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Era pomeriggio del 20 febbraio 1943, un sabato di sole, quando il rombo di un aereo spezzò il silenzio del pieno pomeriggio.

Non era la prima volta che gli aerei solcavano il cielo di Amantea

E non era la prima volta che Amantea veniva colpita da proiettili e bombe

Ma quel giorno il rombo era particolarmente forte e fece alzare gli occhi al cielo

(il sito della vecchia lapide)

Molti videro, così, l’aereo lanciare la bomba che iniziò la sua discesa e sibilando colpì la casa Del Giudice distruggendola.

L’obiettivo strategico era il ponte di via Indipendenza la cui distruzione avrebbe creato problemi al ritiro dei tedeschi che già muovevano verso il nord Italia( al tempo non esisteva la attuale SS18)

Le schegge si diffusero violentemente dappertutto.

Ebbe a dire Wanda Iorno

“Furono tredici bambini, tre giovani, sei madri, di cui due incinte, dieci uomini, le vittime innocenti di una perversa logica di guerra, rimaste sotto le Case Sciollate. Così chiamiamo quell’ammasso di macerie- mai rimosse- sotto cui potrebbero ancora giacere dei poveri resti umani, forse”.

E poi continuando” Ma sotto di esse giacciono, certamente, i giochi interrotti dei bambini, i sogni infranti dei giovani, gli affanni e le speranze delle madri e dei padri”.

Dai primi di febbraio si succedevano i bombardamenti in tutta Italia e quello stesso giorno non una ma 23 bombe e decine di spezzoni incendiari colpirono Cittanova facendo danni ingenti , distruggendo 150 abitazioni ed uccidendo 105 persone.

Per ricordare la guerra ed i suoi effetti e per ricordare i nomi venne apposta una lapide.

Domani quella lapide sarà rimossa per essere sostituita da una nuova lapide

Restano invece eterni i ruderi della vecchia casa che continuano a cadere a pezzi bloccando perfino la strada che porta al centro storico, palese esempio della incoerenza dell’uomo che ricorda gli errori passati ma non quelli di oggi.

Nelle foto il vecchio sito della lapide rimossa ed il nuovo sito per la nuova lapide

Il sito della nuova lapide

           

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Per refuso la Treccani intende “l’ errore di composizione o di stampa prodotto dallo scambio o dallo spostamento di una o due lettere, o segni, causato spesso da errata collocazione dei caratteri nella cassa (per quanto riguarda la composizione a mano), o da errore del tastierista o da difetto meccanico (nella composizione a linotype o a monotype). In senso lato, errore tipografico in genere, o anche di fotocomposizione”

Un tempo, ed alla ricerca della perfezione, esisteva il correttore di bozze , l’uomo, cioè , che era culturalmente idoneo e deputato a rilevare gli errori ed evitarne la diffusione

Oggi nella pubblica amministrazione il correttore di bozze non esiste più per cui si invia alla stampa il tutto con tutti refusi, con tutti gli errori.

Impossibile che non emergano, che non risultino.

Da quelli abnormi come la ricerca di spalatori di neve a quelli più semplici come il seguente.

Parliamo della delibera consiliare n 5 del 6 febbraio 2015 dal titolo” Regolamento per la disciplina dei compiti, del funzionamento e ella durata del consiglio di Frazione. Modifica”

Nella delibera si rileva che viene modificato l’art 2 del regolamento, al titolo Composizione ed elezione, dove si legge che “ Il Consiglio di Fazione è composto da 9 consiglieri eletti a mezzo di consultazione popolare”

Prima erano 11 i consiglieri ed ora ne viene proposta la riduzione a 9.

Ma non si legge alcuna giustificazione salva la affermazione generica riportata nelle Premesse “ che ora, nel corso degli anni, sì è presentata l’ opportunità di modificare detto regolamento”.

Forse si è ridotta la popolazione della frazione? NO! Ed allora? Buh!

Approssimazione? Certamente! Fretta? Forse!

Certo è che nello stesso articolo 2 al comma 9 continuiamo a leggere che “ Sono eletti gli 11 candidati che a seguito della consultazione abbiano ottenuto il maggior numero di voti”

Ma come ? Quanti sono i consiglieri 9 od 11?

Come è possibile che il coniglio sia composto da 9 consiglieri e ne vengano eletti11?

Ma chi ha preparato la proposta poi fatta firmare all’incolpevole sindaco ed alla altrettanto incolpevole segretaria comunale?

E pensare che si legge nella delibera “che il regolamento di cui sopra è stato oggetto di discussione da parte della competente commissione”

Possibile che nessun consigliere abbia rilevato il refuso o l’errore che dir si voglia?

Ma, insomma, davvero Amantea merita la nomina di “Città mondiale dei refusi”?

Siamo pronti a ricevere segnalazione di tutti gli altri refusi a noi sfuggiti per inviare il corposo dossier ai giudici del Guinness World Record.

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Rosario Cupelli cittadino attivista del Movimento 5 Stelle gioisce per la soluzione del problema di Coreca al punto da complimentarsi con la Giunta sabatino per aver Giunta “scoperto, oggi, la bellezza della democrazia partecipata, il fine della democrazia partecipata”.

Ecco le sue parole:

Oggi come CITTADINI non possiamo che essere felici, CITTADINI liberi ed attivi che si sono impegnati per una soluzione DIVERSA del problema di Coreca.

Felici per tutti i cittadini di Amantea che probabilmente non vedranno uno dei simboli della città deturpato da un progetto assurdo.

Felici perchè riteniamo che le bellezze del territorio devono costituire una risorsa economica e di sviluppo e che dobbiamo valorizzarle e non distruggerle, perchè siano fonte di crescita culturale.

Felici perché ella riunione di oggi alla Regione si è deciso di affidare alle Università calabresi di Cosenza e Reggio la redazione di un nuovo progetto meno impattante dal punto di vista ambientale.

In sostanza l’assessore Nino De Gaetano si è impegnato:

•          A trovare le disponibilità economiche per coprire il costo di un nuovo progetto da affidarsi al sistema universitario calabrese, un nuovo impegno progettale per garantire il rispetto dell’ambiente e nel contempo la sicurezza della zona;

•          A trovare ove necessario maggiori risorse finanziarie per coprire eventuali maggiori costi;

•          A garantire la conservazione del finanziamento anche oltre il 31 dicembre 2015, data che in precedenza era stata indicata come ultima e non modificabile.

Come M5S restiamo sempre attenti e vigili, affinchè:

1.         non venga usata la sabbia prelevata dal Fiume Oliva, altamente inquinata;

2.         l'intervento non sia sproporzionato rispetto all'entità del problema e persegua finalità esclusivamente pubbliche;

3.         controlleremo che i SOLDI PUBBLICI vengano spesi in maniera oculata;

4.         che i soldi pubblici non vengano utilizzati per favorire finalità di privati

Gioiamo insieme a tutta la gente di Amantea, alle associazioni come il ROTARY e la CGIL che hanno preso posizioni chiare e forti e naturalmente con la Giunta Comunale per il risultato ottenuto e perché la Giunta ha scoperto oggi la bellezza della democrazia partecipata, il fine della democrazia partecipata ricordo è sempre il bene comune e l’interesse della collettività e non l’interesse personale, speriamo che si continui cosi nel futuro”.

NdR. Prendiamo, anche, atto della incapacità a progettare da parte dei progettisti laureati dalle nostre università come se , in buona sostanza, i docenti universitari conservassero per se stessi le conoscenze tecniche idonee a progettazioni meno impattanti dal punto di vista ambientale, non dico per procurare incarichi a se stessi, ma vivaddio!.

Non comprendiamo allora perché si diano incarichi a tecnici i cui progetti sono giudicati inidonei . sarà bene che Regione, province e comuni si affidino direttamente alle università( e magari non solo a quelle calabresi)

Siamo ovviamente curiosissimi di valutare questo nuovo progetto ma non solo nella sua valenza estetica ma anche nella sua efficacia.

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