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A proposito della candidatura alla provincia della Sindaca Monica Sabatino
Giovedì, 12 Gennaio 2017 20:23 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaQualche domanda al segretario del PD di Amantea Enzo Giacco.
1)La sindaca ha detto che i rapporti a livello locale col Partito non vanno bene, cosa diversa a livello regionale e nazionale.
R)Guardi, qui si rischia di prendere fischi per fiaschi. Il vero problema non sono i rapporti con il Circolo cittadino, ma piuttosto le cose e i fatti relativi al governo della città che non vanno bene per nulla. In passato abbiamo elaborato varie proposte, discusso, umilmente offerto spunti nel tentativo di far cambiare la rotta e dare un pò di respiro ad una città dolente, che soffre. Le dico di più: la scelta di questo atteggiamento c’è costato le critiche di tanti che avrebbero preferito un “tono più deciso”, per usare un eufemismo. Ma, come ben noto, i nostri suggerimenti non sono mai stati colti.
Se il problema, invece, è rappresentato dal fatto che il PD non è silente rispetto alle cose che non vanno, non posso che rispondere che tra gli obiettivi di un Partito non c’è l’essere ossequioso verso un’amministrazione, al contrario far emergere le contraddizioni e le cose che non vanno. Questo noi cerchiamo di fare, senza pregiudizi, ma allo stesso tempo senza sconti per nessuno.
2)Tuttavia, la sindaca si ritrova candidata al Consiglio provinciale. A suo detto perché voluta dal partito regionale.
R)Occorre fare una premessa: per la Provincia si possono candidare ed hanno diritto di voto solo consiglieri e sindaci. Sono elezioni di secondo livello, non di certo di competenza dei Circoli. Detto questo, non mi meraviglia il fatto che la sindaca di una città di “seconda fascia”, seppur con una maggioranza ormai risicata, venga candidata.
Resta il fatto che è dall’Assemblea di Camigliatello, svoltasi nello scorso mese di luglio, che con forza andiamo predicando di “riportare la politica sui territori”. Non si tratta semplicemente di candidature, bensì di rendere i territori luoghi della decisione. In questo senso siamo ancora alla mera enunciazione: è nella giornata di domenica scorsa, a ventiquattr’ore dalla presentazione delle liste, che ho ricevuto la telefonata da ambienti della Federazione provinciale con cui mi veniva comunicata una disponibilità della sindaca a candidarsi. Tuttavia, da lei non ho avuto sollecitazioni.
E’ chiaro che così le cose non vanno. Per fortuna ad Amantea il gruppo dirigente del Partito sta coltivando un’impostazione diversa.
3)A cosa si riferisce?
R)Mi riferisco al fatto che abbiamo costruito, non senza fatica, un percorso partecipativo che si alimenta con la militanza intesa alla vecchia maniera: donne ed uomini che si sentono parte di una collettività, condividono idee e progetti, discutono, e si impegnano per rappresentare le istanze che provengono dal basso nel tentativo di trovare soluzioni reali ai problemi della città e dei cittadini.
Il nostro metodo è questo e pensiamo che questa sia la prospettiva in cui bisogna continuare a investire e credere, per alzare il livello del dibattito e offrire una proposta partecipata ed alternativa a questo paese sofferente.
4) Una ultima domanda. E’ noto che se la giunta amanteana dovesse per qualsiasi ragione venire meno, verrebbe meno anche la eventuale elezione a consigliere provinciale di Monica Sabatino. In questa ottica sembra che la sua autocandidatura o la sua candidatura da parte del partito provinciale o regionale siano comunque figlie della sua consapevolezza che la sua Giunta durerà nel tempo. Se non fosse così a chi ascrivere la responsabilità di una scelta a rischio?
R)Le dinamiche relative alla disponibilità ed alla composizione della lista meritano di essere approfondite. Ribadisco però che il Circolo di Amantea ha appreso solo 24 ore prima questa disponibilità della sindaca. Di conseguenza non abbiamo potuto che prenderne atto.
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Paola: Due docenti si azzuffano e una professoressa finisce al pronto soccorso
Giovedì, 12 Gennaio 2017 13:48 Pubblicato in PaolaAnimi accesi al ritorno a scuola dalle vacanze natalizie.
Sembra incredibile questo episodio di violenza tra i corridoi dell’Istituto professionale di Paola, ma è vero!
Protagonisti, questa volta, non gli studenti ma i docenti.
Una docente dell’istituto “Pisani” si è recato nella classe della propria collega per esortarla a controllare meglio i propri allievi più scalmanati del solito.
Ma quest’ultima non l’ha presa proprio bene.
Ne è scaturito un confronto abbastanza vivace.
I toni sono subito degenerati.
E dalle parole le due prof. sono passati ai fatti.
Insieme agli stracci, volavano improvvisamente calci, schiaffi e qualche pugno.
I ragazzi esterrefatti.
La scuola per qualche minuto è diventata una bolgia.
Addirittura una delle due insegnanti doveva ricorrere alle cure del medico del Pronto soccorso. 5 giorni la prognosi.
Della vicenda, la dirigente scolastica ha chiesto spiegazioni per iscritto ad entrambe le insegnanti.
Non si escludono denunce e provvedimenti disciplinari.
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Amantea. Dal polo scolastico al polo nord. Studenti al freddo manifestano
Giovedì, 12 Gennaio 2017 10:27 Pubblicato in PoliticaStamattina siamo stati sensibilizzati da alcuni studenti dl “Polo scolastico” sulla difficoltà che incontrano a studiare in ambienti più che freddi. Li ringraziamo per offrirci la possibilità di essere la loro voce.
La prima foto, quella del termostato, ne è la palese dimostrazione.
La temperatura è sui 12 gradi, quando, per legge non dovrebbe essere di 20° con una oscillazione di +/- 2 gradi e quindi, comunque, non inferiore a 18°e non superiore a 22°!
Intanto registriamo che il preside pur informato dei fatti avrebbe solo invitato l’ente provincia a dare soluzione al problema, di fatto facendo continuare le attività didattiche anche per coloro che sono costretti a farlo in ambienti malsani, come sono da giudicare malsani quelli nei quali si è costretti a vivere con cappello e cappotto a soli 12 gradi centigradi!.
Ci chiediamo come mai i docenti che vivono anche loro questa inaccettabile situazione, non reagiscano, educando, così, i propri studenti al rispetto della scuola, certo, ma anche al rispetto delle proprie persone e del diritto alla salute.
Se i ragazzi cadono malati e mancano a scuola per giorni è forse un fatto accettabile?
Ed in questa ottica non vorremmo che i dirigenti scolastici, che a quanto ci dicono hanno accettato di far usare aule improprie per gli studenti dell’ITC( aule dove mancherebbero perfino i termosifoni), e che accettano, come logiche e giustificate le assenze dei ragazzi quando nevica ed i trasporti sono difficili, se non impossibili, chiedano, poi, la presenza dei genitori per giustificare assenze determinate dal freddo polare e dalla inidoneità delle aule.
Della serie cioè #invece di giustificarsi la scuola, si pretende la giustificazione dell’esercizio del diritto alla tutela della propria salute#
Ai dirigenti ricordiamo che la sentenza della Corte di Cassazione - Sezione Lavoro, n 6631 del 1 aprile 2015, n. 6631 stabilisce che “ nei confronti del datore di lavoro esiste un preciso obbligo di tutelare la salute psico-fisica dei prestatori di lavoro e di assicurare che i locali dell’azienda siano in condizioni tali da permettere agli stessi di adempiere le prestazioni contrattuali cui sono obbligati, non subendo nocumento alla propria salute” e che sia gli studenti che gli insegnanti “ se il datore di lavoro non garantisce un ambiente di lavoro salubre e tale da non recar danno alla salute dei lavoratori, questi sono legittimati ad astenersi dall’eseguire le proprie mansioni e a ottenere comunque la retribuzione dovuta”
E’ anche vero che nel Polo scolastico di Amantea siamo al paradosso perché ci dicono che il governo dei termosifoni che funzionano è effettuato da una ditta di Padova che solo dopo forti lamentele ha acceso i riscaldamenti dalle 7,30 alle 12.00.
Anzi ci viene detto che nel mese di novembre i ragazzi dovevano aprire le finestre per la temperatura eccessiva dovuta, evidentemente, alla differente longitudine tra Amantea e Padova ed alle differenti temperature!
Né possono essere portate giustificazioni del tipo “ abbiamo fornito stufe ad olio” perché se fossero sufficienti le avremmo in ogni scuola italiana!
Quello che fa poi rabbia è che non solo gli impiegati comunali sono di serie A( quelli che hanno stanze riscaldate) e di serie B( quelli senza riscaldamento) ma anche gli studenti del Polo scolastico , polo che per alcuni diventa Polo Nord. E queste differenze sono inaccettabili!
Chiediamo al presidente pro tempore della Provincia, avvocato Graziano di Natale, di cui conosciamo la sensibilità umana, di fare qualcosa, anche semplicemente di venire ad Amantea a mostrare la propria solidarietà.
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