Perviene e pubblichiamo il seguente comunicato stampa sella Polizia Provinciale di Cosenza.
Si è conclusa il 30 gennaio scorso la stagione venatoria 2013/2014. Il bilancio del lavoro svolto dalla Polizia Provinciale di Cosenza nei servizi miranti alla prevenzione e repressione dei reati in materia di caccia, è più che positivo.
Dal 1° settembre 2013, giornata di pre-apertura della stagione, sono state impiegate circa 1060 pattuglie per un totale di 2260 agenti.
Sono stati effettuati 1705 controlli sui cacciatori durante lo svolgimento dell’attività venatoria in tutto il territorio provinciale. Sono state elevate 104 sanzioni amministrative e denunciate all’Autorità Giudiziaria 18 bracconieri per violazioni della Legge 157/92 e del Calendario Venatorio Regionale 2013/2014.
Importanti sono state le operazioni che hanno portato alla denuncia a piede libero di molte persone provenienti da altre regioni, specie residenti nel nord, che qui vengono a praticare il cosiddetto “turismo venatorio” in maniera scorretta e, spesso purtroppo, illecita, abbattendo innumerevoli esemplari di fauna protetta e particolarmente protetta per i quali la caccia è vietata, oppure utilizzando mezzi non consentiti come, ad esempio, i richiami elettromagnetici riproducenti il canto degli uccelli.
A coadiuvare la Polizia Provinciale nel controllo del territorio, anche le Guardie Volontarie Venatorie, il cui lavoro è coordinato dalla stessa Polizia Provinciale ed è stato di aiuto per combattere i fenomeni criminosi legati alla caccia. I volontari hanno inflitto 25 sanzioni amministrative ed hanno collaborato alla denuncia di alcuni cacciatori.
Durante le operazioni portate a termine dagli ufficiali e dagli agenti della Polizia Provinciale, anche innumerevoli sequestri di armi, munizioni, fauna abbattuta e mezzi di caccia illeciti, tra i quali: 19 fucili, 1244 cartucce, 15 capi di volatili abbattuti e 24 richiami acustici elettromagnetici.
Particolare attenzione è stata dedicata, dal personale specializzato del Nucleo Ittico – Venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza, coordinato dal Comandante, dott. Giuseppe Colaiacovo e, nello specifico, dal Responsabile della I Sez. Comando, Isp. Giuseppe Raimondi, a tutte quelle aree giudicate “sensibili”, come quelle ricadenti nei Parchi Nazionali della Sila e del Pollino, all’interno delle quali è vietato l’esercizio dell’attività venatoria ma, non di rado, sono stati commessi reati in tal senso.
La Polizia Provinciale di Cosenza continuerà ad essere presente in maniera capillare su tutto il territorio, al fine di monitorare, prevenire e combattere gli illeciti legati all’esercizio distorto dell’attività venatoria e, in generale, contribuirà costantemente, come fatto fin dalla sua istituzione, nel 2005, a porsi, quale obiettivo primario, la tutela dell’ambiente e di tutto il patrimonio faunistico.
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.
Congresso regionale del Partito Democratico e nuovo governo per la Regione Calabria. PIRILLO sostiene la candidatura di Ernesto MAGORNO: con lui supereremo finalmente la fase commissariale e rilanceremo il Partito a livello regionale. Abbiamo bisogno di un PD che sappia guadare a 360 gradi sui territori, interpretando le esigenze di sviluppo tradite in questi anni di Governo SCOPELLITI.
È quanto ha dichiarato l’eurodeputato PD Mario PIRILLO intervenendo a Paola al dibattito pubblico sul futuro del PD calabrese a sostegno della candidatura di Ernesto MAGORNO in vista dell’importante giornata congressuale di DOMENICA 16.
Il primo passo da compiere – ha scandito PIRILLO – è la fine della gestione commissariale. Con la candidatura di MAGORNO – ha continuato – ci sono tutti i presupposti per rilanciare il partito a livello regionale e provinciale. Abbiamo bisogno di un partito che guardi a 360° su tutti i territori e che offra alternative credibili rispetto ad un governo regionale che, come è ormai evidente a tutti, sta facendo acqua da tutte le parti.
Un segretario come MAGORNO – ha concluso PIRILLO – per l’esperienza che egli ha maturato in questi anni può dare riscontri positivi alle attese del Pd e della Calabria.
Il Pd in Calabria non c’è – ha esordito MAGORNO. Ci sono alcuni territori, paesi e città come Paola dove c’è una sezione aperta e dove si lavora. Il Partito Democratico calabrese – ha affermato – non è mai nato. È commissariato sin dalla sua costituzione, in Calabria. Qui è arrivato un commissario, da professore e se ne è andato, alla fine, da deputato!
Dobbiamo trovare un modo per costruire il PD calabrese, soprattutto per fare in modo che questo nuovo partito sia il motore della prossima colazione del centro sinistra per battere SCOPELLITI. Questo è il compito che abbiamo.
È quello di fondare – è andato avanti il candidato renziano alla segretaria calabrese – un partito sui valori: quelli della solidarietà e dell’unità dei democratici calabresi. Credo che solidarietà e unità – ha continuato MAGORNO – siano i termini ed il metodo che dovranno accompagnarci nel futuro del Partito Democratico calabrese.
Anche da postazioni e posizioni diverse dobbiamo adesso ritrovarci insieme per iniziare, anche nella nostra Regione, un nuovo corso del partito e della Politica. PAOLA (Cs), Lunedì 10 febbraio 2014 –
Sarà presentato venerdi 7 febbraio il libro inchiesta “Al di là della mala. Quando la ndrangheta centra poco o niente” di Silvio Messinetti e Claudio Dionesalvi, edito da Coessenza.
I rifiuti scaricati nella Valle del fiume Oliva, gli operai della Marlane di Praia ammalati di tumore, la diga dell’Alaco e i laghi della Sila nelle mani delle multinazionali, i progetti dell’Enel sul Pollino e Rossano, l’elettrodotto di Montalto, le inchieste sulle pale eoliche, le vaste aree contaminate tra Crotone e la piana di Sibari, la new town di Cavallerizzo, il business dei rifiuti, la rivolta di Donnici, il progetto di metropolitana tra Cosenza e Rende, il sangue e il sudore di migliaia di precari e migranti calabresi sfruttati tra i call center e i terreni agricoli. Di tutto questo, e molto altro, si parlerà venerdì 7 febbraio, alle ore 17,30, nella sala “Gullo” della Casa delle Culture di Cosenza, in occasione della presentazione del libro di Silvio Messinetti e Claudio Dionesalvi, edito da Coessenza: “Al di là della mala. Quando la ‘ndrangheta c’entra poco e niente”
Ne diamo anche noi notizia.
Ma riteniamo sia indispensabile fare tesoro della recensione di Mattia Gallo quando ricorda che “ Pensare che il problema principale della Calabria sia il fenomeno criminale della Ndrangheta, vuol dire andare completamente fuori strada”.
Impossibile non essere d’accordo.
Impossibile non cogliere ed affermare sempre che la ‘ndrangheta è forte là dove lo Stato è debole.
Impossibile non ricordare quello che diceva Piperno e cioè che la ndrangheta è un tassello della nostra società, non slegato da altri.
Ma oggi un altro male si aggiunge a tutti gli altri che stanno distruggendo la Calabria, un male chiamato ipocrisia, la ipocrisia di sapere la vera verità ma di diffondere la falsa verità, solo al fine di intimidire, terrorizzare la società civile ignara ed ignorante per giungere ad obbiettivi irrealistici ed irrealizzabili magari per apparire o soltanto per lavarsi la coscienza resa sporca dalla odierna improvvisazione a fronte della antica dimenticanza.