
Ci hanno rimesso una copia della delibera consiliare n 19 del maggio scorso.
L’abbiamo letta e ci siamo meravigliati perché potrebbe essere non totalmente e pienamente corrispondente a quanto sentito.
Ma abbiamo sospettato che potesse essere stata modificata da chi ce l’ha inviata.
Per questo l’abbiamo cercato sul sito comunale.
Ma non la abbiamo trovata.
A questo punto i dubbi.
Era una delibera totalmente artefatta quella che ci è stata inviata ?
Od invece era una delibera reale.
Ma se è così, chi l’ha rimosso?
E perchè?
In attesa di una risposta che mai –riteniamo- ci giungerà, aspettiamo che venga ripubblicata per poterla confrontare con quella partecipataci.
Poi vi diremo se è stato cambiato qualcosa!
La vicenda è ben nota ed è relativa al sequestro del Porto di Amantea eseguito il 18 giugno 2014 dagli uomini della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia su disposizione della Procura della Repubblica di Paola.
Il porto, infatti, dopo 13 anni dal completamento risultava ancora da collaudare.
“Una tegola inattesa” la definì il sindaco Sabatino.
Poi il ricorso al Tribunale della Libertà che dissequestrò il porto.
Ora la procura ha concluso le indagini ed ha partecipato il relativo provvedimento a 5 persone che ora avranno 20 giorni di tempo per chiarire la propria posizione nella vicenda.
Tra i cinque indagati ci sono i tre commissari straordinari nominati dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Amantea per mafia e due tecnici.. Parliamo di Giorgio Criscuolo, di Pietro Tescione e di Francesco Sperti.
Insieme a loro due tecnici. L’attuale responsabile dell'ufficio Tecnico manutentivo, ed una dottoressa paolana al tempo incaricata della gestione del porto.
A tutti la Procura di Paola, contesta, in concorso tra loro, di aver arbitrariamente occupato il suolo demaniale marittimo tramite la realizzazione della struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del Comune di Amantea. Una contestazione ci sembra inopportuna considerato che il porto occupava la stessa area da circa 14 anni.
Anche il mancato collaudo contestato ai commissari sembra improprio atteso che i lavori del porto erano ultimati da tempo e che il porto aveva funzionato per quasi un decennio.
Ben diversa invece la contestazione del mancato pagamento di canoni che ammonterebbero a circa 3.020.179,63 euro. Quella dei mancati pagamenti dei canoni erariali è una vicenda che è una triste abitudine di Amantea visto che riguarda anche il lungomare ed il campo sportivo della Fiumara.
Un debito che potrebbe mettere in ginocchio il comune che non ha certamente accantonato le somme necessarie e nemmeno le somme percepite dai contratti con le imbarcazioni ormeggiate
E ben diversa è anche la vicenda relativa alla illegittima concessione edilizia delle strutture che ancora oggi fanno mostra di sé nel piazzale del Porto e destinate ad uso commerciale., strutture sequestrate dagli stessi Vigili Urbani di Amantea.
Ora Amantea resta in attesa del processo.
Nicola Morra è nato a Genova il 1963 ma vive da tempo in Calabria dove lavora come professore di storia e filosofia prima per il Liceo Scientifico G.B Scorza e poi per il liceo Bernardino Telesio di Cosenza.
Oggi è senatore e fa parte della prima commissione permanente affari costituzionale nella quale ricopre la carca di vicepresidente.
È spessissimo ad Amantea.
E’ intervenuto diverse volte sui fatti della città e dell’amministrazione.
Anche stamattina dove ha proceduto ad effettuare due ispezioni.
La prima presso il comune di Amantea, la seconda presso la struttura che ospita i migranti di Amantea.
Ci risulta anche, salvo smentite, si sia recato presso la locale caserma dei carabinieri.
Aspettiamo la apposita nota stampa e nel frattempo segnaliamo solo l’amarezza del sindaco Monica Sabatino espressa sul suo personale profilo Facebook.