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Quando le acque del mare sono inquinate scatta il divieto di balneazione perché possono determinare nell’uomo patologie di natura infettiva, infiammatoria, allergica e disturbi di vario genere.

 

 

 

Il divieto di balneazione è una prescrizione diretta ai bagnanti che è volta a tutelare e proteggere la loro salute, quindi non è un consiglio ma una prescrizione di legge e chi la viola subisce una sanzione pecuniaria molto rilevante.

Le multe per il mancato rispetto del divieto di balneazione possono, infatti, arrivare a superare i mille euro. State , dunque, attenti, amici miei, quando troverete dei cartelli con su scritto

“Divieto di balneazione”.

Allontanatevi dalla spiaggia e andate a fare il bagno in un altro posto.

Detto questo, ora, carissimi amici, vi voglio raccontare di un divieto di balneazione davvero curioso.

Le acque del mare non sono inquinate, tutt’altro.

Sono limpidissime.

E’ un fatto curioso e più unico che raro, avvenuto in Bretagna dove il Sindaco di una cittadina marittima, Landevennec, ha vietato ai cittadini di bagnarsi nel limpido mare non perché il mare fosse inquinato, ma per la presenza in mare di un delfino in calore il quale aveva assunto comportamenti davvero strani spaventando i bagnanti.

La scorsa settimana addirittura ha perfino sollevato una donna dall’acqua tenendola per diverso tempo sul naso.

Come tutti sappiamo i delfini sono animali molto socievoli, molto curiosi, educati e rispettosi, si avvicinano all’uomo e alle imbarcazioni e hanno tanta voglia di giocare.

Ma questa vicenda del delfino in calore che vi ho raccontato, davvero curiosa, e non solo, è tutta da ridere. Un delfino in calore o un qualsiasi altro animale se è in calore va alla ricerca di un partner della stessa specie, non di una persona.

Ma questa volta un delfino ha fatto una eccezione.

E per colpa di un delfino, star dell’intera regione, il primo cittadino si è visto costretto a emanare il divieto di balneazione, il nuoto e le immersioni.

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Numerosi casi di colera sono stati diagnosticati nelle wilaya di Blida, Tipasa, Bouira, Algeri, Medea, Ain Defla.

Si consiglia di prestare particolare attenzione alle norme di igiene per evitare un contagio da contatto o alimentare, attenendosi alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità

Si consiglia, inoltre, di bere esclusivamente acqua minerale imbottigliata, essendo certi che il sigillo del tappo sia intatto.

Il Ministero algerino della Sanità, della popolazione e della riforma ospedaliera ha affermato in un comunicato che alla data del 26 agosto, sono 56 i casi di colera confermati su 161 sospetti, tra le persone ricoverate nelle varie strutture ospedaliere del Paese dal 7 agosto scorso.

Questa la distribuzione nelle province: a Bouira confermati 3 casi su 6 sospetti, a Blida 30 casi su 106, a Tipasa 12 casi su 19, ad Algeri 10 casi su 27 casi, a Medea 1, infine a Ain Defla 2 casi sospetti. Il numero di ricoverati in osservazione, osserva il ministero di Algeri, "è diminuito significativamente" da 33 casi del 23 agosto a 4 casi il 26 agosto 2018, precisando che non si è rilevato nessun nuovo decesso, oltre ai due registrati a Blida.

Il ministero tuttavia informa che, nonostante una diminuzione generale di casi in osservazione, il sistema di sorveglianza nazionale viene mantenuto alto poiché il periodo di incubazione della malattia può durare fino a una settimana.

A questo proposito, il ministero della Salute ha ribadito le principali misure di prevenzione e diffusione della malattia, ovvero il lavaggio accurato delle mani con sapone e acqua pulita più volte al giorno, soprattutto prima del contatto con gli alimenti, prima di ogni pasto e dopo aver usato il bagno, il lavaggio accurato di verdure e frutta prima del consumo e la bollitura dell'acqua prima dell'uso, riporta l'agenzia di stampa Aps. (ANSAmed)

L’ECDC europa parla, invece, di160 casi di cui2 mortali.

Algerian health authorities reported over 160 cholera cases, with two fatalities, in five areas namely Algeirs, Bouira, Bilda, Medea and Tipaza in the northern part of the country.

To prevent further spread of the disease, travellers to, and residents in cholera-affected areas should consider taking preventive measures, such as vaccination and sound hygiene practices.

Preventive measures include drinking bottled water, boiling water or water treated with chlorine, carefully washing fruit and vegetables with bottled or chlorinated water before consumption, regularly washing hands with soap, eating thoroughly cooked food and avoiding consumption of raw seafood products.

Cholera is a highly contagious bacterial infection that spreads through contaminated food or water. The typical symptoms are vomiting and watery diarrhoea with a short incubation period ranging from a few hours to five days.

Currently, the risk of infection to the EU and EEA countries is very low although the risk of importation of a cholera case cannot be ruled out.

28 agosto

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Non solo parole, ma fatti. Era ora!

La bontà della Chiesa fatta con i soldi degli italiani ora è diventata vera bontà .

La CEI si impegna fattivamente.

Cento dei 137 migranti della Diciotti saranno accolti ed ospitati in strutture di proprietà della Chiesa a spese della Chiesa, non dell’Italia.

Questa ci sembra la strada giusta.

Altri 20 andranno della cattolica Irlanda

Altri venti in Albania

Ora abbiamo la strada da seguire.

Tutti i migranti che giungeranno in Italia e che non saranno accolti dall’Europa, ora possono contare sulla CEI che possiede tantissime strutture che possono ospitarli

Né appare difficile credere che la CEI non abbia i mezzi finanziari necessari alla bisogna

Ora si tratta di seguire questo nobile esempio di coerenza

Tutti coloro che come la Chiesa si sono finora spesi a parole per accogliere i migranti di tutto il mondo possono prendere contatti con la parrocchie ed i vescovi di tutta Italia dichiarando la disponibilità ad ospitare a proprie spese uno o più migranti nella loro casa.

Riteniamo anche che la CEI solleciterà lo stesso comportamento ora avuto in Italia in tutte le nazioni cattoliche dell’Europa

Ma occorre tenere conto che in ogni nazione del mondo la Chiesa ha strutture e mezzi economici utili alla bisogna

La CEI potrebbe anche sollecitare lo stesso comportamento italiano in tutte le nazioni cattoliche del mondo

Pensiamo inoltre che gli stati nei quali i profughi sono presenti per creare posti nuovi potrebbero gravarsi delle spese di trasporto verso gli altri insediamenti verso tutto il mondo.

Magari utilizzando i fondi risparmiati per le mancate spese dei CARA

Salvini avrà cura di sopportare i violenti attacchi che gli saranno somministrati dal giornale dei vescovi, Avvenire, come avvenuto recentemente con l'editoriale del direttore Marco Tarquinio.

Tanto Salvini sa che i voti dei vescovi non sono mai andati, e mai andranno, alla Lega ed al M5s!

D’altro canto lo si sapeva visto che Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha dichiarato «Vigileremo sul nuovo Governo» aggiungendo che «Tutto quello che è buono lo apprezzeremo, ma su tutto quello che è contro la famiglia, la persona, i migranti, noi saremo voce critica».

Figurarsi, quindi, se potevano accettare che Salvini potesse pensare prima agli Italiani.

Ma non possiamo non riconoscere la coerenza della CEI e del suo Presidente Bassetti che ora ha deciso di accogliere nelle loro strutture ed a spese loro gran parte di futuri migranti.

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