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Leggiamo da IlGiornale.it quanto segue:

“La Germania caccia gli italiani: "Se poveri via dal nostro Paese"

La lettera ai cittadini comunitari che vivono a Berlino: «A rischio espulsione chi non dispone di mezzi di sussistenza»

«Lei per la mancanza di mezzi di sussistenza perde il diritto alla libertà di circolazione ed è a rischio di abschiebung»: ovvero espulsione, rimpatrio coatto.

Nella Germania di Angela Merkel, paladina in Europa dell'accoglienza e dell'integrazione, girano circolari di ben altro tono. E i destinatari non sono i profughi delle guerre africane ma cittadini italiani, ovvero europei. Nelle lettere ufficiali recapitate nelle scorse settimane si ricorda che i cittadini comunitari «hanno libertà di soggiorno nel territorio federale se dispongono di a protezione sanitaria e di mezzi di sussistenza sufficienti». I destinatari, essendone sfortunatamente privi, sono pregati di trovarsi in fretta un lavoro, oppure fare le valigie e tornare in Italia. Tempo, quindici giorni. Altrimenti si procederà all'abschiebung.

L'ondata di circolari minatorie sta mettendo a rumore il mondo degli italiani di stanza in Rft: soprattutto i più giovani, la generazione attirata dal mito della piena occupazione e del sistema di welfare della locomotiva d'Europa. Un ampio servizio di Cosmo, la trasmissione in italiano di Radio Colonia, pochi giorni fa ha dato conto dell'inquietudine che serpeggia all'interno della comunità tricolore, intervistando i rappresentanti dei patronati sindacali alle prese con la nuova emergenza, sulla cui legittimità vengono avanzate robuste perplessità: perché se da un lato l'iniziativa è basata su una legge tedesca dell'anno scorso, dall'altro sembra muoversi in piena rotta di collisione con le convenzioni dell'Unione europea.

Esiste, e i commenti sul sito di Cosmo ne danno ampiamente conto, anche l'altra faccia del problema: l'abuso che del sistema assistenziale tedesco verrebbe fatto da numerosi nostri connazionali, e che viene severamente criticato da altri italiani: «Finalmente tutti a casa, c'è gente che lavora in nero e prende aiuti dallo Stato». Ma l'iniziativa - assunta dai Centri per l'impiego e dagli Uffici stranieri in diversi lander, ma verosimilmente ben conosciuta anche dal governo federale - non si limita a annunciare il diniego dei sussidi ma parla esplicitamente di espulsione coatta, in barba al principio di libera circolazione dei cittadini europei. Ed è questo a suscitare l'incredulità e le proteste di chi ha ricevuto la lettera.

La radio ha raccolto testimonianze di giovani italiane che hanno ricevuto l'ultimatum nonostante avessero appena partorito o fossero in stato di avanzata gravidanza: «Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e mi avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine se non potevo permettermelo».

Secondo Cosmo, «le minacce di espatrio non risparmiano nessuno» hanno la maggiore frequenza nel Nord Reno-Westfalia, ma coinvolgono praticamente tutti i lander. «La cosa grave è che il caso non viene analizzato singolarmente, tutti ricevono queste lettere e non c'è scampo» dichiara alla radio Luciana Martena, responsabile di un patronato di Dusseldorf.

La legge del 2017 ha alzato da tre mesi a cinque anni la permanenza in Germania per accedere ai sussidi, ma che questo potesse tradursi in espulsioni di massa non se lo aspettava nessuno. E poi, scrive l'italiano Ennio commentando il servizio, «gli arabi mantenuti dallo Stato che fanno figli per avere il kindergeld non li cacciano?»

Luca Fazzo- Sab, 22/09/2018

Ora, posto che la Merkel è il “faro” per gli Europei e soprattutto per gli Italiani, sempre una guida per l’Europa, quella vera, sembra che debba essere seguita in questa “NUOVA” scelta di mandare via dalla Germania e verso il proprio paese chi non ha sufficienti mezzi di sussistenza.

Ci sembra ben corretto che i popoli siano tutelati dai propri Stati, gli Italiani, dall’Italia, i Rumeni dalla Romania, i Bulgari dalla Bulgaria e via di seguito.

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Il messaggio spedito da Sahra Wagenknecht ai fondatori di Patria e costituzione, l’associazione dell’area sovranista “di sinistra” presentata da Fassina e D’Attorre

«Patria e Costituzione è il nome dell’associazione che avviamo oggi, 8 Settembre,

nel 75esimo anniversario della rinascita della Patria», ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, aprendo l’assemblea fondativa a Roma.

«Un’associazione – ha aggiunto – di cultura e iniziativa politica, dalla parte del lavoro, per affrontare la domanda di comunità, di protezione sociale e culturale, per rideclinare il nesso tra sovranità democratica nazionale e Ue, per definire strumenti adeguati per lo Stato per intervenire nell’economia».

«Un movimento senza legami o collateralismi ai partiti in campo, ma attivo nella discussione di tutti i soggetti democratici e coerenti con i principi costituzionali.

Un progetto per la rinascita della sinistra di popolo», ha concluso Fassina.

Ecco il messaggio spedito ai convenuti da Sahra Wagenknecht, capogruppo della Linke in Parlamento e leader di Aufstehen,“In Piedi”, piattaforma politica che dovrebbe costruire una specie di ponte nel centro-sinistra in Germania, per rafforzarlo e portarlo al governo. Obiettivo dichiarato: la parola fine all’era delle grandi coalizioni cavalcate dalla Merkel. Un’operazione in sintonia con Melenchon e Corbyn.

diSahra Wagenknecht

Cari compagne e cari compagni,

Auguro alla vostra iniziativa dell’8 settembre un grande successo.

Noi pochi giorni fa in Germania abbiamo fondato il movimento di rinnovamento sociale e democratico: ‘Aufstehen”, Alzati!”.

Già oltre 130mila persone si sono iscritte. Questo dimostra che c’è un desiderio diffuso per uno cambiamento fondamentale.

Un desiderio per un cambiamento sociale e politico pacifico in Europa.

Combattiamo per una Germania europea in un’Europa unita delle democrazie sovrane.

L’Unione europea dovrebbe essere uno spazio protettivo, non ulteriore catalizzatore di un mercato di globalizzazione radicale e erosione della democrazia.

Saremmo felici, se anche in Italia emergesse un movimento di raccolta della sinistra diffusa, un movimento che mette al centro dell’agenda politica la giustizia sociale e la pace. Ci sono maggioranze nella popolazione per una nuova politica: per il disarmo e la pace, per i salari più alti, pensioni migliori, tasse più eque e più sicurezza, per maggiori investimenti pubblici nell’istruzione e nelle infrastrutture.

Nei parlamenti, tuttavia, sembra molto diverso. In questo momento, la situazione è di grande pericolo. Si susseguono gli attacchi ai diritti politici, allo Stato sociale, ai rifugiati.

Quindi, dobbiamo finalmente avviare una politica per la maggioranza dei cittadini in ogni Paese europeo.

Sarebbe meraviglioso se ce ne fosse uno anche in Italia. Un movimento per un cambiamento sociale.

È ora di Alzarsi! Buona fortuna!

Saluti solidali

Dr. Sahra Wagenknecht

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Siamo in Canadà a Langdon nei pressi di Calgary.

A metà pomeriggio il pitbull della donna senza alcuna motivazione apparente ha aggredito la nipotina di due anni e mezzo.

Genitori e parenti sono rimasti impietriti.

 

La proprietaria del cane è intervenuta immediatamente per bloccare l'animale che stava mordendo con ferocia le braccia e le gambe della piccola.

Il cane che aveva allevato con amore ha immediatamente lasciato la bimba e si è rivoltato contro di lei sferrando un attacco così fulmineo e violento che la donna non ha neanche avuto il tempo di abbozzare una difesa.

In pochi attimi il suo pitbull le è saltato al collo davanti ai parenti inorriditi che si sono precipitati per bloccarlo.

Quando sono riusciti a renderlo inoffensivo, però, era ormai troppo tardi: per la donna non c'era più nulla da fare.

Gli agenti intervenuti poco dopo sul posto l'hanno trovata morta, mentre la bimba è stata portata all'ospedale di Calgary in condi zioni gravi, ma stabili, per le ferite subite agli arti.

Il pitbull killer è stato invece messo in quarantena, insieme a un boxer presente in casa, per monitorare il suo comportamento e lo stato di salute, capire le cause di quel momento di follia.

Si vuole sapere se sottoporlo a cure psichiatriche o ad eutanasia

Voi che ne dite?

Chi di voi ha un Pitbull?

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