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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviataci con estrema tempestività da Francesco Gagliardi.

 

Francesco che ama fortemente la tradizione non si è lasciato sfuggire quanto successo a Pontevico dove la dirigente ed i docenti del locale Istituto comprensivo hanno cancellato dal testo della canzone Merry Christmas-Buon Natale che gli alunni della scuola stanno imparando per andare in scena durante i tradizionali spettacoli natalizi a base di bambini recalcitranti e nasi che colano i riferimenti a Gesù.

 

Nella canzone, che è tutto tranne che una canzone tradizionale di Natale, il verso «canta perché è nato Gesù» è stato sostituito con «canta perché è festa per te».

Scelta fatta per venire incontro a quelle famiglie che non sono cattoliche e per favore un percorso di integrazione multiculturale che però non è piaciuto ad alcuni genitori che, come riferisce il Giornale di Brescia, hanno commentato dicendo che così «sarà solamente il surrogato di uno spettacolo natalizio». Nemmeno i sacerdoti locali, monsignor Antonio Tomasoni e don Antonio Forti, approvano la decisione, tanto più che la scuola ha presenterà lo spettacolo all’interno del teatro dell’oratorio parrocchiale, come i due tengono a ricordare: «La canzone deve essere interpretata nella forma originale.

 

Ecco la nota: Il nome di Gesù fa paura, tanto da essere bandito persino dalle canzoni di Natale.

Questa volta è accaduto a Pontevico, piccolo comune in provincia di Brescia, dove la dirigente scolastica Paola Bellini ha pensato bene di sostituire le parole della famosa canzone “Merry Christmas, Buon Natale”. Anziché “canta perché è nato Gesù”, nelle fotocopie distribuite ai bambini della scuola elementare, per le prove di canto, si legge: “canta perché è festa per te”. Subito è scattata la polemica. La città è in subbuglio. I genitori, indignati, non ci stanno e protestano. A difesa dell’identità cristiana, culturale e occidentale. Italiana, soprattutto! Ma la dirigente scolastica si giustifica. Contattata da noi al telefono dichiara: “Non è una festa di Natale, ma una festa per la pace.”

Anche se nel repertorio sono previste canzoni natalizie e lo spettacolo viene messo in scena il 19 dicembre, nella settimana di Natale, la dirigente è categorica: “I bambini canteranno brani che richiamano temi universali come la pace e la solidarietà. Il 30% dei nostri alunni non è cattolico ed è un concerto aperto a tutti.

Non è uno spettacolo fatto solo per i cristiani.

E’ una questione di rispetto.” Ma quando le domandiamo: non crede di avere esagerato? Risponde con un secco no. “Nelle nostre classi abbiamo tanti Crocifissi e quadri che raffigurano la Madonna ma, accanto a questi simboli, devono coesistere pacificamente anche degli altri, o delle altre attenzioni nei confronti dei valori dell’Intercultura.”

Poi, aggiunge, adirata: “Gli adulti stanno strumentalizzando uno spettacolo di bambini. Hanno sporcato il lavoro dei miei insegnanti. Stanno diffamando quello che doveva essere un canto di gioia.” Il nome di Gesù non dovrebbe portare divisione. Ma unione. Cristo predica l’amore, la fratellanza e la gioia. Dunque, questi valori, come potrebbero urtare la “sensibilità” dei musulmani? Se, effettivamente, l’Islam è una religione moderata e pacifica come molti affermano, non dovrebbe fare altro che rispettare l’identità e le tradizioni del Paese che li ospita.

Sul piede di guerra anche il parroco di Pontevico. “Chiedere all'oratorio la concessione del teatro con questo spirito non va bene. Gli stranieri sono contenti di conoscere la nostra cultura, che noi non dobbiamo assolutamente rinnegare perché non offende nessuno.”

 

Secondo Paola Bellini, l’istituzione scolastica nasce multiculturale.

“Sono altre le istituzioni che devono propagandare i valori della religione cattolica. Papa Francesco predica l’apertura. Questi cattolici integralisti mi stupiscono. Se non ci daranno più l’oratorio per lo spettacolo lo faremo nella nostra scuola.”

Conclude la dirigente. Ebbene si, Gesù Nazzareno, a ventuno secoli dalla nascita nella piccola e fredda grotta di Betlemme, fa ancora paura.

Fortunatamente, non a tutti.

NdR. Ma c’è di peggio

La foto iniziale mostra la statua di San Francesco con un berretto di lana in “quasi a voler coprire l’aureola del Santo”.

Insomma siamo in Italia , in una scuola dove il 70% dei ragazzi sono credenti ma si coprono i simboli e le parole della nostra religione per non offendere gli altri.

In sostanza c'è chi vuole toglerci la Costituzione e chi vuole toglierci la tadizione cristiana.

Tirreno, 25 arresti per droga. 6 donne.

Venerdì, 16 Dicembre 2016 09:18 Pubblicato in Cronaca

Stamattina è stata eseguita nell’Alto Tirreno Cosentino una vasta operazione antidroga.

 

A condurla i carabinieri del comando provinciale di Cosenza con il supporto di velivoli dell'8° nucleo elicotteri carabinieri e unità cinofile dei carabinieri del gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia.

Arrestate 25 persone, tra cui 6 donne, accusate di gestire lo smercio di stupefacenti nella movida dell'Alto Tirreno cosentino tra Diamante e Scalea.

 

I reati contestati sono estorsione e detenzione illegale di armi, oltre allo spaccio continuato di sostanze stupefacenti.

Le indagini lampo, sono condotte dai carabinieri della compagnia di Scalea e sono state coordinate dal sostituto procuratore di Paola Anna Chiara Fasano.

Lo di cocaina, hashish e marijuana avveniva nelle più note località turistiche dell'alto tirreno cosentino in particolare nei comuni di: Scalea, Santa Maria del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante, Buonvicino e Sangineto.

 

Le donne trasportavano lo stupefacente, nascondendolo , normalmente, nelle parti intime.

La pericolosità dei soggetti che ha indotto a emettere tempestivamente il provvedimento di fermo ha trovato riscontro nei numerosi legami di amicizia e parentela con esponenti del potente clan di 'ndrangheta dei muto di Cetraro.

I dettagli dell'operazione saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 al comando provinciale carabinieri di Cosenza.

Un arresto atteso.

La pronuncia di ieri l’altro della cassazione ha reso definitive le posizioni processuali di tutti coloro che erano stati coinvolti nel processo Nepetia.

 

Qualcuno ha potuto finalmente sorridere come avvenuto per Tommaso Signorelli, per Francesco Berardone, per Concetta Schettini, tutti assolti o per altri per i quali intervenuta la prescrizione.

Altri invece sapevano che sarebbero stati arrestati per completare la pena comminata.

Natale Rizzo nel febbraio 2015 è stato condannato ad 8 anni e 10 mesi.

E così ci giunge notizia che stasera, 15 dicembre, i Carabinieri hanno proceduto al suo arresto traducendolo poi in carcere.

Nulla viene dato sapere su altre posizioni interessate dalla sentenza della suprema corte.

Ricordiamo che la Corte d’Appello di Catanzaro aveva ribaltato in buona parte la sentenza di primo grado del processo Nepetia, scaturito dall’omonima operazione scattata nel 2007 ad Amantea contro la cosca Gentile-Africano e le presunte infiltrazioni mafiose negli appalti del comune.

 

Ecco una sintesi delle sentenze:

Franco La Rupa, ex consigliere regionale ed ex sindaco del centro tirrenico ( da 7 anni alla assoluzione);

Tommaso Signorelli ex assessore comunale ( da 6 anni alla assoluzione);

Franco Berardone ex assessore comunale ( da 1 anno e 8 mesi alla assoluzione)

Con l'assoluzione dei politici amanteani venne a crollare il castello accusatorio che legava il mondo della politica a quello della potente 'ndrina amanteana

Antonio Coccimiglio imprenditore (da 1 anno e 8 mesi alla assoluzione)

Settimio Coccimiglio imprenditore(da 1 anno e 4 mesi alla assoluzione)

Venturino Sposaro ( da 2 anni e 8 mesi alla assoluzione),

Antonio Sposaro ( da 2 anni e 8 mesi alla assoluzione),

Ecco le condanne:

Giovanni Amoroso (da20 anni e 4 mesi a 13 anni e 6 mesi), per il ferimento di due carabinieri, che nel 2007 lo avevano individuato durante la latitanza ad Amantea;

Natale Rizzo (da 10 anni ad 8 anni e 10 mesi).

Paolo Launi (7 anni e 4 mesi),

Giuliano Serpa (da 2 mesi a 4 anni)

Ulisse Serpa (da 4 anni e 2 mesi a 4 anni).

Gianluca Coscarella (da 1 anno ed 8 mesi a 1 e 3 mesi ed ora è intervenuta la prescrizione).

Angelamaria Marano (da 2 anni e 4 mesi ad 1 e 3 mesi ed ora è intervenuta la prescrizione).

Concetta Schettini ( da 7 anni e 6 mesi ad 1 anno e 6 mesi per il reato di turbativa d'asta ed ora assolta dalla Cassazione).

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