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vie sindacoCementare il rapporto tra gli appassionati di fotografia e la città. Partendo da questo presupposto l’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino ha deliberato l’adesione al progetto “Wiki loves monuments”.

 

Si tratta, nello specifico, di un concorso fotografico internazionale che consiste nel documentare il patrimonio artistico e naturalistico di un determinato territorio, potenziandone la visibilità e sensibilizzando l’opinione pubblica sulla necessità di tutela dello stesso. L’iniziativa è stata lanciata da Wikipedia, l’enciclopedia libera consultabile in rete, allo scopo di favorire la conoscenza e la fruizione di città e paesi lontani dai grandi circuiti turistici internazionali. La foto del Castello della Valle di Fiumefreddo Bruzio, ad esempio, oltre ad essere giunta in finale, è stata tra le più cliccate dell’edizione 2014. In questo caso il termine condivisione è sinonimo di promozione e di conoscenza.

«Purtroppo – spiega il vice sindaco Giovanni Battista Morelli – in Italia vige il Codice Urbani che regola l’uso delle immagini dei luoghi d’arte. Tale normativa, infatti, non prevede la possibilità di fotografare i monumenti e “ri-licenziarli” senza una precisa autorizzazione da parte degli enti pubblici territoriali che abbiano in consegna tali beni o dei privati che ne siano proprietari. Seguendo l’esempio di altri comuni virtuosi, con l’adozione di un’apposita delibera, abbiamo “liberato” da questo obbligo alcuni luoghi dall’elevato interesse storico, artistico, paesaggistico e monumentale. I fotoamatori potranno immortalare in tutta tranquillità il complesso conventuale di San Bernardino da Siena, l’antica chiesa di San Francesco d’Assisi situata nell’area del Castello, il parco della Grotta, la Scogliera di Coreca e piazza San Francesco a Campora San Giovanni. L’intenzione è fare in modo che Amantea possa diventare una città “photo-free”, favorendo così la presenza degli artisti dell’immagine».

L’adesione, assolutamente gratuita e senza alcun onere a carico dell’ente, si è concretizzata grazie all’interessamento di Settimio Martire e Pompeo Colonna, gestori del sito viverefiumefreddo.it che sono anche referenti locali per lo sviluppo del progetto. «Ci auguriamo – spiegano Martire e Colonna – di poter organizzare nelle prossime settimane una sessione fotografica che possa coinvolgere più comuni della costa, consentendo così a chi proviene da fuori regione di entrare in contatto con la nostra realtà culturale. Il concorso è suddiviso in due fasi: la prima fase si svolge a livello nazionale, poi le dieci fotografie più meritevoli di ogni Paese verranno giudicate a livello internazionale per scegliere la foto vincitrice. Le regole da seguire per partecipare al concorso italiano sono semplici: basta scattare una fotografia a un monumento tra quelli indicati nelle apposite liste, essere disponibili a rilasciare la propria immagine una licenza “CC-BY-SA” e caricare l’immagine, nel prossimo mese di settembre, sul sito www.commons.wikimedia.org, inserendo il codice identificativo del monumento. Ogni fotografia entrerà a far parte del grande bacino di “Wikimedia Commons”, la banca dati multimediale di Wikimedia, e verrà usata per illustrare le voci di Wikipedia e i progetti correlati».

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concetta veltriApprendo, con piacere, che è stato ufficialmente aperto il cantiere che porterà entro il prossimo

30 Novembre alla realizzazione della pista ciclabile, grazie ad un progetto specifico inserito nei Pisl dalla passata amministrazione e che ora è arrivato alla partenza dei lavori di realizzazione.

Questo prevede spiega l’assessore ai lavori pubblici un circuito dedicato agli amanti delle due ruote, bypassando il traffico veicolare della S.S. 18, che oltretutto in questo periodo è ultra trafficata anche da mezzi pesanti.

Il percorso andrà dal torrente di Santa Maria fino ad arrivare in località Tonnara e non fino al porto 

cosi come originariamente pensato, con una spesa complessiva di 475mila euro finanziata per il 90% dalla regione Calabria e per il 10 % dal comune di Amantea.

Per quanto ne so, la motivazione per cui non si poteva arrivare fino al porto, ma ci si doveva fermare alla tonnara, era dovuta alla mancanza di fondi sufficienti al completamento dell’opera.

Ora, però , apprendo che sulla base del regolamento previsto dalla regione Calabria che consente di accedere ai fondi rimasti inutilizzati per un importo massimo del 50% del pisl erogato si potrà dare seguito alla realizzazione di una seconda pista ciclabile a completamento della prima che verrà posizionata nell’area del nascente palazzetto dello sport con un una spesa complessiva  di 237 mila euro per la quale si attende soltanto l’esito della richiesta.

Quindi la mia domanda sorge spontanea e cioè: “Perchè con i rimanenti fondi non si è pensato di completare la pista cosi come era in origine fino al porto?”

Questo avrebbe unito materialmente oltre che idealmente le due realtà del comune di Amantea.

E non posso non soffermarmi a riflettere sul fatto che Campora non solo non avrebbe la pista ciclabile ma che non ha neppure un campetto di calcio degno di tale nome.

Che cosa devono fare quindi i giovani di Campora per poter avere diritto alla sport come gli altri loro coetanei?

Accontentarsi della strada? Oppure dotarsi di auto e benzina per raggiungere Amantea?

In fondo, il comune è unico e il centro città  dista soltanto 9 Km.

Io, invece, invito l’assessore Tempo a non perdere questa opportunità di riscatto nei confronti della

Comunità Camporese, ed a rivedere questo progetto non fermandolo alla Tonnara ma arrivando fino al porto, sfatando così ogni ipotesi di campanilismo possibile.

Lo chiedo direttamente all’assessore Tempo non solo per la carica che riveste, ma  anche perchè se all’interno dell’amministrazione qualche Componente di Campora avesse minimamente tenuto un po’ al paese di origine ed all’unione, avrebbe sicuramente evitato a me di porre questa domanda. 

Consigliere del gruppo Insieme per la Città 

Concetta Veltri

Riceviamo e pubblichiamo.

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Non posso esimermi dal sostenere quanto sta denunciando “Gigino El Tarik”, in maniera precisa e dettagliata, riguardo un’occupazione di suolo demaniale in c/da Coreca.

 

Mi permetto di ricordare che il sottoscritto, in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini, presenti alla manifestazione organizzata, sempre dal sottoscritto, a difesa dello scoglio di Coreca, ha presentato due esposti, uno in data 17 FEBBRAIO, al Comando dei Carabinieri e alla Capitaneria di Porto, uno in data 30 APRILE sempre alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza.. Inviando entrambi gli esposti alla Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale.

Faccio presente, che anche il sottoscritto, ha ricevuto “la visita”, nel proprio ufficio di Pasquale Suriano, che mi ha posto delle domande a cui ha avuto cortese risposte e poi invitato a fornire chiarimenti, pubblici ed alle autorità competenti.

 

Negli articoli “Gigi El Tarik” pone riflessioni profonde che vanno al di là del tema trattato.

Perché nessuno interviene? E’ un fatto di cultura, la cultura del “e va bè fa niente”, la cultura dell’indifferenza, la cultura del piacere all’amico, al parente, all’elettore, all’amico del potente, la cultura del compromesso e della mediazione, che qualcuno ricerca sempre, sbagliando, perché un obiettivo giusto, raggiunto con compromessi sporchi, sporca l’obiettivo e chi lo persegue, e alla fine crea solo danni (come l’esperienza dovrebbe insegnare).

Questa cultura imperante in Calabria, che ha portato la nostra regione nelle condizioni in cui si trova. Cultura che assorbita nel tempo, anche inconsciamente, che porta a cattivi comportamenti che vengono perpetrati pensando che siano giusti. Poi ci sono gli scopi personali, l’egocentrismo. Entrano in gioco “MECCANISMI” strani.

Quindi il cittadino che osserva indifferente, gli uffici preposti che non vogliono andare contro l’amico di qualche potente, potente con cui hanno “un’amicizia” comune, magari perché “l’amicizia” nasce da favori ricevuti.

La mala politica che non vuole intervenire per convenienza (perdita di consenso elettorale, il politico potente che fa pressioni, ecc.), la delega alla magistratura che oberata di lavoro non sempre riesce ad intervenire.

 

Poi c’è il “gioco delle parti”, quello che vediamo spesso in trasmissioni come Ballarò, dove si fa finta di essere rivali, si fa vedere di essere contrari, ma nella realtà si è d’accordo nel mantenere lo “status”.

Per risolvere questo problema , deve crescere una generazione di “spiriti liberi”, e poi occorre, MEMORIA, COERENZA, ONESTA’ MORALE.

Faccio un esempio recentissimo: mi è capitato di ascoltare in Consiglio comunale, quello sul Bilancio, il consigliere comunale Mazzei dire, più o meno: “qualcuno strumentalizza sui giornali il mio operato……. Io rispondo solo dell’operato come assessore al lavori pubblici” . Leggo poi che Mazzei attacca la maggioranza sui mutui da rinegoziare e sui debiti che ricadono sulla cittadinanza.

Su queste parole un “SILENZIO ASSORDANTE” da parte di tutti,   purtroppo di TUTTI anche di chi dovrebbe fare tesoro delle parole di Luigi Di Maio deputato del M5S che a Ballarò risponde così: ”non si pùo cambiare nulla con chi ha distrutto il paese”.

Memoria, coerenza e onestà, avrebbero dovuto indurre qualcuno, a ricordare che Mazzei ha governato insieme a Tempo e Sabatino, che a loro volta hanno governato con chi dirige la lista “Nuova Primavera” ovvero Ruggiero e Gianfranco Suriano, che le delibere sono ATTI COLLEGIALI, che quando si fa parte di una giunta, si governa in maggioranza, si è responsabili collegialmente di tutto, COMPRESO I DEBITI E I MUTUI CONTRATTI., e che ora non ci si può “chiamare fuori”, attribuendo agli altri anche le proprie colpe.

Qualcuno per onestà, coerenza e rispetto degli elettori avrebbe dovuto evidenziare quali giunte hanno contratto questi mutui che ora si rinegoziano, non basta citare il numero 92.

Alessandro Di Battista deputato del M5S, dice sempre, “quando si entra nelle stanze del potere, si entra in confusione, bisogna essere forti a non farsi condizionare, basta ungersi un dito e in un attimo si è completamenti sporchi”.

Quindi i cattivi esempi osservati nel tempo e siccome usuali ritenuti giusti, un’appropriazione di ruoli sbagliati, un eccesso di protagonismo, il pensare solo a se stessi, porta a questi ORRORI, se non si hanno ben scolpite nella mente le tre parole sopra citate, memoria (su quanto successo e quanto sostenuto in passato), coerenza (con i principi a cui si ispira e quanto dichiarato), onestà morale (nel perseguire fini giusti ma non a tutti i costi e rinnegando passato, coerenza e coscienza).

Il cittadino dovrebbe valutare bene l’operato dei politici, tenendo ben presente le parole del giudice Falcone, uno che non ha, come Borsellino, MAI accettato compromessi e per questo pagato con la vita, “Credo che ognuno di noi va giudicato per quello che ha FATTO, contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi ed irreprensibili”. Invece sempre parole, tante parole, vuote, ARIDE, inutili.

Caro (anche se non ci conosciamo) “El Tarik”, continua a fornire spunti di riflessione e denuncia, seguendo la coscienza, sperando che gli esempi facciano breccia. Ci vuole tempo, ma come sai , una goccia, piano piano, può far crollare un muro.

Le rivoluzioni si fanno anche con i piccoli gesti quotidiani. Ti invito a continuare ad “inseguire concetti indefinibili” e a “sentirti responsabile della propria terra”, a non arrenderti e continua a “socializzare il tuo pensiero”, sarai da stimolo per tanti ed anche per il sottoscritto, contro chi, per scopi e fini diversi, “preferisce usare il proprio potere contro la verità”

                                                                 Rosario Cupelli libero cittadino

P.s. qualcuno noterà una firma diversa, smentisco subito le voci diffamatorie che qualche politicante che si spaccia per grillino ha messo in giro ad Amantea, non sono stato “espulso” da nessuno, anche perché il ruolo di cittadino attivo è personale, le idee e i principi universali, semplicemente non intendo prestare il fianco alle strumentalizzazioni di chi mi vede come “rivale” e principalmente non intendo dare visibilità con il mio operato a persone con cui non ho più nulla in comune, di comune il sottoscritto persegue solo il bene pubblico.

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