
“ La bimba è morta”.
E’una frase che nessuno mai vorrebbe pronunciare e nemmeno sentire.
Tanto più quando si tratta di una bambina piccolissima ed indifesa.
Cloe Grano, si chiamava, ed è morta ieri martedì 22 aprile a Napoli dove era stata ricoverata sabato 19 aprile in gravi condizioni.
E’ l’11 aprile quando Cloe comincia a sentirsi male . Febbre e vomito.
I genitori sentono il proprio pediatra che li indirizza al pronto soccorso.
Accompagnano la bambina al pronto soccorso.
Stando al racconto dei genitori I medici avrebbero sottovalutato il caso.
Non una ma più volte Cloe è stata rimandata a casa con l'affermazione che non si trattava di nulla di grave
Poi lo stato di salute della bambina si aggrava , il suo cuore si ferma per qualche minuto, c' è bisogno di rianimarla.
Poi il ricovero d’urgenza a Napoli, al Santobono.
A Napoli Cloe è stata sottoposta ad intervento chirurgico " Ho visto i medici piangere" dice il padre.
Ma i sanitari non nutrono molte speranze " mi hanno detto di affidarmi a Dio"- ripete il padre con la voce incrinata. " La nostra prima figlia- conclude Dino- la nostra ragione di vita"
La madre ha gli occhi lucidi e non trova le parole.
Ora i giovani genitori si sono rivolti alla Procura della Repubblica ed hanno presentato un esposto.
Vogliono giustizia
Non solo per Cloe ma per tutti i bambini che come Cloe possono morire perfino lontano da casa e senza nemmeno sapere il perché.
Lo sciopero aveva una qualche valenza quando fermava la produzione e faceva perdere soldi al padrone.
E faceva paura quando era generale e fermava i servizi creando problemi alla società
Poi dopo gli eccessi di scioperi la loro sterilità.
Quando a proclamare lo sciopero è un giornale che da tempo incontra le difficoltà di tutta la stampa( nessuno escluso, nemmeno le grandi testate) si avverte la solitudine dei giornalisti e di tutti coloro che vi lavorano.
Sono tempi difficili per tutti.
Tanto difficili che la gente non ha i soldi e nemmeno la voglia di comprare i giornali. Si accontenta della locandina che i giornalai affiggono sulla porta. Al più vanno a prendere il caffè al bar e danno un’occhiata al giornale che il barista pone a disposizione dei clienti.
Al più sarà una locandina in meno ogni giorno, si dicono in molti.
Ma non è così
Ogni giornale “libero” che chiude è una voce in meno contro i poteri
Il giornale ahimè è in liquidazione. Ed il liquidatore non ha chiarito nessun punto degli interrogativi posti la scorsa settimana a proposito della situazione economica del giornale e del rispetto del pagamento delle spettanze a redattori e collaboratori. Lo dice il CDR.
E poi , insieme al direttore Luciano Regolo, aggiunge la preoccupazione che la testata possa finire proprio nelle mani della stessa persona che ha cercato di censurarla e sulla quale è in corso, per il blocco della rotativa nella notte del 18-19 febbraio, un’inchiesta della magistratura.
Di fronte a questa inaccettabile eventualità e in attesa dei chiarimenti già richiesti proclamiamo tre giorni di sciopero a partire da oggi.
AUGURI e Buona Pasqua alla vs famiglie.
(ANSA) - RENDE (COSENZA), 15 APR - Un ragazzo, E.R., di 26 anni, è morto ed altre tre persone sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto a Rende. Il ventiseienne era alla guida di un'Alfa 147 che, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrata con una Opel Meriva. Nell'incidente sono rimaste coinvolte anche una Smart ed un Fiat Doblò. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Rende, i vigili del fuoco ed il personale del servizio 118.