La prova principale del fallimento della UE viene proprio dal commissario Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu.
Ella, in un’intervista all’Ansa, rivolge un appello ad “accelerare sull’attuazione della capacità amministrativa” con la designazione delle autorità di gestione per la programmazione 2014-2020.
Si tratta in sostanza del processo di certificazione e di audit delle spese.
Senza la designazione, spiega Cretu, «non siamo in grado di rimborsare un euro».
Parlando poi di regioni come Sicilia, Campania e Calabria il commissario evidenzia: “Alcune regioni non crescono nonostante tutti i soldi che ci spendiamo.
Vogliamo capire i motivi del perché questo accade”.
Ma come? Stanno buttando i soldi e non sanno a cosa servono ed a chi vanno a finire?
In sostanza le parole del commissario Cretu sulla incapacità di spesa e sulla pessima qualità della spesa della Calabria, Sicilia e Campania bocciano le politiche europee delle relative giunte regionali.
Ma nel contempo sono la dimostrazione del fallimento della Unione Europea.
Come può il commissario Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu, chiedersi come mai la Calabria “Non cresce nonostante tutti i soldi che ci spendiamo”?
Possibile che non si renda conto che i fondi europei sono usati non per creare sviluppo ma solo per conservare il potere ed arricchire i potenti?
Se non lo ha compreso è anche lei che deve dimettersi.
Se non vuole dimettersi deve allora denunciare la inutilità ed illogicità delle scelte politiche della nostre regioni che non creano sviluppo .
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“Tutto a posto. Entro il 31.12.2015 impiegheremo tutti i fondi della UE.
Non faremo perdere alla nostra regione nemmeno un euro”.
Insomma , tutto bene. Così dicono i nostri politici.
Guarda caso l’UE ha dati diversi ed è fortemente preoccupata per i ritardi.
Proprio per questo la commissaria europea alle Politiche regionali Corina Cretu sarà in missione in Calabria.
Ecco cosa ha detto: “ Scendo per affrontare le questioni principali che impediscono a Calabria, Campania e Sicilia di sfruttare appieno il potenziale dei fondi Ue”.
È il mio imprescindibile obiettivo.
Poi aggiunge “Nonostante l'accelerazione visibile negli ultimi due anni, spiega all'Ansa in un'intervista, a soli otto mesi dalla fine del periodo di programmazione 2007-2013 i ritardi accumulati con il 40% della spesa ancora non dichiarata sono certamente ragione di reale preoccupazione”.
Insomma sarebbe in ritardo il 40% della spesa.
E per verificare ecco che viene di persona.
Speriamo non sia vero. Sarebbe criminale ed i politici e burocrati responsabili dovrebbero pagare il danno fatto alle popolazioni.
Chiediamo alla signora Cretu di dirci tutta la verità!
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