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Questo il comunicato emanato dall’amministrazione comunale

Amantea, elevati sette verbali dalla Polizia municipale per abbandono di rifiuti in luoghi non autorizzati.

Con una serie di appostamenti a sorpresa gli agenti della Polizia Municipale hanno elevato alcune contravvenzioni ad avventori impegnati a depositare rifiuti solidi urbani in aree non autorizzate. Mantenendo fede a quanto annunciato nelle scorse settimane, i vigili urbani, agli ordini del comandante Emilio Caruso, hanno rafforzato i controlli sul territorio atti a prevenire lo stoccaggio del pattume in alcuni punti della città.

Da quanto è stato avviato il servizio di raccolta differenziata, infatti, alcuni utenti non si sono adeguati ai nuovi metodi di smaltimento, abbandonando la propria spazzatura nei luoghi occupati un tempo dai cassonetti.

L’assessore all’ambiente Antonio Rubino aveva detto a chiare lettere che contro queste persone ci sarebbe stata tolleranza zero.

Sono questi comportamenti che impediscono al sistema porta a porta di essere ampliato e migliorato. Da qui la necessità di potenziare i controlli e di cogliere sul fatto coloro che non rispettano le regole.

E così è stato.

Gli agenti in borghese, attuando metodi indagine non troppo moderni ma sempre funzionali, hanno abbandonato le proprie divise, sistemandosi nei pressi dei luoghi dove vengono accatastati i rifiuti non differenziati.

In poche ore sono stati elevati sette diversi verbali, ma il monitoraggio procederà a ritmo costante anche nelle prossime giornate.

«Si è trattato – ha spiegato il comandante Emilio Caruso – di un giro di vite necessario.

Nelle aree della città in cui la raccolta differenziata è oramai ben avviata non possiamo assistere inermi al degrado provocato dallo stoccaggio indiscriminato di spazzatura.

Proseguiremo nel nostro lavoro, ben consapevoli dell’onestà e del rispetto delle regole mostrato dalla stragrande maggioranza della comunità».

«La raccolta differenziata – ha rimarcato il sindaco Monica Sabatino – è un traguardo che dobbiamo difendere, alzando l’asticella ogni giorno di più. Ben venga l’impegno dei vigili urbani che sapranno certamente identificare quei comportamenti che penalizzano un’intera città”.

NdR. Prendiamo atto che le telecamere servono solo per le contravvenzioni dei photored. Aspettiamo anche nei prossimi giorni altre contravvenzioni per abbandono di rifiuti. La scommessa della Giunta sabatino è troppo importante per non essere vinta. Diversamente a perdere sarebbe non la Giunta ma la intera città!

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E’ già successo ad Amantea ed anche in quel caso il personale dipendente  restò a casa. A suo tempo a nulla valse la petizione alla amministrazione comunale.

Sta per succedere ancora. Riapre la Despar di Via Baldacchini ma i 13 dipendenti resteranno a casa. Quasi tutti. Forse se ne salveranno 2 se andranno bene i colloqui per la nuova attività

Pensate, dopo 18 anni di attività occorrono i colloqui per valutare se i due dipendenti siano o meno validi professionalmente.

Ecco il comunicato inviato dalla Fisascat.

“Ci sarebbe piaciuto domani poter festeggiare la riapertura del punto vendita a marchio Despar di Amantea, ma ci vediamo costretti, nostro malgrado, a riportare all’attenzione dei cittadini e delle istituzioni la problematica dei 13 ex lavoratori della Despar che dopo 18 anni di onorata e comprovata carriera ad oggi vedono sempre più lontana la ripresa della loro attività lavorativa.

A giugno 2014 a seguito di una riorganizzazione aziendale Despar calabrese alcuni rami d’azienda sono stati ceduti a Maiora srl, mentre il punto vendita di Amantea non rientrò nella trattativa per via delle condizioni in cui versava.

Il punto vendita infatti già da anni versava in uno stato di abbandono e solo grazie alla professionalità e ai sacrifici dei dipendenti riusciva ad andare avanti.

Dopo diversi incontri con la proprietà nei quali ci venivano date rassicurazioni su una riapertura del punto vendita di Amantea con il riassorbimento di tutti i dipendenti licenziati a fine dicembre 2014, tanto che si richiedeva in quegli incontri la disponibilità del personale a voler aiutare durante i lavori di ristrutturazione dei locali.

Ad oggi constatiamo invece la riapertura del punto vendita ma non il riassorbimento dei dipendenti che da oltre 18 anni con abnegazione senso di responsabilità ed innumerevoli sacrifici in termini economici e personali avevano negli anni creato affiliazione con i clienti e gestito il punto vendita tra le tante difficoltà. La scelta scellerata di non voler nemmeno procedere a colloqui, se non per due persone, ci sembra alquanto azzardata considerato che ad oggi i lavoratori vantano crediti con il gruppo Despar decisamente elevati oltre al TFR e le spettanze di fine rapporto ci sono anche mensilità arretrate. “

La verità che nessuno sembra voler evidenziare ci sembra quella che se l’azienda assume nuovo personale può godere delle agevolazioni di legge e quindi spendere meno.

Poi la Fisascat continua  evidenziando che :

“Erano state avanzate all’azienda anche proposte collettive da parte dei dipendenti per rilevare il punto vendita costituendo una cooperativa di lavoratori ma questa proposta è stata rigettata dalla proprietà. L’azienda ha infatti optato per la concessione in gestione del punto vendita con un organico del tutto nuovo ed in buonissima parte con personale non di Amantea.

Insomma tutto è rimasto uguale insegna, dirigenti e quadri ma non il personale.

Chiediamo pertanto al Prefetto e all’amministrazione comunale di Amantea di intercedere nei confronti dell’azienda per il rispetto dei diritti dei lavoratori. Contestiamo e denunciamo questo modo di operare da parte di imprenditori calabresi che grazie a questi lavoratori alla loro professionalità e al loro spirito di sacrificio hanno fatto diventare grande il loro marchio commerciale”.

Vediamo che cosa faranno il Prefetto ed il Sindaco

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Scrive Francesca Menichino del M5S di Amantea

“Era prevista ieri per le ore 18 una seduta della Commissione Bilancio-Tributi avente all’ordine del giorno il “Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili nel territorio del Comune di Amantea”. Il M5S partecipa ordinariamente a tutte le attività consiliari che vengono calendarizzate, ma ieri non ha volontariamente preso parte alla seduta in segno di protesta.

Siamo alla quarta seduta di commissione avente ad oggetto questo argomento, il che significa una spesa per il Comune in gettoni di presenza per circa 800 euro. Ma la maggior gravità di questo operato amministrativo risiede in altra e più grave ragione: siamo di fronte al “crac Tari” e alle soglie dell’approvazione del conto consuntivo e si pensa ai matrimoni in villa. Fermo restando che ogni argomento è importante e merita il suo spazio, la politica si fa per priorità. E riteniamo inconcepibile e irresponsabile dedicare quattro commissioni Bilancio e 800 euro circa alla regolamentazione dei matrimoni civili, che siano dentro o fuori dalla sede comunale”.

Poi aggiunge” La situazione è gravissima. Ne prenda atto la consigliera Giusi Osso, presidente della commissione, alla quale abbiamo comunicato una nota da allegare al verbale della Commissione per richiamarla alle sue pesantissime responsabilità. Ne prenda atto il Sindaco che sta permettendo che il Comune vada allo sbando. Ne prenda atto l’assessore Tempo il cui settore, bilancio e tributi, è da mesi senza un vero dirigente, senza un’organizzazione, e con due finti dirigenti, uno che non risulta e l’altra che fa le comparse, riservando tra l’altro maggiore presenza al Comune di Falerna dopo le denunce che pare abbia subito da parte di un consigliere della maggioranza falernese”.

Poi un duro attacco e tre perché:

“Perché non si procede nell’espletamento del concorso del responsabile dell’ufficio Ragioneria ?

Perché non si pensa ad una seria e funzionale riorganizzazione dell’ufficio tributi, vero cuore pulsante di un’amministrazione comunale?

Perché non si utilizzano risorse proprie, valorizzandole e potenziandole, sotto il punto di vista della formazione e dei mezzi informatici invece di spendere, come è accaduto, 24.000 euro all’esterno con i risultati visti?

 Non dimentichiamo inoltre che dal mese di marzo sono presenti in Comune 53 soggetti percettori di mobilità in deroga che non vengono utilizzati e valorizzati come sarebbe doveroso in ossequio alla loro dignità professionale e al concetto di efficienza e buon andamento di un’amministrazione”.

Infine la contestazione :

“La situazione è gravissima ed urgente in questo momento con riferimento alla Tari: capire e collocare le responsabilità di questo “crac” è passaggio ineludibile, ed è una responsabilità che tutti dobbiamo avvertire, sindaco, assessori e consiglieri a maggior ragione se fanno parte della maggioranza e si apprestano a votare l’approvazione del bilancio consuntivo, responsabilità pesantissima da un punto di vista penale e contabile.

Abbiamo rivolto domande precise cui ancora non hanno risposto né dal Comune né dalla società che ha fornito il servizio. Rimaniamo in attesa, ma andremo avanti, oltre il silenzio e l’indifferenza di questa amministrazione che è cieca, sorda e, passerelle escluse, anche muta”

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