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Sono da poco passate le 19.00 e la signora Marcella con il marito escono di casa per andare a mangiare una pizza. Vanno vicino casa, lì ad Oliva, la frazione di Amantea tra Coreca e Campora San Giovanni.

La serata non è fredda , anzi si sta bene dopo una giornata di sole, la pizzeria è vicina e così escono a piedi.

Il forno non è ancora a regime ed il pizzaiolo li prega di tornare tra un quarto d’ora. E così Marcella continua passeggiare e ad un certo punto vede un’auto ferma davanti al cancello della sua abitazione.

 

In casa non c’è nessuno e lei non aspetta nessuno.

La signora Marcella è sospettosa e così si avvicina all’auto.

Dentro c’è un giovane con un telefonino all’orecchio al quale domanda cosa faccia lì davanti a casa sua.

“Io carabiniere” è la risposta evidentemente già preparata ed immediatamente aziona una sirena.

Marcella grida al marito in tedesco “ Sono ladri!”.

 

Subito dalla casa escono quattro persone, i ladri, con in mano piedi di porco serviti per entrare in casa ed ovviamente la refurtiva.

 

La casa è messa sottosopra dal piano terra al secondo piano.

Marcella grida ed afferra uno dei ladri ma questo reagisce e la colpisce ripetutamente con pugni e calci, al volto e sulla persona, calci violenti anche sulla pancia.

 

Il marito ha cercato un oggetto con cui difenderla ma non fa in tempo perché i ladri salgono velocemente su un’auto (sembra si tratti di Audi azzurro scuro la cui targa pare inizi con le lettere AV) e che parte velocissima allontanandosi dal luogo del furto.

 

Arrivano i carabinieri di Amantea che iniziano immediatamente le indagini cominciando a visionare alcune telecamere private del luogo da cui si nota l’auto di cui si tratta ma non la targa

 

La signora Marcella è scossa e si lamenta per il dolore sul viso e sulla pancia ma è sempre un fiume in iena e racconta la sua vicissitudine.

 

“Erano scuri in viso e parlavano un italiano stentato. Forse erano rumeni”

Marcella è una calabrese , di quelle forti, che è emigrata per decenni in Germania e poi è ritornata per costruirsi una casa nella quale vivere con la sua famiglia, ma ora ha dubbi. Sa che poteva finire male.

I suoi parenti e gli amici e vicini cercano di consolarla dicendo che tutto sommato è andata bene, che poteva anche andare peggio, ma lei non ci sta, per questo ha reagito anche se ora il disappunto per quanto successo ed anche un po’ di paura sembrano domarla.

Poi decisa va in caserma a sporgere denuncia prima ancora di farsi visitare da un medico o magari di raggiungere il vicino ospedale.

 

Intanto gli astanti parlano di altri furti avvenuti nei giorni scorsi.

Tanti, troppi furti per lasciare Amantea ancora senza una compagnia di CC o senza un presidio di Polizia. Ma questo è un problema politico.

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La vicenda è la stessa di quella che ha occupato in questi giorni le pagine dei giornali locali e dei siti web amanteani e cioè quella relativa alla nomina del funzionario addetto all’ambiente, alla protezione civile, al Demanio ed a ai servizi tecnologici e manutentivi.

La notizia è freschissima e ci dice che il sindaco ha scelto il funzionario tra i tre che erano stati dichiarato idonei dalla commissione di selezione e cioè tra:

Dignitoso Luca,

Garofalo Santo e

Pileggi Domenico

La nomina però non è stata pubblicata ancora e quindi pur a ns conoscenza ( la fonte informativa è la più informata delle nostre fonti) preferiamo non pubblicarla.

Aspettate qualche ora

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Dice la consigliera del M5S di Amantea : “Dopo aver letto lo scarno e offensivo comunicato stampa dell’amministrazione , che non meriterebbe nessuna risposta, ho ritenuto prioritaria l’informazione ai cittadini rispetto alle considerazioni personali.

 

 

E allora entriamo nel merito: è chiarissimo che il sindaco sorvola sulla “questione Pileggi” perchè sa che è tutto vero ciò che diciamo, ma soprattutto per sviare l’attenzione dal delicato passaggio amministrativo.

 

 

La Sabatino scrive “gli apparati comunali operano nel rispetto della legalità”, nonostante l’ingegnere Pileggi "continui a frequentare il Comune oltre la scadenza dell’incarico”.

 

Poi un affondo: “Si sta svolgendo, infatti, in questi giorni la selezione per il ruolo di responsabile dei servizi manutentivi: proprio ora che va espletata la gara per le cooperative, in quel posto occorre la “persona giusta”.

Un Sindaco orientato al bene della città avrebbe utilizzato questo momento per dare massimo risalto e pubblicità al bando, per cercare le migliori professionalità e competenze, l’assunzione di responsabilità, il rispetto delle regole che dovremmo pretendere da tutti i dirigenti del comune. Gli esami si sono svolti venerdì scorso: c’erano solo tre concorrenti (come mai così poche domande?), una commissione formata dal dott. Mario Aloe (Responsabile del personale), dalla segretaria e dall’ingegnere Lorello, unico tecnico che però ha lavorato per anni nella stanza accanto ad uno degli esaminandi, l’ing. Pileggi.

 

Quali le garanzie sulla competenza e sulla imparzialità di questa commissione?

Oggi è pubblico il verbale: tutti idonei, Pileggi compreso.

 

La parola adesso al sindaco che dovrà effettuare la scelta: chi sceglierà?

E se anche tutto questo fosse conforme alla norma come sostiene la segretaria, noi riteniamo che il sindaco avrebbe potuto decidere di fornire ulteriori garanzie di trasparenza e di imparzialità collocandosi al di sopra di ogni sospetto, soprattutto dopo l’inchiesta di “Mafia Capitale”. Rinnovare l’incarico a Pileggi come probabilmente si sta accingendo a fare è una scelta che per noi del M5S e, ritengo a giudizio di moltissimi cittadini, penalizzerebbe ulteriormente questa città, perchè per quel posto strategico bisognerebbe trovare una persona senza carichi penali pendenti, e con garanzie di indipendenza.

Poteva farlo, così come doveva attendere l’assoluzione dell’eventuale giudizio penale prima di riconoscere 6.000 euro di patrocinio legale, operando adesso un evidente conflitto d‘interesse; un processo nel quale, là dove ricorressero i presupposti, il comune dovrebbe costituirsi parte civile e pretendere i danni da un dirigente che si provi abbia agito in modo doloso o colposo, perché noi non ci stiamo più ad una gestione amministrativa dove nessuno si assume le proprie responsabilità e a pagare sono soltanto i cittadini”

Poi ritorna sulla lettera e dice che: “ Sul giudizio di ineleggibilità chi le scrive i pezzi dimostra di non riuscire a leggere il testo di una sentenza e di non comprendere che nel termine “suggestivo” il giudice ha inteso esprimere apprezzamento per la peculiarità della questione sollevata al punto da non imporre al M5S, che è risultata la parte soccombente, il pagamento delle spese di lite.

 

Infine la parcella del suo avvocato: dovremmo chiederle scusa per cosa?

Per avere preteso che non utilizzasse a titolo personale soldi pubblici, come inizialmente aveva provato a fare?

Si revochi piuttosto la delibera con un atto contrario, e si eviti di dire falsità sulla citazione che ha riguardato il Comune nella persona del Sindaco”.

Poi il fendente: “La verità è che l’azione amministrativa di questa giunta è fondata sulla illegalità diffusa, sulla parzialità costante , sulla cura attenta di interessi personali e familiari: ne è ampia dimostrazione tutto il piano delle opere pubbliche, legate a interessi diretti o indiretti dei componenti dell’esecutivo e i cui progetti sono affidati in gran parte ad un progettista parente del sindaco. Questi sono fatti e non sproloqui”.

 

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