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Campora San Giovanni: Vandali in azione durante la notte - LE FOTO
Lunedì, 03 Ottobre 2016 21:00 Pubblicato in Campora San GiovanniVandali per puro divertimento prendono di mira i bagni pubblici del mercato agricolo, la triste scoperta degli operatori alle pulizie e degli agricoltori recatisi al mattino presto per allestire il proprio punto vendita
Si è appena svolto il convegno organizzato dal Rotary di Amantea su Bullismo e cyber bullismo, segnali di un malessere creato dai violenti contro le persone più deboli.
Nessun riferimento invece sulla violenza contro i beni pubblici, che sembrano in verità beni di nessuno.
E’ il caso dei bagni pubblici del mercato agricolo di Campora San Giovanni.
Un servizio posto a disposizione gratuitamente dall’amministrazione comunale.
Le foto mostrano tutta la violenza espressa da un gruppo di balordi ubriachi che sembra non abbiano un posto diverso dove bere birra e mostrare la propria imbecillità.
Scritte sui muri, dagli inequivogabili disegni di spinelli e cannabis.
Furto del rubinetto del lavandino.
Cicche di sigarette e bottiglie vuote di birra.
Puoi trovare di tutto e di più!.
Purtroppo la zona non è coperta da fotocamere di sicurezza.
Né il mercato, né le vie che permettono l’accesso al mercato stesso.
Né sembra che siano state prelevate le bottiglie per estrarne le impronte alla ricerca dei responsabili.
Possiamo lecitamente supporre che si tratti di bande abituate ad usare violenza sui beni pubblici che nessuno può controllare.
Ed ancora non sembra che si sia indagato sui bar vicini alle ricerca della vendita delle marche di birra trovate nel bagno.
Speriamo che chi di dovere sensibilizzino o bar vicini a non dare ai ragazzi birra in bottiglie di vetro da asporto.
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Ma che cosa aspettiamo? Il morto…..
Lunedì, 03 Ottobre 2016 12:53 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaSempre più pericoloso il vialone del poliambulatorio.
Ogni giorno incontriamo gente che resta perplessa quando segnaliamo la pericolosità di questa strada, probabilmente la strada in Italia dove avvengono più incidenti inspiegabili ed inspiegati.
Qualcuno ci ha suggerito di farla percorre a 20 km all’ora, convinti che in questo modo non succederebbero gli incidenti che denunciamo.
Ovviamente contestiamo questa scelta.
La contestiamo perché se dovessimo camminare a 20 k all’ora per raggiungere Torino impiegheremmo da 56 a 65 ore ( via autostrade o vie ordinarie), cioè almeno 2 giorni e mezzo.
E per arrivare a Reggio Calabria impiegheremmo sole ( si fa per dire) 8 ore.
La contestiamo anche perché l’ operatore del carro attrezzi che è andato l’altro giorno a soccorrere l’ennesimo incidente del quale non siamo riusciti a scrivere perché nessuno ne ha saputo niente ed il comando di Polizia Municipale non ha dato notizia ( chissà perché?), dicevamo che l’ operatore del carro attrezzi appena messo piede a terrà è scivolato rovinosamente facendosi male al punto che ha dovuto ricorrere ai medici del pronto soccorso.
25 giorni di prognosi e tutore per la immobilizzazione del braccio.
Parliamo di un operatore esperto non di un pinco pallino qualsiasi come potrebbe essere uno di noi.
E non è il primo a scivolare.
Ma se scivola una persona che peraltro indossa scarpe antinfortunistiche che succederebbe ad una persona che scende dalla macchina indossando un paio di scarpe ordinarie?
Vi possiamo dire che le vigilesse intervenute sul posto hanno dovuto dirottare alternativamente il traffico sulla corsia opposta per evitare che le auto sbandassero.
Confermiamo quindi che il vialone del poliambulatorio nei giorni di pioggia alle prime acque resta non percorribile .
Chiediamo allora al comune di far effettuare opportune indagini e porre in essere opportuni rimedi.
Almeno si metta un po’ di bitume drenante.
Che cosa aspettiamo, il morto?
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Oliverio vattene. E’ la gente che te lo chiede.
Lunedì, 03 Ottobre 2016 12:37 Pubblicato in CalabriaScrive Iacchite oggi 3 ottobre 2016:
“Caro Palla Palla, la tua parabola politica, finalmente per i calabresi, sta per volgere al termine.
Una vita, la tua, trascorsa a scroccare denaro pubblico e a capire come fregare il prossimo.
36 anni filati di politica clientelare a favore della peggiore specie di parassiti sociali che la Calabria abbia mai conosciuto.
A soli 27 anni già consigliere regionale eletto nel vecchio Pci nel 1980, poi a 33 anni giovanissimo assessore regionale all’agricoltura, poi per ben quattro legislature deputato (dal 1992 al 2006), eletto anche nel 1990 sindaco del suo paese natio San Giovanni in Fiore, per due legislature Presidente della Provincia di Cosenza ed attualmente Governatore della Calabria.
Una vita politica improntata al ladrocinio e al saccheggio delle risorse pubbliche. Con la politica ti sei arricchito da far schifo, e insieme a te tutta la tua pletora di servi e lecchini.
Se avessi solo un briciolo di dignità getteresti la spugna per il bene dei calabresi.
Ma si sa che la dignità umana e politica non è il tuo forte.
E dei calabresi non te ne può fregar de meno. Ogni ente che hai governato lo hai trasformato in una filiale dei tuoi squallidi interessi.
Prima gli amici degli amici e se ne rimane qualche muddrica al popolo.
Ti sei sempre circondato di ladroni professionisti e specialisti della truffa.
E senza vergogna hai svuotato le casse pubbliche che servivano per dare ossigeno a chi non ce la fa più, per arricchire te e i tuoi amici. vattene
Non ti sei mai posto il problema della povertà diffusa, della mancanza di lavoro, del bisogno di una sanità efficiente, di creare reale e concreto sviluppo.
Tranne che nei tuoi falsi comizi, dove purtroppo la gente ha abboccato.
Sei stato eletto presidente della Regione dopo una lunga campagna clientelare dove hai distribuito, per vie traverse, milioni di euro pubblici ai soliti prenditori a te vicini: la rovina della Calabria.
Oltre la metà dei calabresi non si è recata neanche alle urne tanto era lo schifo da te proposto: un esercito di parassiti sociali che non hanno mai fatto un solo giorno di lavoro onesto nella loro vita. Con la pretesa che a mantenerli fossero ancora una volta i cittadini.
Gli stessi che, oltre a sopravvivere tra mille espedienti, le tue politiche clientelari hanno ridotto in miseria. Non solo non ce la facciamo ad arrivare alla seconda settimana del mese, ma dobbiamo anche mantenere te, la tua amante e tutta la corte di parassiti che da sempre ti porti dietro.
Una vergogna. vattene
Ma ora sei alla frutta.
E presto, tu e la tua banda di parassiti, sarete costretti a guadagnarvi da vivere con il sudore della fronte.
A sentire la gente per le strade non ne può più di te e dei mafiosi che ti sei portato in consiglio. Vattene con le buone Olivè.
Dimostra di avere un minimo di dignità.
I soldi te li sei fatti.
Non ultimi i 700 mila euro rubati alla cultura dalla tua amante.
Gli ultimi in ordine cronologico.
Puoi trascorrere una buona vecchiaia.
Liberaci della tua insana presenza.
Liberaci da questa orda di parassiti che si sta mangiando anche i muri della Regione.
Fai un sforzo, manda tutti a casa, e lascia che sia di nuovo il popolo a decidere.
Del resto sei arrivato ad un bivio: tra poco, il 19 ottobre, la Corte Costituzionale sarà chiamata a giudicare la costituzionalità o meno della legge elettorale con la quale si è votato, e speriamo vivamente che ponga fine a questa legislatura finora squallida ed inconcludente.
E se non basta questo ci sono sempre le inchieste condotte per tua sfortuna dalla procura di Reggio sulla presenza della ‘ndrangheta nel tuo consiglio.
Oltre a quelle sul classico voto di scambio politico/mafioso al quale molti tuoi consiglieri hanno attinto.
Come sai a condurre queste inchieste non è Gratteri, perciò non puoi sperare in insabbiamenti o favori, ma bensì il dottor Cafiero de Raho, magistrato serio ed incorruttibile.
Per questo ti dico vattene da solo, non lasciare che siano la vergogna e lo scandalo a travolgerti. Il tuo tempo è finito.
La tua vita politica è passata.
Per una volta pensa al bene dei cittadini.
Dimostra che sotto la tua corchia di tamarro, speculatore, sfruttatore della miseria, faccendiere dei potenti, in fondo batte un cuore.
GdD Da Iacchite - 3 ottobre 2016
Corrado Alvaro scriveva :” La disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”.
Ma forse è ancora peggio il pensiero che “Soltanto i furbi arrivano al potere comprando parte del popolo e distruggendo la dignità di tutto”