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Redazione TirrenoNews

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Amantea. Le oscillazioni della carica di sindaco.

Martedì, 20 Settembre 2016 14:34 Pubblicato in Politica

Lo abbiamo detto, lo ripetiamo.

E’ difficile fare il sindaco a Roma, ma forse molto di più ad Amantea.

Non dimentichiamo che Amantea è, infatti, il paese dei refusi.

L’elenco sarebbe lungo, molto lungo.

Potrebbe cominciare dai voucher per spalare la neve e senza chiudersi mai.

Avremmo potuto finire con il bando per l’addetto stampa , anche quello scopiazzato e male ( vedi articolo), ma ormai anche quello è superato dalle oscillazioni della carica di sindaco.

Questa ce la segnala Andrea Ianni Palarchio che richiama la delibera di Giunta n 176 del 13 settembre avente ad oggetto: Richiesta di proroga servizio di tesoreria comunale.

Nel testo della deliberazione si leggeva: “ Assume la presidenza il vicesindaco Monica Sabatino..”

Ed il dr Ianni Palarchio si chiede : “Ma se la D.ssa Sabatino è il vicesindaco chi è il Sindaco ???

Solita refusite o lapsus froidiano ????”

Chiaramente Andrea ha usato il termine "lapsus froidiano" in luogo di “ lapsus freudiano”, forse proprio per dare potenza al refuso che , consciamente o meno, non sappiamo, nascondeva la volontà di distorcere la realtà.

Qualcuno ha pensato che si stesse leggendo non futuro, ma non era così.

Questa volta, infatti, sul sito è scomparso il refuso ed è apparsa la nuova delibera che cancella con le XXXX il vice e ridà la carica di sindaco al sindaco in carica! ( Eh, eh!)

Un passo avanti nella buona abitudine alla lettura degli atti e nell’autocorrezione.

Bene!

Parliamo del processo denominato "Tela del ragno".

 

Nel processo è incardinato l’omicidio dell’amanteano Luigi Sicoli, avvenuto ad Amantea, per il quale furono accusati di averlo organizzato ed eseguito, Tommaso Gentile e Giacomino Guido, di Amantea, a carico dei quali venne emessa una ordinanza di custodia cautelare.

Contro questa ordinanza Gentile e Guido tramite i loro legali Sergio Rotundo e Giuseppe Bruno proposero ricorso al Tribunale della Libertà che la annullò.

Gli avvocati della parti posero in rilievo la genericità delle accuse mosse ai loro assistiti, accuse basate su notizie apprese solo de relato dai pentiti.

Secondo l'impianto accusatorio gli imputati sono accusati dei delitti di Salvatore Imbroinise; Luigi Sicoli; Pietro Serpa; Luciano Martello; Rolando Siciliano; Carmine Chianello e Giovanni Serpa.

 

Lo scorso luglio il PM Facciolla ha chiesto ben quattordici ergastoli e 3 assoluzioni di cui una per morte.

L’assoluzione è stata chiesta per Tommaso Gentile e Mario Matera.

L'ergastolo invece è stato chiesto per Giovanni Abbruzzese; Paolo Brillantino; Valerio Salvatore Crivello; Gennaro Ditto; Giancarlo Gravina, Giacomino Guido; Giuseppe Lo Piano; Mario Martello; Mario Mazza; Umile Micieli; Fabrizio Poddighe; Livio Serpa; Nella Serpa e Francesco Tundis.

Chiesti 12 anni di carcere per i pentiti Vincenzo Dedato e Ulisse Serpa, mentre ha chiesto15 anni per il collaboratore Giuliano Serpa.

La Corte ebbe a fissare il calendario delle arringhe difensive con inizio dal 19 settembre ed ultimazione il 22 settembre.

Nello stesso giorno potrebbe essere emessa la sentenza.

Attenzione: l’apparecchio nella foto può clonarvi il Bancomat

Lunedì, 19 Settembre 2016 22:16 Pubblicato in Italia

“Avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”

La foto è stata diffusa dai carabinieri con il seguente appello: “Fate molta attenzione a questa nuova truffa, avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”

Come avanza la tecnologia, si perfezionano anche le invenzioni e i dispositivi hi tech per compiere azioni criminali. 

Ed ecco un nuovo e sofisticato metodo per svelare i codici Pin, riuscendo così a clonare bancomat e carte di credito. 

A scoprire il nuovo metodo di clonazione sono stati i carabinieri della Stazione di San Lorenzo in Lucina. 

Arrestati dai militari dell’arma due cittadini bulgari di 35 e 45 anni, colpevoli di aver istallato microcamere e skimmer in uno sportello Atm di una banca di via Cola di Rienzo. 

Opera di grande inventiva quella utilizzata per carpire i codici pin, minuziosamente studiata, prevedeva una microcamera inserita al centro della vite di fissaggio del vetrino della luce posta sullo sportello. 

Lo skimmer, usato per la lettura della banda magnetica, invece posizionato su una lastra sottilissima, inserita, a scomparsa, direttamente nella feritoia dove vengono inserite le carte.

Congegno quasi impossibile da notare, non sfuggito però ai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, i quali hanno successivamente solo dovuto aspettare che passassero a ritirare la strumentazione con i dati carpiti.

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