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La Calabria e le pagliette delle politiche sociali

Domenica, 02 Luglio 2017 00:07 Pubblicato in Calabria

Dice la Roccisano:«Da oggi anche in Calabria gestione sussidiaria e partecipata. Si apre la fase di reale programmazione. Non lasceremo soli gli enti capofila di distretto»

Che avrà voluto dire?

 

 

 

Guccione anticipando la Roccisano ebbe a scrivere che “I Comuni finiranno per fare solo i pagatori per conto della Regione, aggravando i problemi di funzionalità delle strutture, senza possibilità di poter incidere sulla qualità e sulla distribuzione territoriale dei servizi stessi”

Aveva ragione anche quando scriveva che “c’è da aspettarsi dunque un nuovo ennesimo rinvio?”.

Ed infatti siamo al 1 luglio 2017 e non certo al 1 gennaio2017.

Intanto la Roccisano insiste sostenendo che “Da oggi anche in Calabria le politiche sociali hanno una gestione sussidiaria e partecipata. In seguito alla delibera di giunta regionale numero 449 del novembre 2016 , oggi 1 Luglio 2017 le competenze in materia di politiche sociali sono passate ai Comuni. Questo significa da un punto di vista formale dare finalmente applicazione alla legge nazionale 328/2000 e alla legge regionale 23/2003. Da un punto di vista sostanziale, con la data di oggi si apre la fase di reale programmazione delle politiche sociali tenendo conto di fabbisogni reali dei territori e delle necessità degli utenti (minori, disabili, anziani) ai quali il sistema delle politiche sociali si rivolge».

Già formale mica sostanziale!

Ed infatti la riprova sta nella successiva affermazione che «Di fatto, questo giorno, atteso da 14 anni, determina il passaggio della gestione della spesa e delle autorizzazioni nei Comuni capifila di distretto. A tutela degli utenti, prima del passaggio formale, è spettato al livello regionale la verifica del completamento dei passaggi essenziali per il trasferimento: costituzione dell'ufficio di Piano, nomina del referente, approvazione in consiglio comunale dello schema di costituzione dell'ufficio di Piano, istituzione del codice univoco per la fatturazione».

E poi la conclusione che «È importante sottolineare che la Regione, come previsto dall'articolo 9 della legge regionale 23/2003, in seguito al passaggio, non lascerà soli i Comuni, al contrario, avrà un ruolo ancora di maggiore responsabilità, dal momento che dovrà programmare, coordinare e indirizzare gli interventi sociali, verificandone l'attuazione.

Regione, Comuni, terzo settore e organizzazioni sindacali, attraverso lo strumento della redazione dei Piani di zona, inoltre, concorreranno alla programmazione e al coordinamento degli interventi mettendo al centro le necessità degli utenti.

Inoltre la formazione realizzata da FederSanità a beneficio degli uffici dei Comuni da un lato, e l'aggiornamento degli standard e dei requisiti da parte delle strutture socio assistenziali, permetteranno un innalzamento della qualità dei servizi, che sono già appositamente censiti, grazie all'iscrizione e autocertificazione da parte delle strutture nella piattaforma regionale, e trasferiti ad ogni ambito. Nelle prossime settimane, così come concordato con il tavolo del terzo settore che ha accompagnato tutto il processo di redazione della riforma, si apporteranno nuove modifiche migliorative al regolamento che disciplina il nuovo ordinamento al fine di semplificare le procedure, garantire una maggiore condivisione tra le parti interessate e, quindi, una migliore applicazione».

E poi da ultimo due incredibili affermazioni:

La prima è che “questo passaggio di competenze (è stato) fortemente voluto dal presidente della giunta Oliverio.

La seconda è che “questo passaggio di competenze permetterà un alleggerimento della macchina regionale con conseguenti benefici per i cittadini calabresi”.

Ecco questa è la sostanziale verità, e cioè che meno intervene la regione e maggiori benefici avranno i calabresi.

Paolo FIORELLO, 36 anni maresciallo la Stazione dei carabinieri di Pizzo Calabro si è sparato con un colpo di pistola nel suo ufficio.

Stamattina incontro davanti al bar dei Cappuccini un amico carabiniere che, addolorato, mi dice: “E’ una notizia di un’ora fa. Il comandante della stazione di Pizzo si è sparato un colpo di pistola alla testa”

Poi mentre si allontanava si è lasciato sfuggire tutta la sua tremebonda amarezza sussurrando “ E noi facciamo sfilate a cavallo”

Avrei voluto pensarle e dirle io queste parole che sembrano il segno della solitudine nella quale versano probabilmente tutte le forze dell’ordine, ma soprattutto, penso, i carabinieri.

Poi leggiamo che “Ha raggiunto la caserma, ha varcato la porta del suo ufficio, ha estratto l’arma d’ordinanza e ha premuto il grilletto. Ha deciso così di porre fine alla sua giovane vita il comandante della Stazione di Pizzo Paolo Fiorello: aveva soli 36 anni. Dal 2011 era al comando dei carabinieri di Pizzo. Sotto la sua guida sono state messe a segno diverse operazioni che hanno fatto sentire sempre più al sicuro la città turistica vibonese. Comunità che oggi si sente orfana di un figlio.

Conosciuto e ben voluto, il comandante Fiorello partecipava a tutte le iniziative sociali e culturali. Il 5 giugno scorso, durante la festa dell’Arma, aveva ricevuto dal comandante regionale un encomio per avere arrestato un malvivente mentre stava tentando una rapina in una tabaccheria. L’insano gesto poco dopo le 8.

Uno sparo chiaramente udito dai colleghi che erano in caserma.

Subito accorsi al piano terra dell’edificio, hanno trovato il loro comandante con il capo chino e ancora l’arma in pugno.

Una scena drammatica anche ai medici del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del sottufficiale.

In contrada Sant’Antonio si sono precipitati il comandante provinciale Gian Filippo Magro e il capitano della Compagnia di Vibo Piermarco Borettaz.

Sul posto anche il medico legale per i rilievi. Intanto la Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo d’inchiesta per chiarire ogni aspetto di una tragedia che al momento non ha un perché e che lascia senza parole.

Appresa la notizia il sindaco Pizzo Gianluca Callipo ha espresso il suo cordoglio anche a nome della città.«La comunità di Pizzo è sconvolta dalla notizia della morte del maresciallo Paolo Fiorello - ha scritto il primo cittadino -. Notizia che ho appreso mentre sono lontano da Pizzo per impegni istituzionali legati alla mia attività in Anci. Tutti noi avevamo grande rispetto, stima e affetto per questo giovane servitore dello Stato che ha sempre interpretato il suo ruolo con umanità e autentico senso del dovere.

La disponibilità e l’efficienza del comandante Fiorello - ha aggiunto Callipo - ne facevano un punto di riferimento imprescindibile per i cittadini e l’amministrazione comunale, con la quale c’è sempre stato un rapporto di grande sinergia. La sua scomparsa rappresenta dunque una grande perdita per l’intera città, letteralmente annichilita da questa tragica notizia».

Quindi il primo cittadino conclude: «A nome dell’intera cittadinanza, porgo le più sentite condoglianze ai familiari del maresciallo Fiorello, ai Carabinieri della Stazione di Pizzo, al comandante della Compagnia di Vibo Valentia, il capitano Piermarco Borettaz, e al comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Gianfilippo Magro».

Parole che il caso impone, parole anche inutili.

Nessuno ci piegherà il perché, quello che il giovane comandante ha passato nei suoi silenzi fino al momento dello sparo.

Occorre intervenire per tempo. Prima che succedano queste disgrazie facendo costanti intervento preventivi di specifici specialisti.

Le nostre forze dell’ordine sono lo STATO, basta allora con questo suicidi che possono essere sicuramente il segno che qualcosa non va.

La Rivoluzione delle Seppie CROSSINGS

Sabato, 01 Luglio 2017 17:59 Pubblicato in Belmonte Calabro

Dal 3 al 13 luglio a Belmonte Calabro, Cosenza, si terrà Crossings, un evento di innovazione culturale e sociale che cerca di qualificare due fenomeni come lo spopolamento dei borghi e l’immigrazione vista non come situazione di criticità ma come opportunità.

L’evento è una rassegna internazionale di arte, architettura, musica, sport, teatro, cinema, in cui artisti, registi, attori, musicisti, architetti, cuochi, stilisti e artigiani incontrano i lettori, i cineasti, gli sportivi, gli anziani, i giovani e gli studenti, leggendo, dibattendo delle loro opere in una numerosa serie di eventi che impegna tutta la città per dieci giorni.

L’iniziativa è la conseguenza di un laboratorio estivo organizzato dal gruppo le Seppie a luglio 2016 presso la residenza artistica l’Ex Convento a Belmonte Calabro, in collaborazione con la London Metropolitan University.

Il laboratorio ha dato vita a una classe di ricerca sulla Calabria presso la London Metropolitan University creando sei progetti che si concentrano su temi che riguardano l'abbandono dei villaggi italiani e il crescente bisogno di integrare i rifugiati che arrivano sulla costa meridionale.

Il compito degli studenti è stato quello di esaminare, capire, sviluppare e costruire iniziative culturali attraverso e all'interno della città di Belmonte.

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