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E’ un PD duro a morire quello di D’Alema.

Un PD fatto non da uomini della base ricchi di valori etici, morali, ma da “potenti” che continuano a raccomandarsi l’uno con l’altro per sopravvivere.

Tra tutti D’Alema, il primo post comunista che assurse a presidente del Consiglio dei Ministri, l’uomo dei bombardamenti in Serbia, la conferma che qualunque governo abbia l’Italia essa è uno stato che subisce le decisioni dei “centri di Poteri” ad essa estranei ( vedi Cossiga su http://www.cartesio-episteme.net/ribalton.htm)

D’Alema colui che sopravvive ma che perde politicamente dappertutto.

Oggi D’Alema gira presentando i suoi libri( da poco c’era stato anche Antonio Bassolino) "Non solo euro. Democrazia, lavoro, uguaglianza. Una nuova frontiera per l'Europa."

Ed ovviamente per mantenersi in forma nelle sue predizioni ha affermato che:

" Il pd ha le carte in regola per tornare alla guida della Regione" ( voleva dire che il centro destra è spaccato che non è un pericolo per la sinistra);

e poi che

“Per le regionali bisogna che si voti al più presto. Prima finestra utile è novembre. No al vuoto democratico sarebbe un vulnus per le istituzioni. La Calabria ha bisogno di una guida” ( anche lui pensa che la Calabria ha bisogno di un governo! Incredibile)

ed infine ha affermato che

“ In Calabria si faranno le primarie se ci saranno i candidati. Io non lo so, non dipende da me”( chissà se avrebbe voluto che dipendesse da lui?)

La conclusione è stata che "In questo momento la personalità di maggiore spicco è Mario Oliverio anche per la sua esperienza di governo. Si presenta come personalità forte.”.

Una affermazione che conferma la logica del PD del potere , della sopravvivenza dei potenti che in equilibrio instabile e precario tentano di sopravvivere a se stessi.

Nessuno si sorprenda se M5S vincesse in Calabria alle prossime regionali!

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I PEBA.

Peba sta per Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

Quando nascono.

Nasce nel lontano 1986 con la legge 41/86 il cui ’articolo 32 (comma 21 e comma 22), si legge:

«21. Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, numero 384, dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge.

22. Per gli interventi di competenza dei comuni e delle province, trascorso il termine previsto dal precedente comma 21, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nominano un commissario per l’adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche presso ciascuna amministrazione».

Una legge poco applicata.

Sono passati 28 anni e la provincia di Cosenza presenta il suo PEBA. Il bello è che se ne vanta! Certo altri comuni e province non hanno nemmeno adottato i PEBA ma forse sarebbe stato bene adottarlo senza tanto clamore, senza vantarsi dopo essere stati omissivi per quasi 30 anni. Purtroppo si sa che taluni politici si vantano anche di questi inaccettabili ritardi

Cosa fare

Nella disperata e forse inutile attesa di una classe politica e burocratica sensibile ai diritti di chi ha non ha la possibilità di salire le scale e di scendere da alti marciapiedi non resta che denunciare tutti i casi di inosservanza. A tal proposito ricordiamo che la Pretura di Firenze con una propria sentenza riconobbe «l’omissione o rifiuto di atti d’ufficio (art. 328 del Codice Penale e LS 28 febbraio 1986 n. 41 art. 32) per il Sindaco» che non aveva «varato ed approvato il Piano di abbattimento delle Barriere Architettoniche per i portatori di handicap negli edifici pubblici entro il termine di un anno dall’entrata in vigore della legge n.41/86».

Da dove cominciare

Dalla Legge Quadro 104/92 sulla disabilità che ha ampliato la materia di competenza stabilendo nel suo articolo 24 (comma 9), che «i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986» devono essere «modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate».

Il PEBA ad Amantea.

Non ne parliamo. Basta guardare i marciapiedi, anche se ne esistono sono spesso talmente occupati da essere inutilizzabili per gli handicappati. Ma nessuno vede.

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Una indagine durata un anno e mezzo iniziata a fine 2012.

Una attività investigativa di altissima tecnologia con captazione e successiva elaborazione di dati atti a dimostrare tutti gli altri elementi investigativi raccolti.

A condurla la Compagnia della Guardia di Finanza di Cosenza che ha notificato un avviso di conclusione di indagini, in cui viene contestato il reato di usura.

A coordinarla i Pubblici Ministeri Giuseppe Francesco Cozzolino e Giuseppe Cava.

Inquisita una coppia di insospettabili giovani coniugi cosentini.

Una vicenda incredibile

Alla base un prestito di soli 1700 euro

Interessi quasi fino al 200%

La vittima dell’usura infatti sotto la pressione di minacce , intimidazioni e ritorsioni aveva dovuto restituire finora solo per interessi ben 3.900 euro.

Gli usurari pretendevano il versamento del capitale originario in una unica soluzione, cosa praticamente impossibile viste le precarie condizioni economiche dell’usurata.

Ora il processo darà chiarezza dei fatti e comminerà la giusta sanzione agli usurari

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