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E’ normale che il lavoro delle giunte politiche venga giudicato alla fine.

Ma non sempre la fine del lavoro coincide con quella elettorale.

Il che induce forti dubbi.

 

 

 

 

 

Mi piace, invece, fare opportune riflessioni anche sulle cose che sembrano poter avere vita e che invece si spengono strada facendo, prima ancora, cioè, di sbocciare, di apparire, di spiegare i loro effetti.

Ve ne presentiamo una, a noi, cara.

Il vicesindaco Andrea Ianni Palarchio, agli inizi del suo lavoro ebbe la splendida idea di proporre la istituzione della figura di Ispettore ambientale comunale.

Una figura finalizzata a contribuire alla continua applicazione delle norme che disciplinano il conferimento degli RSU così aiutando la nascita di una società pienamente civile, una società capace di conservare un volto decoroso della città.

La proposta venne portata alla attenzione del consiglio comunale che la approvò e con delibera n 31 del 27.06.2018 adottò il relativo Regolamento per l’Istituzione della Figura dell’Ispettore Ambientale Comunale.

E’ passato quasi un anno da tale data ma la figura dell’Ispettore Ambientale Comunale non ha mai visto la luce.

Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti

Queste ultime due foto si riferiscono al lungomare di Campora SG

Esse sono state scattate dal nostro collaboratore Luca Guzzo che gentilmente ce le ha inviate

Sono diversi gli amanteani attenti alla educazione ambientale e che ben figurerebbero negli elenchi dei collaboratori dell’amministrazione comunale.

Solo se lo volesse

Invece anche le buone idee muoiono strada facendo.

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Riceviamo dal Segretario regionale Calabria di UNISIN Gianfranco Suriano e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

Anche in Calabria sta per concludersi l’impegnativa tornata assembleare per la votazione della piattaforma relativa al rinnovo del CCNL delle Lavoratrici e dei Lavoratori delle Banche.

Massiccia finora la partecipazione ed altrettanto unanime il consenso di Lavoratrici e Lavoratori alla piattaforma; tante le assemblee sui luoghi di lavoro ed alcune di piazza, molto partecipate, con percentuali di favorevoli del 99%.

Nel corso delle assemblee le OO. SS. del settore, oltre alla discussione ed al dibattito sulle materie proprie della piattaforma, hanno raccolto e verificato una serie di anomalie tipicamente territoriali, penalizzanti per le Lavoratrici ed i Lavoratori e che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini che si affidano ai servizi delle Banche.

Le OO. SS. Regionali di Categoria FABI - FIRST/CISL - FISAC/CGIL - UILCA e UNISIN denunciano la preoccupante situazione esistente nel settore bancario della Regione Calabria, a causa delle ricadute negative che i processi industriali già avviati da tutte le aziende bancarie e tuttora in corso hanno riservato alle lavoratrici e lavoratori Calabresi, oltre che agli stessi clienti.

Difatti, l'incessante processo di razionalizzazione degli sportelli messo in atto dagli Istituti di Credito, ha fatto registrare una vera e propria “desertificazione bancaria” con la chiusura di un numero di filiali doppio rispetto al resto del territorio nazionale. (9% Regionale a fronte del 4,5% Nazionale). In concreto, oggi vi sono città in cui non è più presente alcuna Banca.

Altro elemento penalizzante per le famiglie, le imprese e gli Enti Calabresi è quello relativo ai tassi praticati dalle Banche nella nostra Regione, dove il credito viene erogato a tassi notevolmente più alti rispetto alle Regioni del centro e del nord Italia, determinando così un pesante svantaggio competitivo.

A peggiorare il quadro, laddove possibile, vi sono le scelte “aziendalmente miopi" della riduzione, se non in alcuni casi addirittura eliminazione, dell'attività di sportello, questo in nome di una cd migrazione verso i cd canali alternativi, che rimane lontana sia dalla realtà operativa quotidiana delle agenzie che del territorio, creando notevoli disagi a dipendenti e clienti (la prassi messa in atto da diversi Istituti di Credito di chiudere il servizio pomeridiano per quanto concerne l'operatività delle casse va in questa direzione).

Tutto questo avviene all’interno di piani industriali che puntano esclusivamente alla riduzione dei costi, che hanno avuto come effetto anche una riduzione del numero degli occupati nel Settore bancario, con innumerevoli esodi a fronte dei quali – purtroppo – non si sono registrate nuove assunzioni di giovani al Sud, che avrebbero potuto garantire la turnazione nelle filiali; ma che ancor più avrebbero potuto dare respiro ad un meridione in cui l’inoccupazione è arrivata ormai a livelli critici.

Procedendo in questa direzione avremo sempre più un Sud ed una Calabria spogliata dai giovani in favore di presidi collocati al Nord, oltre che un progressivo abbandono del territorio anche da parte delle aziende di credito che dovrebbero continuare a svolgere il loro ruolo per lo sviluppo e la crescita SANA del territorio stesso.

I servizi bancari devono essere garantiti e l’accesso al credito non può essere negato o ostacolato, il rilancio del nostro territorio passa anche per questo strategico Settore che nel contempo diventa anche l’unico mezzo efficace di contrasto a forme di Credito illegali.

Le OO. SS. invitano dunque i Prefetti, i Sindaci e il Presidente della Regione Calabria a concordare un incontro su tali problematiche che, per la riduzione o addirittura il venir meno di questi presidi, vede penalizzata ancora una volta la nostra Regione.

Lamezia Terme, 31 maggio 2019

Le Segreterie Regionali FABI FIRST-CISL FISAC-CGIL UILCA UNISIN

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Licenziati tre dipendenti Ama: prendevano mazzette per sversare rifiuti speciali.

Ad annunciarlo la sindaca Virginia Raggi su Facebook.

«Abbiamo beccato dei lavoratori Ama infedeli: in cambio di soldi avrebbero permesso a piccoli imprenditori di smaltire rifiuti pericolosi nell’isola ecologica di Mostacciano.

Un centro pubblico di tutti i cittadini, che sarebbe stato utilizzato in modo criminale: mazzette per far sversare rifiuti speciali il cui smaltimento altrove sarebbe costato molto caro».

«Tutto ciò per noi è inaccettabile.

Per questo Ama, dopo un’indagine interna, ha prima sospeso e poi licenziato il 14 maggio scorso tre dipendenti coinvolti.

Ringrazio la magistratura per aver fatto luce su questa vicenda».

«Davanti a questi furbetti e criminali ambientali non lasciamo spazio alle zone d’ombra: via le mele marce e i dipendenti infedeli che infangano anche il nome di tutte le persone oneste che ogni giorno lavorano per la nostra città».

Roma 29/05/2019

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