
9 anni e 3 mesi la condanna per Padre Fedele Bisceglie
6 anni e 3 mesi la sentenza per il suo segretario Antonio Gaudio
Queste le sentenze pronunciate Corte di Appello di Catanzaro a fine 2013.
Il processo d'appello era iniziato con la denuncia della « scarsa attendibilità della denunciante che l'ha vista coinvolta, nelle more di questo processo, in ben altri tre episodi di violenza sessuale ad opera di ignoti».
Ma il sostituto procuratore generale Raffaella Sforza ha chiesto la conferma della sentenza emessa in primo grado perchè la ricostruzione della suora «è priva di contraddizioni e salti logici ed espone con coerenza, logicità e lucidità tutti gli episodi cristallizzati nei diversi capi di imputazione».
A nulla sono valse le preghiere di padre fedele che rosario in mano ha costantemente dichiarato la propria innocenza
E così è andata. In tutto questo tempo padre Fedele – che ha partecipato a ogni udienza dei due processi con il Rosario in mano – si è sempre dichiarato innocente, definendosi vittima di un complotto
Da qui il ricorso in Cassazione
La data della decisione era gi stabilita per dicembre 2013 , data poi rinviata per «impedimento di un consigliere».
Oggi 1 aprile la sentenza.
Come dice qualcuno “ è più facile trattare con la ‘ndrangheta” che con la politica.
Ci offende una affermazione simile. Come calabresi, come Italiani.
Ma come con i politici dobbiamo far finta di crederci.
Poi, talvolta, ecco i miracoli. Ecco che arrivano i politici ai quali cresce l’aureola e si inventano la qualità di Santo
Succede a Forza Italia il cui capogruppo dichiara di avere pronto il piano per salvare la Calabria dai rifiuti.
Strano che Forza Italia se ne accorga solo adesso.
Molto strano.
Chiariamo che si tratta di un piano per la provincia di Cosenza.
Ed il capogruppo Ennio Morrone dichiara che "Da sempre la provincia di Cosenza è stata tacciata di essere l'area meno attrezzata della regione per affrontare il problema. Ed è per questo che ho voluto incontrare, unitamente ai miei consulenti, gli operatori del settore per avviare un attento studio sulle criticità e sulle potenzialità esistenti in modo da affrontare, e tentare di risolvere, la questione. Dopo una lunga ed articolata analisi si è giunti alla conclusione che, con un adeguato e puntuale piano d'emergenza, si possono smaltire le 750 tonnellate giornaliere prodotte proprio dalla provincia di Cosenza nonché risparmiare, rispetto gli attuali costi, qualcosa come il 40 per cento, creando al contempo circa 500 nuovi posti di lavoro".
Ecco il miracolo. Non solo si smaltiscono i rifiuti , ma si risparmia rispetto agli attuali costi e si inventa occupazione. Se non è un miracolo questo!
Ma allora finora si è sperperato ? Ma allora finora sono state fatte pagare tariffe inaccettabili ed illegittime? E chi ne porta la responsabilità? A chi bisogna chiedere il rimborso?
Ovviamente conclude Morrone "La proposta non appena perfezionata verrà portata all'attenzione delle istituzioni deputate, dunque sia all'assessorato regionale all'Ambiente che alla Prefettura di Cosenza che stabiliranno poi, come loro competenza vuole, azioni e tariffe da porre in essere. Occorre tuttavia, che ci sia una precisa volontà istituzionale di risolvere finalmente l'annosa problematica tramite impegno, lavoro e concertazione”.
Finora soltanto una prima cosa sembra certa e cioè che sembra sia saltata la gara per portare i rifiuti all'estero.
Che ci crediate o meno non importa, ma sembra che la commissione, che doveva giudicare l’unica domanda che ha partecipato al bando internazionale, abbia rilevato che una delle società riunite nell’associazione temporanea di imprese non aveva l’iscrizione alla Camera di Commercio. Un cavillo burocratico?
E quindi i prossimi mesi saranno da incubo.
Poi a luglio Pianopoli sarà satura ed i rifiuti resteranno per strada pronti a far fare bella figura a tutti i comuni che non fanno la raccolta porta a porta. Benvenuti turisti.La Calabria vi aspetta!
L'Ora della Calabria sta per chiudere i battenti.
È una notizia che non avremmo mai voluto scrivere, eppure è così. Così scrive il Comitato di redazione
Ci rivolgiamo, pertanto, agli imprenditori liberi, onesti, coraggiosi, non compromessi con la politica, che hanno voglia di dar voce a un pensiero indipendente: c'è ancora in Calabria qualcuno con queste caratteristiche, disposto a sposare un progetto di informazione libera come il nostro?
Si dice spesso che quando muore un giornale muore anche un'Idea.
C'è ancora in Calabria qualcuno con un'Idea?
C'è ancora qualcuno disposto a difenderla?
Se sì, che si manifesti al più presto.
NdR Ci sono giornali che aprono e giornali che chiudono.
Quando chiudono si perde lavoro e si perde un pezzo di informazione, di democrazia, di libertà.
Il problema è che mentre i piccoli giornali “muoiono”, i grandi sopravvivono a spese dello Stato.
Ecco l’elenco: http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma2.pdf
Un piccolo esempio? Certo. Ecco la Top ten del 2012:
- Avvenire: 4.355.324 di euro
- Italia Oggi: 3.904.773 di euro
- L'Unità: 3.615.894 di euro
- Il Manifesto Quotidiano Comunista: 2.712.406 di euro
- Cronaca qui.it: 2.361.897 di euro
- La Padania: 2.001.468 di euro
- Il Foglio: 1.523.106 di euro
- Il Corriere Mercantile: 1.434.850 di euro
- Europa: 1.183.113 di euro
- Il Secolo d'Italia: 992.804 di euro
Ma ci sono 136 piccole testate che ricevono contributi. Questo è l’elenco
http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma32012.pdf
Qualche dato sintetico? Eccovelo:
L’Amico del Popolo 67.710 euro
Il biellese 121.326,7 euro
Car audio & FM 107.356
Eco del Chisone 118.829,
Famiglia cristiana 142.069,
Il Giornalino 136.708,
Tribuna economica 139.389,
In sostanza parliamo di 137 milioni di euro per il 2013 e di 175 milioni di euro per il 2014.
Praticamente giornali di Stato che fanno concorrenza sleale a chi non riceve contributi .
Alla faccia della libertà di stampa.
Ed a non volere i contributi è solo M5S!