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Amantea, chi si candidera' alla provincia?

Giovedì, 05 Gennaio 2017 10:18 Pubblicato in Politica

Stamattina sapremo chi si candiderà alle elezioni provinciali del 29 gennaio. Ci è parso impossibile che Amantea restasse fuori dall’agone politico. 

Tanto più nella previsione che la “provincia vale bene una messa” come disse di Parigi Enrico III di Navarra in occasione della sua ascesa al trono di Francia, occasione in cui assunse, peraltro, il nome di Enrico IV.

 

È il caso di ricordare che il potere logora chi non ce l’ha.

Al punto che il presidente paolano pro tempore, ha correttamente colto l’occasione per donare la nuova sede della Guardia di Finanza, non ad Amantea, ma a Paola!

O politici ben sanno che la città non può isolarsi anche politicamente e tantomeno chi dei politici ha mire ed ambizioni elettorali

In sostanza se Amantea , undicesima per popolazione nella provincia di Cosenza, non esprimerà candidati alle elezioni dimostrerà il fallimento dei politici locali oltre che l’ isolamento nel quale regna indiscussa.

Bene allora se comunque esprimerà qualche candidato, di maggioranza o di minoranza.

 

E questo anche se la memoria corre a chi tentò questa scalata ma venne tradito dai suoi supposti amici.

Certo che Amantea nelle elezioni esprime un peso da ben 1188 ( i 9 della maggioranza per 133 ogni consigliere), peso al quale basta poco per raggiungere quello di 2000 che si pensa sia occorrente per essere eletto nelle liste di maggioranza.

L’unico dubbio è se la attuale maggioranza che mostra sempre una maggiore fragilità sarà coesa come dice di essere.

Molto più difficile la situazione nella minoranza, ma non si sa mai.

Un nuovo computer con stampante e un impianto di filodiffusione per le attività ludiche dei bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Lamezia.

 

Arriva dal Rotary Club l’iniziativa che ha portato in dono la nuova strumentazione informatica nel reparto del nosocomio lametino.

Avviata dal Rotary Club di Amantea, in collaborazione con quelli di Lamezia Terme e del Reventino, l’iniziativa è nata per regalare un sorriso in più ai piccoli ricoverati nel reparto.

Accolti dalla dottoressa Mimma Caloiero, direttore dell’unità operativa, i presidenti Salvatore Basso, Giuseppe Senese e Cristina Murone, hanno rinnovato la loro volontà di essere vicini all’ospedale anche attraverso queste donazioni, per ribadire proprio l’importanza di questo ospedale per il territorio tutto.

Un territorio che non comprende solo il comprensorio di Lamezia ma che si allarga, appunto, a quello di Amantea, che come ci ha spiegato anche il presidente del Club Dr. Salvatore Basso.

Il computer sarà posizionato in una sala adibita a ludoteca dove, tutti i pomeriggi, si svolgono attività mirate proprio a rendere più leggero e spensierato il periodo di degenza dei piccoli pazienti.

Associazioni di volontariato, giovani del servizio civile, gli stessi soci del Rotary, sono impegnati quotidianamente in questo tipo di attività: tra queste rientra anche l’ultima iniziativa del Rotary Amantea che proprio oggi pomeriggio ha portato un clown in reparto per far giocare i bambini presenti, un clown che farà visita nuovamente a Lamezia il giorno della befana.

“Devo dire – ha sottolineato la dottoressa Caloiero – che c’è una grande sensibilità verso questo reparto in particolare ma in generale nei confronti di tutto l’ospedale, da parte delle associazioni che operano sul territorio e questo, - ha concluso – lo posso riscontrare quotidianamente”.

Ai piccoli del reparto di pediatria arriverà, poi, anche un altro regalo da parte dei giovani del Rotaract: sono stati raccolti, infatti, come ha spiegato la presidente Beatrice Magno, per realizzare un barella a tema pediatrico.

Un altro saggio di Gigi El Tarik. Il primo di questo nuovo anno, in prossimità della Befana che porterà giocattoli e dolci ai buoni e cenere o carbone ai cattivi.

 

“Prima dei fuochi della fine dell’anno sono uscito sul terrazzo.

Poche stelle, ma infuocate. Qualcosa stava succedendo. Presi una torcia e salii sull’altro terrazzo da dove osservo sempre lo Stromboli al tramonto. Mi misi a sedere in attesa di qualcosa di indefinito.

Un rumore cupo mi portò a guardare di sotto, al terrazzo sottostante.

Un uccello si era infranto sui vetri della grande finestra del soggiorno. Non poteva essere un uccello locale, lui conosceva casa mia. A quell’ora, forse un migratore sperduto oppure un piccione viaggiatore.

Non lo saprò mai. Un gatto del quartiere se lo portò via prima che riuscissi a scendere.

Una voce venne dal mare di Odisseo mi sembrò quella di Eratostene, l’antico direttore della biblioteca di Alessandria d’Egitto. Quel signore che per primo dimostrò la possibilità della circumnavigazione della terra. Anche se il suo sapere era vastissimo, secondo alcuni scienziati, mancava di profondità. Sua era la frase: “ Si scoprirà dove ha vagato Ulisse quando si scoprirà il cuoiaio che ha cucito l’otre dei venti”. Chissà per quale misteriosa ragione, lo spazio lasciato vuoto dall’uccello sul terrazzo, mi apparve come il segno zodiacale della Vergine quando Ulisse incontrò la maga Circe. Ermete, il Dio iniziatore, apparve a Ulisse sotto forma di giovanetto e gli permise di conoscere "gli inganni" della maga e donò ad Ulisse un’erba miracolosa da cui poteva estrarre una pozione in grado di renderlo immune alle magie di Circe.

 

Sbarcato sull’isola, con un gruppo di uomini Odisseo scopre il palazzo di Circe e qui udirono una voce soave e melodiosa: Circe li incantò con il potere del suono. Sotto il segno della Vergine ci si trova nel dominio di Mercurio, dio della comunicazione e messaggero alato degli Dei. Secondo gli astrologi la Vergine si trova nella sesta casa preposta al lavoro artigianale e alla manualità (Mercurio, le mani).

Inoltre la sesta casa governa la medicina. Circe soccorre Ulisse e i suoi prodi; li nutre offrendo loro del formaggio e una bevanda a base di orzo, miele e vino mescolata ad un succo nocivo. Li percuote con una verga e trasforma gli uomini di Ulisse in porci. Ulisse, grazie alla pozione di Hermes, rimane immune al sortilegio. Il potere femminile della mente può essere utilizzato per elevare l’uomo ai misteri oppure per trasformarlo in forme ancora meno evolute di quella di partenza.

Val la pena ricordare che Ulisse ad Itaca possedeva un grande porcile, suo orgoglio e vanto: conteneva 360 maiali, uno per ogni grado dello zodiaco. Ulisse viene visto come il Signore dei Porci così come il pensatore è il Signore di quei porci che sono i nostri laidi pensieri, i nostri appetiti più materiali. Il compito di Ulisse è di trasformare coloro che la Maga aveva trasformato in porci, o meglio li aveva fatti apparire secondo la loro vera natura. Colui che fornirà l’antidoto è Ermete, Mercurio psicopompo, il pianeta governatore della Vergine. Ermete, figlio di Zeus e Maia era il messaggero alato degli Dei, il Dio giovanetto, Mercurio psicopompo, colui che accompagnava i defunti nell’Ade.

Ulisse chiese a Circe indicazioni per il ritorno ed ella gli rispose che l’indovino Tiresia era l’unico in grado di predire a Ulisse il futuro e insegnargli la via del ritorno. Ma come incontrare il tebano Tiresia, morto da secoli? Nel segno della Vergine Ulisse non potrebbe seguire semplicemente il suo istinto: siamo nel regno della mente e dell’organizzazione pratica: ecco che riceve una dettagliata "lista della spesa" per organizzare nei minimi particolari la discesa nell’Ade e l’incontro con le anime dei trapassati.

Al di là di questo piccolo mondo mediterraneo che noi abitiamo, come soleva dire Socrate nel Fedone, “standocene in riva al mare come rane intorno a uno stagno”. In quell’ultima notte dell’anno, una stella cadente. Non eravamo in Agosto e, giustamente, qualcuno si chiederà: “sarà veritiero ciò che racconta questo scriba?”

La domanda non è demenziale come sembra, se solo la si riformula come segue: gli aedi dell’Odissea intendevano suggerire che Ulisse stava mentendo e inventando?

Del resto, perché i personaggi dell’Odissea, a Scheria e a Itaca, si sentono così spesso minacciati da cantastorie o itineranti sparaballe?

Questa categoria di cantori socialmente utili possono iniziare il loro canto, incominciando da un punto qualsiasi, chiaramente su richiesta dei loro padroni, e, dopo aver supplicata la Musa, sono in grado di esporre ogni episodio desiderato e che concerne specialmente le gesta della loro Signora o Signore.

Questi aedi/sparaballe moderni son tenuti in particolare considerazione dai potenti di questa Regione.

Essi girano di corte in corte e cantano durante i banchetti o in occasioni speciali come la fine di un altro anno.

La loro ricompensa consisterà in vitto, alloggio e doni.

Ecco il primo petardo!

E’ ora di tornarmene in casa e ascoltare Leonard Cohen mentre leggo:

“Io e i compagni eravam vecchi e tardi,

quando venimmo a quella foce stretta

dov’ Ercole segnò li suoi riguardi,

acciò che l’uom più oltre non si metta;”.

Beaumont sur Mer 4 gen 2017          Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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