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sediepertavolo3La cucina è la stanza in cui si trascorre la maggior parte del tempo e si vive maggiormentelapropria quotidianità. Per questo quando si tratta di arredare questo ambiente bisogna prestare maggiore attenzione, soprattutto nella scelta degli elementi essenziali, spesso sottovalutati: le sedie.

Le caratteristiche da attenzionare per scegliere le giuste sedie per la cucina

Oltre a essere funzionali e a completare l'accoppiata inseparabile con il tavolo, le sedie sono quelle che garantiscono il comfort che serve durante i pasti o le attività quotidiane. Scegliere quindi, in un catalogo di sedie da cucina molto vasto,quelle più comode, diventa essenziale. Ecco le caratteristiche a cui bisogna fare attenzione prima dell'acquisto.

Dimensioni e altezza

Unadelle primecose da considerare nella scelta è l'altezza. Ogni seduta deve infatti essere sufficientemente alta da permettere di sedersi a tavola senza dover alzare le spalle o piegare troppo le ginocchia. Questo non solo equivale a una grande comodità, ma favorisce anche una postura corretta. Nel valutare le misure adeguate, bisogna tenere a menteche:

  • un tavolo di solito è alto dai 72 ai 76 centimetri, anche se quelli più datati possono raggiungere gli 80 centimetri;
  • l'altezza della seduta oscilla tra i 40 e i 47 centimetri;
  • per permettere alle gambe di muoversi liberamente quindi lo spazio tra la seduta e il bordo inferiore del tavolo deve essere di circa 30 centimetri.

Acquistare sedie troppo alte o troppo basse potrebbe quindi compromettere la comodità dei commensali.

Inoltre, le sedie devono entrare perfettamente sotto il tavolo senza urtare tra loro, per questo bisogna anche controllare bene le dimensioni relative alla larghezza e alla profondità che in genere sono rispettivamente 45-55 centimetri e 46-60 centimetri.

Infine, lo spazio disponibile in cucina è un altro fattore importante. Le sedie dovrebbero consentire alle persone di sedersi e alzarsi comodamente senza urtare contro pareti o mobili circostanti. Pertanto, le dimensioni delle sedie dovrebbero essere proporzionate alla grandezza della cucina.

Peso

In cucina si è soliti spostare spesso le sedie, che sia solo per sedersi o per poter fare le pulizie giornaliere. Per questo motivo il peso è un altro elemento fondamentale da considerare. Se si cerca comodità e facilità di spostamento, si potrà preferire una sedia leggera e dalla struttura semplice, che può essere alzata anche con una sola mano, rispetto a una più pesante con braccioli e schienale alto.

Materiali

Tra i materiali più comuni per le sedie da cucina è possibile trovare:

  • legno;
  • acciaio;
  • policarbonato;
  • plastica.

Ognuno di questi ha le sue caratteristiche specifiche. Il legno, per esempio, dona eleganza alla cucina, ma è importante scegliere elementi di buona qualità,per evitare graffi e scheggiature, mentre il metallo è resistente, ma bisogna assicurarsi che sedile e schienale siano comodi.

La scelta del materiale, quindi, è solo una questione di gusti ed esigenze, e non c'è una regola fissa. L'importante è che lo stile e i materiali non stonino con il resto dell'arredamento in cucina e che rispondano perfettamente alle esigenze abitative di tutta la famiglia. Per esempio, se in casa ci sono bambini piccoli, potrebbe essere sconsigliato scegliere sedie da cucina rivestite da tessuti difficili da pulire, come velluto o ciniglia. In questi casi meglio optare per tessuti antimacchia o sfoderabili, più facili da lavare.

Comodità

In cucina c'è bisogno di comodità, più di qualsiasi altro luogo. Questo non vuol dire che bisogna rinunciare all’estetica e al design, ma che è necessario invece trovare un compromesso. Spesso sedute dall’aspetto sinuoso e particolare si rivelano una vera e propria molestia. Per questo una buona sedia dovrebbe avere un sedile imbottito e uno schienale ergonomico che aiutano a mantenere una postura corretta e non affatichino la schiena. Se così non fosse, infatti, verrebbe meno l'immagine della cucina come un luogo accogliente dove stare a tavola è sinonimo di piacere, condivisione e, per l'appunto, comodità.

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NataleCi risiamo. Si avvicina il Santo Natale e già c’è qualcuno che lo vuole cancellare. E’ troppo cristiano. E’ una notizia clamorosa? No, è la solita stronzata di qualcuno che si vuole mettere in mostra e cerca un po’ di pubblicità gratuita. Ma, dati i brutti tempi che corrono e i venti di guerra che spirano da diversi giorni in varie parti del mondo, questa notizia ci deve fare riflettere. La festa più importante per i cattolici di tutto il mondo, il Santo Natale, che ci ricorda la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo in una grotta a Betlemme, dovrebbe essere depennata dal calendario. Non più Natale, ma Festa dell’inverno. Ma perché? Perché Natale fa riferimento ad una festa cristiana. E dato che viviamo in un mondo multietnico dobbiamo bandire tutte le nostre tradizioni, i nostri usi e costumi, le nostre leggi, per non offendere tutti gli altri che non professano la nostra religione. Alcuni anni fa, per rispettare gli altri provenienti da altri paesi, alcuni volevano far togliere i crocifissi dalle aule scolastiche e dagli edifici pubblici. Poi niente costruzioni di presepi nelle nostre scuole e divieto assoluto di canzoncine natalizie negli spettacoli scolastici. Ma chi è ora che vuole cancellare il Santo Natale? E’ il prestigioso Istituto Universitario Europeo di Fiesole, il cui Presidente, un Belga, per ottemperare agli obblighi del Piano per l’uguaglianza etnica e razziale, la festa di Natale dovrebbe essere depennata. Tutti d’accordo? No. Questa proposta ha acceso un dibattito e ha sollevato un vespaio di polemiche. Questo episodio mi ha fatto ricordare un certo Adel Smith, l’italiano che si era convertito all’Islam, il quale nel lontano 2003 scagliò un crocifisso dalla finestra dell’ospedale dove era ricoverata l’anziana madre. Mi dispiace che si ritorni a parlare di rimozioni dei crocifissi dalle scuole, di abolizioni di presepi nelle aule scolastiche, di abolizioni di canzoncine di Natale nelle recite dei bambini, di lasciare in soffitta Babbo Natale e l’albero di Natale, e infine i pastorelli del Presepe con Gesù, Giuseppe e Maria ben custoditi nelle scatole delle scarpe negli scantinati e nei ripostigli. Molti, purtroppo, anche in Italia, non lo vogliono capire che non possiamo cancellare le nostre usanze, i nostri costumi e il nostro credo religioso. Il crocifisso nelle aule scolastiche ha una funzione simbolica, altamente educativa, a prescindere dalla religione professata da docenti e alunni. E poi nelle nostre scuole e nella nostra amata Italia ci sono tanti altri problemi che dovrebbero essere risolti, quindi non credo che il crocifisso, o il presepe, o il nome di Natale siano i veri problemi della scuola italiana e del Governo. In alcune scuole mancano i banchi, alcuni anni fa vennero sostituiti con i famigerati banchi a rotelle, mancano le maestre di sostegno, i disabili hanno gravissime difficoltà perché non trovano adeguata accoglienza, in alcune scuole crollano i soffitti, molte scuole vengono accorpate per mancanza di alunni. Questi sono i veri problemi della scuola non il Crocifisso o il Nome Natale. Ma l’Islam imperante anche Italia vorrebbe cancellare Natale, le feste religiose, i crocifissi, i monumenti, le chiese, i campanili, le nostre campane. Ci vorrebbe convertire al loro credo perché ci considera ancora oggi infedeli. Dovremmo convertirci, anche il Papa dovrebbe convertirsi. Ve le ricordate, amici, le richieste assurde di alcuni anni fa? Incominciamo ora a togliere i simboli della nostra religione dalle scuole. Vietiamo ai nostri nipotini di cantare le canzoncine di Natale. Cancelliamo il Natale. Facciamo indossare alle nostre donne il burka. Incominciamo a praticare l’infabulazione. Incominciamo a fare i bagni tutti vestiti. Il bikini? Arrassusia! Eliminiamo le minigonne e i pantaloni. Trasformiamo le nostre chiese in moschee. Sostituiamo i nostri campanili delle chiese in minareti. Abbattiamo le campane così i muezzin potranno richiamare i fedeli alla preghiera nelle ore prescritte come fanno ora le nostre campane che annunciano gli inizi e le celebrazioni religiose. In nome della cancel culture abbattiamo tutte le statue dei Santi, della Madonna, dei nostri eroi e dei nostri governanti e tutti i monumenti che abbelliscono le nostre vie e le nostre piazze. Distruggiamo il Duomo di San Petronio di Bologna perché lì c’è Maometto all’inferno, scuoiato da un diavolo. Bruciamo la Divina Commedia di Dante Alighieri. Eliminiamo dalle nostre case e dalle chiese il Vangelo e sostituiamolo col Corano. Esagerato? Ce ne accorgeremo quando la guerra dall’Oriente arriverà in Occidente, quando tutta Europa sarà invasa da una moltitudine incontrollata di immigrati che imporranno agli europei i loro usi, i loro costumi e il loro credo religioso.

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Asso-BAI-campagna-OK-v2 1 1 1Dal 15 al 22 ottobre eventi, incontri, laboratori e mostre, per “un'altra idea di stare”, mirata a rendere i borghi ancora più accoglienti e vivibili sia per i visitatori che per gli abitanti stessi, integrando passato, presente e futuro in un equilibrio armonioso ROMA, 4 ottobre 2023 – Torna per la settima edizione l’appuntamento con i Borghi Autentici d'Italia: un'occasione unica per scoprire l'Italia più autentica e nascosta, viverla e amarla. L’associazione, infatti, il 15 ottobre 2023 promuove nei borghi di tutto il territorio nazionale una giornata di eventi diffusi - che darà il via ad una serie di iniziative fino al 22 ottobre - finalizzata a valorizzare le energie inedite che li rendono realtà vive ed ospitali. Ricco e variegato il programma di attività della Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d'Italia organizzata da Asso BAI, con il patrocinio di ANCI, AITR, AMODO e LEGAMBIENTE. Nello specifico, fino al 22 ottobre, la comunità di ogni borgo che aderisce all’iniziativa apre le porte ai visitatori. È un’occasione per scoprire realtà vive ed ospitali, che sperimentano nuovi modi di abitare i territori, valorizzando il loro patrimonio. Un modo unico per conoscere storie, culture e tradizioni locali grazie ad incontri, mostre, laboratori, itinerari tematici e molto altro. Borghi Autentici d’Italia è una rete fra territori dove protagoniste sono le persone e le comunità, realtà che decidono di non arrendersi di fronte al declino e ai problemi, ma che scelgono di mettere in gioco le proprie risorse per creare nuove opportunità di crescita: realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare. L’edizione 2023 della Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia fa luce sui piccoli tesori di un’Italia nascosta che non solo sopravvive grazie alla forza delle idee, ma cresce diventando luogo di ispirazione per il resto del mondo. "Un’altra idea di stare" mette in primo piano l'importanza di riscoprire e reinventare i borghi autentici, valorizzando gli esempi virtuosi e stimolando la nascita di idee e progetti. Vuole essere un invito ad esplorare prospettive inedite, ad accendere scintille per illuminare strade non ancora battute e guidare le comunità verso un futuro sostenibile, equo e ricco di opportunità. Il tema di quest’anno mette l’accento sulle iniziative che rendono i borghi ancora più accoglienti e vivibili; incentiva la nascita di progetti di ospitalità, rigenerazione urbana, promozione turistica, welfare, smart working, arte e cultura, sostenibilità, coesione sociale e terzo settore. È un richiamo all’azione, per abbracciare il cambiamento e costruire un nuovo modo di abitare i borghi, integrando passato, presente e futuro in un equilibrio armonioso. Anche la Calabria sarà rappresentata in questo grande evento nazionale, con la partecipazione dei Borghi Autentici di Canna, Melissa e Roseto Capo Spulico, pronti ad offrire ai propri ospiti la possibilità di conoscere i propri territori e di scoprire esperienze uniche. Nello specifico, il Borgo Autentico di Canna ci presenterà “un borgo in festa: cibo, musica e ospitalità tra gli antichi portali gentilizzi”, Melissa ci porterà sulle “Vie di Treccani” con l’inaugurazione della mostra itinerante dedicata a Ernesto Treccani, e Roseto Capo Spulico ci farà vivere il suo “Festival delle Diverse Abilità”, un’iniziativa che parla di INNESTI tra passato e futuro, quelli tra le tradizionali pratiche culturali, artigianali e culinarie dei piccoli Comuni italiani e un nuovo modo di vivere questi luoghi e le loro storie, coniugando tecnologie, servizi e i nuovi approcci della residenzialità, anche temporanea. “La Giornata Nazionale dei Borghi Autentici è un appuntamento fisso e consueto per la ciclicità con cui arriva, ma non per le tematiche trattate che, anzi, non sono mai le stesse, in quanto ogni anno mirano a richiamare temi contemporanei, stimolanti e concreti, con l'obiettivo di offrire una buona opportunità di conoscenza di questi territori, favorendo l'incontro fra esperienze diverse; perché l'Associazione mira alla valorizzazione delle comunità locali attraverso le persone, e allo sviluppo delle energie che si trovano all'interno dei borghi e che spesso sono dormienti e latenti. Uno strumento che stimola i Comuni associati, nell'ottica di rendersi protagonisti di un'ospitalità che sia per tutto l'anno e di promuovere un viaggio che non si limiti alla stagionalità, ma che sia un viaggio nel viaggio. Un modo di vivere, di essere, di conoscere il territorio italiano e le sue energie nascoste” commenta Rosanna Mazzia, Presidente Asso BAI. “Quelle a cui mi riferisco sono energie inedite per abitare i borghi: quelle energie che si trovano all'interno degli stessi borghi, affinché le comunità locali siano attive e proattive. Allo stesso tempo, vogliamo trasmettere un altro modo di stare, poiché i borghi non devono essere visti come mete turistiche, bensì come una dimensione e un contesto contemporaneo dello stare e del vivere sia per i residenti che per i turisti, considerati appunto cittadini temporanei” conclude la Presidente Mazzia. “Ci piace l'idea, ormai consolidata e affermata, della celebrazione di una Giornata a livello nazionale dei Borghi Autentici d'Italia; - dichiara Maurizio Davolio Presidente AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) - il forte e positivo impegno dei Comuni per la difesa dell'identità e dell'autenticità, per l'adozione di politiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, per il costante miglioramento degli standard di accoglienza e di ospitalità, per l'inclusione e per l'innovazione deve giustamente trovare un momento collettivo di testimonianza, di presentazione pubblica e di festa. La nostra Associazione, che a sua volta proprio in questi giorni celebra il proprio venticinquennale con eventi che si terranno a Bologna, condivide in pieno i valori, gli obiettivi e le iniziative di Borghi Autentici d'Italia, socio di AITR, e pertanto partecipa con grande piacere alla conferenza stampa di presentazione e promuove con tutti i propri mezzi e con entusiasmo la Giornata Nazionale”. Non solo, ma i borghi, come afferma Alessandra Bonfanti, Responsabile Piccoli Comuni Legambiente, “sono anche al centro delle sfide ecologiche e globali del nuovo millennio e rappresentano una risposta alla crisi climatica, alla democrazia energetica, alla sovranità alimentare e alla cura del territorio, all'inclusione e all'accoglienza per un necessario riequilibrio democratico. Per questo Legambiente è al fianco dei borghi Autentici che esprimono un avamposto di innovazione e la traduzione in pratiche e in comunità ospitali della transizione ecologica". A sua volta Anna Donati, Portavoce AMODO (Alleanza per la Mobilità Dolce) – commenta - "Borghi Autentici d'Italia è parte della Alleanza Mobilità Dolce che sostiene con convinzione le Giornate Nazionali ed il messaggio per "un'altra idea di stare" nelle realtà dei borghi italiani”. “Il nostro impegno al fianco di BAI – prosegue - è dedicato alla mobilità e alla accessibilità dei borghi, potenziando il trasporto locale ferroviario e su autobus, per realizzare reti di collegamento ciclopedonali e ciclovie turistiche, per servizi di mobilità elettrica e in sharing per queste comunità. Perché nell'idea di accoglienza e del restare, devono essere assicurati servizi di mobilità sostenibili ed innovativi per connettere i territori". Infine, anche Vincenzo Santoro, Responsabile Dipartimento Cultura Turismo Agricoltura ANCI, sostiene le Giornate Nazionali, ritiene infatti che “Le azioni poste in essere dall'Associazione dei Borghi Autentici, che incentiva processi di rigenerazione culturale e sociale attraverso un forte coinvolgimento delle comunità, non possono che trovare un sostegno convinto da parte dell'Anci”.

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