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stupriOggi 31 agosto 2017, passando in rassegna i giornali nazionali, mi sono soffermato a lungo sulle prime pagine. O mio Dio, brutte notizie di cronaca: stupri a Rimini, stupri a Desio, stupri al mare, stupri in montagna, un’ottantenne violentata a Forlì, una dodicenne abusata a Trieste, incubo al parco a Milano, autista di pullman malmenato, capotreno aggredito. Siamo messi davvero male, L’Italia è diventata all’improvviso invivibile, una terra fertilissima per stupratori e delinquenti, provenienti per la maggior parte dei casi da paesi lontanissimi da noi per cultura, lingua, religione, clima, usanze, tradizione. E così ancora una volta, purtroppo, Rimini e la costa romagnola tornano al centro di altri episodi di cronaca nera. Questa volta, però, grazie all’intervento immediato dei Carabinieri è stato arrestato in flagranza un uomo marocchino di 34 anni che stava costringendo una donna ad avere un rapporto sessuale. Quest’uomo, voglio ribadirlo, aveva precedenti penali per reati contro il patrimonio. Appena una settimana fa, sempre a Rimini, un branco di delinquenti, di animali, aveva stuprato una giovane donna polacca e malmenato il marito, tutte e due ricoverati all’ospedale. La capitale della movida è ancora sotto shock. La gente seria, onesta e laboriosa non ne può più e allora si ribella, protesta, e ha perfettamente ragione. Qualcuno addirittura suggerisce di mettere questi stupratori sul primo volo cargo e nella stiva dell’aereo pur sapendo che il portellone è difettoso e spesso si apre durante il volo. Ora io mi chiedo: Se lo Stato non interviene per porre fine a questi episodi gravi, tristi e infamanti, è logico che i cittadini si ribellano e si attrezzano per ripulire questo Bel Paese da questa putrida melma. In questa fine estate del 2017 Rimini e non solo Rimini si stanno segnalando non solo come città del divertimento ma anche come città dello stupro. Arrivati a questo punto i nostri governanti, ministri, sottosegretari, magistrati, con le rispettive mogli e figlie dovrebbero programmare un bel soggiorno a Rimini e dintorni rinunciando però alla scorta. Da soli dovrebbero passeggiare per le vie, da soli dovrebbero entrare nei locali pubblici. Troverebbero ad accoglierli, senza dubbio, 10 – 100 – 1000 emigranti clandestini che farebbero una bella festa alle signorine e alle rispettive mogli. Solo così capirebbero che la vita ormai in Italia è invivibile e che le cose stanno peggiorando. Ma forse qualcuno dirà che io sto esagerando e che le cose invece in Italia vanno benissimo e non c’è nessuna emergenza. Tutto tranquillo, madame la marchesa! Tranquillo un corno. Il mio grido di dolore non è razzismo. In una nazione civile, libera e democratica dove le leggi nazionali vengono continuamente calpestate e giudici compiacenti garantiscono l’incolumità a queste bestie provenienti da un altro mondo, l’unica alternativa, caro signor Ministro Minniti, sarebbe mandarli a casa loro a lavorare e non farli restare ulteriormente in Italia a bighellonare nelle nostre vie, nelle nostre piazze. Nei loro luoghi d’origine sanno benissimo che se rubano gli tagliano la mano, se stuprano gli tagliano i coglioni. In Italia, invece, vengono protetti e loro lo sanno. Sanno benissimo che rischiano ben poco In Italia, ormai, tutto è possibile perché tutto è diventato lecito e giustificato. Hanno stuprato quella ragazzina? Sono stati provocati, indossava una minigonna. Hanno stuprato una straniera? Non ha gridato e non ha opposto resistenza. Hanno rubato al spermarket? Avevano fame. Hanno rubato il telefonino ad un ragazzino? Dovevano telefonare ai loro cari lontani. Hanno occupato una palazzina? Volevano un posto sicuro per dormire. Hanno stuprato una donna? Beh, la risposata la date voi, io non so rispondere.

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Scrive Gigi:

“Carissimi e in qualche modo invisibili amici, il M5S va dove tira il vento, e ultimamente il vento tira sempre più a tribordo.

Adesso punta sul respingimento dei profughi.

 

Molte delle sue proposte vanno dall’estrema destra all’estrema sinistra tipo l'etichettare come "servo delle banche" chiunque ricordi che esiste un vincolo di bilancio (sotto sotto nasconde l'idea che il fatto che non si possa spendere più di quanto si abbia per un tempo illimitato sia un'invenzione dei capitalisti, dei banchieri, degli eurocrati o di chi si preferisce).

Forse potrebbe tornare utile a lor signori pentastellati ricordare o apprendere il giuramento dei politici eletti nell’antica Atene: “Giuro di restituire Atene migliore di come me l'avete consegnata”, questo è il senso della politica - ha detto il senatore a vita Renzo Piano, sottolineando di non essere un politico, ma di adorare la Politica

L'Italia è sempre più intollerante e maledettamente ignorante.

L'Italia è sempre di più alla ricerca di un qualcosa qualcuno a cui addossare tutte le colpe.

L'Italia è anche sempre di più alla ricerca di motivi per cui indignarsi e arrabbiarsi.

In questi moderni qualunquisti Penta-Galattici che si lamentano, si indignano e si arrabbiano, intravedo ben poco disagio (a parte quello mentale).

Da American idiot dei Green Day:

"Summer has come and passed

The innocent can never last

Wake me up when September ends."

Traduzione

L'estate è venuta e passata,

L'innocente non può mai durare,

Svegliami quando il settembre si conclude

Gigino A Pellegrini & G el Tarik


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gig01Qualcosa è successo durante il cammino. Ciò che ci rendeva felici è diventato triste. Qualcosa deve essere successo durante il cammino. E ieri era tutto ciò che avevamo.

La crisi del sistema di potere liberal democratico non può trovare soluzione nello stesso campo di chi l’ha creata, che anzi trascina sempre più il mondo verso la guerra, creando in ogni paese le condizioni per la mobilitazione reazionaria delle masse popolari e promuovendola essa stessa. Ogni soluzione che viene proposta da quel ceto campo è irrealizzabile e porta in ogni caso acqua alla mobilitazione reazionaria. Una questione di fondo: la relazione fra sovranità e collettivismo. La mobilitazione per la sovranità nazionale ha senso solo se si lega alla lotta per il socialismo. Il capitalismo è un sistema economico (e quindi politico) basato sulla concorrenza, non può che contrapporre un paese all’altro, come contrappone gli individui tra loro. Ha quindi prodotto un mondo, diviso secondo le gerarchie di classe sue proprie, tra paesi oppressi e una manciata di paesi oppressori. Alle elementari c’era in classe un ragazzino molto inquieto e curioso che voleva conoscere la “rava e la fava” come direbbe Giampaolo Panza, che non stava mai zitto e ficcava il naso dappertutto. Una vera e propria “fiera di canale”. In quarta elementare il maestro, un po' anche per toglierselo di mezzo, propose alla madre di fargli saltare la quinta e farlo iscrivere alle Medie, dove venne conquistato dal lato B della professoressa di Italiano che mentre scriveva alla lavagna dimenava i glutei. Fu grazie a quel didietro che ottenne degli ottimi voti in Italiano. Cresciuto lontano dal suo paese, si ritrova oggi a vivere a distanza di una spingarda dallo stesso e lo osserva quasi come se lo vedesse rappresentato sullo schermo di un cinema. Su di uno schermo infinitamente più piccolo e nel proprio soggiorno qualche tempo fa ha visto e sentito un ex ministro, Tremonti, sostenere che gli immigrati in Italia lavorano tutti, il che significa tacere su un punto: far lavorare marocchini, pakistani, indiani nel terziario vuol dire pagarli a nero e risparmiare sulle tasse. Quando riusciranno gli italiani a mantenere una casa, una famiglia, bollette e mangiare con quattro soldi? Siamo già al limite della sopravvivenza, in quanto i diritti fondamentali come quello di un lavoro sono stati completamente cancellati. Inoltre si insiste sempre che mancano figure professionali come idraulici, carpentieri, falegnami. Ma quali sono i corsi di formazione per creare simili figure? Credo che sia tempo di smettere di dire che ci sono lavori che gli italiani non vogliono fare. A me pare che ci sia una strategia in atto per fomentare la xenofobia nel paese servono per spillare soldi all'Europa e non utilizzarli per ciò che sono destinati. A volte ritornano anche indietro per la scelleratezza di amministratori che non li spendono, quando sarebbe il caso con la crisi in atto darsi da fare per cercare di offrire ai giovani quel minimo per imparare un mestiere. Fino a quando in questo paese si dovrà parlare dei problemi di Berlusconi, fino a quando una classe politica dedita alla propria salvaguardia sarà protesa a vivere al disopra delle proprie possibilità e sulle spalle degli altri, l'Italia sarà un paese di orbi e ciechi senza futuro e senza possibilità di crescita.

Estate caldissima. Cercate rifugio e decidete di comprare l'ultimo romanzo di fanta-politica da scorrere tra una pennichella e l'altra sotto l'ombrellone. 
L’immagine del nostro Paese, nel corso degli ultimi anni, ha subito ineluttabilmente molti colpi, visto che il primato politico, che prima avevamo sul Mediterraneo, è andato progressivamente scemando e visto che la nostra economia non è più posizionata fra le prime cinque al mondo, ma purtroppo siamo molto più indietro nella graduatoria delle nazioni più ricche. Oggi, ci troviamo a fronteggiare le macerie della Seconda Repubblica, con partiti che rischiano, di nuovo, di essere spazzati via dalle indagini della Magistratura penale e con leaders improvvisati, che – molto spesso – mostrano poche altre virtù, se non la capacità di affascinare, con gli strumenti fuorvianti della retorica, gli spettatori televisivi ed il merito – invero, effimero – di essere fotogenici. E poco importa se i giovani– quelli sbeffeggiati recentemente dal Ministro del Lavoro Poletti – fuggono all’estero in cerca di un’occupazione, ché tanto in Italia non si trovano posti disponibili e quei pochi che ci sono vengono sottopagati e sviliti da una crescente precarietà.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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I Racconti

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