Redazione TirrenoNews
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Amantea: Ecco il “Lei non sa chi sono io!” e la voglia di giustizia.
Sabato, 10 Settembre 2016 17:32 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaScrive sul suo blog la consigliera Francesca Menichino:
“AD AMANTEA. PARCHEGGI BLU. PARCHEGGI GIALLI E PARCHEGGI IMMACOLATI
Finalmente un esempio di buona amministrazione arriva da " Mantiella a terza ".
Pare che un ausiliare del traffico abbia inviato una mail al sindaco dicendo di aver ripetutamente rilevato strani parcheggi di componenti della giunta familiare e questo poteva comportare un preavviso di garanzia.
Il sindaco non ha assolutamente sottovalutato la mail e ha provveduto immediatamente.
Adesso non solo le strisce non si vedono ma anche l' ausiliare non si vede più”
Ha risposto Pasquale Bonavita :
“Cara francesca ho grande stima per il lavoro che fai, ti scrivo da semplice cittadino , non come ben sai da appartenente ad un partito quale il PD.
Questa delle strisce blu è una vergogna che si associa alle altre di un estate che definire vergognosa è fin poco.
Uno su tutto quel limite in localita' Principessa su tutte, ma non di meno la continua scarsa civilta' di noi amanteani in primis.
Penso di conoscere la panda nella foto in questione, penso di conoscere il proprietario che nemmeno sa come mi chiamo , ma lo vedo da sempre come una persona educata e civile come poche nella nostra Amantea, non penso parcheggi in quel modo per approfittare di una posizione da “marchese del grillo” , tanto per citare l'amico marco , ma stamattina passavo e due giovani e non di Amantea avevano parcheggiato sul posto riservato ai disabili, quindi ancora peggio, sono usciti da un attività commerciale prossima a quella foto.
Cara Francesca a te come opposizione effettiva in comune, come al mio partito, chiedo e ho chiesto di regolarizzare questo scempio delle strisce blu, perché un residente, un lavoratore deve avere un posto idoneo allo scarico e carico, una parte di blu deve essere libero, e poi chi è senza peccato scagli la prima pietra, vigili ausiliari avete rotto le palle di usare pesi diversi (scusate il francesismo), o si usa il buon senso per tutti o si applica il codice della strada a dovere.
Come giorni fa ha scritto sul sito tirreno news il signor Giuseppe Marchese, oltre a quello evidenziato nella foto ci sono mille modi di commettere infrazioni al codice della strada.
Allora lo vogliamo dire al sindaco, al corpo di polizia municipale ,ecc....questo codice della strada esiste o no ?.
Visto che sono stato chiamato in ballo non posso esimermi dal prendere parola sulla vicenda; non sarebbe nelle mie corde.
Mi sembra che l’amico Pasquale esiga una maggiore giustizia e per questo solleciti il sindaco, la polizia municipale ad una applicazione intensa e corretta del codice della strada.
Difficile non essergli vicino quando denuncia la vergogna dei 30 kmh di località Principessa.
Impossibile non essergli vicino quando denuncia la occupazione abusiva de parcheggi per invalidi.
Ancora più impossibile quando richiama indirettamente il silenzio delle opposizione evidenziando che la Menichino è la opposizione effettiva.
Eccetera.
Di questa vicenda quello che è gravissimo e che sorprende è la ipotesi che sia stato commesso un vero e proprio abuso a carico di chi ha avuto l’ardire di rilevare questi comportamenti e che si è trovato fuori.
La affermazione “Pare che un ausiliare del traffico abbia inviato una mail al sindaco dicendo di aver ripetutamente rilevato strani parcheggi di componenti della giunta familiare e questo poteva comportare un preavviso di garanzia
Il sindaco non ha assolutamente sottovalutato la mail e ha provveduto immediatamente.
Adesso non solo le strisce non si vedono ma anche l' ausiliare non si vede più”
Ne siamo certi finirà in tribunale insieme alla foto.
Ci scommetto!
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Il Comune di Amantea perde la causa con la cassa depositi e prestiti
Sabato, 10 Settembre 2016 16:27 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiLa vicenda - Il comune di Amantea in data 24 dicembre 2015 ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti sette mutui( Campo sportivo Campora SG, rete fognante S Procopio, Campora , Fravitte, rete acquedottistica interna, ampliamento via PO, Prolungamento via Mazza, pavimentazione tratti stradali sottoferrovia, rotatoria Oliva).
La cassa DDPP con note del 29 dicembre ha comunicato di non aver concesso i mutui.
Come abbiamo scritto una scelta comune ad altri enti locali giudicati non affidabili.
Il comune con nota del 15 gennaio 2016 protocollo 790 ed ai sensi dell’art 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n 241 ha prodotto istanza di accesso ai documenti amministrativi della Cassa Depositi e Prestiti.
La cassa DDPP ha evaso la richiesta con nota dell’11 febbraio 2016 ed ha inviato gli atti istruttori.
Sempre il comune con delibera di giunta n 26 del 23 febbraio 2016 ha dato incarico legale allo studio Manzi di Roma per la verifica della posizione dei mutui, sostenendo che la conclusione del procedimento è consistita per tutte le posizioni in quanto segue;:” per l’anno in corso di non affidare l’ente in relazione alla suddetta posizione di prestito e per l’importo indicato” ma senza richiamare la citata nota dell’11 febbraio 2016 da parte della Cassa Depositi e Prestiti”.
Ed infatti i legali del comune hanno presentato ricorso al TAR Lazio avverso la decisione della Cassa DDPP.
Nel ricorso abbiamo letto che il “diniego della Cassa ha natura discriminatoria”!
Ed il 30 agosto relatore il dr Roberto Proietti, il TAR Lazio si è pronunciato.
Il TAR Lazio, seconda sezione, ha respinto l’istanza cautelare proposta da parte ricorrente ( comune di Amantea) e compensato le spese della fase cautelare.
Ha sostenuto il tribunale amministrativo che “ non ricorrono nella fattispecie i presupposti utili per la concessione della richiesta misura cautelare, in quanto non sono stati forniti idonei elementi di prova in ordine alla ricorrenza di un pregiudizio grave ed irrevocabile che conseguirebbe all’esecuzione degli atti impugnati, posto che è stato dedotto un danno generico inerente alla realizzazione di opere pubbliche ed allo svolgimento di servizi essenziali, senza fornire adeguati elementi di valutazione circa la concreta incidenza negativa degli atti impugnati”.
Questa prima soccombenza non dimostra che il TAR Lazio non possa in fase finale del giudizio dare ragione al comune di Amantea ove questi dimostrasse che dalla mancata o ritardata esecuzione delle OOPP per le quali erano stati richiesti i mutui derivassero gravi danni, ma certo sono un primo passo per riconoscere che la Cassa Depositi e prestiti non è stata faziosa o discriminante verso il comune di Amantea.
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La prova principale del fallimento della UE viene proprio dal commissario Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu.
Ella, in un’intervista all’Ansa, rivolge un appello ad “accelerare sull’attuazione della capacità amministrativa” con la designazione delle autorità di gestione per la programmazione 2014-2020.
Si tratta in sostanza del processo di certificazione e di audit delle spese.
Senza la designazione, spiega Cretu, «non siamo in grado di rimborsare un euro».
Parlando poi di regioni come Sicilia, Campania e Calabria il commissario evidenzia: “Alcune regioni non crescono nonostante tutti i soldi che ci spendiamo.
Vogliamo capire i motivi del perché questo accade”.
Ma come? Stanno buttando i soldi e non sanno a cosa servono ed a chi vanno a finire?
In sostanza le parole del commissario Cretu sulla incapacità di spesa e sulla pessima qualità della spesa della Calabria, Sicilia e Campania bocciano le politiche europee delle relative giunte regionali.
Ma nel contempo sono la dimostrazione del fallimento della Unione Europea.
Come può il commissario Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu, chiedersi come mai la Calabria “Non cresce nonostante tutti i soldi che ci spendiamo”?
Possibile che non si renda conto che i fondi europei sono usati non per creare sviluppo ma solo per conservare il potere ed arricchire i potenti?
Se non lo ha compreso è anche lei che deve dimettersi.
Se non vuole dimettersi deve allora denunciare la inutilità ed illogicità delle scelte politiche della nostre regioni che non creano sviluppo .
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