
Redazione TirrenoNews
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Scalea. Sfonda la porta dell’amico e lo picchia
Domenica, 05 Febbraio 2017 21:12 Pubblicato in Alto TirrenoUna vicenda strana, quasi incredibile.
Due amici litigano
Uno ha 57 anni ed è originario di Potenza.
L’altro è un suo conoscente di 45 anni.
Secondo quanto riferito dai carabinieri, tra i due è scoppiata una lite che poi è degenerata.
A quel punto l’aggressore ha sfondato la porta d’ingresso della casa del conoscente e dopo essere entrato lo ha picchiato.
L’aggredito è stato trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Cetraro, è stato giudicato affetto da varie lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
I carabinieri, giunti sul posto, hanno subito notato la porta di ingresso dell’appartamento della vittima completamente divelta e, dopo essere entrati, hanno sorpreso l’aggressore che stava picchiando l’uomo nella sua camera da letto.
Il tempestivo intervento dei militari ha permesso di mettere in salvo la vittima.
L’intervento è stato compiuto dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Scalea, coordinati dal capitano Alberto Pinto, durante la scorsa
L’aggressore è stato arrestato in flagranza di reato.
E' accusato di lesioni personali aggravate, violenza privata e danneggiamento.
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Amantea: Il commissario incontra i commercianti.
Sabato, 04 Febbraio 2017 19:59 Pubblicato in PoliticaIl commissario tenta di rieducare la città alla democrazia ed alla partecipazione.
E lo fa con un incontro con i commercianti ed i titolari di esercizi pubblici fissato nella sala consiliare del comune per mercoledì 8 febbraio ore 15.00.
Non sono stati i commercianti a chiedere un incontro al commissario, bensì il contrario.
Certo se Amantea avesse avuto, come in passato, una “vera” associazione dei commercianti sarebbe stato più facile, ma l’ultima “vera” associazione è scomparsa da anni, come sono scomparsi i partiti quali strumenti di partecipazione e di democrazia.
Ed è questo che sembra intravvedersi in questa proposta di incontro.
Partecipazione e democrazia.
Ma sapranno i commercianti raccontare le proprie doglianze, esprimere i propri pensieri, formulare le proposte perché la città riprenda il suo antico ruolo di attrazione verso il territorio provinciale regionale?.
Sapranno i commercianti superare le visioni individuali ed unilaterali per proporre “ iniziative” che, come scrive il commissario “possano consolidare il ruolo centrale che ha sempre avuto Amantea nella realtà provinciale ed in genere in quella regionale”?
La speranza che le qualità da tempo dimostrate dal sistema commerciale amanteano e dai commercianti riescano a riemergere ed a determinare una visione positiva per il commercio di Amantea esiste, ma forse si è persa la voglia di fare sintesi.
Comunque vedremo.
E soprattutto ascolteremo .
Sicuramente ( speriamo) si parlerà dei negozi che chiudono uno dopo l’altro, degli esercizi pubblici che chiudono uno dopo l’altro
E speriamo si parli di come riattrarre ad Amantea i “forestieri”, quelli che hanno fatto la fortuna del sistema commerciale e non solo.
Qualcuno addosserà la responsabilità ai photored, qualcuno alla mancanza di parcheggi, qualcuno alle strisce blu ed alle sanzioni speedystiche, qualcuno alla mancanza di un piano viario che favorisca l’ ingresso nell’area commerciale.
Ma saranno tutte mezze verità.
Forse l’analisi deve tentare di capire non solo il crollo del commercio, ma, soprattutto, quello turistico e di immagine, quella immagine di cui nessuno si cura, verso cui non si ha più attenzione.
Ci auguriamo che qualcuno parli del mare indifeso, del centro storico cadente ed abbandonato, del castello inaccessibile, dei valori archeologici non sfruttati, della biblioteca chiusa da dieci anni, della mediateca chiusa da dieci anni, della totale carenza di attrazioni culturali, sei servizi carenti , eccetera.
Stati Uniti d'America: un giudice di Seattle annulla il decreto Muslim Ban di Trump
Sabato, 04 Febbraio 2017 18:23 Pubblicato in MondoDopo la firma dell’ordine esecutivo di Trump, lo Stato di Washington ne aveva denunciato gli effetti discriminatori e il danno significativo che la decisione procurava ai residenti.
Il Minnesota si era poi accodato e i due stati avevano chiesto un’ingiunzione restrittiva temporanea affinché la loro denuncia potesse essere valutata.
Così un giudice ha bloccato temporaneamente su base nazionale le restrizioni introdotte dal presidente degli Stati Uniti circa l’ingresso negli Usa di cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana.
Il giudice di Seattle James Robart ha respinto le obiezioni dei legali del governo,affermando che la causa ha fondamento.
Il giudice federale ha quindi emesso una ingiunzione restrittiva verso il provvedimento, che ha effetto a livello nazionale.
Il dipartimento di Giustizia intende presentare un ricorso di emergenza.
Il giudice federale di Seattle,in sostanza, ha bloccato a livello nazionale l'ordine esecutivo del presidente americano Donald Trump fatto la settimana scorsa che ha temporaneamente impedito l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana.
La Casa Bianca ha subito replicato che ritiene «legale e appropriato» l'ordine esecutivo del presidente Donald Trump e che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti intende presentare un ricorso di emergenza «nel più breve tempo possibile».
Il giudice federale è James Robart, ed è stato nominato dall'ex presidente repubblicano George W. Bush;
Robart ha accolto la richiesta del procuratore dello Stato di Washington, Bob Ferguson, di bloccare l'ordine su base nazionale, sostenendo che, altrimenti, potrebbe provocare un «danno irreparabile».
La diplomazia americana ha ripristinato oggi i circa 60.000 visti per gli Stati Uniti che erano stati revocati a causa del decreto del presidente Donald Trump che vietava l’ingresso negli Usa ai cittadini provenienti da sette Paesi musulmani.
Lo ha annunciato il dipartimento di Stato, dopo la decisione del giudice federale di Seattle di bloccare il decreto.
“Abbiamo annullato la revoca provvisoria dei visti, imposta dal decreto presidenziale 13769.
I titolari di visti che non sono stati fisicamente cancellati ora possono viaggiare se il visto è valido”, ha detto un portavoce del dipartimento di Stato in un comunicato.
Intanto su Twitter Trump ha definito “ridicola” la decisione del giudice di Seattle.
Il parere di “questo cosiddetto giudice”, contrario “in sostanza all’applicazione della legge per mantenere le distanze dal nostro Paese, è ridicolo e verrà ribaltata!” ha scritto il presidente Usa.
“Quando un paese non è più in grado di dire chi può e chi non può, entrare o uscire, soprattutto per motivi di sicurezza, sono grossi guai!” ha aggiunto.
Intanto, però, alcune compagnie aeree hanno ripreso oggi a trasportare verso gli Stati uniti i cittadini dei sette Paesi a cui era stato momentaneamente vietato l’ingresso negli Usa.
AirFrance, Qatar Airways, Lufthansa e Swiss hanno reso noto di avere applicato subito le nuove direttive della giustizia americana.
“Da questa mattina abbiamo applicato immediatamente la decisione presa dalla giustizia questa notte.
Tutti i passeggeri che si presentano, se sono in regola e hanno documenti in regola per recarsi negli Stati uniti, saranno imbarcati”, ha affermato un portavoce di AirFrance.
Una linea di condotta identica è stata osservata da altre compagnie aeree nei riguardi dei cittadini dei sette Paesi interessati (Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen).
Sui loro siti internet, Qatar Airways e Lufthansa hanno annunciato di essersi conformati al giudizio del giudice statunitense.
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