
Redazione TirrenoNews
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“Il grano. Tu cosa mangi? Integrale o raffinato?”
Giovedì, 29 Giugno 2017 18:33 Pubblicato in Belmonte CalabroProseguono a Fiumefreddo Bruzio gli incontri sul consumo consapevole promossi da BorgoSlow e dalla Cooperativa di Comunita’ BorgodiFiume. Questa volta si parlerà di grani antichi, di biodiversità e di cibo salutare. Con l’occasione, verrà ricordato il giurista calabrese Stefano Rodotà, recentemente scomparso, che in più occasioni si era speso proprio sul tema del cibo quale “diritto universale”. “Penso sia opinione condivisa che il modo più corretto di guardare al diritto al cibo – e alle sue molteplici declinazioni come diritto a un’alimentazione sana, sicura e adeguata – è di considerarlo un elemento fondamentale della cittadinanza globale, intesa come un insieme di diritti che accompagnano le persone ovunque esse siano” – Stefano Rodotà
L’incontro intende fare chiarezza sulle differenze tra grani antichi e grani moderni, e sui diversi utilizzi di grani duri e teneri, fornendo chiavi di lettura e spunti di riflessione sui temi della biodiversità naturale, le problematiche affrontate dai piccoli produttori, nonché sugli aspetti nutrizionali e di salute dei cereali.
Dopo i saluti del Sindaco, della Proloco, di Slow Food Lamezia, del medico oncologo Raffaele Leuzzi (ideatore della manifestazione) e della nutrizionista Pamela De Luca, le relazioni principali saranno tenute da Mauro Minervino, professore ordinario di Antropologia Culturale ed Etnologia nella Accademia di Belle Arti di Catanzaro, e da Anna Rizzo, archeo-antropologa, etnologa, ed esperta di culture antiche. In particolare, Mauro Minervino, studioso di etnografia e di letteratura di viaggio, affronterà il tema delle culture mediterranee nel processo di modernizzazione dei fenomeni culturali collegati al turismo contemporaneo, mentre Anna Rizzo relazionerà sull’agricoltura storica e sulle conseguenze dell’abbandono dei borghi, con particolare riferimento ai risultati delle sue ricerche svolte nella Valle del Sagittario in Abruzzo.
Spazio poi alle testimonianze di agronomi e di piccoli produttori locali. In particolare è prevista la testimonianza di Giovanni Basile, proprietario di azienda agricola biologica a Belvedere Spinello in provincia di Crotone, dove si coltiva il grano Senatore Cappelli macinato in un antico mulino a pietra, e quella di Michela Cusano dell'”Osservatorio Donne del Pollino”, che – da Roma – ha deciso di vivere almeno per 4 mesi l’anno nel piccolo borgo di Civita, nel massiccio del Pollino, per osservare quotidianamente le pratiche contadine delle donne del paese con l’intento costruire una banca dati sui metodi di agricoltura e di trasformazione dei cibi naturali, sul significato dei cibi e sul loro utilizzo nella cucina popolare. Ulteriori interventi programmati sono quelli di Antonio Genise, coltivatore e panificatore di grano Verna, che dopo un primo periodo in cui il cereale è stato commercializzato all’ingrosso, ha deciso di creare l’azienda “Farine di Pietra”, per la produzione di farine con macina a pietra e pane tradizionale a lunga lievitazione e cottura a legna. Sarà presente anche Daniela Brunetti, proprietaria de “Il Podere Collina del Vento”, piccola azienda agricola situata in Calabria nell’Alto Ionio Cosentino, alle pendici del Parco Nazionale del Pollino, specializzata in coltivazioni con metodi di agricoltura sostenibile, rispettosi della fertilità della terra, dell’ecosistema, degli animali e delle persone. L’evento intende porre all’attenzione pubblica l’importanza di farine integrali macinate a pietra e ricche di germe e crusca. Infatti, è nel germe – che la macinazione a pietra riesce a conservare – che è contenuta la parte più nobile e saporita del seme. Questi elementi, uniti alla lavorazione lenta a pietra (che fa sì che la farina non si surriscaldi, e quindi il prodotto non perda le sue qualità) fanno della farina un prodotto di notevole pregio.
L’incontro, moderato dal giornalista Tonino Chiappetta ( ufficio stampa BorgodiFiume) proseguirà dalle ore 20 in poi presso il Convivium di Largo Salvatore Fiume, con la degustazione di pasta e pane ottenuti da grani antichi ed il loro companatico, fatto di prodotti tipici quali l’olio evo, i famosi pomodori di Belmonte, la frittata di patate e la parmigiana di melanzane delle mamme, in abbinamento ai vini biologici di Cataldo Calabretta.
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La spiaggia di Coreca ed il limite dell’autorefenzialità.
Giovedì, 29 Giugno 2017 17:53 Pubblicato in CronacaL’autorefenzialità non ci sembra solo il vizio mortale della politica.
Di quella politica fatta di politici narcisisti a senso unico, innamorati di se stessi, che fanno riferimento esclusivamente a se stessi, così, “trascurando o perdendo ogni rapporto con la realtà esterna e la complessità dei problemi che la caratterizzano”
Parliamo del narcisimo dell”io, io, io”.
Per capirci quello alla Donald Trump ”di capigliatura dorata da conduttore di varietà, di eccentricità carnevalesca come sinonimo di successo e di ricchezza compiaciuta di sé”
Un limite quello dell’autorefenzialità che sembra aver coinvolto anche la stampa che, per sua natura, dovrebbe raccontare soltanto i fatti
Insomma una autorefenzialità alla Candy, quella che nel 1962, in Carosello educava gli italiani a dire “Or che bravo sono stato posso fare anche il bucato. No, il bucato in casa c' è chi lo fa meglio di te. Grazie Candy!
Come intendere, infatti, l’articolo di Rocco Valenti il quale, dopo aver ricordato la iniziativa del suo giornale denominata “La spiaggia più bella dell'estate 2017?”, evidenzia di aver “ricevuto apprezzamenti e segnalazioni. Ci sono quelle di lettori e anche di qualche amministratore, come Gianni Papasso, sindaco di Cassano Jonio che, nel complimentarsi per la “pregevole iniziativa”, chiede di tenere in considerazione i sette chilometri di spiaggia di Sibari che “trasudano di storia e mitologia” e che ospitano flora e fauna degne di protezione e particolare attenzione. O come l'assessore al Turismo del Comune di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, che ha espresso apprezzamento per l'iniziativa del Quotidiano del Sud e ha orgogliosamente invitato a tenere accesi i riflettori su quel territorio. Analoghe “rivendicazioni” sono arrivate da diversi lettori di Diamante così come da centri più piccoli del basso Jonio catanzarese”.
Il senso di queste segnalazioni ci sembra quello del limite di aver proposto soltanto 26 spiagge scelte dal giornale e non dai calabresi o dai turisti indirizzando così la attenzione ad una parzialità delle bellezze della Calabria, facendo una parzialità inaccettabile e dimenticando anche di dirci chi le ha scelte e come sono state scelte.
Un grave errore anche quello delle segnalazioni che lui ricomprende nel termine “rivendicazioni” e non nel “diritto alla attenzione”, alla non dimenticanza!
Non vorremmo che ipotizzasse la sussistenza del reato di lesa maestà ogni qual volta un calabrese di un altro dei luoghi dal suo giornale non scelti ed indicati, gli contesta la scelta non coraggiosa ma forse oltraggiosa per tutte le altre bellezze naturali di questa difficile terra di Calabria che queste scelte non aiutano certamente a crescere ma, semmai, a diventare ancora più difficile.
Soprattutto perché l’intento suo e del giornale è quello di eleggere la spiaggia regina per questo 2017.
Già. La spiaggia regina delle “SUE SPIAGGE”
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Longobardi. La giunta Mannarino manca di correttezza politica.
Giovedì, 29 Giugno 2017 14:53 Pubblicato in LongobardiLo scrive la minoranza di Longobardi:
"La maggioranza guidata dal sindaco Giacinto Mannarino ha distribuito, nei giorni scorsi, il giornalino comunale: in esso si sono ben guardati dall'entrare nel merito delle innumerevoli criticità del paese, più volte segnalate da "Progetto Longobardi" e di cui sono ovviamente gli autori;
in esso cercano di mistificare la realtà, rappresentandola in maniera distorta e diversa da quella che è e che sfugge soltanto ai non residenti, perchè chi vi abita sa bene che viviamo in un paese dissestato ed in predissesto".
E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.
"Ma ciò che balza immediatamente agli occhi -continua il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- al di là del fallimento politico ed economico di questa maggioranza, è la mancanza di correttezza politica.
C’è il facile ricorso all'offesa, all’insulto, alla denigrazione.
Se pensiamo ai politici del passato, anche loro avevano passione – anzi forse più di quanta ce ne sia oggi – e si contrapponevano tra destra e sinistra, però c’era un garbo insito, per cui certi limiti non andavano mai superati.
Adesso i limiti non esistono e si gioca a chi li supera, si cerca solo la denigrazione personale per deviare dai problemi reali.
Forse per i nostri amministratori ci sarebbe bisogno di un corso di galateo in politica o quanto meno di educazione civica.
Toni e comportamenti della maggioranza ci fanno capire che effettivamente siamo caduti un pò in basso.
La scelta, a ben vedere, non è più solo tra due progetti di paese, tra impegno e indifferenza, ma è una scelta tra rispetto e non rispetto dei cittadini e dell'avversario politico, tra correttezza e scorrettezza politica".
Il vero problema "è che non hanno più argomenti e forse qualcuno -conclude Bruno- pensa di essere in dittatura, in cui non esiste la libertà di parola e di critica, nè un'opposizione, come la nostra.
In fondo la maggioranza crede che basti un pò di frutta (tra l'altro, del banco alimentare) e qualche bugia per poter governare!".
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