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Caos all'aeroporto di Malpensa.

Dalle prime informazioni, un cittadino egiziano che stava salendo sull'aereo che doveva rimpatriarlo è scappato al controllo delle forze dell'ordine ed è ricercato in tutto lo scalo.

 

 

L'uomo è salito a bordo, direzione Dakar, ma sarebbe riuscito a uscire dall'altro ingresso aggirando i controlli della polizia presente.

La fuga ha causato più di qualche disagio ai passeggeri presenti nello scalo in provincia di Varese.

L'allarme è scattato intorno alle 19.30 e il sospetto è che il cittadino straniero si sia rifugiato all'interno del grande scalo.

Una volta raggiunta la pista, dopo aver distratto una hostess, si è messo a correre e ha fatto perdere le sue tracce.

Immediatamente gli uomini di Enac, Enav e la polizia hanno ritenuto di intervenire sui voli: quelli in arrivo sono stati dirottati, alcuni in partenza invece sono stati 'congelati' in attesa del ripristino delle condizioni di sicurezza.

La situazione di caos sta comunque tornando alla normalità.

"Sto seguendo la situazione e sono sicuro, come mi hanno assicurato le forze dell’ordine, che l’extracomunitario verrà rintracciato velocemente.

Lo prenderemo e lo espelleremo immediatamente" ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

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Il latitante, il terrorista e il pluricondannato Cesare Battisti è stato arrestato.

La caccia è durata 37 anni.

Finalmente una bella notizia arriva dalla Bolivia dove il Battisti si era rifugiato.

Una bellissima notizia che aspettavamo da anni.

Il latitante numero uno in Italia è stato arrestato dopo la fuga dal Brasile che è durata poche settimane.

Ora non potrà più fuggire.

 

Certamente sarà estradato in Italia entro metà della prossima settimana ma prima dovrà passare dal Brasile.

Adesso, me lo auguro di cuore, spero non ci sarà più nessuno disposto a difenderlo e a proteggerlo come hanno fatto fino ad ora alcuni cantanti, alcuni politici, alcuni intellettuali dei miei stivali. I comunisti, però, non ci stanno.

L’arresto di Battisti è propaganda, Battisti è vittima di leggi ingiuste.

E i quattro morti che ha sulla coscienza?

Quelli li hanno dimenticati o forse ritengono che ammazzare sia una cosa giusta?

Se fossero loro al Governo Battisti lo avrebbero amnistiato perché i fatti contestati si riferiscono agli anni di piombo e a fatti di oltre trenta anni fa.

I suoi giorni liberi sono finiti e speriamo dovrò trascorrere il resto della sua vita nelle patrie galere

Già un aereo dell’Aeronautica Militare Italiana è partito per il Brasile per portarlo in Italia.

Al momento dell’arresto indossava baffi e barba finti e si è limitato a svelare la sua identità senza opporre resistenza.

Finalmente giustizia è stata fatta, così esultano il Governo Italiano e i parlamentari della maggioranza.

Resta solo la rabbia che abbiamo dovuto aspettare decenni per vederlo in galera.

La svolta è arrivata con l’elezione alla Presidenza del Brasile di Jair Bolsonero che aveva promesso all’Italia che ci avrebbe restituito Battisti.

Grazie, signor Presidente del Brasile.

L’Italia vi sarà riconoscente.

E’ lunga, molto lunga la latitanza e la storia di questo terrorista assassino condannato in Italia a quattro ergastoli.

Fugge dal carcere italiano il 4 ottobre 1981 e si rifugia in Francia dove il Governo francese gli concede ospitalità e immunità.

Da quel lontano 1981 divenne uccel di bosco protetto prima dalla Francia, poi dal Messico e infine dal Brasile di Lula.

Queste nazioni, amiche del terrorista assassino, varie volte hanno negato la sua estradizione in Italia.

Ora è finita la sua latitanza.

NdR Saviano e Vauro ora , come hanno fatto , interverranno in sua difesa?

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Amici, vi ricordate di Rigopiano oppure avete già dimenticato quella tragedia che si poteva evitare e dove persero la vita 29 persone travolte da una valanga?

Era il 18 gennaio 2017, due anni fa. In quel giorno l’Hotel Rigopiano di Farindola provincia di Pescara venne sventrato e sommerso dalla neve.

Le indagini sulle responsabilità sono ancora aperte e molti sono gli interrogativi da chiarire.

Sono passati due anni e ancora i Magistrati indagano e ancora il posto della tragedia è sottoposto a sequestro giudiziario.

Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur.

Chiudo scusa agli amici se uso questa frase latina. Mi è venuta in mente questa frase di Tito Livio mentre scrivo queste note. Tito Livio fa riferimento alla richiesta di aiuto che Sagunto fece a Roma. A Roma discutevano se era opportuno o non intervenire e inviare rinforzi e si arrivò al punto che i Cartaginesi comandati da Annibale conquistarono la città.

E proprio quello che si è verificato il 18 gennaio 2017 all’Hotel Rigopiano.

I responsabili della Protezione Civile, della Prefettura di Pescara, il Sindaco della cittadina, allertati del pericolo imminente di valanghe dopo le scosse di terremoto dovevano intervenire immediatamente e con decisione, invece non sono intervenuti.

Hanno perso troppo tempo a discutere tra di loro senza agire e così dopo poche ore la valanga ha sventrato l’Hotel uccidendo 29 persone che soggiornavano nell’albergo e con le valigie pronte nella Hall sin dalla mattinata pronte a partire.

Tra le vittime c’era anche un ragazzo Alessio Faniello.

Il padre del ragazzo morto il 21 maggio scorso ha voluto ricordare suo figlio e ha portato dei fiori sul posto della tragedia.

Si è introdotto sul luogo ancora sottoposto a sequestro giudiziario.

Il Tribunale di Pescara lo ha condannato a pagare una multa di 4.550 euro per aver violato i sigilli giudiziari.

Il padre del ragazzo dopo aver ricevuto la notifica ha fatto sapere che non pagherà e se sarà necessario si farà tre mesi di carcere.

Amici, ma questa è una storia ai limiti dell’assurdo.

Ma questo è un vero e proprio affronto a un padre che non trova ancora pace per la morte di un figlio. Si è introdotto, è vero, abusivamente in un luogo dove i Magistrati hanno apposto i sigilli, ma per fare cosa?

Per rubare? Per distruggere le prove? No, per depositare un fascio di fiori dove era morto suo figlio. Ma la tragedia non si è verificata due anni fa?

E ancora i Giudici indagano e non hanno completato i rilievi del caso?

La zona è ancora sigillata.

Quando finiranno le presunte indagini?

Fra 20 anni, quando i veri responsabili della tragedia saranno tutti morti e i reati regolarmente estinti.

Ma, nel frattempo, finalmente abbiamo avuto una sentenza, non dei responsabili naturalmente della tragedia, ma di chi ha voluto ricordare una persona cara vittima innocente dei ritardi nei soccorsi, del menefreghismo, di chi ha concesso la licenza a costruire in un luogo pericoloso, dei Presidenti della Provincia, dei Presidenti di Regione, del Prefetto, del gestore dell’Hotel.

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