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Redazione TirrenoNews

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Ripetute proteste dei profughi di Cleto

Mercoledì, 11 Gennaio 2017 21:24 Pubblicato in Basso Tirreno

Il gruppo “A testa Alta per Cleto” scrive che i profughi del centro di accoglienza di Cleto sito in Via Marina di Savuto da giorni protestano occupando la strada che collega il paesino alla frazione Campora San Giovanni.

E’ successo nei giorni scorsi ed è successo anche ieri 10 gennaio.

Secondo la minoranza consiliare di Cleto le proteste sono scaturite per il “bisogno di farsi sentire e di reclamare i disagi che all'interno del centro sono costretti a vivere ogni giorno”.

Scrivono che i profughi dicono a loro “ di essere a corto di cibo, riscaldamento, coperte ed indumenti invernali. Ci dicono che nonostante siano in tanti in una stanza la notte molti di loro battono i denti dal freddo.

Per quanto si possa dubitare o meno della loro credibilità, abbiamo visto con i nostri occhi ragazzi con calzini tirati fino le ginocchia e pantoloncini mentre ieri fuori c'erano zero gradi. Abbiamo visto ragazzi che per sciarpa avevano intorno al collo asciugamani. Abbiamo visto ragazzi che non chiedevano un Hotel a 5 stelle, come la demogogia moderna oggi ci vuol far credere, ma un coperta per ripararsi dal freddo la notte.”

Le foto mostrano una diversa verità!

Per venire incontro alle esigenze dei profughi il gruppo “A testa Alta per Cleto” ha invitato “ tutta la cittadinanza a contribuire ad una "Raccolta Indumenti" precisando che sono graditi: Coperte, Giubbini, Maglioni, Pantaloni, Scarpe, Cappelli, Sciarpe, Guanti, Calzini”

Sono loro stessi a precisare le altre verità:

-la prima è quella evidenziata dai “ diretti interessati del centro” i quali spiegano “ che le lamentele sono dovute al fatto che alcuni di loro vogliono andare via perché vogliono il mare e le discoteche, che a Cleto,purtroppo, non ci sono”

- la seconda è quella che “ l'Amministrazione Comunale solo pochi giorni fa, in pieno consiglio comunale, davanti alla minoranza e ai presenti, con le parole del Vice Sindaco Filice, esprime piena soddisfazione per come il centro sta gestendo gli ospiti”.

Profughi ed amministratori

Gli indumenti raccolti

Sono cresciuti i Sabatino, come un ”male”

Mercoledì, 11 Gennaio 2017 20:13 Pubblicato in Primo Piano

Ecco il durissimo comunicato di Vincenzo Lazzaroli dal quale è estratto il titolo di questo articolo.

“Amantea muore e la commedia continua; ormai è passata anche la fatidica “nuttata” che il Buon Eduardo De Filippo, in Napoli Milionaria, aveva usato come battuta finale

per rappresentare la necessità di attendere per verificare la bontà di una cura per la figlia gravemente ammalata.

Ebbene, questa figlia ammalata è Amantea e la “nuttata” ormai è volata via, ma Amantea muore.

Muore sotto i colpi di una insensata voglia di potere che, come anche denunciato dell’EX assessore Tempo nell’ultimo comunicato, pervade la famiglia Sabatino e i suoi accoliti.

Una voglia di potere che porta, conti alla mano, a falsificare anche i bilanci Comunali per coprire debiti/buchi finanziari storicamente accertati e magicamente spariti, proprio in una notte alla fine dell’anno.

Peccato però che, con questo modo di fare individualistico, in mancanza di interventi delle Istituzioni, sancirà la morte definitiva di questa Città.

Sulla questione del Bilancio è forse lecito aspettarsi una presa di posizione e una spiegazione dettagliata da parte della Giunta Comunale sul debito di circa 200.000, 00 euro non presente nella variazione di bilancio presentata nell’ultima seduta del consiglio comunale .

Anche sulle maggiori entrate collegate a ruoli Tari e servizio idrico, andrebbe fatta chiarezza, se fossero reali dovrebbero essere abbattute dal costo del servizio, andando quindi a beneficio dei cittadini, in caso contrario si potrebbe ricadere nel reato di abuso di ufficio.

Se invece, tali maggiori entrate non dovessero essere vere, il loro inserimento porterebbe a configurare un reato di falso in bilancio.

E pensare che la malattia non è stata neanche fulminea e imprevedibile; se si fanno bene i conti questa malattia sta minando la salute di Amantea da oltre un ventennio.

Da quando, cioè, come dice anche Tempo, le sorti delle finanze Comunali sono cadute in mano dell’attuale benemerito Volontario Civico.

Tutti, nel passato, hanno bevuto alla Fonte Magica di questo personaggio che ha saputo far tornare i conti nei tempi e nei modi che hanno fatto comodo, via via, a chi si è alternato in Comune.

Le sue alchimie hanno certamente giovato alla politica locale, non prendiamoci in giro. E sarà forse questo il motivo per cui, evidentemente, oggi Amantea paga la presenza dannosa di un Sindaco senza alcuna storia, né capacità?

Qualcuno dovrebbe rispondere a questa domanda di fronte ai cittadini di Amantea.

Sono cresciuti i Sabatino, come un ”male” che ha divorato dall’interno la democrazia e la trasparenza dell’amministrazione che porterà, gradualmente, alla morte le Istituzioni pubbliche e la buona politica della nostra comunità !!

Fermatevi allora se vi è rimasto un briciolo di affetto per Amantea ed un granello di dignità personale.

Fermatevi o dovranno fermarvi democraticamente i cittadini di Amantea con iniziative spontanee, libere ma allo stesso tempo eclatanti !!!

Vincenzo Lazzaroli”

Parliamo della dottoressa Simona Del Vecchio.

Il gup Alessia Ceccardi di Imperia ha rinviato a giudizio la ex responsabile del servizio di Medicina Legale dell'Asl 1 Imperiese Simona Del Vecchio.

 

Il medico è accusato di truffa ai danni dello Stato e peculato.

L’accusa, in sostanza, contesta alla dottoressa di aver compilato numerosi certificati di morte senza aver esaminato le salme, l’uso irregolare del cartellino segnatempo e dell’auto di servizio, utilizzata per scopi personali.

Secondo i pm Marco Zocco e Maria Grazia Pradella la truffa riguarda il presunto rilascio di 46 certificati necroscopici senza il contestuale esame della salma mentre il peculato riguarda l'uso dell'auto di servizio per scopi personali.

La dottoressa è stata licenziata ma il suo avvocato ha annunciato di aver già impugnato il provvedimento.

Il legale del medico, Marco Bosio, precisa che i certificati di morte nulla hanno a che vedere con l'autopsia, trattandosi di certificazioni che vengono rilasciate a fronte a decessi che avvengono in casa o in ospedale.

"Al dibattimento verificheremo tutto - ha detto -. Ci sono diverse questioni tecniche e elementi di fatto da affrontare".

Il processo è iniziato il primo dicembre.

Una seconda udienza è stata fissata per il 22 dicembre con la presenza di un perito.

Le successive sono già state fissate per il 4 maggio, 8 e 22 giugno e 6 luglio, quando verranno ascoltati i testimoni.

Obiettivo del Collegio arrivare a sentenza entro la fine della prossima estate.

L’inchiesta sulle autopsie “fantasma”, lo ricordiamo, è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Imperia e ha permesso di far emergere il discutibile presunto “modus operandi” della Del Vecchio e di altri 11 indagati tra medici e operatori delle camere mortuarie.

Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno registrato tutti gli spostamenti dell’ex dirigente Asl, comprovando le mancate visite fatte poi fatte risultare attraverso la compiacenza di titolari e dipendenti di pompe funebri.

L’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato al licenziamento da parte dell’Asl 1 della responsabile del dipartimento di medicina legaleSimona Del Vecchio con le accuse di peculato, truffa ai danni dello Stato e falso ideologico.

Ne ha approfittato il giornalista De Santo de Il Correre della Calabria per ricordare che la Del Vecchio eseguì l’autopsia del capitano De Grazia, sostenendo che ora “più di un dubbio s'insinua sulla vera causa di morte di De Grazia. Un nuovo tassello sulla già complessa vicenda delle navi dei veleni”.

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