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Belmonte Calabro: La DDA dispone l’obbligo di dimora per Gennarino Magnone.
Mercoledì, 21 Settembre 2016 16:04 Pubblicato in Belmonte CalabroL’inchiesta Calabria Verde giunge all’epilogo.
Il 4 maggio, scorso come si ricorda, gli uomini del Corpo forestale hanno effettuato una serie di perquisizioni a carico di dirigenti e consulenti dell'azienda Calabria Verde, ente strumentale della Regione Calabria, e titolari di ditte boschive.
Tra gli altri anche negli uffici del capo di Gabinetto di Mario Oliverio, Gaetano Pignanelli e del dirigente del dipartimento Agricoltura Mario Caligiuri.
Gli Indagati furono Marino De Luca, Aurelio Pio Del Giudice, Ivo Filippelli, Antonietta Caruso, Leandro Savio, Gennarino Magnone e Paolo Furgiuele, ex dg di Calabria Verde, Gaetano Pignanelli e Mario Caligiuri.
Le accuse a carico degli indagati, secondo quanto riportato dal decreto di perquisizione, furono di truffa in concorso.
Ora la DDA ha disposto le seguenti misure cautelari:
-Carcere per Paolo Furgiuele (ex direttore generale) e Alfredo Allevato (dirigente terzo settore). --Arresti domiciliari per Marco Mellace, dirigente dell'economato.
-Interdizione dai pubblici uffici per l'ex dirigente Antonio Errigo.
-Obbligo di dimora per l'agrotecnico Gennarino Magnone.
Al direttore Paolo Furgiuele è stato contestato il conferimento all’agrotecnico Gennarino Magnone dell’incarico di “dottore agronomo” , senza quindi che ne avesse i titoli per ricoprirlo.
Peraltro all’interno dell’ente vi erano almeno diciotto dipendenti con la qualifica e i titoli per poter svolgere il medesimo incarico.
La vicenda della nomina di Magnone è finita prima al TAR Calabria ed è ora pendente presso il Consiglio di Stato che si pronuncerà il 20 ottobre prossimo.
Ma la DDA non ha atteso la pronuncia amministrativa e stamani ha fatto eseguire i provvedimenti penali di cui in precedenza.
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Amantea: Arrestato Paolo Furgiuele
Mercoledì, 21 Settembre 2016 14:57 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiUno dei cinque arrestati dalla DDA di Catanzaro per il gran casino di Calabria Verde è l’ex direttore generale Paolo Furgiuele.
La Guardia di Finanza gli aveva notificato un avviso di garanzia il 4 marzo scorso.
Furgiuele è meglio noto come ‘O Principale.
Le indagini della DDA di Catanzaro (il pm è Giovanni Bombardieri) stanno finalmente facendo luce sugli appalti irregolari gestiti da Calabria Verde con la longa manus dei politici.
Le complesse e articolate attività investigative della Guardia di Finanza hanno consentito di evidenziare il compimento di illeciti nell’ambito di un progetto comunitario.
In particolare sarebbero stati impiegati fondi per circa 80 milioni di euro, stanziati per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e per i rischi frane del territorio regionale, per fini differenti rispetto a quelli previsti, in quanto erano utilizzati progressivamente per il pagamento in via stabile e continuativa degli stipendi ordinari e degli straordinari dei dipendenti di dell’ente.
Le indagini hanno, altresì, consentito di appurare ulteriori fatti gravissimi.
Tra questi uno su tutti: il direttore generale pro tempore Furgiuele avrebbe fatto eseguire alcuni lavori di ristrutturazione della propria abitazione privata, utilizzando operai, che oltretutto risultavano in servizio, così distraendoli dall’attività dell’ufficio, e mezzi della azienda e acquistando materiale con i soldi dell’ente pubblico per un danno complessivo alle casse della stessa di quasi 33 mila euro.
Furgiuele era stato sentito come persona informata sui fatti il 10 dicembre 2015: una lunga audizione negli uffici della procura sulla gestione di Calabria Verde degli ultimi 18 mesi.
Ora è stato arrestato.
Vedremo se chiamerà in causa i politici o se si assumerà solo le sue responsabilità.
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Calabria: ultima in Italia per i livelli di assistenza essenziali. Amantea: ultima in Calabria
Martedì, 20 Settembre 2016 20:21 Pubblicato in CronacaE’ ben noto che la sanità calabrese è come l’esercito di Franceschiello.
Cioè una istituzione priva di organizzazione con tantissimi generali di corpo di armata, di generali di divisione, e tantissimi ufficiali, tutti pieni di mostrine ma con pochi soldati e pure male armati.
Una sanità che la pone ultima in Italia per la qualità del servizio, a cominciare dai LEA, cioè dei Livelli essenziali di assistenza.
Ora le Regioni all'unanimità hanno approvato l'intesa sui nuovi (Lea).
Lo ha reso noto il presidente Stefano Bonaccini al termine di una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Bonaccini ha sottolineato "Con il varo dei nuovi Lea in sanità abbiamo alzato l'asticella della tutela della salute in Italia".
La proposta approvata dalle Regioni sarà più tardi vagliata dalla Conferenza Stato-Regioni.
"Sono norme attese da molto tempo e innovative che miglioreranno la qualità dell'assistenza sanitaria ai cittadini.
C'è stato un lavoro di preparazione approfondito, condotto dallo Stato e dalle Regioni, a dimostrazione che è possibile condividere grandi obiettivi comuni.
Una impostazione che forse dovremmo considerare anche oggi, nel momento in cui con il piano 'Casa Italia' stiamo riconoscendo la necessità per il Paese di un progetto decennale di prevenzione".
Nessun problema.
Ultimi siamo ed ultimi saremo.
Sempre sanità alla Franceschiello, senza apparecchiature, con lunghissime liste di attesa, con generalissimi pieni di medaglie, coccarde e nastrini, precari assunti illegittimamente dalla politica nell’assordante silenzio delle magistrature e qualcuno che responsabilmente lavora per coloro che non possono scappare e curarsi fuori regione.
Una sanità da grandi parate.
E dove in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità si darà l’ordine “Facite Ammuina” così che « tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa
e chilli che stann' a poppa vann' a prora;
chilli che stann' a dritta vann' a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta;
tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann' bascio passann' tutti p'o stesso pertuso:
chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".
Ed Amantea è l’ultima in Calabria.
Grazie alla politica ( di ogni tempo), grazie alla burocrazia ( di ogni tempo), grazie ai ladri ed agli approfittatori, nessuno escluso.
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