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Redazione TirrenoNews

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In Vino veritas

Mercoledì, 06 Novembre 2019 19:05 Pubblicato in Belmonte Calabro

Eccoci al giro di boa: manca una settimana all'evento che ravviverà il novembre belmontese!

Dalle 18:00 di lunedì 11 Novembre, in occasione di San Martino, i vicoli del centro storico di Belmonte si animeranno di arte, musica, cibo e soprattutto fiumi di vino novello!

Come funziona?

Non c'è biglietto d'ingresso: paghi ciò che consumi!

Con il bicchierino da collo, che puoi acquistare e riempire in 8 punti Wine Spadafora 1915 (qui puoi comprare anche la bottiglia direttamente!), ti inoltrerai nelle stradine del centro storico qui incontrerai:

- 9 punti Food, ognuno con 2 pietanze, dolci o salate, e sarai tu a scegliere quali acquistare e assaggiare!

Sono state già presentate nella nostra pagina ma grazie alla mappa che troverai, potrai facilmente scegliere dove andare prima :)

 

 

- un gruppo musicale itinerante: Tillband Jazz ;

- esibizioni di danza popolare con Al Mantiah Ballet con la PENTADANCE Di Noemi Malito;

- un duo in piazza che inizierà a suonare in seconda serata: i BeMove con Federica Siciliani ;

- animazione itinerante per bambini dalle 19:00 alle 21:00 con Maria Emanuela Sicoli ;

- la realizzazione di un quadro su Belmonte di Nikolay Stoyanov dalle 18:00 e l'esposizione delle sue opere;

- stand di artigiani e aziende locali tra cui il miele di Azienda Apistica Pucci, i gioielli Tiff Jewels di Antonietta Sesti ,i tamburelli di Giovanni Di Cello e tanti altri nonchè Barrueco, il mercatino del riuso (Maria Teresa De Luca ).

TI aspettiamo a Belmonte...perchè a noi piacciono i lunedì esplosivi!!

A processo ex dg dell’asp, dirigenti dell’asp, funzionari regionali, sindacalisti e falsi precari

Un processo unico.

Secondo la Procura una parte del management dell’Asp bruzia, con il supporto di un pezzo del sindacato, avrebbe “creato” 133 falsi precari procurando loro un ingiusto vantaggio patrimoniale e un corrispondente danno alla Regione Calabria.

 

 

L’inchiesta, oltre agli ex componenti della direzione generale dell’Azienda, a sindacalisti e funzionari della Regione Calabria, ha coinvolto anche tutti i precari che, sfruttando l’opportunità offerta da quella legge, avevano avuto un rapporto di lavoro determinato con l’Asp di Cosenza.

La assunzione dei precari all’Asp cosentina è avvenuta in concomitanza con le scorse elezioni regionali del 2014.

Il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per gli ex direttori generali dell’Azienda sanitaria, Raffaele Mauro e Gianfranco Scarpelli; l’ex direttore sanitario, Luigi Palumbo; i funzionari regionali Giuseppe Pasquale Capicotto e Vincenzo Caserta, il dirigente dell’Asp cosentina Antonio Perri e il sindacalista di Cetraro Franco Mazza.

Speriamo che durante il processo emergano le responsabilità di coloro che hanno offerto eventuali coperture politiche.

La Pubbliemme deve al Comune di Cosenza 1,5 milioni di euro

Mercoledì, 06 Novembre 2019 18:18 Pubblicato in Cosenza

La Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile la richiesta di Pubbliemme Srl sulla sospensione della provvisoria esecuzione della sentenza.

Ed ora il Comune di Cosenza avvierà tutte le necessarie azioni per ottenere il recupero di un milione e mezzo di euro

 

 

Si era conclusa lo scorso luglio la causa giudiziaria davanti al tribunale di Cosenza, tra il Comune di Cosenza, rappresentato dall’avvocato Benedetto Carratelli, e il gruppo Pubbliemme, concessionaria di pubblicità che aveva agito per vedere riconosciuta una presunta serie di inadempimenti da parte del Comune, con lo scopo di far dichiarare infondata la pretesa di circa un milione e mezzo di euro da parte dello stesso Comune di Cosenza. Il tribunale, già in quell’occasione, aveva riconosciuto la correttezza dell’operato del Comune.

La sentenza infatti (n. 1667/2019 del 28.07.2019 ) del Tribunale di Cosenza ha rigettato l’opposizione di Pubbliemme Srl proposta avverso l’ordinanza ingiunzione del Comune di Cosenza del maggio 2013, con la quale è stato ingiunto alla società Pubbliemme di pagare la somma di € 1.362.871,06.

La stessa Pubbliemme aveva poi richiesto la condanna del Comune di Cosenza al pagamento della somma di  2.366.611,23 €, a titolo di risarcimento danni per presunti quanto insussistenti inadempimenti del Comune di Cosenza, relativamente al servizio di affissione pubblicitaria svolto dalla stessa Pubbliemme Srl.

Contro la suddetta sentenza (nella quale la morosità della Pubbliemme viene definita persistente e grave), la società pubblicitaria ha proposto appello dinanzi la Corte di Appello di Catanzaro chiedendo la sospensione della provvisoria esecuzione dell’impugnata sentenza: la Corte di Appello ha già dichiarato inammissibile tale ultima richiesta e la causa dovrà ora essere decisa nel merito.

Ad oggi – spiegano dal Comune di Cosenza – la morosità di Pubbliemme, comprensiva di interessi, supera di gran lunga la somma di un milione e mezzo di euro, ed il Comune di Cosenza avvierà tutte le necessarie azioni per ottenere il recupero di tale somma.

Fin qui l’aspetto tecnico-giudiziario; ma il sindaco Mario Occhiuto sottolinea la contestuale “lettura politica dei fatti, considerando gli attacchi continui e continuativi che la testata giornalistica ‘La C News 24’, che fa capo alla concessionaria Pubbliemme, porta avanti contro il sindaco Mario Occhiuto e la sua candidatura a governatore della Regione Calabria”.

“Come sempre – dichiara il primo cittadino  – ho piena fiducia nella magistratura che sta facendo luce su un sistema purtroppo collaudato e molto poco chiaro.

Probabilmente lo stesso sistema che al Comune di Cosenza abbiamo denunciato alcuni anni fa attraverso un’azione giudiziaria che adesso ci dà ragione con le sentenze.

Non a caso, il blitz della Guardia di Finanza avvenuto nei giorni scorsi al Comune di Vibo avrebbe proprio nel mirino, maggiormente, il settore della pubblicità.

Non posso non evidenziare – conclude Occhiuto – con rammarico che l’aver denunciato tale sistema mi porta a essere bersaglio quotidiano di una testata giornalistica che, pur di ostacolarmi politicamente, pubblica fake news con lo scopo di inquinare l’immagine del sottoscritto anche sul piano nazionale”.

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