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Evviva. Il carro carnevalizio di Amantea a Longobardi
Domenica, 18 Febbraio 2018 16:46 Pubblicato in Belmonte CalabroSi inverte il rapporto carnevalizio tra Amantea e Longobardi
Un tempo Longobardi ( e non solo Longobardi, ma anche Belmonte Calabro, Fiumefreddo Bruzio, eccetera) mandava i suoi carri carnevalizi ad Amantea
Ora è Amantea a mandare i suoi carri Longobardi.
Sembra rinascere il sodalizio intercomunale che, un tempo, fu foriero del grande carnevale consortile che si svolgeva ad Amantea e che attirava migliaia e migliaia di persone da tutta la Calabria
Come dire.
Se son rose fioriranno.
Intanto per il 2018 Amantea ha inviato il “suo” carro a Longobardi.
La foto conferma la soddisfazione dell’amministrazione comunale con i ragazzi del carro carnevali zio che hanno ringraziato gli sponsor e soprattutto l’amministrazione comunale
Si tratta di una novità.
Di una chicca
Il manifesto infatti pubblicizzava il carnevle di sabato 17 dicendo che avrebbero partecipato i carri di Fiumefreddo Bruzio.
Ed invece, sorpresa delle sorprese, ha partecipato anche l’unico carro di Amantea, per la gioia degli amministratori di Amantea .
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Amantea indifesa. Anche dai ladri
Domenica, 18 Febbraio 2018 13:25 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaErano le tre di stamattina 18 febbraio quando una Panda viene lanciata contro una vetrina sfondandola.
Così hanno rubato nel negozio di scarpe di Acquicella di IGI&co e Primigi
Hanno rubato solo la cassa, non la merce
La telecamera ha registrato tutto
I carabinieri hanno acquisito le immagini
I ladri avevano il volto coperto
Due stranezze
La prima è che sopra il negozio ci sono appartamenti i cui abitatori avrebbero potuto svegliarsi ed allertare almeno le forze dell’ordine
Ma gli appartamenti sono disabitati
Non è che i ladri lo sapessero , magari per essere abituali frequentatori di Amantea?
La seconda è che la panda che ha sfondato la vetrina sarebbe di proprietà del comune di Amantea e sarebbe stata rubata a Campora San Giovanni.
E’ come se qualcuno sia giunto a Campora ( magari da sud, magari da Lamezia terme) , abbia lasciato l’auto parcheggiata e si sia diretto verso Amantea con una auto pulita, come può essere pulita una vecchia auto del comune di Amantea
Salvo che i ladri non si siano divisi per fare più furti
I Carabinieri indagano
E c’è molto da indagare!
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La 'democrazia della rete' rischia di provocare più danni della lupara".
Domenica, 18 Febbraio 2018 09:34 Pubblicato in CosenzaCosenza - "Ho il timore che la 'democrazia della rete' di cui si parla con orgoglio ormai in tutto il mondo, alla fine rischi di provocare più danni di quanto non ne provocasse ai miei tempi, io ancora giovane sacerdote nella provincia di Reggio Calabria, l'urlo della lupara".
Lo afferma, in una lettera aperta, l''ex arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, tornando sulla vicenda della donna che ha raccontato alla trasmissione "Le Iene" di avere avuto una relazione con un prete che poi l'avrebbe indotta ad abortire, così come avrebbe fatto lo stesso mons. Nunnari, all'epoca vescovo in carica.
“Ormai sono vecchio abbastanza - scrive mons. Nunnari - per non temere più nulla, ma questa mattina per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovato costretto a varcare il portone principale della Procura della Repubblica di Cosenza per denunciare le aggressioni subite in queste ore.
Aggressioni ingiuste, fuori da ogni regola deontologica, pesanti come proiettili, che entrano nella vita di un uomo in maniera dirompente, devastando e distruggendo quel poco di quiete che la vita ancora ti riserva.
Mi sono chiesto mille volte in queste ore, perché così tanta cattiveria?
Perché proprio io?,
Perché proprio ora?
Che male avrò fatto davvero per meritare una campagna così denigratoria e pesante?
Questa mattina sulla rete è comparso il post di un signore di Cosenza che propone per me l'isolamento a Porto Cervo.
Cosa c'entra la mia vita con tutto questo?
Credo di essere stato un buon prete.
Credo di aver servito la causa del Signore fino in fondo, dall'inizio fino alla fine.
Mi sono sempre considerato un 'Vescovo per caso', ma anche da Vescovo non ho fatto altro che pregare per il mio popolo, aiutare la mia gente, dare voce e correre incontro a chi in Calabria non ha mai avuto voce".
"In questa vicenda umana, dolorosissima e tragica - dice ancora l'ex arcivescovo - non c'è nulla che possa chiamare in causa la mia responsabilità di uomo e di pastore della Chiesa.
E per dimostrare le mie ragioni e la mia assoluta buona fede questa mattina ho chiesto l'aiuto della Giustizia”.
“Al Procuratore della Repubblica – aggiunge - ho chiesto di andare fino in fondo perché giustizia prevalga, perché verità sia fatta, sulle mille insinuazioni e accuse che continuano a piovermi addosso.
Il solo vero conforto di queste ore sono le centinaia e centinaia di attestazioni di stima e di rispetto che ricevo, e di questo non finirò mai di dire grazie alla mia gente.
Che Dio mi aiuti a superare questa triste vicenda.
Prego Dio perché illumini anche la ragione e il cuore di questa giovane donna, ne rafforzi la volontà di elaborare il lutto, per alleviare il dolore dell'anima, per le decisioni prese tanti anni fa, quando ancora era molto giovane e inesperta”.