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La bellissima leggenda di donna Rosa, a“Magara”
Domenica, 18 Marzo 2018 17:42 Pubblicato in Primo PianoDalla Porta sul Catocastro a quella su Paraporto, il centro storico di Amantea è un luogo di leggende.
E queste leggende si toccano con mano quando sfiori i muri del centro storico.
E se di sera ne percorri silenziosamente i vicoli puoi udire i passi dei protagonisti di queste leggende che calpestano i ciottoli di fiume e sentire le loro voci sommesse che si raccontano.
E se poi conosci queste leggende ed i luoghi nei quali sono nate e sono state vissute, puoi anche vedere le immagini dei protagonisti, sentire le loro parole, le loro grida, i loro gemiti, avvertire le pulsazioni dei loro cuori, cogliere le loro paure, vedere i loro sorrisi.
Nella zona sud del centro storico , in quella parte che affaccia sul quartiere oggi chiamato Piazza , quando corso Umberto primo non esisteva ancora , proprio sopra la antica torre ,oggi inglobata in un vecchio fabbricato, ci sono i resti di un antico manufatto dal quale emerge una strana e bellissima torre cilindrica.
Una torre nella quale si raccontava abitasse donna Rosa , che si diceva fosse una “magara”.
Nessuno che la avesse mai sentita pronunciare una formula magica od altro, nessuno che la avesse mai vista fare un malocchio od una “magaria”, nessuno che la avesse vista preparare amuleti e tantomeno distribuirli, niente di niente .
L’unico elemento meritevole di attenzione era il fatto che questa donna era una profonda conoscitrice delle erbe, delle piante, dei fiori e delle loro proprietà curative e lenitive.
Insomma un brava erborista.
Un tempo erano le donne che si tramandavano, di generazione in generazione, i rimedi casalinghi popolari, raccoglievano nei campi spezie ed erbe medicinali spontanee e le essiccavano.
Ma donna Rosa era una delle poche donne del tempo che sapesse leggere e scrivere e questo le permetteva di confrontarsi facilmente con i migliori farmacisti del tempo.
A loro donna Rosa lasciava di preparare le preparazioni galeniche utili gli ammalati.
E se da loro richiestane preparava ella stessa le pozioni che metteva a disposizione gratuita di chi gliele chiedesse usando i farmacisti come tramite .
Lei, normalmente, raccoglieva e donava loro le piante medicinali spontanee raccolte nei campi.
E così a lei si rivolgevano in tanti, anche soltanto, per farsi identificare piante sconosciute o poco conosciute.
Ed a chi chiedeva come preparare una pozione con le erbe mostrava il vecchio libro di medicina salernitana con le modalità di preparazione e di uso.
E comunità le era molto grata
Donna Rosa, però, aveva un grave difetto.
Era una donna bellissima.
Per lei il tempo sembrava non passasse mai, i suoi occhi erano meravigliosi, i suoi capelli intensamente neri e lucidi, la sua pelle straordinariamente bianca morbida e liscia.
E questo le aveva fatto molti nemici tra le donne.
Donna Rosa, inoltre, era da tutti desiderata, anche se non dava retta ad alcuno degli uomini che la cercavano per farle la corte o per chiederle di sposarli.
Ed il fatto che non desse attenzione ad alcuno sembrava indurre tutti a qualificarla come diversa, anomala.
Donna Rosa viveva sola, ma usciva ogni volta che le era possibile, tempo permettendo, anche ogni giorno, per andare nei campi ed anche nei boschi a raccogliere erbe, piante e fiori che, poi, seccava all’ombra ed al vento.
Donna Rosa si era sempre servita dei suoi antichi libri senza dare credito alle credenze, quali quelle che le erbe raccolte nella notte di San Giovanni avessero poteri speciali contro il malocchio, le malattie, le avversità climatiche, che le erbe della notte tra i 23 ed il 24 giugno allungassero la vita, proteggessero i bambini e la casa dagli spiriti maligni, dalla malvagità e dall’invidia, e potessero portare soldi e prosperità.
Ma poi fece un terribile errore.
Uscì al mattino presto di un 23 giugno e si avviò per campi, lontano dal paese.
Qui giunta i suoi occhi vennero attratti dalla atletica figura di un falciatore che a torso nudo mieteva il grano.
Il suo corpo sudato brillava al sole e le sue movenze avevano l’eleganza di un ballerino.
Ne rimase affascinata e continuò a guardarlo a lungo.
Poi quando lui si fermò sotto l’unico albero per rifocillarsi lei gli si avvicinò.
Donna Rosa era una delle donne più belle, alte ed eleganti di Amantea e lui ne rimase folgorato.
Prese la lunga camicia dei contadini e tentò di infilarsela per coprirsi, ma lei lo pregò di non farlo e perdendo ogni pudore lo guardo lungamente negli occhi e gli disse che era l’uomo più bello che lei avesse mai visto.
Fu amore reciproco a prima vista.
Le disse chi era ed anche il contadino si presentò dicendo che il suo nome era Giovanni, che era sposato e che aveva due figli.
Donna Rosa si rattristò e lui se ne accorse.
Giovanni si lavò le mani alla piccola sorgente che dava vita al pioppo sotto le cui fronde si erano fermati e tolse dalla bisaccia il pane, il formaggio ed il vino, invitando Rosa a desinare con lui.
Rosa non amava il vino e dopo averne bevuto alcuni sorsi venne presa da uno strano dolce torpore e si addormentò tra le sue braccia sognando di amarlo con passione.
Non saprà mai dire perché il sogno si trasformasse in realtà ed i due finissero per amarsi dolcemente ed a lungo.
Poi Giovanni riprese il lavoro e Rosa distrattamente si mise raccogliere erbe.
Il sole stava rapidamente calando quando Giovanni la prese per mano e la portò nel granaio dove aveva raccolto gran parte dei covoni.
Rosa non aveva mai provato un letto più morbido ed i due amanti trascorsero una meravigliosa notte insonne.
Prima di andare via Rosa le indicò la lontana Amantea e la piccola torre perfettamente cilindrica svettante sui sottostanti fabbricati.
“Ecco Giovanni, quella è la mia casa. Quando vedrai la lanterna accesa io sarò ad aspettarti. Aspetta che cali la notte fonda e raggiungimi”.
E fu così che iniziò la loro lunga storia di passione.
Ma la storia della lanterna accesa o spenta non rimase a lungo segreta.
E furono proprio le donne che usavano la stessa tecnica per incontrare i loro amanti e che la odiavano a spargere a voce che Donna Rosa fosse una “magara”.
Qualcuno diede a questa parola il significato di strega, fattucchiera, mentre correttamente i siciliani del tempo davano a questa parola il significato di ammaliatrice, quale ella era diventata.
Poi questa storia di amore e di passione così come era improvvisamente nata, improvvisamente si concluse.
La lanterna si spense per sempre.
Donna Rosa vinta dalla infamia delle altre donne e dall’odio degli uomini non voluti e scartati , loro nobili, per amore di un contadino, si uccise.
Passò un anno ed anche Giovanni si uccise.
Poi a tanti parve di vedere di nuovo la lanterna che illuminava la piccola finestra della torre cilindrica.
E questo era il meno perché significava che gli amanti erano in casa.
Il terrore, invece, gelava il sangue di chi, nei vicoli buoi del centro storico, vedeva una lanterna galleggiare da sola nell’aria mentre intorno apparivano due sorrisi.
Ancora oggi certe notti sembra di vedere un piccola luce illuminare la finestrella della torre cilindrica.
Ma forse è solo suggestione. Forse .
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Amici, è una storia triste e agghiacciante quella che sto per raccontarvi.
Una ragazza si rifiuta di fare sesso col padrone di casa e la scaraventa dalla finestra.
L’uomo ora è in carcere, la ragazza di appena 23 anni resterà paralizzata su una sedia a rotelle per tutta la vita.
Ma andiamo con ordine.
Siamo a Firenze.
Ancora ci dobbiamo occupare di violenze sulle donne.
La Squadra Mobile ha arrestato, dopo lunghe indagini, un nigeriano di 43 anni, addetto alla sicurezza nei locali fiorentini, con l’accusa di tentato omicidio.
L’arresto è di pochi giorni fa, ma la triste vicenda risale ad alcuni mesi fa.
La giovane donna, pure lei nigeriana, era arrivata in Italia con una carretta di mare a Lampedusa e poi trasferita in un campo profughi da clandestina.
Non ha un lavoro e quindi passa il suo tempo per strada a mendicare.
Poi, però, viene accolta in casa di un suo connazionale grazie all’aiuto di alcune brave persone.
Ma qui il clima si fa molto pesante.
L’uomo continuamente la infastidisce, continuamente la palpeggia, le chiede di fare sesso con lui, ma la giovane si rifiuta e cerca di evitarlo per quanto può.
Potrebbe lasciare l’abitazione, ma non lo fa.
Non sa dove andare.
L’aspetterebbero giorni peggiori: la strada e la prostituzione.
E così il proprietario la sera del 26 luglio scorso approfittando di essere soli in casa, la compagna del proprietario era momentaneamente assente, entra nella stanza della ragazza, si abbassa i pantaloni e le chiede di fare sesso con lui.
La ragazza rifiuta le avances e allora l’uomo incomincia ad essere nervoso e violento.
Incomincia a schiaffeggiarla e a bastonarla, spingendola verso la cucina.
La giovane molto spaventata indietreggia e si trova contro una finestra aperta.
A quel punto l’uomo la spinge e lei cade dalla finestra finendo sulla strada facendo un volo di circa 10 metri.
Il 118, subito allertato, la porta all’ospedale.
La ragazza presenta diverse fratture in tutto il corpo ed è in coma.
L’aggressore non racconta la verità alla Polizia.
Dice che la ragazza, avendo seri problemi con la famiglia in Nigeria, si è buttata da sola dalla finestra. E così l’episodio viene rubricato come tentato suicidio.
Ma dopo alcuni giorni la giovane si sveglia dal coma e racconta come si sono regolarmente svolte le cose, facendo scattare gli accertamenti da parte delle Forze dell’Ordine.
La verità è venuta subito a galla, però la giovane nigeriana, per colpa di un suo connazionale che avrebbe dovuto aiutarla e proteggerla, resterà per sempre su una sedia a rotelle.
Il responso dei medici non lascia alcun dubbio. di Francesco Gagliardi.
Perché è stato espulso il consigliere Giuseppe Maria Vairo?
Domenica, 18 Marzo 2018 13:10 Pubblicato in PoliticaRocco Giusta è in attesa del suo rientro in giunta.
Un rientro invocato da tanti, anche alla luce del “suo” successo nell’ultima campagna elettorale nella quale con altri pochi amici ha portato molti voti al Centro destra ed in particolare ad Andrea Gentile.
Nessuno, invece, si aspettava di non leggere più tra i consiglieri il nome di Giuseppe Maria Vairo e di leggere al suo posto quello di chi lui ha sostituito.
Aloisio espulso dalla maggioranza e Vairo addirittura dal consiglio?
Nessun problema!
Non è vero!
Si tratta non di una fake news, ma di un semplice errore fatto dagli uffici comunali
In sostanza è stato usato il modello del consiglio post elezioni senza che il redattore se ne sia accorto.
Nessuna responsabilità
E’ evidente che il pochissimo personale amministrativo del comune, oberato come è di lavoro, non riesce nemmeno ad avere il tempo di rileggere quello che scrive
Ed è successo non una due volte, cioè su due delibere.
Non ce ne vogliano gli ex colleghi ma siamo stati chiamati tante volte che ci è parso opportuno chiarire la vicenda.
Non per segnalare l’errore altro ma per evidenziare all’assessore al personale di valutare la opportunità di qualificare anche numericamente la dotazione organica dando al personale le necessarie condizioni di serenità.
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