
E così domenica 04 dicembre tutti gli italiani elettori siamo chiamati alle urne per un voto forse tra i più importanti dal 1947 ad oggi.
Il più importante, perché se è vero che dal 1948 ad oggi ci sono state varie riforme Costituzionali approvate e/o tentate, la riforma che ci viene sottoposta il 04 dicembre, che ha la riscrittura di 47 articoli su 139, non è un semplice aggiustamento, ma una riforma radicale che ci consegna di fatto una nuova Costituzione.
E’ vero che il cittadino elettore medio, che non ha una cultura e una conoscenza giuridica specifica, ha grande difficoltà di entrare in profondità e nel merito di tutte le implicazioni che questa riforma comporta.
Per questo è reale e molto probabile il pericolo che alla fine il cittadino o possa rinunciare e non va a votare o possa pronunciarsi a favore sulla base degli slogan martellanti del governo (su radio-televisione e la maggior parte dei grandi giornali).
Ma pur se la materia è sicuramente molto complessa nessun cittadino dovrebbe rinunciare a capire e dare un voto consapevole.
Io, per mia formazione, sono abituato a rispettare i fatti oggettivi e ad essi attenermi per le mie valutazioni.
Ma mentre nel mondo scientifico i fatti aggettivi (i fenomeni naturali) necessariamente portano gli scienziati (la comunità scientifica) a raggiungere le stesse conclusioni, così non è (per le persone e le comunità), e non potrebbe essere, quando abbiamo a che fare con i fatti sociali.
Il massimo che possiamo chiedere nel confronto sui fatti sociali e politici, alle persone e ai gruppi,è l’onestà intellettuale di esplicitare quali sono i riferimenti ideali e culturali nel rispetto dei quali,un determinato fatto politico-sociale oggettivo,è accettabile o no.
Le diverse conclusioni, come è evidente, sono legate non al fatto in sé, ma, nelle migliori delle ipotesi alle visoni del mondo e della vita sociale, al senso che si da al proprio essere al mondo e del rapporto con gli altri esseri viventi (uomini o animali che siano), in breve agli ideali e alle ideologie delle persone, e nella peggiore delle ipotesi a piccoli o grandi interessi economici e di potere.
Oltre al rispetto dei fatti negli affari politico-sociali mi faccio guidare da una sana, pacata, costante e critica diffidenza verso gli uomini di potere, sia pure da me delegati, come è giusto e indispensabile in democrazia.
Perché ritengo che non debba mai essere una delega senza controllo, perché il potere non si dà mai limiti e se non lo si controlla è come i gas, occupa tutti gli spazi a sua disposizione.
Io che sono un cittadino elettore medio, per esprimere con convinzione il mio NO, ho fatto valutazioni, sia sul metodo che nel merito della riforma, che ritengo possano fare tutti i cittadini che non vogliono essere espropriati della loro individuale ragione critica.
Nel metodo.
La Costituzione vigente è stata approvata da una assemblea eletta con metodo proporzionale e quindi rappresentativa di tutti gli orientamenti culturali ed ideali del nostro paese.
La migliore cultura politica-giuridica-istituzionale è stata impegnata e si è democraticamente confrontata per arrivare alla formulazione dei 139 articoli.
E siccome è giusto e doveroso che una Costituzione deve avere una forma linguistica chiara e precisa, sono stati coinvolti anche i migliori letterati per la sua stesura.
La nuova Costituzione (perchè di nuova Costituzione si tratta!) è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo. Se non altro politicamente non abilitato a mettere mano alla Costituzione.
Il percorso di approvazione ha visto una maggioranza illegittima fare tutte le forzature. La nuova Costituzione è stata approvata da una parte politica che rappresenta una minoranza del paese (che illegittimamente è maggioranza in parlamento!).
La nuova Costituzione,quindi, non è di tutti, ma di una parte minoritaria del paese! E qualora dovesse vincere il SI, sarà sempre la Costituzione nella quale circa metà degli italiani non si riconosceranno!
Se dovesse vincere il NO, non ci sarà il vuoto, ci teniamo la Costituzione che è stata votata dal 90% dell’Assemblea Costituente e nella quale si sono riconosciute la cultura laico-liberale,quella cattolica,quella socialista e un intero popolo.
E dal 1948 ad oggi pur con tutte le critiche e le richieste di legittimi aggiustamenti, tutte le forze politiche, ma sopratutto gli italiani come popolo, in Essa si sono riconosciuti e spesso mostrato orgoglio per avere la Costituzione più bella del mondo.
Da più parti in questi circa 70 anni si è rimproverato alla politica governante la non piena e completa applicazione della Costituzione del 1948 (altro che spasmodica attesa del suo superamento!).
Io voto NO, perché preferisco tenermi la Costituzione del 1948, non perché la ritengo inviolabile e immodificabile, ma perché, per i miei riferimenti ideali e di democrazia, ritengo che le Costituzioni dovrebbero avere un iter di stesura e approvazione confrontabili a quelle seguite per la Costituzione del 1948.
Io voto NO, perchè leggendo, sia pure da non esperto costituzionalista e da non letterato, gli articoli della Costituzione del 1948 e nel contempo i nuovi 47 articoli della nuova Costituzione, trovo che ci sia un abisso, almeno, per chiarezza e precisione linguistica.
Per quanto attiene al merito, ho provato a leggere tutti i nuovi articoli.
Di fronte al nuovo all’art.70 mi sono arreso e ho ascoltato quanto sostenevano i sostenitori del NO e del SI.
Ho cercato di capire l’art.57 che tocca un punto per me irrinunciabile: la elezione da parte dei cittadini dei senatori fino a quando sono previsti.
Testualmente c’è scritto “ I Consigli Regionali e i Consigli delle Province di Trento e Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori”.
Io da profano capisco che mi tolgono il diritto di eleggere i senatori che verranno eletti con elezioni di secondo livello, (più o meno come capita per i consiglieri provinciali), che in ultima sintesi verranno eletti dai partiti.
Non sono disponibile a rinunciare al mio diritto di voto per nessuna ragione al mondo! E’ l’unico potere che mi resta per controllare i miei rappresentanti!
Anche se fosse vero che ci sono i risparmi propagandati dai sostenitori del SI, se fosse vero che si garantisce più governabilità e iter più brevi per l’approvazione delle leggi, direi sempre NO, grazie!
Non accetto risparmi a scapito del mio diritto di voto, non accetto che per garantire la governabilità sia limitato lo spazio della democrazia, (le istanze di partecipazione attiva dei cittadini, di espressione del voto, di scelta dei candidati), non mi interessa la velocità per l’approvazione delle leggi, voglio il mio diritto di voto e accetto la lentezza della democrazia!
Ma complessivamente nel merito riconosco che proprio perché sono un cittadino elettore medio, non fornito degli strumenti tecnici per entrare in profondità nelle implicazione della nuova Costituzione, devo necessariamente fare anche un atto di fiducia.
E sopratutto in riferimento a quella sana, pacata, costante e critica diffidenza verso gli uomini di potere il mio voto sarà convintamente NO,perchè mi fido sicuramente di più dei padri costituenti che non dei padri riformatori, perchè oggi, per le valutazioni e le implicazioni della nuova Costituzione, mi fido di più dei 10 ex Presidenti della Corte Costituzionale che non di Renzi-Boschi-Verdini.
Voto NO,perché di fatto ad oggi c’è ancora l’italicum!
Voto NO, perché mi fido e ritengo che il mio posto sia a fianco del mondo del lavoro,dell’ANPI e non di Confindustria,JP Morgan,Associazione Bancaria,Marchionne.
Voto No,perché ritengo che sia la più colossale delle sciocchezze ripetere che cambiare è sempre di sinistra e assume di per sé significato positivo ,senza entrare nel merito del cambiamento.
Di sinistra sono tutti quei cambiamenti che vanno ad aumentare la rappresentatività dell’elettore (quindi la democrazia), quelli che vanno a diminuire le diseguaglianze sociali, quelli che aumentano le tutele del lavoro e del lavoratore.
Voto No,perché ritengo lontano da ogni pur minima cultura democratica e pericolose le affermazioni di importanti sostenitori del SI, quali, “dobbiamo fare una legge che ci consenta di vincere e impedire la vittoria del M5S o “l’unica forma di democrazia è l’oligarchia” (E noi poveri elettori medi che abbiamo sempre pensato che oligarchia (comando di pochi) e democrazia (governo del popolo) fossero antitetici!)
Voto NO,non contro Renzi, pur non apprezzando la sua politica, ma per questo voterò contro di lui alle prossime elezioni politiche.
Voto NO, perchè,se è giusto, secondo le regole di ogni democrazia, che una maggioranza democraticamente eletta possa approvare una qualsiasi legge a maggioranza, non è assolutamente pensabile che una Costituzione possa essere approvata da una maggioranza ancorché eletta con legittimità democratica, figurarsi da una maggioranza illegittima.
Il 4 dicembre voto NO perché ritengo che la Costituzione è di tutti ed è la cornice dentro la quale tutti i cittadini di qualsiasi orientamento politico e culturale dovrebbero riconoscersi e perché non accetterò mai riforme della Costituzione del 1948 che riducono le istanze di partecipazione attiva dei cittadini.
Giuseppe Furano
La prontezza di Andrea Ianni Palarchio ha immortalato un fotografico "abbozzo" di pace tra i big della politica camporese.
Da un lato la opposizione rappresentata dalla combattiva Concetta Veltri e dall’altra la maggioranza rappresentata da Gianluca Cannata, attuale potente assessore al Bilancio ed ai tributi , appena subentrato a Sergio Tempo.
Il web si è immediatamente scatenato sulla vicenda che vedrà sicuramente domattina l’ attenzione della stampa quotidiana che ha avuto modo di interessarsi alla querelle tra i due consiglieri camporesi che non se la sono mandata a dire.
Ed è proprio per questa querelle che la pubblicazione della foto ha scatenato i commenti del web
La foto è stata scattata stamattina davanti al bar della Q8 dove Concetta Veltri ed Andrea Ianni Palarchio avevano preso il caffè.
In quel momento è arrivato Cannata.
E così non è apparso così vero al dr Palarchio, noto per la sua simpatia e sagacia anche politica, “carpe diem”, cogliere il momento e sollecitare una stretta di mano alla quale nessuno dei due, ovviamente, si è potuto sottrarre.
Eleganza umana, culturale sociale e, quindi, politica.
La foto è sollecitata ma non artefatta … ed il sorriso vero.
Pace politica fatta?
Buh!. Noi sospettiamo che possa semmai trattarsi della antica “Pace delle vespe”, quelle cartonaie , (Polistes fuscatus), quelle che a differenza delle api, che nascono “già predestinate” per regnare, possono conquistare il comando del nido (nel caso della frazione) e controllare le proprie simili. Ciò comporta, ovviamente, come tra gli umani, un alto livello di litigiosità all’interno dei nidi, dove ciclicamente ogni vespa combatte per diventare la regina.
E comunque , chi vivrà, vedrà.
E chissà che a Natale, quando si è più buoni, non possa completarsi il detto “Mannaggia al diavoletto che ci ha fatto litigà …. pace, pace e libertà…e mò a Natale se compramo il baccalà e l’annamo a magnà”
Rimane il dubbio, non sciolto da Andrea , di chi invita chi.
Ma abbiamo l’impressione che i due mangeranno ognuno a casa sua!
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Concetta Veltri
La città di Amantea non ha bisogno di sentire liti personali ma di avere risposte alle sempre più impellenti ed improrogabili necessità.
I problemi sono “L'emergenza occupazionale, i tardati pagamenti degli stipendi dei dipendenti e dei debiti con i creditori, l’insufficiente se non mancato contrasto alla micro e macro criminalità, lo stato di indecoroso abbandono della città, le strade ed i marciapiedi disastrati, sia di Amantea ma soprattutto della frazione di Campora San Giovanni del cui stato di abbandono parlo da sempre sin dall'inizio di questa legislatura .
Oggi anche altri colleghi prendono coscienza di quanto io denuncio da sempre.
Ed avverandosi la profezia questa maggioranza continua a perdere pezzi.
Non per fare demagogia ma per dovere nei confronti della popolazione credo sarebbe meglio per tutti se questa esperienza politica finisse al più presto.
Ammettete il vostro fallimento e tornate ognuno al vostro lavoro: la politica non è per tutti e certamente non lo è per questa maggioranza al governo della città.
Non esagero dicendo che se ve ne andaste subito il 90 % della popolazione di Amantea e di Campora si sentirebbe sollevata da un peso e vi sarebbe grata.
Non vi offendete allora se vi suggerisco fortemente di prendere coscienza della vostra inidoneità ed invece di attendere la fine naturale di questa legislatura ed altrettanto fortemente se vi invito ad andare via prima possibile tentando di evitare di portare al dissesto finanziario il nostro ente..
Anzi apprezzeremmo la vostra sincerità se dichiaraste quello che tutti sospettiamo e che voi sapete e cioè che i debiti sovrastano di gran lunga le entrate che ormai sono sempre più ridotte al minimo, anziché illudersi di poter cambiare le cose come se aveste una bacchetta magica.
Sospettiamo che il dissesto non sia solo una ipotesi remota quanto una condizione fin troppo reale ed un dissesto metterà i cittadini di Amantea e di Campora in seria difficoltà perché significherà pagare le tasse al massimo delle aliquote fino a quando i debiti non verranno ripianati.
Non solo,e voi lo sapete, il dissesto spezzerà ogni prospettiva di sviluppo della città.
E che dire, infine, dell'assessore Cannata che continua a sostenere di prodigarsi ma che nonostante sia assessore dal "1916" non è conosciuto da nessuno nè ad Amantea nè a Campora.
Ma passiamo oltre, altrimenti rischio di fargli avere troppa notorietà.
E che dire, infine, del sindaco . Io e tanti come me pensiamo che non sia necessario che continui con questo sacrificio di responsabilità, come da lei stessa dichiarato.
Ma forse tornando a fare il suo mestiere principale di insegnante si sentirà più gratificata e sicuramente la città di Amantea gliene sarà grata.
Non ci sono più scuse, nè tempo da perdere, la città ha immediato bisogno di essere liberata dalla vostra presenza e governata a dovere. Prima che sia troppo tardi. Concetta Veltri