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Dopo circa 1000 anni ritorna ad Amantea san Nicola di Myra

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Lo abbiamo incontrato qualche giorno fa.

Era lì su via Antica, quella che parte dalla attuale Casa della famiglia Buffone, soprannominati “ I Tirri” , probabilmente perché, un tempo, furono guardiani della più grande torre cittadina a difesa del ponte levatoio, quello descritto nella stampa del Pacichelli.

Stava seduto su uno dei gradini che un tempo davano accesso alla sua chiesa.

Stava per imbrunire e la sua inconfondibile barba bianca spiccava ancora nel grigiore di quell’angolo semibuio.

“Buonasera san Nicò!. Che fate qui?. Non vi ci ho visto mai!”

“Buonasera a te. Devo dire che la tua domanda è impropria. Io qui ci sono da secoli. Ma non sono mai stato cercato come in questo momento. Recentemente ho visto perfino uno strano uccello che volava sopra la mia vecchia chiesa. E prima di quel giorno ho visto alcuni operai neri che abbattevano vecchie case ed ho avuto paura che venissero distrutte anche quelle poche mura che oggi sono ciò che resta della chiesa a me intitolata. Ed infine ho saputo di te e di poche altre persone che vogliono scoprire come sono arrivato qui ad Amantea, quando e perché sia stata realizzata una chiesa a mio nome. Ma dimmi tu cosa sai?”.

“Poco san Nicò!, molto poco. So che siete più noto come San Nicola di Bari che come San Nicola di Myra. Qui, ad Amantea, per esempio siete noto come San Nicola du Rimu, cioè San Nicola dell’eremo.

Più nomi per uno stesso santo è già un stranezza, mi pare. Voi siete San Nicola di Bari, o san Nicola di Myra, o san Nicola dei Lorenesi, o san Nicola Magno, o san Niccolò o san Nicolò.

Sappiamo che:

- siete nato a Patara di Licia, il 15 marzo270, da Epifanio e Giovanna, greci cristiani e benestanti e siete morto aMyra, il 6 dicembre343, forse nel monastero di Sion.

-siete stato vescovo greco di Myra (oggi Demre), una città situata in Licia, una provincia dell'Impero bizantino, che si trova nell'attuale Turchia.

-siete cresciuto in un ambiente di fede cristiana, e perdeste, secondo le fonti più diffuse, prematuramente, i genitori a causa della peste.

-diveniste così erede di un ricco patrimonio che distribuiste tra i poveri ed è per questo che siete ricordato come grande benefattore.

-in seguito lasciaste la vostra città natale e vi trasferiste a Myra dove veniste ordinato sacerdote.

-alla morte del vescovo metropolita di Myra, veniste acclamato dal popolo come nuovo vescovo.

- imprigionato ed esiliato nel 305 durante la persecuzione di Diocleziano, foste poi liberato da Costantino nel 313 e riprendeste l'attività apostolica.

-otteneste dei rifornimenti durante una carestia a Myra e la riduzione delle imposte dall'Imperatore.

-le vostre reliquie sono conservate a Bari e Venezia, sebbene la collocazione barese sia assai più nota e celebrata.

- alcune tracce di resti sono conservate in altre località italiane ed estere.

- non è certo che siate stato uno dei 318 partecipanti al Concilio di Nicea del 325.

-secondo la tradizione, comunque, durante il concilio avreste condannato duramente l'Arianesimo, difendendo l'ortodossia, e in un momento d'impeto avreste preso a schiaffiArio.

-gli scritti di Andrea di Creta e di Giovanni Damasceno confermerebbero la vostra fede radicata nei principi dell'ortodossia cattolica.

Sappiamo anche che il vostro culto si diffuse dapprima in Asia Minore (nel VI secolo 25 chiese a Costantinopoli erano a voi dedicate), con pellegrinaggi alla vostra tomba, posta fuori dell'abitato di Myra.

Numerosi scritti in greco e in latino ne fecero progressivamente diffondere la vostra venerazione verso il mondo bizantino-slavo e in Occidente, a partire da Roma e dal Meridione d'Italia, allora soggetto a Bisanzio.

Siete così diventato già nel Medioevo uno dei santi più popolari del cristianesimo e protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri e defraudati.

Si narra che, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente, abbiate preso una buona quantità di denaro, lo abbiate avvolto in un panno e, di notte, l'abbiate gettato nella casa dell'uomo in tre notti consecutive, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.

Un'altra leggenda narra che, già vescovo, abbiate resuscitato tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne.

Per questi episodi siete un santo benefattore e protettore, specialmente dei bambini tanto che la vostra figura ha dato origine alla tradizione di Babbo Natale, personaggio noto anche al di fuori del mondo cristiano.

La Chiesa cattolica vi celebra due volte il 6 dicembre come solennità liturgica e del 9 maggio come festa della Traslazione delle reliquie da Mira a Bari.

Vi ho visto qualche volta sorridere e qualcun'altra rabbuiarvi. Devo pensare che le notizie raccolte siano talora corrette e talora meno?”

“Si. E’ così. Dovete cercare meglio tra i testi che parlano di me. O come dite voi far cercare meglio. Credetemi ne vale la pena. Solo così scoprirete quanto io sia stato importante per Amantea!. E quanto possa ancora esserlo! E prima di tutto dimmi che uccello era quello che è volato sopra i miei ruderi”

“ San Nicò, cominciamo dalla domanda più semplice . L’uccello di cui chiedete si chiama “Drone” . E’ un uccello moderno che fotografa e filma ciò che vede. E’ un uccello nato in questi ultimi anni e che ai vostri tempi era impensabile.

Sul fatto, poi, di cercare testi che parlino di voi non è facile , anzi è difficile. Amantea non ha nemmeno una biblioteca, tantomeno storica. Anzi Amantea ignora la propria storia e quando la conosce la dimentica perfino.

E così ho chiesto aiuto.

Al momento, sono vicini a questa mia iniziativa soltanto l’assessore al turismo Concetta Veltri, che, peraltro, essendo di Campora San Giovanni non è intimamente permeata della storia del nostro centro storico, ed il consigliere comunale Giuseppe Maria Vairo delegato al Centro storico.

Conto molto anche su una importante associazione locale che ha soci sparsi nel mondo.

Chissà!.

Quello che ignoro totalmente è se siate stato venerato ad Amantea già al tempo della presenza dei monaci bizantini, al tempo del vescovado Tempsano, o se, piuttosto, siate stato onorato per via della necessità del recupero alla fede cristiana di Amantea dopo le distinte dominazioni arabe durante le quali la città divenne musulmana.

Certo che se la vostra presenza ad Amantea fosse iniziata dopo l’arrivo delle vostre spoglie a Bari anche qui sareste stato chiamato San Nicola di Bari e non San Nicola du Rimu, cioè dell’eremo! Ci sembra, cioè, che se gli eremi sono legati ai bizantini voi potreste essere stato venerato già dal VI secolo !

Non possiamo certo dimenticare che sul territorio di Amantea sono presenti toponimi come Sant’Elia, San Giorgio e San Procopio, dalle omonime località sulle colline amanteane, San Giovanni e San Domenico, in quel di Campora San Giovanni.

Sono tipici esempi di intitolazione ai santi di aree e località per invocarne la protezione.

Quello che appare, invece, fortemente strano è la intitolazione di una vecchia chiesa di Catocastro a San Nìcola di Myra

Ora è noto che Amantea sia stata sede Vescovile almeno dal 492 d.c. ( Russo nella sua Storia della Chiesa dice che Ilario partecipò al Concilio di Papa Simmaco nel 501) fino al 871 d.c.( Da La diocesi di Tempsa di Antonio Macchione)

E si parla di Ilario vescovo di Amantea che assistette al Concilio di Palma, sotto il papa Simmaco nel 503, di Sergio anche egli vescovo di Amantea che fu al concilio di Roma sotto Martino 1 nel 649, del vescovo Abbundanzio che fu al sesto concilio di Papa Agatone a Roma nel 680 (Italia Sacra tomo 10, coll 172), (nel 681 secondo G Minasi da Le chiese ella Calabria dal quinto al duodecimo secolo)

Si parla di Pietro vescovo di Amantea ed il cui sigillo in piombo è ancora nel museo di Lipari (Come mai si trova lì, da chi vi fu portato?)

Infine si parla di Giovanni Vescovo di Tempsa che fu presente al Concilio di Costantinopoli IV (per i cattolici l'VIII concilio ecumenico) che si tenne dal 5 ottobre 869 al 28 febbraio 870 e nel quale si condannò lo scisma di Fozio il Grande.

Anche questo è un tema che meriterebbe maggiore attenzione( magari una prossima volta).

Da questa data Tempsa non appare più. Venne rimpiazzata da Amantea, che appare nella “Diataposis” del Leone VI (886-911) tra le diocesi suffraganee della Metropolia di Reggio.

Nel primo millennio oltre a Tempsa sparirono Blanda Julia (attuale territorio Tortora-Praia a mare), Thurio, Miria, Cirella (L. RENZO, Calabria di ieri e di oggi, Rossano).

E questa è un prima ipotesi.

Ora andiamo ad una seconda ipotesi

E’ noto come Amantea sia stata conquistata ben due volte dagli arabi. La prima nell’ottocento, la seconda nel tardo novecento-inizi del mille , dal 976 al 1032.

E’ logico pensare che per periodi così lunghi la città si sia totalmente islamizzata?

Ma come ha fatto la città a ritornare alla fede cristiana?

San Francesco di Paola non era nato, San Francesco d’Assisi nemmeno, gli ordini dei Dominicani, dei Gesuiti, dei Cappuccini, non erano stati costituiti.

E’ possibile supporre che San Nicola di Myra sia stato scelto proprio per la sua fede radicata nei principi dell'ortodossia cattolica per recuperare alla cristianità dopo la centenaria presenza degli arabi?

Non è peregrino supporlo visto San Nicola di Mira era il più grande santo della chiesa greca del primo millennio?

Ed è evidente che San Nicola di Mira fosse ben noto a Niceforo Foca

Peraltro Niceforo dal greco nìke , vittoria, e fèro, porto, significa apportatore di vittoria.

E Nicola dal greco nìke , vittoria, e laos , popolo, significa vincitore del popolo.

Foca aveva vinto gli arabi ma ora doveva vincere l’islamismo che era diventata la religione praticata ad Amantea per quasi un secolo.

Chi altri allora se non l’ortodosso San Nicola di Myra? Sorridete?”

“ Sorrido per la passione che metti nel descrivere quello in cui credi. Sorrido perché mi fa piacere che ci sia qualcun come te che ama conoscere i fatti antichi del proprio paese. Vai avanti . Devi riportare alla luce una verità nascosta da più di mille anni. Non è facile ma non è impossibile. Se poi, se sono qui è perché credo che Amantea sia ancora oggi una città speciale. Non sarei stato qui se non avessi saputo quanto lo è stata in passato……. Insisto, ne vale la pena. Ma come intendi fare?”

Vedete San Nicò, in passato ( quando lavoravo al comune ) ho aiutato giovani laureandi a fare ricerche, per esempio sui palazzi rinascimentali, su San Francesco d’Assisi, sul collegio dei Gesuiti.

Al momento abbiamo in animo di aiutare un giovane professore nel lavoro di ricerca sulla presenza araba ad Amantea

In questo compito arduo ho vicino due bravi amministratori comunali l’assessore Concetta Veltri ed il consigliere Giuseppe Maria Vairo ma spero che altri ci aiuteranno.

Vedete San Nicò, noi sospettiamo che la vostra possa essere stata la più antica chiesa di Amantea, precedente perfino a quella di San Francesco di Assisi( XIII secolo).

Per questo vogliamo bandire un concorso tra studenti delle università calabresi e meridionali (Agrigento, Messina, Reggio Calabria e la Federico II di Napoli od altri atenei da scegliere) dove contiamo docenti che possono concorrere a tanto.

Dagli studi anche la possibilità di recuperare la stessa chiesa che oggi versa in condizioni quasi disperate”.

Un rumore mi distrasse e mi voltai un attimo verso il luogo da cui mi era sembrato provenisse

Quando mi girai per dire “ San Nicò, buonanotte e grazie” non lo trovai più, ma mi sembrò di coglierne il sorriso, un sorriso che forse è un grazie ai pochi che dopo mille e più anni si sono accorti di quanto la storia e San Nicola, nel caso, siano sempre importante per la città!

Giuseppe Marchese

Redazione TirrenoNews

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