No della Plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo a dibattere in aula del caso di Riace, il cui sindaco Domenico Lucano è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Locri.
A proporre una discussione è stata la vicepresidente dei Socialisti e Democratici S&D Maria Joao Rodrigues, ma la proposta, messa ai voti, è stata respinta.
(ANSA). 23 ottobre 2018 Primo piano, Reggio Calabria
MANCHESTER – La 20enne Scarlett Harrison è stata fermata nel centro di Manchester in Inghilterra dalla polizia per aver superato il limite di velocità. La giovane donna aveva trascorso la serata con un’amica in un locale e si è rifiutata di fare l’alcol test con questa motivazione: “Ho le labbra troppo grosse, non posso usare un etilometro per soffiarci dentro”.
Dopo aver fallito più volte nella prova, tra cui una di queste in centrale dove è stata portata dopo essere stata fermata, la giovane si è giustificata spiegando che era tutta colpa delle sue labbra: erano troppo grandi perché potesse usare un etilometro e soffiarci dentro.
Alla stazione di polizia le è stato chiesto di fornire un secondo campione più accurato, ma ha detto che le sue protesi le rendevano difficile mettere la bocca attorno al tubo.
La giovane ha provato a soffiare quattro volte prima di dire “le mie labbra sono troppo grandi”.
Le sue giustificazioni sono però servite a poco.
Per lei è scattata comunque la denuncia ed è stata accusata di non aver fornito un campione per l’alcol test per cercare di evitare in questo modo la condanna.
Ora è stata condannata dal Tribunale: non potrà guidare per 16 mesi e dovrà pagare una pesantissima multa.
Vibo Valentia. Nell'ambito della lotta all'immigrazione clandestina il Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.) di Vibo Valentia, dopo aver individuato e fermato nelle acque joniche, un catamarano carico di migranti partito dalla Turchia e arrestato i due scafisti responsabili del traffico, ha concentrato l’attenzione su un natante sospetto, un altro catamarano, proveniente questa volta dalle acque greche, il quale, invece di avvicinarsi alle coste nazionali, aveva proseguito la navigazione, bordeggiando al limite delle acque territoriali italiane, fino ad imboccare lo stretto di Messina.
I Finanzieri hanno affiancato lo yacht, invitando lo skipper, unico occupante apparente, a seguirli nello scalo reggino.
Una volta in porto i militari hanno avviato controlli documentali e ispezionato il mezzo nautico che «si è rivelato vuoto e privo di carico, ma le circostanze della rotta seguita, malgrado i documenti presentati, poi rivelatisi abilmente falsificati, fossero apparentemente in regola, hanno indotto i finanzieri a proseguire i controlli, scoprendo quindi che il catamarano era stato, in realtà, rubato da poco in Grecia, probabilmente per esser utilizzato in traffici illeciti, accortamente camuffato, tramite l’eliminazione e l’avveduto occultamento dei segni identificativi, e travisato così da passare per altra in imbarcazione identica, ma non oggetto di furto».
Il timoniere dell’imbarcazione, A. K., ucraino quarantatreenne, è stato arrestato, su disposizione dell’Autorità giudiziaria e il catamarano, cautelato sotto la sorveglianza dei finanzieri reggini, è ora in attesa di essere restituito ai legittimi proprietari, già informati del ritrovamento.