
Ecco cosa scrive il sig Gualtiero Milito:
“Buongiorno, purtroppo, a distanza di oltre venti giorni dalla mia prima segnalazione, i rifiuti abbandonati illecitamente non sono stati rimossi, continuando ad inquinare l'area e costituendo anche un pericolo per la salute pubblica.
È incredibile che una tale situazione di degrado non costituisca una priorità per l'amministrazione comunale di Amantea.
Spero che nei prossimi giorni vogliate porre rimedio al degrado ambientale esistente, riportando l'area al proprio stato naturale.
Saluti
Gualtiero Milito “
La nota è stata inviata il 30 luglio con il seguente messaggio:telematico ai seguenti indirizzi:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ed al comandante e.caruso@comune.amantea.cs.it, oltre che all’Ufficio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
alla prima nota ed ai medesimi indirizzi ha fatto seguito il seguente sollecito: “Buongiorno, noto con dispiacerre che a distanza di cinque giorni dalla mia segnalazione lo stato dell'area in cui sono stati scaricati illecitamente i rifiuti è rimasto invariato.
Probabilmente la casella di posta a cui ho inoltrato la segnalazione non è monitorata con molta frequena.
Pertanto la rinnovo aggiungendo gli indirizzi recuperati dal sito istituzionale del comune di Amantea
Saluti Gualtiero Milito”
La foto mostra una sconosciuta area periferica cittadina . Probabilmente in quel di Campora San Giovanni. Nei pressi del rilevato ferroviario.
Stando ai grandi sacchi si tratta verosimilmente di un unico abbandono- è lo stesso a distanza di giorni- effettuato non da famiglie ma da qualche esercizio commerciale (vedi scatola di birra).
Di quegli abbandoni che si effettuano con un automezzo.
Probabilmente l’amministrazione comunale sta aspettando che la polizia municipale, come noto poco dotata di uomini, acceda sui luoghi per accertare al meglio la esistenza di tracce che permettano la identificazione dell’autore del gesto.
Per una cittadina come Amantea, che poco conosce la sua grande storia, non resta che vantarsi del presente.
E nel presente, sicuramente, c’è la cipolla dolce rossa che, da tempo, ormai, nasce nel nostro territorio e ne costituisce il principale elemento identificativo.
Proprio per questo il presente convegno.
Ed ecco il pregevole intervento dell’assessore Concetta Veltri a tutela di questo grande prodotto:
“L’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di territorio posto sotto tutela anche a scopo agricolo, vantando più 800 parchi naturali in cui la vita animale e vegetale è rispettata e salvaguardata.
All’interno di queste aree, tutt’altro che chiuse verso l’esterno, l’agricoltura e l’allevamento costituiscono il legame inscindibile tra la tradizione rurale e l’uomo, che diventa custode del paesaggio e produttore dei più noti e prestigiosi prodotti tipici della tradizione culinaria italiana.
Per rendersi conto di questo prezioso scrigno è sufficiente volgere lo sguardo a destra e a manca: ogni comune, grande o piccolo che sia, ha la sua eccellenza, il suo prodotto, il suo “essere” tipico.
Nell’agroalimentare non c’è solo la ricchezza del territorio o le tradizioni, ma c’è anche studio e ricerca. La qualità infatti viene garantita delle sigle europee: la Dop, Denominazione di origine protetta e l’Igp, Indicazione geografica protetta per gli alimenti; la Doc, Denominazione di origine controllata (Doc) per i vini.
Tralasciando gli aspetti regolamentari, seppur importanti, queste sigle nascondono, anzi comunicano, l’alleanza che intercorre tra l’agricoltura e il territorio.
Un’alleanza che favorisce la conservazione del paesaggio e la biodiversità.
In questo contesto l’agricoltore diventa “custode” della terra.
Accade anche nel caso della cipolla rossa, simbolo di questo lembo di terra che dalla provincia di Cosenza, raggiunge quella di Vibo Valentia, correndo parallelamente al mare, da cui subisce gli umori.
Il compito degli amministratori, da questo punto di vista, è semplice immediato: fare in modo che queste condizioni, che si verificano da millenni, abbiano a riproporsi, che la Natura resti armoniosa e selvaggia, che le spume delle mareggiate possano dare il proprio contributo addolcendo i terreni e rendendoli sempre fertili.
È in questo scenario che la Proloco di Campora San Giovanni organizza il Festival della Cipolla Rossa di Calabria. Festival e non festa: perché si celebra una storia ed un territorio, perché si entra in contatto con le peculiarità di un prodotto che ha colonizzato questi luoghi ben prima dell’umano.
Sarà ancora una volta la centralissima piazza San Francesco, agorà e cuore pulsante di Campora San Giovanni, ad accogliere l'evento dedicato ad uno dei tanti tesori della generosa terra calabrese, nella consapevolezza che l’attività degli agricoltori è l’ultimo baluardo del legame tra la produzione agroalimentare e il rispetto del territorio tra la tradizione e manualità.”
Stasera domenica 11 agosto in Piazza San Francesco a Campora San Giovanni il convegno su “La cipolla rossa volano economico per il turismo rurale”
Introduce Antonio Isabella presidente Pro Loco
Saluti istituzionali di Francesco Iacucci Presidente Provincia di Cosenza.
Mario Pizzino Sindaco di Amantea
Concetta Veltri Assessore al turiamo del comune di Amantea
Antonio Albi sindaco di Nocera Terinese
Antonello Grosso La Valle presidente Unpli Provincia di Cosenza.
Intervengono
Antonio Veltri Presidente cooperativa Ausonia
Luigi Provenzano presidente GAL
Barbara Capone nutrizionista
Franco La Ratta consigliere Ismea
Emilia Mezzatesta presidente IDEA )=
Modera Fabrizia Arcuri
Campora SG 11 agosto 2019