
Redazione TirrenoNews
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Il grande risultato della raccolta differenziata ad Amantea
Giovedì, 02 Febbraio 2017 20:07 Pubblicato in Primo PianoSono anni che cerchiamo di raccontare la verità; tutta la verità. Quella positiva e quella negativa.
Oggi siamo felici di raccontare una verità che incomprensibilmente la giunta Sabatino ha tenuto tutta per sé, senza diffonderla e quindi senza vantarsi di un risultato che le porta onore.
Un risultato del quale avrebbe potuto vantarsi a tutti i livelli, non solo regionali.
Oggi, grazie alla presenza dei commissari prefettizi, la verità è venuta a galla; tutta intera
Parliamo del servizio di Raccolta urbana gestito dalla Multiservizi spa.
Eccovi i dati della RSU del 2016 partecipati dalla Multiservizi.
Amantea ha prodotto:
- 2.577.800 kg di Organico;
- 41.420 kg di cartoni;
- 736.620 kg di carta;
- 972.840 kg di multi materiale ;
- 348.280 kg di Ingombranti
Parliamo quindi di un totale di 4.676.760 kg di rifiuti differenziati
Inoltre ad Amantea sono stati raccolti
- 2.486.760 kg i rifiuti indifferenziati.
I rifiuti totali raccolti ad Amantea sono stati 7.163.520 kg all’anno.
Amantea produce 19.626 kg di spazzatura per ogni giorno dell’anno
La produzione per abitante residente al giorno è quindi di 1,40 kg di spazzatura
Parliamo di 511 kg annui per abitante residente.
I Rifiuti differenziati hanno raggiunto la percentuale altissima del 65,29 % nell’anno, con punte del 71,31 %
Un vanto per gli amante ani, un vanto per la Multiservizi ed un vanto per l’amministrazione comunale.
E non basta . Se si sommano gli sfalci, gli oli, le scarpe ed i vestiti la percentuale sale ancora.
I dati sono meglio apprezzabili se li rapportiamo a quelli generali riportati sul report pubblicato dall’Arpacal il 28 novembre 216:
Tra le province più virtuose, continua a rimanere:
- in testa Cosenza con il 35,61% ( 24,95% nel 2014),
- seguita da Catanzaro con 22,24% (16,17% nel 2014) e
- Vibo Valentia con 18,54% (15,18% nell’anno precedente);
- seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 11,51% (11,34% nel 2014) e
- Crotone con il 11,90% ( 9,97% nel 2014).
La Calabria, nel suo complesso, segna un +7,08 % di raccolta differenziata, passando dal 17,26 % del 2014 al 24,34% del 2015.
Il dato migliore della Calabria nel 2015 è quello della provincia di Cosenza con il 35%.
E non è il massimo che Amantea può fare.
Basta volerlo! Tutti insieme.
Per la vicenda di Orlandino Greco, occorre aspettare ancora qualche giorno
Giovedì, 02 Febbraio 2017 18:42 Pubblicato in CosenzaaccLa vicenda è nota a tantiL'ex sindaco di Castrolibero Greco (difeso dagli avvocati Franco Sammarco e Vincenzo Belvedere) e l'ex vicesindaco Aldo Figliuzzi (difeso da Pasquale Naccarato), sono accusati di voto di scambio.
Stamattina giovedì 2 febbraio davanti al Tribunale del Riesame di Catanzaro si è svolta l'udienza per discutere l'Appello presentato dalla Dda sulla richiesta di arresto a carico del consigliere regionale e di altre persone coinvolte in un'inchiesta su mafia e politica nel Cosentino.
In una ventina di pagine, i magistrati della Procura antimafia ripercorrono le parole dei pentiti, che al gip non erano bastate, da sole, per accordare l'arresto dei politici, che per l'accusa avrebbero barattato soldi e assunzioni con il clan Bruni prima e con i Rango-Zingari poi per le amministrative 2008 e 2013 di Castrolibero.
I legali di Orlandino Greco hanno evidenziato l'inammissibilità dell'appello e le contraddizioni emerse dai racconti dei pentiti.
In particolare, secondo i legali, la versione di Adolfo Foggetti verrebbe smentita da quella poi resa da Daniele Lamanna.
La difesa di Greco ha, inoltre, depositato una memoria difensiva e documentazione attestante la corretta condotta di Greco quando ha ricoperto il ruolo di sindaco di Castrolibero.
Secondo i legali del consigliere regionale «Non esistono riscontri alle dichiarazioni dei pentiti che accusano Orlandino Greco
Il pm della Dda Camillo Falvo ha invece insistito sulla sussistenza dei presupposti dell'arresto, argomentando in modo dettagliato e approfondito i contenuti esposti nell'appello.
La Dda ha poi depositato il ricorso presentato in Cassazione contro la scarcerazione di Esposito.
Il presidente Valea ha rinviato l'udienza al 7 febbraio per la posizione di Prosperoso il cui legale oggi era assente, mentre sugli altri si è riservato la decisione.
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Giovedì, 02 Febbraio 2017 18:16 Pubblicato in Belmonte CalabroArrestati Nazzareno Salerno, Pasqualino Ruberto, Vincenzo Caserta, Ortensio Marano ed altri 5
Un disegno criminoso che sarebbe stato messo in atto sin dall’avvio delle procedure per il credito sociale, uno strumento promosso dalla Regione Calabria che doveva servire a fornire piccoli prestiti alle famiglie calabresi più bisognose, e le cui risorse finivano invece nelle tasche di un vero e proprio comitato d’affari politico-criminale.
Quello su cui ha stretto il cerchio la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che con l’operazione “Robin Hood” condotta dai Carabinieri del capoluogo e dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha portato in manette nove persone tra cui:
Nazzareno Salerno, 52 anni, di Serra San Bruno (rieletto alle ultime regionali del novembre 2014 con Forza Italia ottenendo 9.163 preferenze), ex assessore regionale al Lavoro e attuale consigliere regionale
Pasqualino Ruberto, 46 anni, di Lamezia Terme, ex presidente di Calabria Etica, società in house della Regione Calabria (attuale consigliere comunale di Lamezia Terme);
Vincenzo Caserta, 60 anni, originario di San Costantino Calabro (Vv), residente a Catanzaro, ex dirigente generale del Dipartimento Politiche sociali della Regione Calabria;
Ortensio Marano, 43 anni, di Belmonte Calabro (Cs), ex amministratore delegato della Cooperfin spa;
Gianfranco Ferrante, 53 anni, di Vibo Valentia, imprenditore, considerato contiguo al clan Mancuso;
Giuseppe Avolio Castelli, 60 anni, di Roma;
Bruno Dellamotta, 69 anni, nativo di Genova residente a Firenze, allo stato irreperibile;
Claudio Isola, 38 anni, di Vibo Valentia, già componente della Struttura speciale dell’assessorato al Lavoro della Regione Calabria e indicato dagli inquirenti come contiguo alla cosca Mancuso di Limbadi;
Vincenzo Spasari, 56 anni,di Nicotera, impiegato di Equitalia a Vibo Valentia, considerato contiguo al clan Mancuso.Vincenzo Spasari è il padre della ragazza per il cui matrimonio atterrò un elicottero nella piazza centrale di Nicotera.
I dieci milioni di euro di fondi comunitari stanziati per le famiglie bisognose furono quindi trasferiti alla Fondazione Calabria Etica, e da qui - è la ricostruzione degli investigatori - girate attraverso un bando ad hoc ad una società privata, la Cooperfin spa dell’imprenditore Ortensio Marano, che in parte li distraeva dalla loro finalità facendoli girare su conti di gestione in modo da utilizzarli per la propria attività finanziaria, in parte li trasferiva direttamente all’ex assessore Salerno, mascherandoli sotto forma di prestito.
Duecentotrentamila euro: un prestito fittizio, secondo gli inquirenti, perché a fronte delle rate pagate dal politico, la società restituiva le stesse cifre per l’acquisto di quote di una società riferibile alla famiglia dello stesso Salerno.
“Sono stati sprecati fondi che servivano per dare sostegno e respiro a chi ha bisogno, a chi è in difficoltà, sono stati sprecati in modo scientifico con artifici e raggiri. Persone spregiudicate insensibili ai bisogni della gente hanno utilizzato questi fondi per fini propri, hanno rubato”, è stato il commento del capo della Distrettuale Antimafia Nicola Gratteri, affiancato in conferenza stampa dall’aggiunto Giovanni Bombardieri che ha coordinato l’indagine insieme ai sostituti procuratori Camillo Falvo e Fabiana Rapino.
Per raggiungere i propri obiettivi, l’assessore Nazzareno Salerno avrebbe estromesso quei funzionari che volevano escludere Calabria etica dal progetto, tra cui l’ex dirigente Bruno Calvetta, che subì minacce e forti pressioni riprese anche dalle telecamere del Ros, e infine venne sostituito con Enzo Caserta, finito in manette nell’operazione odierna.
Salerno è quindi stato arrestato per abuso d'ufficio, turbativa d'asta, corruzione e minaccia a pubblico ufficiale aggravata dal metodo mafioso.
Nel provvedimento della Dda di Catanzaro è stato ipotizzato anche il voto di scambio a Carico di Salerno che avrebbe chiesto appoggio elettorale ai clan della 'ndrangheta Vallelunga di Serra San Bruno e Lo Bianco di Vibo Valentia in occasione delle elezioni regionali del 2010 acquistando veri e propri pacchetti di voti, ma il gip non ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari.
L'operazione sarebbe il seguito di una precedente inchiesta sulle presunte assunzioni clientelari nella fondazione Calabria Etica: le indagini hanno poi consentito di svelare che tra gli assunti ci sarebbero anche esponenti legati al clan Mancuso, che avrebbe supportato Salerno nella sua azione intimidatoria.