Avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Il ragazzo era sparito ormai da lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui. La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane. Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.
Dio mio, non è trascorso nemmeno un mese da un altro evento similare e l’ombra della morte per suicidio con la sua terribile falce si spande ancora una volta nella frazione Campora San Giovanni di Amantea.
Ancora un giovane. Francesco Curcio.
17 anni il primo, 27 anni quest’ultimo.
Due ragazzi perbene , due figli di amici, di persone perbene, di famiglie perbene.
Due morti senza ragione, senza giustificazione, perché non può mai esistere una qualsivoglia giustificazione per fatti similari.
Forse la disperazione che ti avvolge e ti logora senza che una mano amica si poggi sulla tua spalla, senza che una voce amica ti suoni dolce nella mente, con il cuore ferito , strappato, da quelle che appaiono violenza inaccettabili della società, del mondo
Una ennesima morte senza ragione e senza colpe.
E ci sembra troppo poco quello che di questa vicenda hanno scritto sul web.
Una vicenda ridotta ad una causa scatenante quale un litigio con la fidanzata con cui il ragazzo conviveva.
Il giovane ragazzo camporese era sparito lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui.
La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane.
Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.
E' avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Si perché il giovane camporese era un emigrato
Nessuna parola potrà mai farlo ritornare tra noi.
Possiamo solo chiederci se questa maledetta Calabria non costringesse i propri figli ad emigrare succederebbero lo stesso questi drammi?
Se una famiglia fosse pronta a soccorrere le nostre debolezze succederebbero lo stesso questi drammi
Domande destinate a restare senza risposta, forse domande inutili
Per lui, per la sua famiglia, possiamo solo pregare.
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa
Campora San Giovanni. Sarà inaugurato sabato 8 febbraio, alle ore 17.00, in Corso Italia, n. 41, a Campora San Giovanni, frazione di Amantea, lo Sportello territoriale CAF - Patronato e ACLI Terra delle ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
Si rafforza, così, la presenza delle ACLI nella provincia di Cosenza con l’apertura di uno sportello in un punto strategico del Tirreno cosentino.
L’obiettivo è dare risposte sempre più concrete alle tante problematiche esistenti sul territorio attraverso la vasta gamma di servizi offerti dalle ACLI ai cittadini. “Siamo molto entusiasti per l’inizio di questa nuova avventura” – ha commentato Giovanni Aloisio, Referente dello Sportello – “e siamo sicuri che la nostra presenza sul territorio potrà essere di grande supporto soprattutto a coloro che si trovano in condizione di emarginazione o a rischio di esclusione sociale”. L’inaugurazione dello Sportello segue l’apertura di un nuovo Circolo ACLI a Rende e precede di qualche giorno quella di altri Circoli e sportelli nella provincia di Cosenza.
All’interno della struttura i cittadini potranno trovare il centro raccolta del Patronato ACLI, il CAF ACLI, i servizi di assistenza agli immigrati, ai lavoratori e alle famiglie e i servizi di sostegno al mondo rurale. All’evento di inaugurazione, che si aprirà con la Santa benedizione dei locali, parteciperanno i dirigenti provinciali e regionali delle ACLI, nonché rappresentanti degli enti locali del comprensorio.
L'intera comunità si stringe attorno alla famiglia Piccolo, travolta dallo sconvolgente dolore per la inattesa scomparsa del 17enne Vincenzo.
Domani 22 gennaio alle ore 15.00 nella Chiesa di San Pietro Apostolo in Campora san Giovanni i funerali del giovane Vincenzo.
Una triste e mesta celebrazione, ma anche una occasione per porgere a Vincenzo il sentimento di un amore, per molti mai espresso, verso un giovane forse nemmeno conosciuto e certamente non più nemmeno conoscibile.
Una occasione unica ed ultima
Ma sarà anche l’occasione per celebrare al giovane un primo ed ultimo applauso, lungo, intenso, tanto forte da destare l’attenzione del Signore perché lo prenda subito con sè per dargli quotidianamente e per sempre più quanto non ha avuto qui sulla terra.
Tanta serenità e gioia, tantissima felicità ed amore, immensa dolcezza e beatitudine.
Nessuno saprà mai il perchè di questa tragedia e forse nemmeno importerebbe se non servisse per aiutare altri giovani come lui che soffrono in silenzio spesso senza nemmeno avere il coraggio di dirlo .
Se non servisse per svegliare le nostre coscienze da una disattenzione inaccettabile da parte di una società della quale comunque siamo parte, come era lui , come sono tanti altri giovani
Giovani incontrati in chiesa o per strada e nei quali dobbiamo percepire eventuali malesseri, debolezze, fragilità, se vogliamo aiutarli e forse esserne aiutati
Un applauso che resti anche negli occhi, nella mente e nel cuore dei genitori e di tutti i cari di Vincenzo perché la sua memoria offra il senso dell’amore che pur tardi, ci sentiamo di donare
Un applauso che resti nei nostri occhi, nella nostra mente, nel nostro cuore, perché Vincenzo domani sarà nostro amico, nostro nipote, nostro fratello e figlio.
Un applauso che riecheggi ogni volta che vediamo un qualsiasi giovane , in un qualunque angolo, per guardarlo negli occhi e porgergli un sorriso, come avremmo potuto fare con Vincenzo.
Un applauso che non deve essere un addio ma un arrivederci quando il Signore porrà fine alla nostra esistenza e ci rincontreremo tutti insieme e con Lui.