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Gli autovelox e la disperazione dei sindaci

Venerdì, 23 Febbraio 2018 15:21 Pubblicato in Cronaca

Fare il sindaco è davvero un mestiere difficile. Ogni giorno più difficile.

E lo diventa viepiù man mano che lo Stato abbandona i territori, il popolo e dimentica i suoi bisogni fingendo di essere europeista ed internazionalista, cioè indicando modelli auspicabili di diritti e di doveri che “lui” non è stato capace di realizzare o di imporre.

Una strage di distrazione di massa finalizzata solo alla conservazione del potere in testa ad un gruppo oligarchico di politici.

Nel piccolo anche i sindaci appartengono a questa classe.

La differenza tra loro ed i politici maggiori è che i sindaci hanno da un lato il popolo che ha sempre maggiori pretese e dall’altro un popolo che ha difficoltà da pagare i tributi, o che non vuole pagare i tributi che diventano viepiù ossessivi .

E così i sindaci, sorretti da suggeritori , salvifici hanno inventato i tributi extra comunali, i bancomat senza conto in banca.

Parliamo dei photored , degli autovelox e dei tutor.

Un business.

Per i comuni che succhiano soldi a chi transita sulle strade esistenti sul proprio territorio e soprattutto per chi formula le proposte, fornisce le apparecchiature e le gestisce.

Il problema vero è che ci sono sindaci “onesti” che non ricorrono a questi artifici “final contabili”

Ma sono , forse, fessi questi sindaci?

Ma ve l’immaginate tutta la SS18 tirrenica, cioè i 104 km tra Campora SG e Praia a Mare ( Google maps ) percorsa a 50 Km orari?

Ci vorrebbero almeno 2 ore ed 8 minuti, ai quali sommare i tempi di attesa ai semafori e gli altri tempi morti.

Ma la cosa vergognosa è che i sindaci( ben suggeriti) giustificano questi prelievi vessativi parlando di “contributo alla sicurezza”, il che in fondo è vero se si osserva che basta togliere le macchine ( magari ritornando ai calessi ed ai “traini”) e ci sarebbero meno incidenti, meno morti e meno feriti.

Oddio non è che bisogna distruggere le auto, basta lasciarle ferme, cosa non più difficile visto il prezzo dei carburanti sui quali ancora paghiamo, tra l’altro, il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936; il finanziamento della crisi di Suez del 1956; la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963; ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966; la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968; la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976; la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980; il finanziamento della guerra del Libano del 1983; il finanziamento della missione in Bosnia del 1996; eccetera.

Ma quanto durano questi debiti?

Ma la crisi di Suez ancora dura?

La missione in Bosnia ancora dura?

Sono 50 anni che cacciano l’acqua a Firenze?

Ma ancora, dopo decenni e decenni ancora non è finita la ricostruzione del Vajont, del Belice, del Friuli e dell’Irpinia?

Di fronte a queste vergogne dello Stato ( le chiamo vergogne e non furti, NOTATE) il governo ed i suoi organi possono preoccuparsi di photored , degli autovelox e dei tutor?

Quello che, poi, resta vergognoso è che lo Stato autorizza i suoi agenti( compresi quelli municipali) a non fermare i contravventori, robotizzando il sistema delle contravvenzioni.

I ragazzi che vanno (davvero) veloci non verranno più guardati negli occhi dagli agenti. NO! Saranno guardati solo da un anonimo foglio di carta (ed al più da una foto) dove leggere l’ importo da pagare.

Se volete sorridere basta ricordare che la prima multa per eccesso di velocità di cui si ha notizia, infatti, risale al 1896 e fu comminata a Londra a un tale di nome Walter Arnold che, a bordo del sua Arnold Benz Motor Carriage, venne fermato da un poliziotto mentre percorreva a 13 km/h una strada cittadina sulla quale il limite era di 3 km/h( in città mentre fuori era di 6 kmh).Il poliziotto dovette inseguire l’auto con la sua bicicletta!

Non sappiamo quanti punti gli hanno tolto sulla patente.

Ridicolo, vero?

Ma Usain Bolt che detiene il primato di velocità massima a piedi di 45 km/h rischia di essere contravvenzionato?

Eppure la soluzione esiste ed è semplice.

Basta che le contravvenzioni elevate dai vigili urbani siano pagate allo Stato ed i sindaci diventerebbero tutte persone normali, non più sindaci “ fessi”, quelli che non attivano photored , autovelox e tutor, e spierti” quelli che li attivano per fare cassa!

Emmanuel Macron sull’immigrazione non fa sconti e segue il vento dell’opinione pubblica, favorevole a una stretta.

Il progetto di legge è stato presentato dal ministro degli Interni Gérard Collomb

Il titolo della legge è emblematico tratta di una « immigrazione gestita e di un diritto all’asilo politico effettivo»,

Collomb ha sottolineato che «È un progetto equilibrato.

La Francia deve accogliere tutti i rifugiati politici, ma non tutti quelli economici.

Ecco, in quest’ottica dobbiamo cambiare la nostra legislazione, che adesso è molto più favorevole rispetto agli altri Paesi europei».

Ma ecco le principali novità del provvedimento.

Si riducono i termini per ottenere l’asilo a un massimo di sei mesi dalla presentazione della domanda, contro gli undici in media attuali.

E il ricorso contro una decisione negativa dell’amministrazione competente (Ofpra) non sarà più sospensivo per tutti coloro che provengono da Paesi giudicati «sicuri» (la stragrande maggioranza): insomma, saranno espulsi prima di sapere cosa si stabilirà in appello.

Intanto si allungano i tempi di permanenza nei centri di detenzione amministrativa per i migranti (equivalenti ai Cie, i Centri di identificazione ed espulsione italiani), dove finiscono i clandestini trovati senza regolare permesso di soggiorno: si passa dai 45 giorni attuali a 90, che in certi casi diventano addirittura 135.

Si introduce anche un vero e proprio reato di “superamento illegale della frontiera”: un anno di carcere e 3750 euro di multa per chi, ad esempio, attraversa illegalmente le Alpi tra Italia e Francia e non in corrispondenza di un posto di frontiera.

La legge prevede pure qualche misura “positiva”, come la possibilità per i minorenni ai quali è riconosciuto lo status di rifugiato di far venire in Francia gli stretti familiari.

Si riconoscono anche più diritti agli studenti stranieri presenti nel Paese, sia per lavorare che per creare un’impresa.

La riforma del diritto d'asilo in Francia che viene illustrata in Consiglio dei ministri sara' discussa in Parlamento in aprile.

Ma tra gli stessi deputati qualcuno è reticente sulla legge.

Intanto Macron nell’ultimo sondaggio Ifop sulla sua popolarità ha perso sei punti percentuali.

E in un’altra inchiesta (dell’istituto Elabe), condotta in parallelo, il 66% degli intervistati lo ha giudicato «troppo lassista» per la sua politica d’immigrazione.

La loro scelta i francesi sembrano averla già fatta.

Altro che “amantiella a terza!”

Abbiamo un centro storico che cade a pezzi ma Franceschini non ci da un euro!

O forse nemmeno ne abbiamo chiesto?

Amantea zero euro.

Cosenza 9 milioni di euro, come dice la Santelli.

Od addirittura 90 milioni di euro come dice Oliverio

Nel mentre la politica( Franceschini, Oliverio, Santelli, Occhiuto), sotto le elezioni, decide quale sia la verità.

Il Comitato Piazza Piccola parla di “Squallida propaganda politica portata avanti da chi, attraverso le proprie misure politiche, umilia e prende in giro cosentini e cosentine”

Poi continua “Si avvicina il 4 marzo e tutte le forze politiche sono impegnate in promesse e annunci altisonanti. Il Partito Democratico, attraverso il ministro Franceschini e il presidente della regione Mario Oliverio, ha giocato la propria carta pensando di poter prendere in giro i cittadini di Cosenza.”

Infine conclude “Abbiamo letto di “90 milioni per il centro storico”, questo lo slogan con il quale l’amministrazione regionale ha annunciato l’arrivo di fondi destinati alla città storica. Alcuni mesi fa abbiamo incontrato il ministro Franceschini, in visita a Cosenza per presentare il suo ultimo libro. Abbiamo spiegato la reale e drammatica situazione del nostro centro storico e le priorità sulle quali intervenire. Le lettere che gli abbiamo consegnato affrontavano i temi del disagio sociale, dell’abbandono strutturale e del degrado in cui versano i beni culturali. Il Ministro in quella sede diede ascolto e comprese apparentemente le nostre istanze, a distanza di poche settimane Cosenza veniva inserita nel progetto di recupero dei centri storici insieme a Palermo, Napoli e Taranto. Sono tante le promesse disattese da parte della politica, quella del ministro del governo Gentiloni rientra a pieno titolo in questa categoria. Oggi leggiamo che diversi milioni verranno investiti su dei monumenti di importanza artistica, architettonica e culturale. Monumenti che, se pur importanti, non corrono il rischio crollo e si presentano in maniera accettabile.

Inoltre molti di questi beni sono stati recentemente ristrutturati: l’attuale sede della Provincia (sotto la giunta Oliverio), la galleria nazionale (restaurata circa 10 anni fa) e l’immobile che ospita la sede della biblioteca nazionale.

Questi interventi segnano la distanza siderale tra le priorità della politica regionale e le esigenze di chi vive il quartiere.

Si palesa ancora una volta l’assoluta mancanza di conoscenza del territorio, non c’è traccia di alcuna pianificazione e idea condivisa con l’amministrazione comunale e con i cittadini.

Cosa ce ne facciamo di interventi “a pioggia” se mancano obiettivi e strategie chiare e comuni? Perché gli interventi riguardano immobili di enti pubblici e della Chiesa e non quelli dei privati cittadini, che rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica?

Dovremo assistere all’ulteriore deterioramento delle opere di interesse culturale,storico,artistico e paesaggistico (edicole votive,portali,vicoli ecc)?

Perché si parla di 90 milioni se invece alla città ne sono riservati solo 8? Squallida propaganda politica portata avanti da chi, attraverso le proprie misure politiche, umilia e prende in giro cosentini e cosentine. Durante le passeggiate , all’indomani dei crolli, dove posavate il vostro sguardo?”

Noi ,no!

Amantea , no!

Il castello cade a pezzi. La torre civica cade a pezzi. Il collegio dei Gesuiti cade a pezzi. Via Duomo è chiusa da troppi anni. Via Antica è chiusa da troppi anni. Via del castello è chiusa da anni. La chiesa di san Nicola è a pezzi . La chiesa di Sant’Elia ha bisogno di manutenzione. I ruderi della cinquecentesca dimora dei Gracchi sono a pezzi. La casa della Carità cade a pezzi.

E potremo continuare a lungo

Visto che Franceschini finanziano Cosenza

Visto che Oliverio lavora solo per Cosenza.

Visto che Santelli ed Occhiuto lavorano per la loro città

Quando si farà qualcosa per Amantea?

E chi?

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