
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Amantea: Decine di contravvenzioni per l’uso del casco non omologato.
Lunedì, 03 Luglio 2017 09:53 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaAbbiamo parlato della presenza in Amantea di pattuglie speciali di carabinieri che hanno esercitato un forte controllo sulla città.
Ci è mancato, però, di segnalare che tra i vari effetti di questa presenza va evidenziato il sequestro di decine di caschi non omologati.
Come nota l’art. 171.del CdS dispone dell’ Uso del casco protettivo per gli utenti di veicoli a due ruote, obbligando all’obbligo di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme ai tipi omologati, in conformità con i regolamenti emanati dall'Ufficio europeo per le Nazioni Unite - Commissione economica per l'Europa e con la normativa comunitaria.
E così decine e decine di conducenti con caschi non omologato sono stati fermati e contravvenzionati con una sanzione che va da euro 81 a euro 326.
A questa sanzione pecuniaria consegue anche il fermo amministrativo del veicolo per sessanta giorni ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI.
Anzi quando, nel corso di un biennio, la violazione è ripetuta il fermo del veicolo è disposto per novanta giorni.
A tutto aggiungiamo, infine, la decurtazione di 5 punti dalla patente.
La custodia dei veicoli è stata affidata ai proprietari dei motoveicoli.
Ed infine va precisato che i caschi sono stati tutti soggetti al sequestro ed alla relativa confisca, ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI.
Segnaliamo che finora abbiamo visto tanti caschi a scodella corredare le teste di noi ciclomotoristi senza che nessuno ci abbia mai fermati, al punto che ci apparivano legittimi
Ricordiamo ai nostri lettori che il primo problema nell’acquistare un casco online è proprio questo: l’omologazione.
Per essere utilizzabile in Europa un casco deve essere omologato secondo le procedure europee. Ciò significa che all’interno del casco ci deve essere l’etichetta con la lettera “E” cerchiata e la relativa indicazione del numero di omologazione(vedi prima foto).
Ogni numero corrisponde a uno stato europeo.E1 Germania – E2 Francia – E3 Italia – E4 Paesi Bassi – E5 Svezia – E6 Belgio – E7 Ungheria – E8 Cecoslovacchia – E9 Spagna – E10 Jugoslavia – E12 Austria – E13 Lussemburgo – E14 Svizzera – E16 Norvegia – E17 Finlandia – E18 Danimarca.
Ecco qualche casco non omologato.
ed infine un casco per gattino...
Etichettato sotto
Evviva quella Italia meravigliosa che ancora esiste!
Domenica, 02 Luglio 2017 17:26 Pubblicato in ItaliaDifficile per non dire impossibile non commuoversi dinanzi a fatti che mostrano il segno di quella bontà infinita e soprattutto inusuale che ogni tanto si scopre in giro per la nostra terra italiana.
Ecco il fatto riportato da Gennaro Morra su Il mattino
“Bimbi malati di cancro ordinano la cena, la risposta della paninoteca è commovente.
È stata una cena speciale, quella consumata mercoledì sera dai piccoli pazienti del reparto di oncologia pediatrica del Vecchio Policlinico di Napoli.
A organizzarla per loro i volontari dell’associazione “Diamo una mano Onlus”, che da anni svolgono attività di animazione all’interno di quel reparto, cercando di rendere meno pesante la degenza ai bimbi ricoverati e offrendo un sostegno morale anche ai loro genitori.
L’idea era semplicemente di cenare tutti assieme lì, in ospedale, lasciando scegliere ai bambini cosa mangiare.
E loro avevano espresso il desiderio di ordinare dei panini da Puok Burger Store, una paninoteca del Vomero che, in poco più di un anno di attività, è già diventata un punto di riferimento per gli amanti del genere.
Così i ragazzi di D1M hanno preso le ordinazioni e le hanno inviate al locale, avvisando che poi sarebbe passato uno di loro a ritirare il tutto.
E quando Viviana, la ragazza deputata a prelevare la cena, ha fatto rientro in reparto, bambini e volontari non credevano ai loro occhi: «Arriva Vivi, con buste piene zeppe di panini, patatine, salse di tutti i tipi, e ci dà un bigliettino (quello in foto), ci siamo emozionati tutti – si legge in un post pubblicato ieri sulla pagina Facebook dell’associazione –.
Ma non perché non ci abbia fatto pagare nemmeno un euro, o perché ci abbia mandato il doppio di quello che avevamo richiesto, ma per il modo e soprattutto l'amore in cui quel gesto è stato fatto!!».
Al post sono allegate tre foto, una delle quali mostra lo scontrino su cui sono stati battuti tutti zeri e al centro è riportato un messaggio scritto a penna: «Che sia un momento di gioia. Staff Puok».
Un gesto che ha commosso i tanti utenti che seguono l’attività dell’associazione attraverso il social network, come si può leggere nei numerosi commenti che fanno seguito al post: «Grande gesto, la migliore medicina per l'anima........l'altruismo e la generosità!!!
Chi vive di questi gesti ha tutto da raccogliere per quello che semina!!! Clonate queste persone che ne abbiamo un bisogno vitale!!!», scrive Lino.
Invece, Luisa commenta così: «Che bello mi sono emozionata, non ci sono parole x descrivere la vostra bontà».
E Franco si ripropone di far visita al locale prossimamente: «Appena torno a Napoli vado da Puok».
NdR.Appena ci sarà possibile non faremo anche noi!
Etichettato sotto
Milano: Scoperta piantagione di marijuana in un campo di mais
Domenica, 02 Luglio 2017 16:57 Pubblicato in ItaliaE’ un campo di oltre due ettari appartenente al comune di Milano.
Il campo è da anni affittato ad un’azienda agricola, che , però si dichiara estranea.
La incredibile scoperta è stata fatta dagli agenti del commissariato di Rho Pero.
Nel terreno, che affaccia sulla tangenziale Ovest e sorge tra via Ghisolfa di Rho e via Silla del capoluogo, i poliziotti hanno infatti trovato una vera e propria piantagione di marijuana, il cui proprietario è - ad ora - ignoto.
A portare alla luce la piantagione è stato il buon occhio di un agente, che - di passaggio accanto al campo - ha notato, tra le tante piante di mais presenti, una con foglie decisamente differenti.
Ai poliziotti è bastato un rapidissimo controllo per trovarsi di fronte a cinquanta piante di marijuana, tutte ormai alte un metro e mezzo e ben nascoste tra la piantagione di mais.
Il campo - spiega il commissariato di Rho in una nota - è stato isolato e le piante sono state disseminate e sottoposte ad un accurato processo di conservazione in attesa di essere analizzate e sottoposte a sequestro penale.
Gli stessi agenti hanno subito sentito i titolari dell’azienda agricola che gestisce il campo - una famiglia di Rho che lo utilizza per la coltivazione di cereali -, che hanno giurato di non saperne nulla di quelle piante di marijuana.
Il terreno, in effetti, non è recintato e chiunque può avere libero accesso al campo.
Ora le indagini continuano per identificare chi sia stato a piantare e coltivare la marijuana.