Redazione TirrenoNews
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Il Comitato carnevale scrive al sindaco Pizzino
Mercoledì, 21 Febbraio 2018 08:07 Pubblicato in PoliticaRiceviamo e pubblichiamo:
Caro Sindaco,
dopo il comunicato diffuso dall’ Amministrazione Comunale di Amantea in merito all’ organizzazione dell’edizione 2018 del Carnevale e ai rapporti con il Comitato,
avevamo sperato, molto ingenuamente, in un “chiarimento” nella tua qualità di primo cittadino della nostra comunità.
Sollecitiamo ora questo chiarimento anche alla luce di quella che è stata l’edizione del Carnevale di Amantea del 2018.
In tutta sincerità, speravamo in qualcosa di molto meglio che potesse tenere, comunque, “alta” la reputazione del nostro Carnevale soprattutto fra i tanti spettatori fuori Amantea. Senza giri di parole, non avevamo condiviso il programma che intendeva realizzare l’Amministrazione Comunale – e realizzato forse ancora peggio delle nostre previsioni - pur avendo offerto la nostra disponibilità nell’organizzazione.
Le conseguenze più nefaste di questo insuccesso sono le divisioni che si sono create fra l’Amministrazione e quanti hanno finora portato avanti questa manifestazione.
Riteniamo che le tue parole dal palco dell’invito alla collaborazione suonino del tutto stonate quando l’Amministrazione cerca di appropriarsi di un evento partorito e realizzato dalla capacità e dall’impegno di tanti cittadini che poi vengono tenuti in disparte o, addirittura, mortificati.
Quello andato in scena nel febbraio 2018 non è stato il “Carnevale di Amantea – Allegria di Calabria”, per la semplice ragione che sono mancate molte delle condizioni e molti altri fattori che hanno caratterizzato le precedenti 25 edizioni.
Permettendoci una battuta, il carnevale di quest’anno l’unica cosa in più che ha avuto rispetto al passato sono stati i costi a carico dell’Amministrazione….
Il Carnevale, oltre al contributo dell’Amministrazione Comunale (la manifestazione si è svolta comunque, anche quando è venuto meno il contributo finanziario del Comune...) si fonda sul lavoro di tantissimi volontari che sacrificano il loro tempo dando luogo alla loro capacità creativa.
Come ben sai, un buon amministratore dovrebbe, oltre che essere orgoglioso dei suoi cittadini attivi, sostenere e custodire le cose che sono diventate patrimonio dell’intera Città, e non creare steccati e divisioni.
Come Comitato organizzatore del Carnevale siamo, perciò, seriamente preoccupati del futuro del nostro Carnevale.
Faremo di tutto per non far disperdere questo patrimonio e siamo certi che la tua Amministrazione vorrà operare nella stessa direzione.
Pensiamo, infatti, che tu abbia fatto tesoro degli errori compiuti in questa occasione per non doverli ripetere in futuro.
Il rapporto con le associazioni ed i gruppi di cittadini e le categorie economiche è necessario non solo per l’organizzazione del Carnevale ma per ogni altra manifestazione che porta lustro, e risorse, alla nostra Città.
Tanto per non andare lontano, ad esempio, nel successo delle manifestazioni di quest’anno di Campora e Fiumefreddo non è assolutamente casuale la gestione e la presenza delle associazioni di volontariato.
Cogliamo questa occasione, per farti presente che, da tempo, oltre alla riorganizzazione del Comitato stesso, siamo in una fase avanzata di progettazione dell’organizzazione di un evento, al di fuori del periodo di Carnevale e dell’Estate, che, collegato al lavoro per il carnevale, riteniamo possa rappresentare un valido tassello alla vocazione turistica della nostra Città.
Ma per la sua realizzazione c’è bisogno, oltre al lavoro dei volontari, della partecipazione del Comune e delle categorie economiche.
Confidando in un tuo sollecito riscontro che possa rappresentare un’ampia apertura di prospettive per il futuro del “nostro” Carnevale, inviamo i nostri più cordiali saluti
Amantea, 20 febbraio 2018 Comitato Carnevale “G. Brusco” - Amantea
Gli 007 dell’intelligence lanciano l'allarme terrorismo: «Minaccia concreta in Italia»
Martedì, 20 Febbraio 2018 22:40 Pubblicato inLa relazione annuale dell'intelligence presentata oggi segnala «il pericolo rappresentato dagli estremisti homegrown, mossi da motivazioni e spinte autonome o pilotati da "registi del terrore"».
“In Italia – sostengono- la minaccia del terrorismo jihadista è «concreta ed attuale».
L’Italia è infatti «oggetto dell'attività propagandistica ostile di Daesh e continuano ad essere presenti nel suo territorio soggetti radicalizzati - tra i quali "islamonauti" italofoni - o comunque esposti a processi di radicalizzazione».
Oltre alle presenza di radicalizzati sul territorio, i servizi ricordano anche il «ruolo di rilievo che il nostro Paese da sempre occupa nell'immaginario e nella narrativa jihadista».
La relazione cita poi due casi «emblematici della forza persuasiva della propaganda jihadista, in grado di innescare derive violente in persone apparentemente integrate ma in realtà preda di instabilità emotiva e dissociazione identitaria o religiosa»: quello dell'italo-marocchino membro del commando responsabile degli attacchi di Londra del 3 giugno e quello dell'italo-tunisino che il 18 maggio a Milano ha aggredito un poliziotto nella stazione centrale.
Attenzione particolare viene riservata al fenomeno dei foreign fighters (la stima indica in 129 il numero di quelle che hanno avuto a che fare con l'Italia).
Nel 2017 non si sono tuttavia registrate nuove partenze dal territorio nazionale verso i teatri di guerra.
Gli 007 segnalano poi la propaganda ostile di Daesh che pubblica messaggi ostili anche in italiano e parla di «pressione di natura istigatoria», che ha «continuato a coniugarsi con l'attivismo di 'islamonauti italofoni e di italiani radicalizzati impegnati a diversi livelli: dal proselitismo di base a più significativi contatti con omologhi e militanti attivi all'estero, compresi foreign fighters e soggetti espulsi dall'Italia per motivi di sicurezza».
L'intelligence rileva infine che i processi di radicalizzazione, oltre che sul web avvengono in circuiti familiari di difficile penetrazione, in centri di aggregazione e nelle carceri, «fertile terreno di coltura per il virus jihadista, diffuso da estremisti in stato di detenzione».
L'intelligence rileva che mentre calano gli sbarchi dalla Libia (-34% nel 2017 rispetto a 2016), sono in aumento quelli che originano da Tunisia (+492% ) ed Algeria (+70%), segnalando che «rispetto agli arrivi dalla Libia, quelli originati dalla Tunisia e dall'Algeria presentano caratteri peculiari: sono entrambi essenzialmente autoctoni e prevedono sbarchi "occulti", effettuati sottocosta per eludere la sorveglianza marittima aumentando con ciò, di fatto, la possibilità di infiltrazione di elementi criminali e terroristici».
Gli 007 segnalano poi che «la netta diminuzione dei flussi provenienti dalla Libia non può ancora dirsi indicativa di una definitiva inversione di tendenza.
Ciò - aggiunge - a causa della resilienza e della flessibilità dei network criminali ed anche in ragione del permanere di profili di criticità che potrebbero contribuire ad una ripresa delle partenze alla volta del nostro Paese».
La relazione dell'intelligence evidenzia poi la necessità di porre attenzione alle «campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, mirano a condizionare l'orientamento ed il sentimento delle opinioni pubbliche, specie allorquando queste ultime sono chiamate alle urne».
La relazione parla di «minaccia ibrida» e prevede un aumento di questo tipo di rischi, «specie in prossimità di passaggi cruciali per i sistemi democratici».
Valle Lao: quello che Oliverio sembra non abbia capito
Martedì, 20 Febbraio 2018 22:04 Pubblicato inIl consorzio Valle Lao sembra sia nel caos più assoluto.
Lo dice il sindacalista Giuseppe Lavia della Fai Cisl che ha chiesto un intervento al presidente Mario Oliverio.
Dice il sindacalista: “I 53 dipendenti operai ed impiegati consortili rivendicano legittimamente 9 mensilità arretrate, ragione per la quale hanno indetto uno stato di agitazione permanente”.
Poi la Fai Cisl chiede alla Regione Calabria, uno sforzo immediato, per consentire l'erogazione di parte delle mensilità pregresse, avviando senza indugi una azione di rilancio e riorganizzazione dell'Ente, nella consapevolezza che esistono spazi per aumentare le entrate e ridurre i costi.
Poi continua Giuseppe Lavia “Occorre dare risposte immediate nominando un nuovo Commissario, per trovare soluzione alle questioni indicate relative alla corresponsione di parte delle mensilità pregresse ai lavoratori irrigui, consentendo con la ripresa delle attività, il normale funzionamento dell'Ente, con l'erogazione delle spettanze anche ai 320 lavoratori idraulico-forestali, per evitare che si possa acuire il clima di tensione e di contrapposizione fra lavoratori”.
C'è il rischio che si generi tensione, così come è accaduto in passato, fra i due gruppi di lavoratori: i primi direttamente gestiti dall'ente di bonifica, gli altri dalla Regione Calabria.
Ecco perché la Fai Cisl provinciale sollecita un intervento urgente del presidente Oliverio “che ponga fine al caos assoluto che regna sovrano presso il Consorzio di Bonifica ex Valle Lao, che dopo tre Commissari succedutesi si trova oggi nei fatti senza guida, pur in presenza di un Commissariamento entrato nel periodo di prorogatio.
Tale situazione – ricorda Lavia - ha portato al blocco delle attività di tutto il Consorzio, ivi comprese le attività poste in essere dai circa 320 dipendenti idraulico-forestali che sono in utilizzo presso il Consorzio e al cui pagamento si provvede attraverso il trasferimento delle risorse da parte della Regione Calabria.
Abbiamo informato di tale situazione il Prefetto di Cosenza, che ha chiesto chiarimenti al Consorzio che ad oggi naturalmente nessuno ha fornito”.
La scrivente Fai Cisl è ben consapevole che la situazione di profondo squilibrio finanziario dell'Ente, comunicata alla Regione dagli ultimi due Commissari, nasce da lontano e affonda le sue radici in anni di mala gestione. Tuttavia, ritiene, che ad oggi, l'inversione di tendenza che il Commissariamento avrebbe dovuto produrre, non ha dispiegato effetti tangibili”.
Insomma non servono organi di governo eletti e tantomeno commissari, bastano i soldi.
Se Oliverio lo capisce tutto va a posto.
Come si può “caricare” sulla regione 320 lavoratori idraulico-forestali normalmente pagati e lasciare senza stipendio gli altri 53 dell’ex consorzio Valle Lao?
Dai basta mandare anche i soldi per il personale ordinario risparmiando i soldi del commissario.