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Siamo in Canadà a Langdon nei pressi di Calgary.

A metà pomeriggio il pitbull della donna senza alcuna motivazione apparente ha aggredito la nipotina di due anni e mezzo.

Genitori e parenti sono rimasti impietriti.

 

La proprietaria del cane è intervenuta immediatamente per bloccare l'animale che stava mordendo con ferocia le braccia e le gambe della piccola.

Il cane che aveva allevato con amore ha immediatamente lasciato la bimba e si è rivoltato contro di lei sferrando un attacco così fulmineo e violento che la donna non ha neanche avuto il tempo di abbozzare una difesa.

In pochi attimi il suo pitbull le è saltato al collo davanti ai parenti inorriditi che si sono precipitati per bloccarlo.

Quando sono riusciti a renderlo inoffensivo, però, era ormai troppo tardi: per la donna non c'era più nulla da fare.

Gli agenti intervenuti poco dopo sul posto l'hanno trovata morta, mentre la bimba è stata portata all'ospedale di Calgary in condi zioni gravi, ma stabili, per le ferite subite agli arti.

Il pitbull killer è stato invece messo in quarantena, insieme a un boxer presente in casa, per monitorare il suo comportamento e lo stato di salute, capire le cause di quel momento di follia.

Si vuole sapere se sottoporlo a cure psichiatriche o ad eutanasia

Voi che ne dite?

Chi di voi ha un Pitbull?

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A Milano esiste il Boschetto della droga di Rogoredo

In questo luogo si consuma almeno un chilo di eroina al giorno, altre a diverse centinaia di grammi di cocaina.

 

 

Un dato preoccupante che si cerca di contrastare da diverso tempo con ripetuti blitz per arginare il fenomeno.

Interessante, sotto questo aspetto, l'ultimo arresto realizzato proprio dai militari della compagnia Porta Monforte.

Gli uomini del Nucleo operativo sono riusciti a beccare un turista incensurato con quasi tre chili di eroina.

Sostanza pronta a finire nella 'piazza' del famigerato Boschetto.

L'uomo, un 35enne del tutto sconosciuto alle forze dell'ordine, era stato fermato nei pressi di Rogoredo durante il mese di giugno.

Addosso non aveva nessun tipo di sostanza stupefacente ma nascondeva un piccolo frullatore: utilizzato di solito per 'tagliare' la droga, mischiandola con paracetamolo o altri materiali.

Per questo da allora era stato tenuto 'sott'occhio'.

Il momento 'x' è arrivato nei giorni scorsi.

Lo fermano in via Pasquale Sottocorno, zona Risorgimento.

In un borsello nasconde un chilo di eroina già tagliata pronta da portare al Boschetto.

Con le chiavi dell'uomo, i militari riescono trovare il suo appartamento.

All'interno c'è un ulteriore chilo e settecento di eroina, sei chili di sostanza da taglio, ottomila euro in contanti con banconote di piccolo taglio e il 'famoso' frullatore ancora sporco di quella che apparentemente - ci sono le analisi in corso - sembra essere brown sugar, una qualità di eroina.

Il povero turista è sposato in patria ma viveva da solo a Milano.

Le indagini ora proseguono per capire a quale organizzazione fosse legato.

Per il momento è accusato di detenzione ai fini di spaccio ed è finito a San Vittore.

Si tratta di un albanese.

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La malattia chiamata vaiolo delle scimmie fu osservata per la prima volta nel 1958 nelle scimmie da laboratorio. Il virus colpisce soprattutto scoiattoli, ratti e topi, e può essere trasmesso anche agli esseri umani, dagli animali infetti, attraverso uno stretto contatto con sangue o morsi.

L’agente patogeno del genere Orthopoxvirus, famiglia Poxviridae, è un virus simile al Variola il virus del vaiolo.

Vaiolo delle scimmie, l'allerta del virologo: «Malattia grave, morte in un paziente su 5»

Nel suo stato naturale in realtà il virus colpisce i roditori (soprattutto scoiattoli, ratti e topi), e può essere trasmesso ai primati (e quindi anche agli esseri umani) dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto (sangue o morsi).

È possibile la trasmissione interumana del virus: lo si sospettava in base a una epidemia scoppiata. Nel 1997 nella provincia del Kasai Orientale (Repubblica Democratica del Congo) ed è poi stato confermato da uno studio epidemiologico ad hoc.

Altre epidemie sporadiche si sono registrate in Repubblica Centrafricana nel 2016 e 2016.

In Nigeria dallo scorso anno si sono registrati 89 casi in tutto il Paese: sei non sono riuscite a sopravvivere.

I sintomi. I segni e i sintomi sono simili a quelle del vaiolo. Insorge circa 12 giorni dopo l'esposizione con malessere generale (febbre, mal di testa, dolori muscolari) e linfadenopatia, e in genere dura da due a quattro settimane. Compare, dopo 1-3 giorni dalla febbre iniziale, una eruzione cutanea (vescicola che evolve in genere in papulo-pustola, poi forma una crosta e cade) generalmente prima sul volto. La mortalità In Africa è di circa il 10% (quella del Variola maior, la forma grave del vaiolo, è tre volte più alta). Al microscopio ottico si osservano degenerazione ballonizzante dei cheratinociti e presenza intracellulare di corpi eosinofili. Si dimostra il DNA virale per mezzo della PCR in un campione clinico. Non esiste un trattamento specifico

Un ufficiale della Marina nigeriana, recatosi in Inghilterra per prendere parte a un esercizio di addestramento del Ministero della Difesa (MoD) presso una base della Royal Navy in Cornovaglia, è stato trovato positivo al virus.

Oltre 50 persone potrebbero rischiare il contagio da vaiolo delle scimmie dopo che nel Regno Unito è stato registrato il caso della malattia proveniente dall'Africa.

Come riporta il Telegraph l'uomo ha viaggiato su un volo per Londra dove erano presenti 50 persone, che sono state tutte allertate e che verranno sottoposte a dei controlli.

L'ufficiale ha iniziato ad avere i primi sintomi una volta arrivato alla base militare britannica.

Il vaiolo delle scimmie è un virus simile al vaiolo ma non altrettanto letale, i casi di mortalità variano dall'1 al 10%, la maggior parte delle persone riescono a guarire, ma in alcuni casi può anche uccidere.

Il ministero della salute sta procedendo con i dovuti controlli, ma ha fatto sapere che per ora non c'è nessuna allerta. Il virus si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi e stanchezza, in un secondo momento compaiono le prime bolle sul viso e poi sul resto del corpo. I medici che hanno in cura l'ufficiale hanno poi precisato: «Non si diffonde facilmente tra le persone e il rischio di trasmissione al grande pubblico è molto basso. Stiamo utilizzando severe procedure di isolamento in ospedale per proteggere il nostro personale e i pazienti».

La Nigeria dal 2017 sta affrontando una violenta epidemia di vaiolo delle scimmie, dallo scorso anno si sono registrati 89 casi in tutto il Paese di cui 6 non sono riuscite a sopravvivere.

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