
Scrive Francesca Menichino del M5S di Amantea
“Era prevista ieri per le ore 18 una seduta della Commissione Bilancio-Tributi avente all’ordine del giorno il “Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili nel territorio del Comune di Amantea”. Il M5S partecipa ordinariamente a tutte le attività consiliari che vengono calendarizzate, ma ieri non ha volontariamente preso parte alla seduta in segno di protesta.
Siamo alla quarta seduta di commissione avente ad oggetto questo argomento, il che significa una spesa per il Comune in gettoni di presenza per circa 800 euro. Ma la maggior gravità di questo operato amministrativo risiede in altra e più grave ragione: siamo di fronte al “crac Tari” e alle soglie dell’approvazione del conto consuntivo e si pensa ai matrimoni in villa. Fermo restando che ogni argomento è importante e merita il suo spazio, la politica si fa per priorità. E riteniamo inconcepibile e irresponsabile dedicare quattro commissioni Bilancio e 800 euro circa alla regolamentazione dei matrimoni civili, che siano dentro o fuori dalla sede comunale”.
Poi aggiunge” La situazione è gravissima. Ne prenda atto la consigliera Giusi Osso, presidente della commissione, alla quale abbiamo comunicato una nota da allegare al verbale della Commissione per richiamarla alle sue pesantissime responsabilità. Ne prenda atto il Sindaco che sta permettendo che il Comune vada allo sbando. Ne prenda atto l’assessore Tempo il cui settore, bilancio e tributi, è da mesi senza un vero dirigente, senza un’organizzazione, e con due finti dirigenti, uno che non risulta e l’altra che fa le comparse, riservando tra l’altro maggiore presenza al Comune di Falerna dopo le denunce che pare abbia subito da parte di un consigliere della maggioranza falernese”.
Poi un duro attacco e tre perché:
“Perché non si procede nell’espletamento del concorso del responsabile dell’ufficio Ragioneria ?
Perché non si pensa ad una seria e funzionale riorganizzazione dell’ufficio tributi, vero cuore pulsante di un’amministrazione comunale?
Perché non si utilizzano risorse proprie, valorizzandole e potenziandole, sotto il punto di vista della formazione e dei mezzi informatici invece di spendere, come è accaduto, 24.000 euro all’esterno con i risultati visti?
Non dimentichiamo inoltre che dal mese di marzo sono presenti in Comune 53 soggetti percettori di mobilità in deroga che non vengono utilizzati e valorizzati come sarebbe doveroso in ossequio alla loro dignità professionale e al concetto di efficienza e buon andamento di un’amministrazione”.
Infine la contestazione :
“La situazione è gravissima ed urgente in questo momento con riferimento alla Tari: capire e collocare le responsabilità di questo “crac” è passaggio ineludibile, ed è una responsabilità che tutti dobbiamo avvertire, sindaco, assessori e consiglieri a maggior ragione se fanno parte della maggioranza e si apprestano a votare l’approvazione del bilancio consuntivo, responsabilità pesantissima da un punto di vista penale e contabile.
Abbiamo rivolto domande precise cui ancora non hanno risposto né dal Comune né dalla società che ha fornito il servizio. Rimaniamo in attesa, ma andremo avanti, oltre il silenzio e l’indifferenza di questa amministrazione che è cieca, sorda e, passerelle escluse, anche muta”
Scrive Gigino:”Un giorno Alice si ritrovò ad un bivio e vide un gatto del Cheshire su di un albero. Quale strada devo prendere?”, Alice chiese al gatto. La risposta fu: “ Dove vuoi andare”? “Non lo so”, disse Alice. Il gatto , con saggia tranquillità le disse: “Allora non ha importanza”. Il consiglio del gatto è indubbiamente da apprezzare, in maniera particolare a chi aspira a fare ciò che desidera della sua vita. Capire cosa si vuole fare e dove andare per farlo è certamente condicio sine qua non ed è anche metà della battaglia. Se si chiedono dettagli, a varie persone, si otterranno tante risposte quante saranno le persone alle quali si è rivolta la domanda. Proprio perché il loro essere è legato fortemente all’ambiente in cui vivono e operano. Forse, per scoprire ciò che si è, bisogna abbandonare ciò che non si è. L’acume sarà d’aiuto a lasciar andare ciò che non si è. Sarà anche l’energia che aiuterà a stabilire i propri confini ed a trovare la propria strada. Non si superano le paure e illusioni della propria realtà solo con amore e compassione. Serve la chiarezza e il discernimento. Occorre sia l'energia dell’ auto-consapevolezza e discernimento sia l'energia dell’amore e della comprensione per liberarsi dalla coscienza basata sul proprio ego. Rispetto ai propri genitori, il discernimento significherà distanziarsi dalle energie circoscritte e dominate dalla paura con la quale si è stati cresciuti. L’importanza di lasciar andare la propria famiglia d'origine, dipenderà molto dalla capacità di capire ed essere in grado di distinguere fra la loro resistenza e la propria forza per essere in grado di "tagliare i cordoni" che limitano e rischiano di soffocare la propria persona e il suo divenire. Non si tratta di esprimere la propria rabbia e frustrazione ai genitori o dire loro dove hanno “sbagliato”. Può essere utile, a volte, cercare di chiarire la propria posizione riguardo alle cose oppure i propri sentimenti riguardo a loro. In molti casi, i genitori, non hanno gli strumenti per capire ciò che viene detto loro. Potrebbero non essere in armonia con la parte del figlio/a che è "diversa" e in disaccordo col loro modo di vedere la vita. Si tratta di guardarsi dentro e scoprire fino a che punto implicitamente si è vissuti secondo le illusioni dei propri genitori, secondo la loro idea di giusto e sbagliato, che gran parte delle volte si basano sulla paura e sul pregiudizio. Quando si cresce e si ottiene una maggiore auto-consapevolezza, si inizia a fare delle domande sul modo di vedere le cose dei propri genitori, mentre si sta cercando di dare un senso alla propria d'identità. Questo processo di crescita, non solo psicologica, è molto simile alla transizione dalla coscienza basata sul proprio “io” a quella basata sul “cuore”. L’importante è essere disposto a camminare, camminare abbastanza a lungo…… Gigino A Pellegrini & G el Tarik.
Gigino sembra rifarsi alla famosa frase di Totò, quando ebbe a dire : “ per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?” di cui un vecchio professore di letteratura italiana ebbe a dire che quella di Totò non era una semplice battuta inserita con spontaneità in un film di “cassetta” ma un vero e proprio manifesto politico.
Ma soprattutto sembra richiamare la battuta del film Queimada di Gillo Pontecorvo che squarciò l’orizzonte di una cultura sempre più ideologica: “ è sempre meglio sapere dove andare e non sapere come che sapere come andare e non sapere dove”.
Il comitato è espressione della società civile, di ciò l'amministrazione comunale dovrà prendere atto
Pochi giorni fa presentavamo alla cittadinanza il Comitato Lungomare, per chiarirne composizione e obiettivi.
Con chiarezza sono stati sottolineati due concetti tra gli altri: nessuno scopo politico per cui i consiglieri che vi hanno aderito lo hanno fatto in quanto cittadini e non “politici”, e soprattutto l’idea che quella intrapresa non sia una lotta contro qualcuno ma per qualcosa. E questo qualcosa è il lungomare di Amantea e con esso il futuro della città.
Leggere che il lungomare rappresenti anche per il primo cittadino e per la giunta Sabatino una priorità ci conforta e nello stesso tempo ci stupisce: se è una priorità allora perché non si fa?
E’ vero che era nel programma elettorale insieme ai ponti strategici, ma a differenza dei ponti per il lungomare è già previsto e disponibile un finanziamento, quindi perché stornarlo, perché devolverlo?
E soprattutto perchè non affrontare in modo risolutivo la situazione relativa al demanio e alle concessioni sin da subito?
Perché rinviare ancora il problema e pensare di contrarre ancora mutui, forse impossibili?
Abbiamo messo insieme e unito tante componenti della società perché crediamo fermamente che l’opera lungomare non solo si possa ma si debba mantenere e realizzare, e crediamo anche che il sindaco così come non ricorda gli impegni elettorali sulle opere pubbliche ricordi anche l’altro impegno pure elettorale, quello relativo alla democrazia partecipata, cioè all’ascolto che sarebbe stato riservato ai cittadini, alle loro volontà e al loro sentire.
Ed è solo questo che ci proponiamo di fare con il comitato e con la petizione che già domani e domenica prenderà avvio: lasciare che si esprimano i cittadini, dare loro voce e sovranità attraverso una firma ed una richiesta di ascolto al Sindaco ed al Consiglio Comunale.
Nella certezza che l’ascolto non potrà mancare
Il Comitato Lungomare 24-04-2015