
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le sardine? Come il pesce d’aprile. di Francesco Gagliardi
Venerdì, 20 Dicembre 2019 09:36 Pubblicato in Belmonte CalabroLe sardine?
Vi piacciono le sardine? Io le adoro.
Infarinate e fritte, mangiate belle calde sono una meraviglia.
E le sardine che scendono nelle piazze d’Italia e cantano “Bella ciao” vi piacciono?
Vi ricordano qualcosa?
Per me sono come i pesci d’aprile di stoffa che confezionavamo il primo aprile per divertirci e per burlare gli amici e conoscenti. Poi strofinavamo un po’ di gesso che avevamo rubato a scuola e appiccicavamo i pesciolini alle giacche e ai cappotti della gente ignara. Per Padre Sorge, invece, le sardine sono come il pesce dei primi cristiani. Padre Bartolomeo Sorge è un gesuita, teologo, ex direttore della rivista “Civiltà cattolica”. E’ un antisalviniano. Così ha scritto su Twitter:- Il pesce delle piazze di oggi è come il pesce dei primi cristiani, anelito di libertà da ogni imperatore palese o occulto -. Ma i primi cristiani vivevano, si riunivano, si nascondevano nelle catacombe per sfuggire alle persecuzioni degli imperatori romani. Ora i cristiani non si nascondono più, non vivono nelle catacombe e mi sembra che a Palazzo Chigi o al Quirinale non ci siano imperatori che perseguitano i cristiani, che vogliono distruggerli, che li imprigionano e li danno in pasto ai leoni o li bruciano per fare luce nelle arene. Questo tipo di imperatore ancora a Roma non è arrivato, ma potrebbe arrivare fra non molto, quando il popolo italiano sarà chiamato alle urne per rinnovare il Parlamento. E chi sarebbe questo imperatore palese o occulto? Non l’avete ancora capito? E’ Matteo Salvini naturalmente, il fascista, il nazista, il razzista, il persecutore dei migranti. Ora persecutore anche dei cristiani. Ed ecco che per colpa di Salvini e della sua politica scellerata i cristiani di oggi, le sardine per intenderci, per sfuggire alle persecuzioni sono costretti a nascondersi nelle catacombe perché perseguitati non dal potere e dai fiancheggiatori del potere, ma da presunti persecutori fascisti e nazisti. Ma le prime sardine cristiane si nascondevano nelle catacombe e disegnavano un pesciolino per terra per farsi riconosce perché avevano paura di uscire all’aperto a manifestare nelle piazze di Roma la loro fede. Le sardine di oggi, quelle del XXI secolo, quelle che abbiamo visto nelle nostre città italiane, sono libere di manifestare, di scendere e occupare tutte le piazze d’Italia, dalle più piccole alle più grandi, cantare a squarciagola l’inno dei partigiani “ Bella ciao “ e gridare :- Milano, Torino, Bologna, Roma non si legano -. Ma per i primi cristiani il pesciolino che disegnavano per terra con un pezzetto di legno non aveva nessun significato politico e non era una sardina. E poi predicavano la pace, l’amore, la fratellanza, la giustizia. Le moderne sardine, invece, fanno solo folklore e spandono odio senza insegnare nulla. E dire che sono nate, secondo loro, per combattere l’odio. Ma per alcuni Padri della Chiesa Cattolica e alcuni Preti di strada “Le sardine” sono importantissime per il paese. Sono giovani ed è bello vederli uscire dal letargo. Proprio giovani non direi, hanno più di trenta anni e con loro anche nelle piazze e dietro le quinte ci sono vecchi personaggi, squallidi e fallimentari, vecchi arnesi della politica italiana che approfittando della popolarità delle sardine cercano di riciclarsi ed essere al centro della scena.
Etichettato sotto
Corruzione elettorale. È questa l’accusa mossa nei confronti di Luigi Incarnato la società che gestisce l’acqua in Calabria, Segretario regionale del Partito Socialista Italiano, e per il quale è stata disposta la detenzione domiciliare.
Scrive Lacnews: Secondo l’accusa, Incarnato, candidato del Partito democratico alle elezioni politiche italiane del 4 marzo scorso, nel collegio uninominale della Camera dei Deputati
per l’area di Castrovillari, al fine di ottenere, a proprio vantaggio, il voto elettorale, avrebbe offerto a Pietro Giamborino e Pino Cuomo (che accettavano l’accordo) la propria disponibilità a favorire gli interessi economico-imprenditoriali di questi uomini, in quanto interessati alla realizzazione, nel Comune di Paola, di un centro di accoglienza straordinario per migranti richiedenti asilo, presentandoli al sindaco di Paola, Roberto Perrotta, e propiziando un incontro (al quale prese parte anche lo stesso Incarnato) per la illustrazione a Perrotta dell’iniziativa imprenditoriale di Cuomo.
Questo l’episodio che è costato ad Incarnato l’arresto in regime di detenzione domiciliare”
Per Nicola Adamo, invece, è stato disposto il divieto di dimora in Calabria
Per Nicola Adamo, in passato deputato, potente assessore regionale e vicepresidente della Giunta, nonché ispiratore principe della linea politica di Mario Oliverio, il Giudice delle indagini preliminari ha ordinato il divieto di dimora in Calabria: risponde del reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare, tra gli altri, pure Giorgio Naselli, che ha comandato il Reparto operativo di Catanzaro, attualmente Comandante provinciale a Teramo.
Etichettato sotto
‘ndrangheta Vibo Valentia Massoneria
Giovedì, 19 Dicembre 2019 20:56 Pubblicato in Storia locale della CalabriaÈ accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, perché avrebbe messo a disposizione dei clan di Vibo Valentia i propri legami massonici
C’è anche il gran maestro onorario della massoneria del Goi (Grande Oriente d’Italia), Ugo Bellantoni, 83 anni, per anni alla guida dell’Ufficio tecnico del Comune di Vibo Valentia, fra gli indagati a piede libero dell’operazione “Rinascita-Scott”.
Nei suoi confronti la Dda di Catanzaro muove l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Per la Procura distrettuale avrebbe messo a disposizione dei clan di Vibo Valentia i propri legami massonici.
Il gip distrettuale ha tuttavia respinto la richiesta cautelare della Dda di Catanzaro pur sottolineando i suoi rapporti con Giovanni Giamborino, 59 anni, di Piscopio (frazione di Vibo Valentia), quest’ultimo arrestato (carcere) per associazione mafiosa e cugino di Pietro Giamborino, l’ex consigliere regionale finito agli arresti domiciliari.
Etichettato sotto