
Redazione TirrenoNews
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Dai sorridiamo un po’: Eccovi tre barzellette.
Lunedì, 12 Settembre 2016 19:59 Pubblicato in CalabriaLa monaca con il singhiozzo.
Una suora va dal medico: “Dottore, ho un attacco di singhiozzo terribile, sono già due giorni. Non riesco a mangiare e men che meno a dormire”.
Il medico: “Stia calma che adesso la controllo”.
Terminata la visita le dice: “Ma sorella, lei è incinta!”
La sorella si alza immediatamente e presa dal panico esce di corsa dall’ambulatorio. Un’ora dopo il medico riceve una telefonata dalla madre superiora del convento: “Dottore, ma che cosa ha detto a sorella Carmen?”.
“Madre superiora, sorella Carmen aveva un attacco molto forte di singhiozzo e per guarire questa malattia la cura migliore sono dei grossi Suora Piaaventi e così le ho detto che era incinta. Ha Suora Mariaesso di singhiozzare?”
“Sì, sorella Carmen ha Suora Maria ha smesso di singhiozzare ma padre Paolo si è buttato dalla finestra”.
La nostra è molto meglio
Marito e moglie vanno in un ristorante di lusso per la cena, ad un certo punto entra una bellissima ragazza alta, bionda e sensuale, che si avvicina al loro tavolo e saluta l’uomo molto calorosamente.
Gli dà un grande bacio sulla bocca e dice: – Ci vediamo domani al solito posto!
La moglie rimane senza parole e scandalizzata dall’accaduto dice:
– Ma chi è quella?
Il marito come se nulla fosse: – Niente, amore… è la mia amante!
La moglie dopo un attimo di stordimento è, come normale, arrabbiatissima ed inveisce contro il marito:
– Sei un porco! Voglio immediatamente il divorzio!
Il marito così ribatte:
– Figurati, non c’è problema. Ma pensaci bene: dopo il divorzio ti potrai dimenticare la cameriera, lo shopping nei tuoi negozi preferiti, le auto Sportive, dirai addio ai gioielli e niente più cene nei ristoranti di lusso, come questo. Comunque decidi liberamente…
Mentre il marito parla nel ristorante entra un loro amico di lunga data, con lui c’è una bella ragazza, vestita in maniera elegante anche se molto sensuale.
La moglie a questo punto chiede al marito: – Ma chi è quella ragazza che è con Giovanni?
Il marito risponde sorridendo: – E’ la sua amante!
E la moglie: – Eh vai,la nostra è molto meglio!
Due monache al mercato:
“Oh, c’è che un uomo ci insegue.”
Suora Pia: “ho notato, chissà cosa vorrà…”
Suora Maria: “vuole abusare di noi…!!!”
Suora Pia: “oh no! Che facciamo adesso?”
Suora Maria: “direi sia il caso di separarci: io vado di qua, io per di là”.
Così l’uomo inizia a inseguire sorella Maria. L’altra suora invece riesce tranquillamente a raggiungere il convento, ma logicamente è molto preoccupata, e lo è proprio considerando il fatto che l’altra suora tarda ad arrivare. Che cosa starà succedendo? Passa un’ora e finalmente giunge anche sorella Maria.
Le due sorelle intrattengono ovviamente una discussione riferita a quanto appena accaduto, con sorella Pia giustamente molto interessata a scoprire cosa è successo quando le due suore si sono divise.
Suora Pia: “cosa è successo sorella Maria? Perché tutto questo tempo?”
Suora Maria: “bè, io ho iniziato a correre è anche lui.”
Suora Pia: “e allora?”
Suora Maria: “alla fine mi ha raggiunta…”
Suora Pia: “oh… e tu che hai fatto?”
Suora Maria: “mi sono alzata il vestito.”
Suora Pia: “oh… e lui che ha fatto?”
Suora Maria: “lui si è abbassato I pantaloni”
Suora Pia: “oh… e poi???”
“ma come, non è ovvio? Una monaca che ha il vestito alzato corre molto più velocemente di un uomo coi pantaloni abbassati!”
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Amantea: E finalmente si puo' parlare di mare!
Lunedì, 12 Settembre 2016 13:21 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiChe cosa sono mai le bugie di Pinocchio di fronte a quelle delle istituzioni e di certa stampa quando parlano di mare?.
Niente, anzi meno di niente.
Vorremmo vedere però il loro naso.
Ora sembra che finalmente questa benedetta verità uscirà tutta grazie all’incontro-dibattito promosso dalla CGIL e che si terrà venerdì 16 settembre con inizio alle ore 17.00 presso l’Hotel Mediterraneo.
Un incontro dibattito dal tema intrigante:
Risorsa mare: quale futuro
Nel darne notizia cominciamo a chiedere a Massimiliano Ianni di trasmetterla in streaming od almeno di registrare il tutto, per intero, e di offrirne copia a chi la chiederà, al fine di poter documentare quelle verità sempre taciute e negate.
Chiunque può diffonderle perché chiunque può cercarle e trovarle.
Ci proveranno:
Adriano Mollo che presiede e modera;
Seguono le introduzioni di
-Massimiliano Ianni della CGIL di Cosenza;
-Franco Falcone di Legambiente Calabria;
Testimoniano:
-Monica sabatino sindaco di Amantea
-Fernanda Gigliotti sindaco di Nocera terinese
Intervengono:
-Giuseppe Aieta consigliere regionale
-Demetri Metallo Confindustria Cosenza
-Domenico Bevacqua Consigliere regionale
-Giuseppe Giudiceandrea consigliere regionale
Conclude Angelo Sposato Cgil Calabria.
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Pescara - Inter: Parla il tifoso aggredito. Tutta la verita' su quanto successo
Lunedì, 12 Settembre 2016 12:41 Pubblicato in CronacaRiceviamo la drammatica lettera del giovane amanteano aggredito dai tifosi pescaresi ieri prima della partita Pescara Inter.
Ci ha raccontato per i nostri lettori tutta la verità, specificando che non fa parte di nessun gruppo organizzato di ultras Amantea/Cosenza, ma che aveva indossato la magia "Ultras Amantea" regalatagli da un amico, solo per attaccamento alla città natia, Amantea (appunto).
Siamo certi che quando la leggerete resterete sorpresi come siamo rimasti noi.
Eccovela nella sua totale interezza ad iniziare dalla premessa che rispetteremo pienamente.
“Potete scrivere che il diretto interessato vi ha contattato privatamente per far chiarezza sull’ episodio e che ho ha preferito rimanere nell’anonimato per una questione di privacy”.
Questa invece la storia:
“Ieri pomeriggio insieme a mio padre e altri suoi due amici ci siamo recati in quel di Pescara per vedere il posticipo del campionato di Serie A, Pescara - Inter.
Verso le ore 18:30 stavamo facendo un aperitivo presso un bar che si trovava all’interno dell’ area dello stadio... (area transennata che di solito è sorvegliata da polizia e dalle forze dell’ordine).
Mi chiama un mio amico al telefono e per un secondo mi allontano di qualche metro rispetto a dove erano seduti mio padre e gli altri amici.
Posizionato di spalle rispetto all’andamento della folla di tifosi che riempiva le strade, all’ improvviso vengo accerchiato da 3 ragazzi, tutti quanti sui 30/35 anni.
Questi iniziano senza motivo a spingermi prima e a prendermi a calci e pugni, poi intimandomi di togliermi la maglia che stavo indossando, la maglia del mio paese...Amantea.
Dietro questi 3 ragazzi c’era un gruppo di almeno 40/50 persone.
Tutti ultras del Pescara.
Dopo aver assorbito il primo attacco cerco di parlare e convincerli che la maglia non era un modo per offendere i loro colori e la loro città, ma era soltanto la maglia del mio paese a cui sono fortemente legato.
I 3 non ascoltano e riprendono a caricare.
Mio padre e gli altri amici si accorgono del parapiglia e intervengono per aiutarmi.
Uno di questi 3 ragazzi toglie un coltello dalla tasca e minaccia mio padre con un pugno all’ altezza del viso.
Visto che la situazione era diventata incontrollabile e con la paura che poteva succedere qualcosa di grave decido di togliermi la maglietta.
I tipi la prendono e si dileguano”.
La storia ci ha fatto andare indietro con la memoria alle storie americane quando i nativi prendevano gli scalpi!
Poi il giovane amanteano esprime tutta la sua profonda amarezza e racconta:
“ La folla circostante è rimasta impassibile ed invece di aiutare a stemperare le acque ha iniziato ad offendere e a chiamare me e mio padre “terroni di merda”, “Calabresi di merda”
La polizia è stata assolutamente inesistente.
Mi ha semplicemente detto mettiti un giubbino.
I controlli sono stati inesistenti su tutta l’area dello stadio.
Potevi entrare con una bomba e nessuno se ne sarebbe accorto.
Dopo la fine della partita purtroppo ho dovuto assistere ad altri 2 episodi simili al mio.
Sempre un gruppo di ragazzi si è avvicinato a un bambino di 12 anni che era insieme al padre minacciandoli e costringendo il bambino a togliersi la maglia dell’Inter.
Poco dopo ho visto una Donna correre nella folla perché alcuni la stavano inseguendo e offendendo
gridando “puttana puttana”, soltanto perche aveva una sciarpa dell’Inter".
La gente deve sapere quello che succede in alcuni posti d’Italia dove l’ignoranza e l’inciviltà spadroneggiano indisturbate.
Grazie
Ndr. Caro ragazzo, siamo noi a doverti ringraziare, per il tuo coraggio e la tua onestà.
Vogliamo mutuare il pensiero di Voltaire e dire che “non esiste lo Stato e non esiste la libertà di andare ad una partita di calcio senza essere offeso od addirittura malmenato”.
Non ci turba la carenza di controlli da parte delle Forze dell’Ordine, quanto , e soprattutto, il fatto che il popolo non solo non ha preso le parti di chi aveva tutto il diritto di andare alla partita ma vi ha anche offeso apostrofandovi come terroni di merda e calabresi di merda.
Nemmeno fossero stati milanesi!.Dove siamo finiti! Dove finirà il calcio!
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