, se disoccupati nuovi si aggiungeranno a quelli vecchi sempre alla ricerca di occupazione, sapranno bene che ben 2.500.000 di Euro dei nostri soldi, sono stati spesi per altre “priorità”, perché così “loro” hanno deciso.

Purtroppo c'è chi pensa che occupazione e benessere si creano con i voucher, con la distribuzione di assessorati e prebende varie, con uffici di staff, con l'aumento della tassazione e della spesa pubblica.

C'è invece chi pensa che occupazione e ricchezza si creano aumentando e/o favorendo investimenti produttivi, sostenendo il reddito delle famiglie in modo fattivo e programmatico, accompagnando imprese e commercio verso nuovi e proficui obiettivi di investimento.

C'è evidentemente chi sta da una parte e chi invece sta dalla parte opposta, lo dicono i fatti e non le chiacchiere in sede elettorale.

Abbia questa maggioranza la dignità di non commettere ulteriori danni e di lasciare il palazzo comunale, “okkupato” grazie ad un palese conflitto di interessi che è esso stesso causa di grande danno di immagine per la nostra Città.

Amantea 4 Luglio 2015                    Associazione Insieme Costruiamo Bene Comune

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Il PD di Amantea scrive al Presidente Oliverio: “ Caro Presidente, siamo consapevoli del fatto che abbiamo davanti giorni decisivi per il futuro della nostra Regione e del nostro Partito.

I fatti emersi in seguito alla conclusione delle indagini della magistratura di Reggio Calabria, relative al finanziamento dei gruppi consiliari nella passata legislatura, non solo sono gravi ma fanno emergere – se confermati – un deficit di moralità che investe l’intera classe politica regionale.

Una prospettiva che ci preoccupa molto, perché crediamo nella “buona politica” e perché ad Amantea da qualche mese – partendo dalla fase preparatoria del Congresso di Circolo – siamo alle prese con un’importante e finora proficua iniziativa di coinvolgimento di cittadine e cittadini. Un’opera che rischia davvero un calo di motivazione, se non si dà un’immagine diversa del Partito e delle nostre rappresentanze istituzionali.

Quanto sta avvenendo in questi giorni, non solo lede la nostra sensibilità di dirigenti politici, ma rischia di allontanare quanti hanno iniziato a mostrare simpatia ed interesse verso l’azione del Partito e che oggi rischiano di essere riassorbiti dall’antipolitica.

Noi riteniamo che la partecipazione sia linfa vitale per il Partito Democratico, e che questa possa dare sostegno anche alla tua opera. Per tale ragione come Circolo di Amantea chiediamo - nel caso specifico - maggiore trasparenza e controllo delle risorse assegnate ai gruppi consiliari, e – in generale – che questo governo regionale possa caratterizzarsi nel segno della moralità.

Anche noi - in sintonia con quanto espresso nei giorni scorsi dalla Conferenza Episcopale Calabra - attendiamo che il Governo regionale inizi ad operare con maggiore incisività in una regione in cui è necessario ricostruire, prima di ogni cosa, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, e nutriamo una forte aspettativa nel fatto che l’etica non resti vuota parola ma si traduca in comportamenti, atti amministrativi, scelte politiche.

Conosciamo la tua storia e la tua sensibilità, ed è per tale ragione che esprimiamo un sincero e profondo sostegno al tuo intento di cambiare passo ed aprire una stagione nel segno della discontinuità e del cambiamento già dalla nomina della futura giunta regionale.

Amantea, 1 luglio 2015 PD Amantea

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